Weekly Recap #65

Buongiorno 🙂
Pare che questa sarà la penultima settimana di Recap perché la prossima ci sono i finali di metà stagione. Ansia, siamo già quasi a dicembre. Mi sembra che siano iniziate ieri tutte le serie tv. Voglio piangere. Siete pronti per i finali di metà stagione e per l’inizio delle serie invernali?

grey’s anatomy

Grey’s Anatomy 13×08
È stata una puntata diversa dal solito, ma non per questo meno piacevole. Mi ha ricordato molto la puntata musical che non avevo amato particolarmente, ma che è stata comunque ben accetta all’interno di una stagione. Oltrettutto non pensavo che gli attori di Grey’s Anatomy fossero così bravi a cantare. Questa puntata invece è concentrata in sala operatoria e i protagonisti sono Meredith, Owen, Richard e Stephanie. Sono state ignorate tutte le storyline, tutti gli altri personaggi e sembra di essere in una bolla lontana da tutto in cui ogni protagonista immagina o vede davanti a sè qualcuno. Tutto parte da un gioco di Richard per sensibilizzare i chirurghi nei confronti del paziente. Quello sul tavolo non è un pezzo di carne, ma una persona viva con un lavoro, una famiglia, dei sogni. Se non si sa nulla della persona, si inventa, in modo da sentirsi coinvolti, in modo da mettercela tutta per salvarla.
Richard immagina Gail, una donna che ama suonare il violoncello e vorrebbe farne una professione, ma che lavora di notte per mantenere i figli. Notiamo dai suoi abiti che qualcosa c’è sotto questa figura, ma non riusciamo bene a capire cosa. Scopriamo poi che è la mamma di Richard ed è stata uccisa mentre tornava dal lavoro che svolgeva di notte. I medici non sono riusciti a salvarla.
È il turno di Owen e subito rimaniamo colpiti e incantati da questa donna bellissima e carismatica. Capiamo subito di chi si tratta e personalmente sono rimasta colpita dal rapporto tra Owen e sua sorella Megan. Sto quasi sperando che Shonda ci tiri fuori il colpo di scena e che sia viva perché ragazzi, sarebbe un’aggiunta niente male al cast. Mi piace come sia decisa e sicura e riesca a tener testa al fratello. Lei e Nathan devono aver fatto scintille insieme.
Stephanie è quella che mi incuriosisce di più perché sappiamo che da piccola era malata e qui vediamo una piccola Edwards che la sprona a farsi ascoltare, a far sentire la sua voce. Sarei curiosa di sapere di più sulla sua malattia e sul suo passato. Complimenti a chi ha fatto il casting perché la bambina potrebbe davvero essere Stephanie da piccola.
Ed eccoci arrivati alle scene che mi hanno fatta crollare come una pera perché se già lacrimavo mentre Meredith abbracciava i suoi bambini e spiegava che il papà non sarebbe tornato e che nessuno poteva aiutarlo, quando l’operazione è terminata e Meredith è andata a lavarsi, sono crollata definitivamente. Rivedere Derek è stato un colpo al cuore, lì con la sua cuffietta e il sorriso storto. Perdere Derek era stato difficile, ma se Shonda continua a volerci male non supereremo mai la cosa. È come se volesse costantemente ricordarci che è morto, che non ritornerà, che i MerDer non sono endgame alla fine e io continuo a fare fatica ad accettarlo.
È stata davvero una bella puntata e speriamo che il finale di metà stagione di questa settimana non sia troppo tragico perché mesi con l’ansia non ho voglia di passarne.

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 3×08
Quello che stanno facendo con la mia mente e i miei sentimenti non va bene. Parto dai Coliver così me li tolgo subito e forse la smetto di soffrire. Cristo santo Oliver, si può sapere che cosa hai in testa? Segatura? Quel povero figliolo di Connor farebbe di tutto per te e tu vai ad attaccarlo con le cose che fanno più male, addirittura arrivando a definirlo danneggiato. Volevo andare a abbracciarlo. Apprezzo particolarmente il rapporto che hanno Connor e Michaela, ma anche il tatto che ha dimostrato Asher lasciandoli in pace. Asher è un personaggio che trovo sia maturato tantissimo dalla prima stagione e non posso fare altro che apprezzare quanto riesca a dimostrare di tenere ai suoi amici.
Per il resto, l’episodio è denso d’emozione come sempre e io non so come gestire tutte le informazioni che otteniamo. Prima di tutti, Connor è vivo. Ringrazio gli autori che hanno deciso di non farlo fuori, ma anche loro ci fanno precipatare nel baratro del #maiunagioia. Connor è vivo, ma mentre tutti si disperano perché lo credono morto, lui si sta divertendo sotto le lenzuola con agopuntura-ex-di-ollie. Ora io capisco le vendette, ma così è una pugnalata al cuore dei Coliver.
Sviluppi nel caso Mahoney in quanto AK dopo aver non troppo velatamente minacciato Frank attraverso Laurel che lo ritrova a casa stile cucciolo smarrito, decide di sfruttare comunque l’uomo facendogli scoprire chi è il testimone nascosto di Charles. Peccato che si tratti della donna a cui Frank ha dato le informazioni che hanno portato all’incidente di AK anni prima e Frank è convinto che il modo giusto per vendicare il figlio di Annalise sia far fuori la bimba della donna. Giuro che ho pensato lo facesse davvero, soprattutto dopo le parole di Bonnie. Alla fine si risolve tutto e Frank torna a casa Keating dopo che sono riusciti a elaborare un piano per screditare la donna e invalidare la sua testimonianza. Il che ci porta alla scena finale, mortacci loro. Viola Davis e Liza Weil, rispettivamente Annalise e Bonnie sono due attrici formidabili che si cimentano in una scena incredibile in cui la prima cerca di far suicidare Frank e la seconda tenta di fermarlo. Scena assurda e potete e io voglio sapere come va a finire. Il toto lenzuolo continua e ormai rimangono Nate e Frank (se consideriamo che Frank non si sia suicidato ora), ma io punto ancora su Wes. Sto sperando che la scena al commissariato sia precedente all’incendio e che lui si trovasse in casa Keating per qualche motivo. Laurel è andata a cercarlo e ci è rimasta invischiata anche lei. Non vedo perché sarebbe entrata per Nate..per Frank ancora ancora. Boh, io punto ancora su Wes.

 

blindspot

Blindspot 2×08
Puntata un po’ confusionaria, ma mi è piaciuta. C’è azione, c’è spirito di squadra, quindi decisamente promossa per me. Scopriamo all’inizio che Jane e Weller sono scomparsi dopo essere andati in missione sotto copertura, quindi non sappiamo bene cosa succede. Vengono catturati due loro complici che iniziano a raccontare le loro versioni della storia. Il tipo, Clide, era epico. La sua versione della vicenda faceva apparire Jane come una gatta morta e Weller come un geloso incapace. Stupendo da vedere, ho riso un sacco.
La tipa non l’ho capita a fondo, ma è una donna particolare. Hacker e piuttosto furba perché finge di essere agitata perché gli agenti non la tartassino, ma nel frattempo cerca di dire cose che la salvino.Parte quindi una caccia ai due agenti dell’FBI, supportata dalla notizia che ci sia la possibilità di arrestare uno degli uomini più ricercati d’America, Nico Marconi (com’è che sti terroristi o criminali ricercatissimi hanno sempre nomi italiani?!).
La trama mi è piaciuta e non c’è stato nessun personaggio che mi ha urtata, nemmeno Tasha sto giro. Sono davvero soddisfatta di Nas che si è dimostrata una donna forte, intraprendente e disposta a tutto per la squadra. Mi dispiace che lei e Weller siano disastrosi in quanto chimica sullo schermo perché avrei anche potuto vederli come coppia. Io tifo per Allie e la loro bimba perché si, avremo una baby Weller.
Ansia gli ultimi minuti perché la fase 2 di Sandstorm sta arrivando e la prossima è l’ultima puntata prima della pausa invernale. Non so davvero cosa aspettarmi.

mon firma

Teaser Tuesday #87

Buongiorno! Il teaser di oggi è tratto dal libro che abbiamo scelto per la Book Jar Challenge di questo mese e che ho finito l’altro giorno: Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith. Non mi ha fatta impazzire, devo dire la verità, ma non mi è nemmeno dispiaciuto. Se ce la faccio a breve vi lascerò una recensione. Qualcuno di voi lo ha già letto?
teaser tuesday

Mia cognata Charlotte mi ripete da settimane che devo sbrigarmi a fare i preparativi per le feste.
«I tuoi figli hanno bisogno del Natale», è diventato il suo ritornello.
Quella mattina mi chiama prima delle sei offrendosi di passare a prendere Nick e Megan nel pomeriggio, per lasciarmi qualche ora dopo il lavoro per fare compere.
«Così non ci pensi più», insiste. «A te piace scegliere i regali. E facendo un giro migliorerà anche l’umore.»
Io non ci credo molto, ma accetto: tanto vale provarci.
E così mi ritrovo ferma in macchina, con la freccia inserita, ad aspettare che una mamma e la sua bambina attraversino la piazzola del parcheggio, quando un nonnetto con i capelli grigi per poco non le investe e mi frega il posto. La mamma strattona indietro il carrello per evitare uno scontro.
«Stronzo!» gli grida, coprendo le orecchie della figlia con le mani guantate.
«Buon Natale», le grida il nonnetto scendendo dalla macchina. Mi fa l’occhiolino. Vorrei infilargli quell’espressione compiaciuta in un posto niente affatto natalizio, ma sta già piroettando dentro un negozio. Non sono mai stata portata per la musica, ma immagino di riscrivere il testo delle canzoni natalizie in una versione più realistica, dove la bontà diventa cattiveria.
Abbandono l’impresa di trovare un parcheggio comodo e vado al vicino centro commerciale, dove la maggior parte dei negozi sono chiusi per riposo.
Appena entro la melodia di Frosty the Snowman, l’ennesimo canto di Natale che proviene dagli altoparlanti, mi scoraggia. Ho intenzione di comprare una mountain bike per Nick, ma prima faccio tappa nel reparto preferito di Rick, la ferramenta. Conosco bene queste corsie, almeno quanto quelle dei casalinghi. Prima di cominciare un lavoro in casa – trasformare il nostro seminterrato dalle pareti di cemento in una sala giochi, costruire un patio sul retro o piastrellare il ripiano della cucina – Rick ci trascinava tutti dal ferramenta per scegliere i materiali. Mi viene l’idea di comprare qualche attrezzo utile da donare a nome di Rick all’Esercito della Salvezza o a Habitat for Humanity.
Non mi ricordo di aver mai sentito musica natalizia in questo reparto, ma adesso il volume di Frosty è così alto che fa tremare i lampadari. Immagino di porre fine alle scorribande del pupazzo di neve con la fiamma ossidrica, o quanto meno di arrostire l’impianto stereo del negozio. È crudele ma il pensiero mi fa ridere di me stessa.
«Avete le torce ad acetilene?» chiedo a un commesso.
Thumpity, thump, thump. Thumpity, thump look at that Frosty go.
Metto la torcia nel carrello, pensando che andrebbe bene come donazione o come regalo per mio cognato Tom. Magari la terrò io. Oppure, più probabilmente, il 25 dicembre in casa nostra non ci saranno regali né un albero sotto cui metterli.
“Compra la bicicletta. Una cosa alla volta.”
Mentre mi dirigo al reparto dei giocattoli, butto nel carrello carta da regalo, biglietti di auguri e scotch. Le mie compere natalizie per il momento si limitano a sacchetti di calze sportive e biancheria per i miei figli, le uniche cose che Rick chiedeva nella sua lista. Quando ci conoscevamo da poco, Rick non capiva il mio bisogno di trovare il regalo perfetto per tutti i miei cari. Sua madre era morta quando lui aveva tre anni e nella sua famiglia non davano grande peso alle feste. I regali di Natale che aveva ricevuto da allora in poi erano stati soprattutto utili… finché non aveva conosciuto me. C’era voluto del tempo prima che fosse contagiato dal mio entusiasmo per le feste. Forse l’ho solo preso per sfinimento. L’anno che gli ho comprato una videocamera ha aspettato due giorni interi ad aprirla, in segno di protesta contro la spesa eccessiva. Il giorno dopo l’ho beccato a leggere il manuale e a Capodanno già minacciava di lasciare l’industria metalmeccanica per diventare regista. Quell’anno mi regalò una camicia da notte, gemella di una che già avevo. L’anno dopo, una collana d’argento con un braccialetto coordinato.
Ora capisco perché a suo padre non piaceva comprare regali di Natale. Mi sembra di tradire mio marito a pensare di festeggiare. Per Natale vorrei solo e soltanto lui, e l’idea di creare ricordi senza di lui me ne fa sentire ancora di più la mancanza. Non posso comportarmi come negli anni passati ma non ho idea di cos’altro ci si aspetti da me.
«Ho bisogno di un manuale, cazzo.»
Mi lagno a voce abbastanza alta da far avvicinare una commessa.
«Nel reparto video», mi risponde, indicando il fondo del negozio e sorvolando sul turpiloquio, cosa che mia figlia non avrebbe fatto. «I libri sono insieme ai video.»
Vado in quella direzione, imbarazzata per essermi fatta sorprendere a parlare da sola. Spero che la commessa classifichi il mio comportamento come una temporanea infermità mentale natalizia e non come un disturbo cronico. Mi volto a guardare se sta servendo un altro cliente. E così mi capita davvero un incidente. Vado a sbattere con il carrello contro un Babbo Natale gonfiabile a grandezza naturale; non si buca, ma oscilla pericolosamente vicino a un espositore carico di sfere di vetro portacandela.
«Posso aiutarla?»
Adesso la commessa mi dedica tutta la sua attenzione e non sembra affatto sorpresa di vedere che la responsabile del disastro sfiorato sono io.
«A mia figlia piacerebbe tantissimo», dico senza convinzione.
«Allora gliene compri uno.»
Imbarazzatissima, afferro un Babbo Natale gonfiabile e lo butto nel carrello insieme alla torcia.
So che la nostra casa è triste in confronto ad altre del quartiere, decorate con lucine bianche, presepi e renne di filo metallico che brucano. L’esterno della casa era di competenza di Rick. Non ho nessuna intenzione di comprare questo coso gonfiabile, ma non voglio rimetterlo sullo scaffale con la commessa che mi pedina. Sotto il suo sguardo vigile, fingo di studiare decorazioni dipinte a mano, un drappo trapuntato da stendere sotto l’albero, scatole di latta con paesaggi innevati sul coperchio e altre che contengono cioccolatini assortiti.

Nessuna di quelle cose mi attira.

2. Secondo giorno – IL TREDICESIMO DONO di Joanne Huist Smith

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il tredicesimo dono«Mamma, abbiamo perso l’autobus.» È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d’un tratto sulla porta: all’ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l’accompagna è firmato, misteriosamente, «I vostri cari amici». Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l’albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori in questo libro suggestivo, profondo ed emozionante. Il tredicesimo dono riesce così ad aprirci gli occhi sulla gioia che ci circonda sempre, anche nei momenti più impensabili. Sulle sorprese inaspettate che la vita sa regalarci. E sulla felicità improvvisa che tutti possiamo donare a chi ci sta accanto, non smettendo mai di credere nella forza e nella generosità dei nostri cuori.

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Cover Reveal: Razov (Deceptive Hunters #2) di Giovanna Roma

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Poche cose mi interessano davvero: le banconote di grosso taglio e le armi. Tutto quello che non e compreso in queste due categorie e tagliato fuori. Lisa Petrova rientrava nella seconda. Era la scelta per sbaragliare la concorrenza e rafforzare il mio Impero. Era la garanzia di un caricatore d’arma d’assalto a vita. Poi mi e esplosa tra le mani. La sicura che la conteneva si e sganciata. Inganni e segreti sono saltati in aria. Il mondo di entrambi si e capovolto. Strano a dirsi, ma non potevamo essere più distanti di così. Era convinta che fossi il mandante della Morte, mentre io concedo, ai popoli in lotta, il potere di difendersi. Se non lo credete, avete un’errata concezione di ciò che e giusto e sbagliato. Permettetemi di aggiustarvi.

Autore: Giovanna Roma || Genere: Dark-romance || Pubblicazione: 17 gennaio 2017

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ABOUT THE AUTHOR
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Sono nata e cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. Sono autrice dei romanzi “La mia vendetta con te, il suo sequel “Il Siberiano” e lo storico “Il patto del marchese”.

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Weekly Recap #64

Buongiorno!
Oggi Weekly Recap doppio considerando che la scorsa settimana non sono riuscita a pubblicare. Le puntate le ho viste tutte d’un fiato e mi sono piaciute tantissimo. Adesso iniziano le varie pause invernali e so già che andrò in crisi da mancanza di serie tv. Sappiamo che dopo Natale torna la gioia però, quindi non disperiamo e godiamoci queste ultime settimane prima della pausa.
Buona lettura.

grey’s anatomy

Grey’s Anatomy 13×06 -07
Grey’s Anatomy dopo 13 anni non smette mai di intrattenere e di piacermi nonostante siano lontani gli anni delle storyline sensate e non totalmente campate per aria. Mi piace perché ci sono delle costanti e ci sono rapporti che rimangono sempre stabili, nonostante tutto il resto cambi. C’è anche, mooolto il profondità, una piccola speranza che prima o poi tutto si sistemi e ci sia un vago happy ending. Pare che sto giro la catastrofe non stia colpendo solo Alex, ma anche un altro pilastro della serie, Webber. Sua moglie e la Bailey si mettono insieme e assumono Eliza Minnik, una dottoressa il cui ruolo è quello di osservare il metodo di insegnamento dell’ospedale e dei dottori e di migliorarlo. Peccato che nessuno dei dottori a parte gli specializzandi la prenda bene e soprattutto non la prende bene Webber. L’uomo però è saggio e gentile e buono e alla fine comprende, ma pare che la prenderà comunque in un brutto posto perché la Minnik vuole lavorare da sola e nè la Bailey nè la Avery hanno avuto il coraggio di comunicare la cosa a Richard. Prevedo guai e non saranno piacevoli da vedere. Alex nella prima puntata si comporta in maniera grandiosa cercando di fare la cosa giusta seguendo i limiti che gli sono stati imposti, ma riuscendo comunque a garantire alla sua paziente il trattamente che meritava. Peccato le cose non possano andare sempre bene e la storia della paziente non sia una felice. La Bailey non mi è piaciuta troppo in queste puntate. Si è fatta troppo condizionare dalle parole di Catherine e ha cambiato il suo atteggiamento in uno particolarmente odioso, ma alla fine si è ripresa. Crisi nera anche per Amelia e Owen, come c’era da aspettarsi, ma speravo che gestissero meglio la situazione. Amelia parla con Alex e trova un amico pronto ad ascoltarla, cosa decisamente buona, ma allo stesso tempo evita di dormire a casa per due settimane e non è così che si risolvono i problemi tra coniugi. Evitandosi e poi scoppiando. Owen si è ritrovato davanti una persona totalmente diversa da quella che credeva e all’improvviso sembra di avere davanti di nuovo Cristina e il suo non volere figli, anche se le circostanze sono totalmente diverse. Amelia è spaventata e potrebbe superare la cosa grazie ad Owen, ma invece di parlarne dice semplicemente di non volere bambini, cosa che non penso sia vera. Spero abbiano la forza di non mollare e trovino il modo di parlare e risolvere.
Adorabili Jackson, April e Tinder. Spero che April si renda conto che Jackson è leggermente geloso che guardare una partita con lui e i nachos è meglio di mettersi in ghingheri per uscire con un tipo a caso. Hanno fatto passi avanti enormi e ormai serve solo una spintarella perché capiscano di essere perfetti l’uno per l’altra.

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 3×06-07
Ragazzi io non so da dove partire. Se dalla fine delle due puntate che ho visto ieri sera che mi ha lasciata in completo shock o da altro. Come al solito episodi all’altezza della serie, epiche in tutti i sensi. Ci sono mille colpi di scena e scene di alto livello sia recitativo che di tensione. Per quanto brutta ho apprezzato parecchio la scena in cui i K5 si scatenano contro Annalise. È stata liberatoria. Cerco di andare con un po’ di ordine o ci perdiamo la timeline per il toto-lenzuolo. AK deve frequentare gli AA per un sacco di tempo per avere la sua licenza, ma la nostra Keating è piena di risorse quindi sono certa che riuscirà a trovare una soluzione senza andare agli incontri. Quando la polizia si presenta a casa di Wes per parlare della morte del padre tutti pensano che Frank abbia mandato una soffiata anonima e inizia il panico. Quando è partito il telegiornale parlando dell’arresto del figlio di Mahoney mi è partito un colpo pensando che il pirla si fosse costituito. Per fortuna Frank ne ha fatta una giusta e la soffiata riguardava Charles, l’altro figlio. Come andrà a finire lo scoprire più avanti, ma per ora, dopo aver visto anche la 3×07, le cose per Wes non si mettono benissimo. Sempre parlando di Wes e dei K6 qui non va per niente bene. Hanno deciso di bloccarmi la crescita e di farmi vedere Wes e Laurel insieme. Non va per niente bene. Ormai Laurel non va più bene nemmeno con Frank anche se vederlo apparire stile assassino nel riflesso nella seconda puntata mi ha fatto pensare che boh, forse stanno ancora bene insieme. Abbiamo due coppiette felici dall’altra parte però. Asher e Michaela, dopo qualche battibecco decidono di fare coppia fissa e devo dire che mi piacciono. Asher non è solo un bamboccio idiota e sta migliorando stando con Michaela. Ollie decide di uscire con tizio agopunturaro e per un po’ li ho shippati, capendo quindi che Oliver è talmente cucciolo che lo shipperei anche con i muri, ma nel mio cuoricino resteranno per sempre i Coliver e spero me li ridiano definitivamente e non solo in toccata e fuga. Per il toto-lenzuolo, alla fine della prima puntata possiamo eliminare Asher dalla lista dei papabili. Il che restringe purtroppo molto il campo e di Connor ancora nessuna notizia.
Nella 3×07 torna Frank alla grande, ma l’uomo non gestisce troppo bene le cose. Corre da Laurel, ma quando la sente parlare amorosamente con Wes scappa da Bonnie che lo cazzia. A quel punto cosa decide di fare? Ma di tornare da Laurel con un’entrata di scena tutto tranne che carina e tranquilla. Io fossi stata in Laurel gli avrei iniziato a tirare cose solo per lo spavento. I Coliver fanno scintille, ma non capisco se Oliver ha usato Connor solo come ripiego sapendo che sarebbe stato disponibile. Se così fosse nonono, così non va, ma nella possibilità che si sia davvero resto conto di voler tornare con Connor, beh faccio una festa.
Signori, il finale! Purtroppo per me, ho perso al toto-lenzuolo, Wes è vivo e complotta con la polizia per “take down” (come cavolo si dice in maniera decente in italiano?) Annalise e giuro che mi sono saliti i brividi. Non può essere davvero così pessimo da chiedere immunità per distruggere la donna che comunque ha sempre tentato di proteggerlo nonostante i metodi poco ortodossi. A questo punto butto tutti i miei soldi inesistenti su Nate perché non potrei reggere la vista di Connor sotto quel lenzuolo. Considerando che ormai è abbastanza irrecuperabile, anche Frank andrebbe bene, ma mi dispiacerebbe di più.
Ancora due puntate e scopriremo tutto e io non vedo l’ora!

 

blindspot

Blindspot 2×07
Puntata stupenda, piena di azione e di tensione. Piccola domanda però..com’è che la sede dell’FBI è stata violata già due volte? Patterson che mi combini con sti sistemi di sicurezza? Comunque ho amato rivedere il personaggio di Rich Dotcom, stupendo davvero. Stavolta l’uomo è convinto che un super assassino che l’NSA ritiene solo uno spauracchio lo voglia morto quindi hackera l’FBI per farsi arrestare ed essere al sicuro. Assurdo no? Però funziona e comincia una lotta contro questo super assassino che a quanto pare davvero esiste. A vederlo sembrava di vedere una di quelle persone senza ossa. Stra impressione. Sto poco a raccontarvi il tutto perché dovete vederla, ma mi sono piaciuti un po’ tutti tranne Weller che si fa infinocchiare da Nas (io giuro che devo ancora capire come si scrive) quando a me era partita la ship con Allie. Tutti hanno gestito la situazione al meglio e per sto giro devo fare i complimenti a Tasha che ha dimostrato un coraggio e una determinazione a vivere straordinaria. Spero che piano piano il suo personaggio possa piacermi sempre di più. Jane e Weller ormai hanno meno chimica di quanta ne avessero all’inizio della serie e siccome a me insieme non piacciono mi va anche bene, non fosse per il fatto che devono lavorare insieme e così non funziona. Praticamente non riescono nemmeno a guardarsi negli occhi.

 

this is us

This is us 1×05-06
In queste puntate scopriamo molte cose su Jack, Rebecca e i ragazzi, ma soprattutto scopriamo che Jack non si è allontanato volontariamente dalla sua famiglia e capiamo quindi che Rebecca porta la sua collana nel presente per ricordarlo. Nella prima puntata vediamo molto della coppia pre-bambini. Rebecca non vuole assolutamente assomigliare a sua madre, succube del marito e si fa coinvolgere dalla passione di Jack per il football diventando una fan accanita. Scopriamo anche che la giovane Rebecca di bambini non ne vuole avere, almeno ai tempi e la cosa un po’ ci sconvolge. L’ho sempre immaginata come una ragazza che sognava la bella casa piena di bambini e invece scopriamo che non è così. Sono curiosa di sapere cosa poi le ha fatto cambiare idea e l’ha fatta diventare una madre brava e attenta. Nella seconda puntata scopriamo quanto Jack sia un padre presente e attento ai bisogni della sua famiglia, anche se magari all’inizio non è convinto. Quando lui e la moglie capiscono che Randall ha un intelligenza particolare e gli viene proposto di mandarlo in una scuola che lo aiuti a sviluppare il suo potenziale, Jack è perplesso, ma capisce presto che tentare di rendere identici uno all’altro i suoi figli è impossibile. Ognuno è diverso e speciale e loro, come genitori, devono imparare ad accettarlo.
Veniamo anche a sapere qualcosa del rapporto tra Kate e sua madre e non è il massimo purtroppo, ma la donna se ne rende conto e le dispiace, quindi spero che il rapporto tra le due piano piano si aggiusti. Kevin, soprattutto da bambino, mi sembra venga un po’ trascurato rispetto agli altri, quindi spero di vedere presto delle scene tutte sue. Kevin adulto viene “aiutato” da Olivia a interpretare una scena difficile, ma ciò non fa altro che tirare fuori dolori passati e scopriamo quindi che Jack è morto quando i figli dovevano essere più o meno adolescenti. So già che saranno momenti strazianti per noi spettatori e per una volta devo dire che no, non voglio sapere di più. D’altra parte mi piacerebbe capire cosa ha messo insieme Rebecca e Miguel..forse la perdita di Jack? Non so davvero. This is us continua ad emozionare e devo dire che come prima stagione sta andando alla grande.

 

mon firma