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Recensione: Origin di Dan Brown

origin cover
Titolo: Origin (Robert Langdon #5)
Autore: Dan Brown
Editore: Mondadori
Link di acquisto: Amazon
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Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa a Harvard, è stato invitato all’avveniristico museo Guggenheim di Bilbao per assistere a un evento unico: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell’umanità e rimetterà in discussione dogmi e principi dati ormai come acquisiti, aprendo la via a un futuro tanto imminente quanto inimmaginabile. Protagonista della serata è Edmond Kirsch, quarantenne miliardario e futurologo, famoso in tutto il mondo per le sbalorditive invenzioni high-tech, le audaci previsioni e l’ateismo corrosivo. Kirsch, che è stato uno dei primi studenti di Langdon e ha con lui un’amicizia ormai ventennale, sta per svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Mentre Langdon e centinaia di altri ospiti sono ipnotizzati dall’eclatante e spregiudicata presentazione del futurologo, all’improvviso la serata sfocia nel caos. La preziosa scoperta di Kirsch, prima ancora di essere rivelata, rischia di andare perduta per sempre. Scosso e incalzato da una minaccia incombente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao con Ambra Vidal, l’affascinante direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione del provocatorio evento. In gioco non ci sono solo le loro vite, ma anche l’inestimabile patrimonio di conoscenza a cui il futurologo ha dedicato tutte le sue energie, ora sull’orlo di un oblio irreversibile. Percorrendo i corridoi più oscuri della storia e della religione, tra forze occulte, crimini mai sepolti e fanatismi incontrollabili, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico letale il cui onnisciente potere pare emanare dal Palazzo reale di Spagna, e che non si fermerà davanti a nulla pur di ridurre al silenzio Edmond Kirsch. In una corsa mozzafiato contro il tempo, i due protagonisti decifrano gli indizi che li porteranno faccia a faccia con la scioccante scoperta di Kirsch… e con la sconvolgente verità che da sempre ci sfugge.


Origin è il quinto libro della serie con protagonista Robert Langdon, l’eccentrico professore creato dalla penna di Dan Brown. Ricordo la prima volta che ho preso in mano “Il Codice Da Vinci” perché ne sono rimasta stregata. Era intrigante, pieno di mistero e di informazioni che assorbivo come una spugna. Ho letto qualsiasi libro pubblicato in Italia di Brown e “Il Codice Da Vinci” rimane uno dei miei preferiti, anche se “Inferno”, che ho letto l’anno scorso, è quasi a parimerito.

Vorrei poter dire che “Origin” è alla stessa altezza dei suoi precedenti, ma purtroppo non è così. Nonostante io abbia apprezzato immensamente il libro e la trama, qualcosa non mi ha convinta. In “Origin” Langdon si trova in Spagna, al Guggenheim, dove il suo amico, Edmond Kirsch, sta per rivelare la sua ultima scoperta che, a quanto pare, sconvolgerà il mondo intero. L’autore è riuscito a creare parecchia hype intorno a questa scoperta e il lettore, come il protagonista, non vede l’ora di scoprire di che si tratta. La serata non va assolutamente come previsto e Langdon si ritrova, come al solito, invischiato in qualcosa di troppo grande e complicato. Insieme alla direttrice del museo, Ambra Vidal, dovrà effetturare una corsa contro il tempo (e parecchi nemici) per rivelare la scoperta di Kirsch.

Nonostante la premesse, ho trovato “Origin” molto meno dinamico rispetto ai precedenti libri di Brown. Ho amato il fatto che la storia sia principalmente ambientata a Barcellona, città che ho visitato e quindi ho riconosciuto nelle descrizioni dell’autore. Lo stesso mi era successo con tutti gli altri libri, con la differenze che in tutti gli altri non conoscevo le città. Ovviamente tutte le varie scene descritte mi hanno fatto venire ancora più voglia di viaggiare.

Come detto in precedenza, “Origin” risulta poco dinamico e i personaggi non soddisfano. Sono piatti, senza grandi emozioni o distinzioni fra loro. Langdon è un uomo estremamente intelligente che a volte sembra faccia finta di essere ignorante per permettere all’autore di spiegare un passaggio. Sarebbe stato più gradito che invece di elencare le cose al lettore venissero dimostrate con le azioni.

Considerando le premesse mi aspettavo qualcosina in più, ma ho divorato il libro e Brown rimane uno degli autori che leggo sempre volentieri. Ho apprezzato molto il personaggio di Winston, che mi ha ricordato molto Aidan di “Illuminae” sia per comportamento che per ragionamenti che fa. Winston fa paura a tratti e ti fa ragionare sul futuro che ci aspetta nei prossimi anni.
Mi aspettavo un finale diverso, ma quello che ho letto mi ha lasciata soddisfatta, con una sensazione di dolce/amaro addosso. È un finale giusto e che fa pensare quindi non posso che accettarlo così com’è.

“Origin” è un libro che non convince appieno, ma allo stesso tempo è piacevole da leggere e non lascia mai annoiati (almeno per quanto mi riguarda). Fatemi sapere se lo avete letto o lo leggerete che sono sempre curiosa di conoscere la vostra opinione.

Letture del mese – Novembre 2017

mon firma

Titolo: Origin (Robert Langdon #5)
Autore: Dan Brown
Genere: Thriller
Pagine: 564
 
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Titolo: Come se fossimo già madri
Autore: Silvia Algerino
Genere: Narrativa
Pagine: 138
 

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Titolo: Shadow and Bone (The Grishaverse #1)
Autore: Leigh Bardugo
Genere: Fantasy
Pagine: 358
 
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Titolo: Oliver, il gatto che salvò il Natale
Autore: Sheila Norton
Genere: Narrativa
Pagine: 281
 

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divisore dx

 

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arabesque cover
Titolo: Arabesque (Alice Allevi #6)
Autore: Alessia Gazzola
Genere: Contemporary, Romance
Pagine: 350
 
Recensione
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Titolo: La corte dei leoni
Autore: Jane Johnson
Genere: Romance, Storico
Pagine: 448
 
Recensione
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la corte dei leoni cover
il tuo passo era troppo veloce
Titolo: Il tuo passo era troppo veloce
Autore: Mari Thorn – Anne Went
Genere: Contemporary, Romance
Pagine: 244
 
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WWW…Wednesday #3

Buondì!
Eccoci con il terzo appuntamento sul blog del WWW…Wednesday. Mi diverto sempre un sacco a vedere cosa stanno leggendo le persone intorno a me quindi se volete commentare qui sotto le vostre letture mi farebbe molto piacere. Per quanto riguarda le mie letture non ci sono novità rispetto alla scorsa settimana perché Origin si sta rivelando lungo da leggere. Kia invece ha avuto l’opportunità di leggere un libro in anteprima e ora sta leggendo un altro libro che mi ispira moltissimo.

 

Letto

In lettura

Da leggere

Sto ancora leggendo Origin, che è un po’ lunghetto, ma mi sta piacendo da matti. Dan Brown non ne sbaglia mai una e per ora non posso che consigliarlo.

Letto

In lettura

Da leggere

Ho finito l’altro giorno Arabesque che ho avuto l’immensa fortuna di leggere in anteprima. A proposito, state seguendo il Blog Tour? Lunedì recensione. La corte dei leoni è in lettura e mi sta incuriosendo molto. It è sempre lì che aspetta di essere finito,
poverino.

Teaser Tuesday #138

Buongiorno!
Settimana scorsa ho iniziato a leggere “Origin” e mamma mia, mi sta piacendo un sacco. Dan Brown non mi ha mai delusa e spero che questo libro continui ad essere così intrigante come lo è stato finora. Vi lascio un pezzettino del primo capitolo che spero vi incuriosirà e vi spingerà a leggere Origin.

teaser tuesday

Il professor Langdon sollevò lo sguardo verso il cane alto una quindicina di metri seduto nella piazza. Il pelo dell’animale era un tappeto vivente d’erba e fiori profumati.
“Io ce la sto mettendo tutta per trovarti bello” pensò. “Ci sto davvero provando.”
Osservò la creatura ancora per qualche istante, poi proseguì lungo una passerella sospesa e scese una larga rampa di scalini la cui superficie discontinua aveva lo scopo di costringere il visitatore ad alterare il ritmo dell’andatura. “E ci riesce benissimo” decise Langdon, rischiando di cadere per ben due volte sui gradini irregolari.
Arrivato in fondo alla scalinata, si fermò di botto, fissando l’enorme oggetto che incombeva minaccioso più avanti.
“Ora posso dire di averle viste proprio tutte.”
Davanti a lui si ergeva un ragno gigantesco, una vedova nera, le cui sottili zampe di ferro sostenevano un corpo tondeggiante a un’altezza di almeno dieci metri. Sotto l’addome del ragno era sospeso un sacco ovigero di rete metallica pieno di sfere di vetro.
«Si chiama Maman» disse una voce.
Langdon abbassò lo sguardo e vide un uomo snello in piedi sotto il ragno. Indossava uno sherwani di broccato nero e sfoggiava un paio di baffi arricciati alla Salvador Dalí al limite del ridicolo.
«Mi chiamo Fernando» proseguì l’uomo «e sono qui per darle il benvenuto al museo.» Esaminò una serie di targhette di riconoscimento posate sul tavolo davanti a lui. «Posso avere il suo nome, per favore?»
«Certamente. Robert Langdon.»
L’uomo alzò lo sguardo di scatto. «Ah, mi scusi! Non l’avevo riconosciuta, signore!»
“Faccio fatica a riconoscermi io” pensò Langdon, avanzando impacciato in frac nero con farfallino e gilet bianchi. “Sembro un Whiffenpoof.” Il classico frac di Langdon aveva quasi trent’anni e risaliva ai tempi in cui lui era membro dell’Ivy Club di Princeton ma, grazie al costante regime di nuotate quotidiane, gli andava ancora alla perfezione. Nella fretta di fare i bagagli, aveva preso il portabiti sbagliato dall’armadio, lasciando a casa lo smoking che indossava di solito in quelle occasioni.
«L’invito diceva “bianco e nero”. Spero che il frac sia adatto.»
«Il frac è un classico! Lei è elegantissimo!» L’uomo gli si avvicinò a passi svelti e gli appiccicò una targhetta con il nome sul risvolto della giacca. «È un onore conoscerla, signore» aggiunse. «Sicuramente sarà già stato da noi?»
Langdon osservò da sotto le zampe del ragno l’edificio scintillante davanti a loro. «In realtà mi vergogno a dirlo, ma non ci sono mai stato.»
«No!» L’uomo finse di cadere all’indietro. «Non è un amante dell’arte moderna?»
Langdon aveva sempre apprezzato la sfida dell’arte moderna… in particolare gli piaceva cercare di capire il motivo per cui determinate opere erano considerate dei capolavori: i quadri di Jackson Pollock realizzati con la tecnica del dripping, i barattoli di zuppa Campbell di Andy Warhol, i semplici rettangoli di colore di Mark Rothko. Detto questo, Langdon si sentiva molto più a proprio agio a discutere del simbolismo religioso di Hieronymus Bosch o delle pennellate di Francisco Goya.
«Ho gusti più classici» rispose. «Me la cavo meglio con da Vinci che con de Kooning.»
«Ma da Vinci e de Kooning sono così simili!»
Langdon sorrise, paziente. «Allora è evidente che ho parecchio da imparare su de Kooning.»
«Be’, è nel posto giusto!» L’uomo indicò con il braccio l’enorme edificio. «In questo museo troverà la miglior collezione d’arte moderna sulla terra! Spero se la goda.»
«È quello che intendo fare» rispose Langdon. «Vorrei solo sapere perché mi trovo qui.»
«Lei come tutti gli altri!» L’uomo si fece una bella risata, scuotendo la testa. «Il suo ospite è stato molto misterioso sullo scopo dell’evento di questa sera. Neppure il personale del museo sa cosa succederà. Il mistero è metà del divertimento… Girano un sacco di voci! Ci sono centinaia di ospiti dentro, molte facce famose, e nessuno ha la minima idea di cosa ci aspetti stasera!»
Langdon sorrise divertito. Poche persone al mondo avrebbero avuto la sfrontatezza di spedire degli inviti all’ultimo minuto dicendo in sostanza: “Presentati qui sabato sera. Fidati di me”. E ancora meno sarebbero riuscite a convincere centinaia di VIP a mollare tutto e a saltare su un aereo per il Nord della Spagna per partecipare all’evento.

Capitolo 1 – ORIGIN di Dan Brown

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Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa a Harvard, è stato invitato all’avveniristico museo Guggenheim di Bilbao per assistere a un evento unico: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell’umanità e rimetterà in discussione dogmi e principi dati ormai come acquisiti, aprendo la via a un futuro tanto imminente quanto inimmaginabile. Protagonista della serata è Edmond Kirsch, quarantenne miliardario e futurologo, famoso in tutto il mondo per le sbalorditive invenzioni high-tech, le audaci previsioni e l’ateismo corrosivo. Kirsch, che è stato uno dei primi studenti di Langdon e ha con lui un’amicizia ormai ventennale, sta per svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Mentre Langdon e centinaia di altri ospiti sono ipnotizzati dall’eclatante e spregiudicata presentazione del futurologo, all’improvviso la serata sfocia nel caos. La preziosa scoperta di Kirsch, prima ancora di essere rivelata, rischia di andare perduta per sempre. Scosso e incalzato da una minaccia incombente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao con Ambra Vidal, l’affascinante direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione del provocatorio evento. In gioco non ci sono solo le loro vite, ma anche l’inestimabile patrimonio di conoscenza a cui il futurologo ha dedicato tutte le sue energie, ora sull’orlo di un oblio irreversibile. Percorrendo i corridoi più oscuri della storia e della religione, tra forze occulte, crimini mai sepolti e fanatismi incontrollabili, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico letale il cui onnisciente potere pare emanare dal Palazzo reale di Spagna, e che non si fermerà davanti a nulla pur di ridurre al silenzio Edmond Kirsch. In una corsa mozzafiato contro il tempo, i due protagonisti decifrano gli indizi che li porteranno faccia a faccia con la scioccante scoperta di Kirsch… e con la sconvolgente verità che da sempre ci sfugge.