Buondì a tutti! Pardon se oggi sono un po’ in ritardo con la recensione. Dovevo scriverla ieri sera, ma ho iniziato un nuovo manga e mi sono persa via, sorry. Dopo film coreani e cinesi, finalmente è l’occasione giusta per raccontarvi di questo film giapponese: “Yoshino’s Barber shop”.

yoshino's barber shop
Titolo inglese: Yoshino’s Barber Shop
Titolo originale: Barber Yoshino
Regia: Naoko Ogigami
Anno: 2004
Durata: 96 min
IMDB

Nel piccolo villaggio di Kaminoe la vita degli abitanti scorre serena e un altra generazione di bambini si esercita per celebrare la festa shintoista della divinità della montagna. L’arrivo di un bambino di Tokyo alla scuola elementare, Yasuke Sakagami, turberà la pacifica e monotona quotidianità della piccola comunità, innescando una piccola rivoluzione che tenterà di cancellare l’obbligo imposto a tutti i bambini maschi del villaggio di portare i capelli “Yoshino-gari”, ovvero col taglio a caschetto detto Yoshino.

Nel piccolo villaggio di Kaminoe la vita degli abitanti scorre serena e un altra generazione di bambini si esercita per celebrare la festa shintoista della divinità della montagna. L’arrivo di un bambino di Tokyo alla scuola elementare, Yasuke Sakagami, turberà la pacifica e monotona quotidianità della piccola comunità, innescando una piccola rivoluzione che tenterà di cancellare l’obbligo imposto a tutti i bambini maschi del villaggio di portare i capelli “Yoshino-gari”, ovvero col taglio a caschetto detto Yoshino.

Qual è il nucleo del film? Tutto si concentra attorno al taglio alla Yoshino. Per tradizione infatti, tutti i ragazzini maschi del paese devono obbligatoriamente portare questo taglio a caschetto (mettendo una scodella in testa e tagliando lungo il bordo, otterrete lo stesso effetto). Questa acconciatura è una profonda tradizione e simbolo del villaggio ma, nonostante il taglio sia vagamente ridicolo, vedere tutti questi bambini con questo buffi capelli mette davvero di buon umore. La signora Yoshiko è l’unica parrucchiera del villaggio ed è lei che si assicura che tutti i bambini abbiano il taglio Yoshino.

Ma, come ogni film che si rispetti, la minaccia di un pericolo sopraggiunge anche in questo paesino sperduto. Nella scuola arriva un nuovo studente da Tokyo: Yosuke. Tutto sembra andare per il verso giusto fino a quando Yosuke rifiuta a tutti i costi di farsi fare il taglio alla Yoshino. Provenendo da una grande città è abituato a portare i capelli come vuole lui, ma la signora Yoshiko tenta in tutti i modi di tagliarglieli. Lo spirito di indipendenza di Yosuke contagia un gruppetto di suoi compagni, tra i quali c’è il figlio della parrucchiera, Keita. Nonostante la diffidenza iniziale, sempre per via dei capelli, alla fine Keita e i suoi amici accettano Yosuke e insieme tentano di ribellarsi alla tradizione del taglio Yoshino.

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Seguire questi ragazzini nella loro impresa di ribellarsi al taglio a caschetto è stato davvero divertente. Stanchi di essere presi in giro dai bambini degli altri paesi e volendo essere più “cool”, cercano di ottenere il diritto di portare i capelli come vogliono loro. Chi più di tutti soffre di questo fatto è la signora Yoshiko, che non accetta queste sovversioni (soprattutto dal figlio) perché ha paura del cambiamento. Ma dietro quest’apparenza dura e rigida (il pensiero di avere una mamma così mi mette un po’ d’ansia) si nasconde una madre amorevole e premurosa. Tutti i bambini infatti, andando a scuola si fermano a salutarla e tutti la chiamano familiarmente “zia”.

Questo film ti cattura e ti trascina in una realtà parallela – sembra infatti che loro vivano in un altro mondo. Una delle scene che più mi è rimasta impressa è all’inizio, quando i bambini maschi con il loro taglio a funghetto e le tuniche bianche, cantano l’Halleluja del Messiah di Handel in onore al dio della montagna. Una scena del tutto surreale che ti fa capire fin da subito che la storia che stai per vedere ti lascierà senza parole.

Gli eventi vengono raccontati con quella calma che si può respirare nel paesino (almeno all’inizio) e la scelta delle musiche è davvero curiosa. Il vero motivo per cui mi è piaciuto questo film, però, sono i bambini (soprattutto quelli paffutelli) con questo taglietto: li trovo adorabili.

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So che vi starete chiedendo se alla fine Keita, Yosuke e i loro amichetti riescono a far valere i diritti sui loro capelli, ma sappiate che la signora Yoshiko non è una persona che si arrende facilmente. Quindi il mio unico consiglio è di guardare il film e vi auguro quindi buona visione 🙂

rating 3.5
anna firma

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