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Teaser Tuesday #140

Buongiorno!
Ho appena finito di leggere “Shadow and Bone” di Leigh Bardugo, libro di cui vi lascio un estratto oggi. Ho visto che è stato tradotto in Italia da Piemme con il titolo “Tenebre e Ghiaccio”, ma la serie non è mai stata continuata, motivo per cui ho deciso di leggerla in inglese. “Shadow and Bone” è il primo libro della serie dedicata ai Grisha e mi è piaciuto molto.

teaser tuesday

The coach door flew open and a soldier ducked his head in.

“There’s a fallen tree across the road,” he said. “But it could be a trap. Be alert and—”

He never finished his sentence. A shot rang out and he fell forward, a bullet in his back. Suddenly, the air was full of panicked cries and the teeth-rattling sound of rifle fire as a volley of bullets struck the coach.

“Get down!” yelled the guard beside me, shielding my body with his own as Ivan kicked the dead soldier out of the way and pulled the door closed.

“Fjerdans,” said the guard, peering outside.

Ivan turned to Fedyor and the guard beside me. “Fedyor, go with him. You take this side. We’ll take the other. At all costs, defend the coach.”

Fedyor pulled a large knife from his belt and handed it to me. “Stay close to the floor and stay quiet.”

The Grisha waited with the guards, crouching by the windows, then at a signal from Ivan they leapt from either side of the coach, slamming the doors behind them. I huddled on the floor, clutching the knife’s heavy hilt, my knees to my chest, my back pressed against the base of the seat. Outside, I could hear the sounds of fighting, metal on metal, grunts and shouts, horses whinnying. The coach shook as a body slammed against the glass of the window. I saw with horror that it was one of my guards. His body left a red smear against the glass as he slid from view.

The coach door flew open and a man with a wild, yellow-bearded face appeared. I scrambled to the other side of the coach, the knife held out before me. He barked something to his compatriots in his strange Fjerdan tongue and reached for my leg. As I kicked out at him, the door behind me opened and I nearly tumbled into another bearded man. He grabbed me under the arms, pulling me roughly from the coach as I howled and slashed out with the knife.

I must have made contact, because he cursed and loosened his grip on me. I struggled to my feet and ran. We were in a wooded glen where the Vy narrowed to pass between two sloping hills. All around me, soldiers and Grisha were fighting with bearded men. Trees burst into flames, caught in the line of Grisha fire. I saw Fedyor throw his hand out, and the man before him crumpled to the ground, clutching his chest, blood trickling from his mouth.

Capitolo 4 – SHADOW AND BONE di Leigh Bardugo

shadow and bone cover

Surrounded by enemies, the once-great nation of Ravka has been torn in two by the Shadow Fold, a swath of near impenetrable darkness crawling with monsters who feast on human flesh. Now its fate may rest on the shoulders of one lonely refugee.

Alina Starkov has never been good at anything. But when her regiment is attacked on the Fold and her best friend is brutally injured, Alina reveals a dormant power that saves his life—a power that could be the key to setting her war-ravaged country free. Wrenched from everything she knows, Alina is whisked away to the royal court to be trained as a member of the Grisha, the magical elite led by the mysterious Darkling.

Yet nothing in this lavish world is what it seems. With darkness looming and an entire kingdom depending on her untamed power, Alina will have to confront the secrets of the Grisha . . . and the secrets of her heart.

In vetrina: Colpita dall’amore di Sara Bezzecchi

Buongiorno 🙂
Oggi è una giornata super piena e speriamo di farvi compagnia con un paio di post in più rispetto al solito. Iniziamo con una segnalazione: Colpita dall’amore esce oggi e dalla trama mi ispira un sacco. Ovviamente è finito in TBR in un nanosecondo. A voi ispira?


colpita dall'amore
Titolo: Copita dall’amore
Autore: Sara Bezzecchi
Editore: Delos Digital
Data di pubblicazione: 14 novembre 2017
Link di acquisto: Amazon

Quanto si è disposti a perdere, per amore? Il lavoro, la serenità, le prospettive per il futuro, e poi? O forse tutto questo vale poco, di fronte al valore infinito di un amore sincero?Greta è l’assistente di un ricco imprenditore milanese. Ha una vita sociale pari a zero e non ha un fidanzato da tempo. Le uniche persone con le quali ha ancora rapporti sono le due amiche di sempre, Alice e Samantha. La sua vita viene stravolta quando il suo capo, il dottor Manfredi, le chiede di andare nella villa sul lago di Como per una settimana, per organizzare, seguire e tenere sotto controllo una trattativa importante che Manfredi stesso condurrà con un suo amico, l’avvocato Dal Mas. Greta, bisognosa di un’entrata extra, accetta, seppur non troppo entusiasta, di dover lavorare sette giorni su sette, non stop. Il suo soggiorno, però, viene dolcemente scombussolato da una serie di divertenti eventi che l’avvicineranno pericolosamente a Luca Dal Mas, figlio dell’avvocato, con il quale lei avrebbe dovuto rapportarsi con estrema professionalità, visto che entrambe le famiglie, essendo di alto rango e piuttosto snob, tengono molto ai propri ruoli sociali. Ma nulla può contro un amore appena sbocciato, a parte le malelingue di una domestica che porteranno i due giovani a doversi separare bruscamente e che costeranno a Greta il posto di lavoro. Dopo diversi mesi, i due di incontreranno di nuovo. Alle prese con le loro nuove vite e nuove consapevolezze, sapranno passare sopra ogni convenzione sociale per tornare ad amarsi?

 

L’AUTORE

Sara Bezzecchi nasce a Roma nel 1984. Studia ragioneria e, appena diplomata, comincia a lavorare in ambito contabile. Tutt’oggi, dopo diversi anni, lavora ancora con in numeri. Nel 2009 decide di lasciare Roma e di trasferirsi in provincia di Milano per raggiungere il marito, originario del posto. L’amore per la scrittura nasce tanti anni prima, come valvola di sfogo principalmente, ed è direttamente proporzionale alla sua passione per la lettura. Non è mai stata brava a esprimere le sue emozioni a parole, così decide di farlo tramite le sue storie. Il suo idolo letterario? Terry Pratchett, che con il suo Mondo Disco le ha regalato momenti di puro divertimento. All’attivo ha tre romanzi: E alla fine arrivi tu, edito dalla Genesis Publishing nel 2015, è un romance classico; Come il mare in tempesta, edito da Rizzoli nel 2016 è un romance classico con venature gialle; Ti dispiace se ti amo?, scritto a quattro mani con Grazia Cioce, edito da Rizzoli sempre nel 2016, si colloca nel genere chick lit.

Recensione: Sono puri i loro sogni di Matteo Bussola

Buongiorno!
Sono purtroppo rientrata dal ponte e diciamo che la voglia di lavorare è un po’ sotto le scarpe, ma piano piano si riprendono i ritmi.
Nuova recensione oggi e parliamo di un libro che ho divorato e che mi è piaciuto tantissimo. Seguo Bussola su Facebook da un po’ e a inizio ottobre ho avuto la bellissima occasione di incontrarlo ad una presentazione qui a Milano e farmi autografare entrambi i libri.
All’inizio della recensione vi racconto qualcosa di quella presentazione e potrete trovare anche una piccola curiosità sull’autore.

sono puri i loro sogni cover
Titolo: Sono puri i loro sogni
Autore: Matteo Bussola
Editore: Giulio Einaudi editore
Link di acquisto: Amazon | Kobo
Goodreads

Quando abbiamo smesso di fidarci degli insegnanti, e abbiamo iniziato a vivere al posto dei nostri figli? Essere genitori, a volte, significa fare un passo indietro. Matteo Bussola ha tre figlie, le accompagna a scuola, le segue nei compiti, parla con gli altri genitori e partecipa pure alle chat di classe su WhatsApp. Insomma, sulla scuola ha un osservatorio privilegiato. E quindi può testimoniare che, davanti a un brutto voto, spesso i genitori si sentono messi in discussione, e per tutta risposta negano l’autorità degli insegnanti. Così decide di scrivere a sé stesso, e agli altri genitori, per provare a riflettere sui sensi di colpa e le paure che si nascondono dietro la mancanza di fiducia nella scuola. Un libro di storie – le sue, ma anche quelle delle madri e dei padri che frequenta, di sua mamma ex insegnante, degli amici docenti – che parla del nostro tempo, e dei nostri figli. Di come spesso, senza accorgercene, ci sovrapponiamo a loro per evitare che inciampino. Ma non c’è crescita senza crisi, e solo facendoci da parte, pur pronti a raccoglierli se cadono, possiamo aiutarli a diventare adulti. Dal primo giorno di scuola, in cui mamme, papà, nonni e fratelli accompagnano in massa i bambini fino in classe scattando foto a raffica, neanche fossero a un concerto degli Stones, alle raccomandazioni per la mensa, ché la stagionatura del Parmigiano, si sa, dev’essere almeno 38 mesi; dai pidocchi, che ogni anno proliferano sulle teste degli alunni generando ansie e sospetti, al kit di sopravvivenza per la gita, che prevede praticamente tutto tranne un gps satellitare. Matteo Bussola fa un ritratto divertito e serissimo della scuola di oggi, confrontandola con quella di quand’era piccolo lui. E si domanda perché abbiamo smesso di considerarla un luogo in cui imparare il rispetto per noi stessi e per gli altri. Con il tono caldo e intimo che è ormai la sua inconfondibile cifra, lo sguardo attento a ogni storia che incontra, parte dalla sua esperienza per scrivere una lettera a tutti noi, arrivando al cuore della nostra paura. Quella di «lasciar andare i nostri figli nel mondo, permettere che compiano i loro passi senza di noi».

 

Ho iniziato a leggere il libro di Matteo Bussola mentre ero in fila nella Feltrinelli in Duomo, qui a Milano, aspettando il mio turno per fami autografare il libro proprio da Matteo. Era appena finita la presentazione (bellissima tra l’altro) e davanti a me c’erano almeno una ventina di persone, quindi mi sono detta: “Perché no?” e ho iniziato a leggere. La scrittura di Matteo scorre come l’olio e si legge che è un piacere tanto che, una volta arrivata al tavolo su cui stava firmando, ci mancava poco che saltassi il mio turno. Chi mi conosce di persona sa che sono molto timida e vado parecchio in ansia a parlare con persone che non conosco, quindi immaginatemi davanti ad un autore che mi piace un sacco, in mezzo a gente sconosciuta, mentre balbetto il mio nome e mi preparo psicologicamente a fargli la domanda che io e Kia facciamo a tutti gli autori: che tipo di cioccolata preferisci? Inutile dirlo, Matteo mi ha guardata davvero stranito e dopo un quasi sussurrato “Uhm, perché?” e mia successiva spiegazione, mi ha detto che è quella fondente. Ecco quindi una piccola curiosità sull’autore che ha scritto un secondo libro che mi ha stregata quasi quanto il primo.

“Sono puri i loro sogni” è un libro diverso dal precedente perché non è più un insieme di momenti familiari, ma si allarga a comprendere tutti, nessuno escluso. È una provocazione che va a colpire tutti, non perché tutti siano genitori o insegnanti, ma perché siamo tutti figli e abbiamo genitori e abbiamo o abbiamo avuto insegnanti. Nonostante io non sia mamma – è ancora troppo presto – ho riconosciuto molte situazioni e mi sono stupita di come siano molto simili a quelle che mi hanno raccontato i miei genitori che hanno a che fare con i professori di mia sorella e con i genitori dei suoi compagni. Come dice Matteo nel libro, è difficile trovare il momento in cui i genitori hanno sentito il bisogno di mettersi a scudo dei propri figli di fronte a tutti e tutti.
Riflettendoci, i miei genitori non credo si siano mai intromessi così tanto nella mia vita scolastica o in quella di mia sorella. Loro sono più della filosofia per cui la scuola era il mio lavoro e non dovevano farlo loro per me. Se prendevo un brutto voto mi chiedevano se non avevo capito o se non avevo studiato abbastanza e, tendenzialmente, era la seconda possibilità. Mi hanno incoraggiato a dare il meglio di me in tutto e non era necessario fossi la migliore, bastava mi ci fossi impegnata al massimo. Ho trovato insegnanti che non sapevano spiegare e altri che invece adoravo, ma mi sono resa conto con gli anni che anche professori che ho odiato mentre ero al liceo, a ripensarci non erano poi così male. L’adolescenza rende sempre tutto più brutto o più bello e va a falsare anche quello che raccontiamo della nostra vita ai genitori che forse ora prendono tutto quello che esce dalla bocca dei figli come oro colato e reagiscono di conseguenza. Il punto però non era raccontarvi la mia vita scolastica, ma notare come i miei genitori mi ricordino più il metodo “vecchia scuola” che Matteo cita nel suo libro e come la loro visione della scuola discordi completamente con alcuni genitori dei compagni di mia sorella. Il motivo, sempre secondo mamma e papà, è che gli altri genitori sono molto più giovani di loro e forse rientrano nella categoria di mamme e papà che sono disposti a tutto pur di tenere al sicuro i loro pargoli, sconfinando a volte nell’esagerazione. Ovviamente qualsiasi genitore è disposto a tutto per i propri figli, ma trovo che ultimamente abbiano difficoltà a mettere un limite.

A questo punto mi chiedo, come Matteo, in che modo cresceranno i bambini di oggi e come saranno i loro/nostri figli fra un po’ di anni? Mi metto in mezzo perché di anni ne ho 23 e un po’ le situazioni raccontate nel romanzo mi spaventano. Mi spaventano principalmente perché a me sembrano assurde, ma non so come mi comporterò nel momento in cui toccherà a me essere in quelle situazioni. Se mai disprezzerò o attaccherò un insegnante solo perché ha dato un brutto voto a mio figlio/a, spero di avere qualche amica più sveglia di me che mi faccia capire che non è una guerra quella tra genitori e insegnanti, come non lo è quella tra genitori e qualsiasi educatore. Ho notato negli anni che il rispetto è calato per qualsiasi figura autoritaria. Anni fa non mi sarei permessa di alzare la voce o discutere se venivo rimproverata dalla mia allenatrice di sci, mentre ora, sempre per esperienza con mia sorella, vedo che il rispetto per allenatori, maestri, semplicemente persone adulte è calato drasticamente, generando ragazzine e ragazzini di 17 anni che si credono i padroni del mondo.

È difficile scrivere una recensione di questo libro perché non c’è una trama vera e propria, ma c’è un argomento comune e io ho provato a darvi, con degli esempi di quanto mi abbia fatto riflettere, un’idea generale. Spero che in molti lo leggano perché spero aiuti a dare una svegliata a quei genitori che magari hanno fatto errori in buona fede e senza rendersene conto e spero che qualcosa cambi, perché l’idea che il mondo a breve sia popolato solo da persone incapaci di vivere in autonomia mi spaventa moltissimo.
Non posso, quindi, che consigliare “Sono puri i loro sogni” a chiunque, che voi siate genitori, figli, insegnanti o aspiranti tali. Se in tanti iniziamo a vederla in maniera diversa forse, e dico forse, qualcosa piano piano cambierà. La mia copia finirà presto nella mani di mamma che spero lo consiglierà a più persone possibile come, ovviamente, farò io.

Teaser Tuesday #137

Buongiorno lettori! Primo post della giornata, classico Teaser del martedì! Vi lascio un passaggio tratto da un libro appena finito, divorato in poco tempo. Pomeriggio troverete la mia recensione qui sul blog per festeggiarne l’uscita. Si tratta di Mille pezzi di te e di me di Sarah White.

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Dovevo far passare qualche ora prima del barbecue di Gabe, così ho deciso di andare alla casa di riposo. Dopo un’ora passata a leggere per alcune signore e a guardare puntate di quiz registrate con i signori, mi sento di nuovo la vecchia me. Seduta in macchina nella via dove abita Gabe, controllo il telefono per la decima volta per assicurarmi che l’indirizzo sia giusto. Alla fine mi decido a scendere e seguo alcune ragazze sino alla porta d’ingresso. Bussano e viene ad aprire Gabe, che le fa entrare dopo aver abbracciato entrambe. Quando si volta e mi vede, il cuore mi sobbalza nel petto mentre un sorriso gli illumina il volto. Mi stringe tra le braccia per un attimo e poi mi invita a entrare.
«Vieni» dice da sopra la spalla mentre attraversa il salotto diretto sul retro della casa. «Voglio farti conoscere Maggie.» Usciamo in giardino e la musica risuona nella fresca aria serale. Ci sono almeno dieci ragazze sotto il portico, che ridono e sgranocchiano patatine e crudités. I loro occhi ci seguono mentre Gabe mi posa la mano in fondo alla schiena e mi guida verso una splendida rossa accoccolata su una sedia a sdraio in legno.
Noto subito che hanno gli stessi occhi. Lei si alza e fa un passo verso di me. «Tu devi essere Everly.» Mi abbraccia. «Io sono Maggie.»
«Piacere» rispondo, e lo è davvero. È talmente espansiva che mi mette a mio agio. «Grazie dell’invito.» I suoi occhi lasciano in fretta i miei per incontrare quelli del fratello.
«Avevo bisogno di collegare un volto al nome.» Mi elettrizza sapere che lui ha parlato di me alla sua famiglia. «Serviti pure da bere e poi spedisci mio fratello al barbecue. Stiamo morendo di fame.»
Gabe ride dietro di me e quando mi volto lo vedo con le mani alzate in segno di resa. «Vado subito» dice. Prendo una bibita dal secchio del ghiaccio e poi mi siedo su una sedia libera, assicurandomi di avere una buona visuale di lui che mette la carne sulla griglia. Maggie è lì accanto, ride per qualcosa che Gabe le ha detto e poi lo pungola su un fianco mentre cerca di girare un hamburger. È evidente quanto sono affiatati.

Capitolo 17 – Mille pezzi di te e di me di Sarah White

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mille pezzi di te e di me cover
È l’ultimo anno di liceo quando la vita di Everly Morgan va in mille pezzi. Un idillio perfetto distrutto in un solo istante: quello in cui Everly scopre che Brady, il ragazzo che ama più di ogni altra cosa al mondo, la tradisce con la sua migliore amica. E lo fa nel modo peggiore possibile: nel parcheggio della scuola, davanti a tutti. Everly è disperata: si sente umiliata, ferita e abbandonata proprio dalle persone di cui si fidava di più. Il mondo le è crollato addosso, e lei si sente soffocare. Decisa a reagire, Everly chiede aiuto a uno psicoterapeuta. E proprio lì, nella sala d’attesa del dottore, succede qualcosa di inaspettato. Everly incontra Gabe. Lui è sexy, dolce, divertente. E soprattutto sembra l’unico al mondo in grado di capire quello che prova. Everly però non è pronta a innamorarsi di nuovo, non ora che il suo cuore spezzato ha appena ricominciato a battere.