recensione

Recensione: Entra nella mia vita di Clara Sánchez

Buongiorno a tutti 🙂
Per una volta sto cercando di scrivere la recensione appena finito il libro, altrimenti state certi che appena iniziata la prima frase del libro successivo non riuscirò più a scrivere una virgola di quello precedente.
Quindi eccomi qui che provo a tirare fuori due righe per un libro che pensavo fosse da “WOW” invece è stato da “MEH”.
entra nella mia vita
Titolo: Entra nella mia vita
Titolo originale: Entra en mi vida
Autore: Clara Sánchez
Editore: Garzanti
Disponibile in italiano:
Goodreads

Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per spiare tra le cose dei genitori.
Apre una cartella piena di documenti, e scorge una foto. La estrae con la punta delle dita, come se bruciasse.
Non l’ha mai vista prima. Ritrae una ragazzina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste.
Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l’enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c’entri in qualche modo.
Ma quando Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l’unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt’altro che percorsa, che il mistero è tutt’altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c’è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che affidarsi a sé stessa, al suo intuito e al suo coraggio. Perché districare il groviglio di bugie e manipolazioni sarà molto, molto pericoloso.

Non so esattamente perché mi aspettassi grandi cose da questa storia. Della Sanchez avevo letto un solo libro prima di questo e sì, mi era piaciuto, ma non avevo gridato al capolavoro. Quando ho scelto “Entra nella mia vita” come libro per Agosto della Book Jar Challenge 2016 ero eccitata. È un po’ che non riesco a leggere quanto vorrei perché niente mi entusiasma e non so per quale assurdo motivo pensavo che questo libro sarebbe riusciuto a farmi uscire da questo stato.
Non fraintendetemi, il libro mi è piaciuto, ma ha avuto tratti e pezzi in cui mi chiedevo perché mi fossi messa a leggerlo.

La storia inizia nel migliore dei modi, con un mistero. Verònica è una bambina di 10 anni che un giorno, mentre curiosa dove non dovrebbe, scopre la fotografia di una bambina di poco più grande di lei che scoprirà, sempre di nascosto, chiamarsi Laura. Betty, la mamma di Verònica, è ossessionata dal pensiero che la sua prima figlia, teoricamente nata morta, sia invece viva e che sia proprio la bimba della foto. Come avrete capito se avete letto la trama, sarà Verònica alla fine a mettersi alla ricerca di Laura, prima per dare chiusura alla madre e poi per sè stessa e per la sua famiglia.

Nonostante le pagine del libro siano parecchie, i personaggi non mi sono sembrati particolarmente caratterizzati ed è una cosa che mi pesa parecchio nei libri, perché faccio fatica ad immaginarmeli, a connettermi con la storia e con loro se non li capisco del tutto. Sappiamo poco nulla di ognuno di loro, forse per la scrittura in terza persona, nonostante i capitoli siano raccontati dai due punti di vista delle ragazze.

Verònica è testarda e tenace, aggressiva quando serve e delicata quando vede che le altre persone hanno bisogno di essere protette, ma non sono riuscita ad apprezzarla. Alla fine si è ossessionata come sua madre e sì, ha dimostrato di avere più coraggio o comunque più desiderio di arrivare alla verità, ma non sono riuscita a capirla del tutto. Ha rinunciato a tutti i suoi sogni per trovare una sorella perduta, ma mi ha dato un senso di incompletezza il fatto che poi non li abbia tirati fuori dal cassetto una volta conclusa tutta la vicenda.

Laura è posata, precisa e tendenzialmente debole, da sempre rinchiusa in una bolla di vetro e bugie da sua mamma e sua nonna. Quando Verònica arriva a sconvolgerla la vita reagise come avremmo fatto tutti penso, ma per il resto mi è sembrata una bambolina messa lì per essere manipolata. Sì, ci sono stati momenti in cui ho apprezzato le due decisioni e il suo prendere in mano la situazione, ma obiettivamente sono stati pochi.

I personaggi secondari meritano poca attenzione visto che sono caratterizzati ancora meno delle protagoniste. Daniel, Betty, Angel, Ana e tutti gli altri fanno da cornice ad eventi che sono certa siano stati sconvolgenti considerando che gli avvenimenti raccontati sono basati su storie veramente accadute, ma contribuiscono poco.
Forse la mamma e la nonna di Laura sono, tra i personaggi secondari, quelli meglio caratterizzati. Di loro due vediamo due lati della medaglia e sono riuscita quasi a provare delle emozioni con loro due sulla pagina insieme alle due protagoniste.

Un’ultima cosa che non mi è piaciuta, ma che ho ritenuto superflua è stato il voler inserire una piccolissima componente romantica per entrambre le protagoniste, ma è stata talmente piccola che per entrambre risulta un insta-love durato due righe. Assurdo e non necessario.

Tutto sommato però la lettura scorre abbastanza e il libro risulta comunque piacevole. Non dico che lo consiglierei al primo che mi passa davanti e mi chiede un consiglio, ma trovo che sia un libro che si può provare a leggere perché racconta di vicende particolari e interessanti e magari a chi non ha problemi con personaggi poco caratterizzati piacerà moltissimo.

rating 3

mon firma

Recensione: Una lunga estate crudele di Alessia Gazzola

Buongiorno!
Eccoci qui con un’altra recensione, a volte le maniere forti funzionano. Come a inizio anno ho riprovato a costringermi a scrivere subito qualcosa dei libri che leggo. Questo perché se non li faccio subito e ci leggo altre cose in mezzo finisce che mi perdo e poi la recensione non la scrivo più.
Quindi eccomi qui, appena finito il quarto volume della serie di Alice Allevi di Alessia Gazzola. Si tratta di ‘Una lunga estate crudele’ ed è, al momento, l’ultimo libro della serie. La bella notizia è che il 26 settembre uscirà il quinto volume: Un po’ di follia in primavera.
Se non ne siete ancora a conoscenza, vi ricordo l’iniziativa che porteremo avanti insieme ad altri blog nel mese di settembre: una lettura di gruppo del primo volume di questa serie per aspettare insieme l’uscita del quinto libro e della serie tv. Qui trovate tutte le informazioni, andate ad iscrivervi!!
La smetto con questa introduzione lunghissima e passo al libro.
 
una lunga estate crudele
Titolo: Una lunga estate crudele (Alice Allevi #4)
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Disponibile in italiano:
Goodreads

Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto.
Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda… proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato l’Innominabile dopo troppe sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell’istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo tentatore.
E infine, Alice resiste, o ci prova, all’istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta ne abbia Alice stessa.
Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell’estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo.
Il ritrovamento dello scheletro di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un’indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all’apparenza limpidi e sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili.
Alice lo sa: nessun segreto è per sempre. E chi non impara a tenere a bada i propri segreti finisce col lasciarsene dominare… fino al più tragico e crudele dei finali.

Se il terzo libro – Le ossa della principessa – non mi aveva fatta impazzire (lo so, non ho mai pubblicato la recensione, ma era un periodo in cui non riuscivo proprio a scrivere, magari recupererò) questo ha recuperato i toni dei primi due. Avevo trovato il libro precedente un po’ troppo serio e forse per questo un po’ più lento e meno ‘accattivante’, concedetemi il termine. Quella che voleva forse essere una Alice Allevi un po’ cresciuta, era, secondo me, una Alice un “po’ meno lei”. Non avevo trovato i sorrisi che invece in Una lunga estate crudele ho riscoperto, come nei primi due libri.

In questo volume Alice è di nuovo lei, pasticciona ma non troppo, sempre più indecisa tra la medicina legale e il lato più investigativo della sua professione verso la quale la spinge l’ispettore Calligaris. Vi dirò che un’Alice ancora più impegnata ad investigare sui casi non mi dispiacerebbe per nulla.

Il suo cuore, da sempre diviso tra CC e Arthur, si trova a provare a fare spazio a una terza persona. Un’impresa che si rivela più difficile del previsto. Anche grazie al colpo di scena degli ultimi capitoli di cui non vi svelo assolutamente nulla.

Continua a vivere con il Cagnino e Cordelia che in questo libro riusciamo a conoscere ancora un po’ meglio. Non ho ancora capito se questo personaggio esuberante e allo stesso tempo un po’ depresso e in lotta col mondo mi stia piacendo. Ma nel caso sarebbe antipatia personale.

In Una lunga estate crudele passiamo molto meno tempo in Istituto, giusto il tempo di ronzare un po’ nei dintorni di Conforti per farci confondere le idee e di conoscere la nuova pupilla della Wally. Una ragazza particolarmente sveglia e interessata alla medicina legale e con un passato costellato di tirocini e collaborazioni con grandi Università. A chi poteva essere affidata se non ad Alice Allevi? Sinceramente penso che la Allevi e la Laftella possano fare grandi cose insieme e spero proprio di trovarla anche nel prossimo volume.

Conforti è sempre più vicino ad Alice, con proposte e frecciatine che però la ragazza non è ancora convinta di poter/voler accettare. Staremo a vedere anche questo.
Ma arriviamo al caso di questo libro. Mi è piaciuto. Quello del libro precedente non mi aveva catturata, un po’ troppo contorto e dilatato. Questo invece mi ha presa un sacco. Anche in questo caso abbiamo a che fare con il ritrovamento di un corpo, morto da parecchio tempo. Gli indizi sono praticamente inesistenti e il materiale che era stato raccolto ai tempi della scomparsa di Flavio Barberi – questo il nome dell’uomo morto – è andato perso durante un allagamento degli archivi di polizia. Questo caso ci permette quindi di trocare Alice Allevi e Calligaris a stretto contatto, con la nostra dottoressa che si immerge sempre più nelle indagini, arrivando addirittura a pagarsi una vacanza di qualche giorno in Francia per provare a scoprire qualcosa di più. Come dicevo prima mi piace molto questo lato investigativo di Alice, la vedo meglio che come dottoressa legale. È sveglia, attenta ai particolari e in grado di fare congetture e collegamenti che ai più sfuggono. Non a caso l’ispettore la chiama spesso quando è alle prese con un caso complicato.

Non credo di avere altro da dirvi, se non che sto aspettando con impazienza il prossimo volume di questa serie.
Voi l’avete letta? Se no, quale occasione migliore per cominciarla se non iniziare dal primo volume insieme a noi dalla prossima settimana? 🙂
rating 4
kiafirma

Mr. Robot: 2×01-2×06

Buongiorno!
Qualche settimana fa vi avevo lasciato la recensione della prima stagione di Mr Robot sotto forma di guest post (la trovate qui) e vi avevo detto che stavo anche cercando di convincere il recensore in questione a parlarci pure della seconda stagione. Ebbene eccoci qui, con il suo parere sui primi sei episodi – la prima metà della stagione – usciti finora.

mr. robot

Offline. Questa parola è sicuramente quella che sintetizza meglio questa prima metà della super attesa seconda stagione di Mr.Robot. Offline. Off-line. Disconnesso.
Dopo il finale esplosivo della prima stagione, conclusasi con il trionfale successo del piano di attacco al potere capitalistico della EvilCorp condotto dagli hacker di F-society, il mondo si trova ora a vivere un nuovo inizio: ogni debito e ogni credito sono stati azzerati, il caos regna nella società, tra i dirigenti della EvilCorp, tra le forze dell’ordine che stanno cercando di trovare i responsabili del più grande attacco hacker della storia. Il caos regna tra i membri della F-society che, disconnessi dal loro carismatico leader, si trovano a dover fronteggiare l’attacco sferrato loro da parte un ignoto e terribile avversario che sta cercando di eliminarli dal mondo reale. Il caos regna anche nella mente di Elliot, che vive una lotta continua e sempre più violenta tra se e il suo alter ego: Mr. Robot. Che, in cerca di un impossibile equilibrio con se stesso ha deciso di disconnettersi dal mondo rifugiandosi nel posto dal quale è sempre fuggito: la casa della madre. Ed è in mezzo a questo totale delirio che brilla per tenacia e perspicacia l’improbabile protagonista (per merito) della prima metà di stagione: Dominique, l’agente dell’FBI che puntata dopo puntata sta ricostruendo ogni frammento dell’impresa di F-society compromettendone l’anonimità. Sarà per contrastare questo nuovo avversario che finalmente Elliot tornerà online. Finalmente connesso al resto del mondo, del suo mondo. Più determinato che mai a dimostrare a Mr. Robot che non ha bisogno di lui per trionfare contro questo nuovo avversario. Pronto a sferrare nuovi attacchi sempre più micidiali per proteggere i suoi affetti.
Che dire, dopo una lunga e offline prima metà di stagione, siamo tutti pronti a vedere un Elliot più in forma che mai stupirci sempre di più con gli effetti speciali del dark web.

Voi siete in pari? Vi sta piacendo questa stagione?

kiafirma

Recensione: Tutti i difetti che amo di te di Anna Premoli

Buongiorno. Ebbene sì, ogni tanto torno anche io con una recensione. Bei tempi ad inizio anno quando per ogni libro che finivo riuscivo a scrivere una recensione. Se vi avanza qualche ora, e qualche decimo di vista, se volete regalarmeli tra un mesetto faccio gli anni, così eh, tanto per dire.
Ok, la smetto. Oggi vi parlo di un libretto di cui vi ho lasciato il teaser settimana scorsa: Tutti i difetti che amo di te di Anna Premoli.

tutti i difetti che amo di te
Titolo: Tutti i difetti che amo di te
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton
Disponibile in italiano:
Goodreads

Mettere i bastoni tra le ruote alla propria famiglia è una vera arte per Ethan Phelps, perfezionata con cura nel corso degli anni. Quando suo padre muore, senza lasciare alcun testamento, il ragazzo eredita le quote della sua multinazionale. Ma è evidente a tutti che Ethan non ha il pallino per gli affari.Passa le serate tra bar e locali offrendo da bere a chiunque e pagando conti salatissimi, riarreda il suo lussuoso loft senza badare a spese e spreca il tempo in compagnia di individui inutili. Quando però, un bel giorno, fa irruzione completamente ubriaco in una riunione di azionisti, i familiari si convincono che è il momento di prendere drastici provvedimenti, primo fra tutti, nominare un amministratore che tuteli il suo patrimonio. Dopo diversi tentativi falliti viene nominata un’affascinante avvocato specializzato in brevetti aziendali, Sara Di Giovanni. Sara ha il grande vantaggio di essere determinata e di non lasciarsi imbambolare dai modi di Ethan. Tra loro è da subito scontro aperto: lui non vuole ridimensionare il suo stile di vita e lei non ha nessuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa da un presuntuoso rampollo. E così, poco alla volta, la tensione arriva alle stelle. Anche se il loro rapporto, a suon di dispetti, è destinato a evolversi in qualcosa di ben più complicato ed eccitante…

 

Cheddire? Bellino da matti, come tutti i suoi libri. Dico davvero, devo ancora trovarne uno che non mi piaccia. Il mio preferito credo che rimanga L’amore non è mai una cosa semplice – recensione qui -, ma nessuno mi ha delusa.

E Tutti i i difetti che amo di te non è da meno. Era da tempo sul Kobo, non è infatti una nuova uscita, che aspettava uno di quei momenti in cui ho bisogno di staccare la testa completamente e di leggere solo e unicamente per rilassarmi. Quale momento migliore del rientro dall’ufficio nel bel mezzo di un autobus puzzolente e stipato di gente? E in quel momento, che era precisamente un venerdì sera, è finito il mio weekend. Qualsiasi istante libero l’ho passato con il nasino incollato al Kobo per finirlo. Perchè i libri della Premoli sono così, ti prendono e non ti lasciano. Per quanto siano pieni di clichè e non contengano nulla che ti faccia pensare ‘Ommmioddio questo proprio non me lo aspettavo’, riescono a farsi amare. Tutti i difetti che amo di te è esattamente questo. Un romanzo rosa in tutto e per tutto, completo di qualsiasi cosa associamo al genere. La ragazza normalissima che si trova per caso e per lavoro a contatto col figaccione ricco di turno e, ovviamente, si innamora. Ma davvero quando apriamo un romanzo rosa cerchiamo altro? Io no.
Quindi, non lamentiamoci. La storia scorre benissimo ed è in grado di tenere il lettore incollato alle pagine, fa ridere e anche scendere qualche lacrimuccia.

Sara è una ragazza come tante, forse un pelo più intelligente della media, autoironica e divertente. Single e disordinata. Con una sorella che è tutto un programma e un pacchetto di patatine sempre in dispensa.

Ethan è un caso perso. O almeno così sembra. Proviene da una famiglia sfacciatamente ricca e non riesce a dare un senso alla sua vita. La soluzione? L’alcol, una vita all’insegna dello sballo e delle spese folli.

“Le riassumo i punti salienti, avvocato Di Giovanni”, le stava spiegando il giudice poco dopo. “Il signor Phelps avrà diritto a spendere autonomamente trentamila dollari al mese, inclusi i bonifici, gli assegni e le carte. Spetterà a voi due decidere come ripartire la somma. Mi raccomando, non più di trentamila al mese!”
Sara per poco non cadde dalla sedia, sentendo quella cifra. “Trentamila al mese?”, osò ripetere incredula.
“Visto come mi trattano?”, ebbe la presunzione di aggiungere il fenomeno da baraccone alla sua destra. “Con quella cifra non riesco nemmeno a coprire le spese vive…”.

Come si incontrano? Ethan ha in mano delle azioni dell’azienda di famiglia, e la paura è che faccia danni. Ha già fatto scappare 3 amministratori di sostegno. Sara, ora, ha l’ingrato compito di fargli spendere SOLO trentamila dollari al mese. Ovviamente ci scappa qualche sentimento di troppo, complice soprattutto la vicinanza forzata. Il rapporto tra i due è esilarante. Cresciuti in ambienti e con abitudini ed educazioni completamente diverse sembrano viaggiare su due binari paralleli. Sara non perde occasione per prendere in giro Ethan che si rende conto di aver a che fare con una persona diversa da chi frequenta di solito. E decide che, se vuole tenerle testa, deve darsi una mossa.

“Dove diavolo sono finite le donne che accettano al volo la proposta di uno dall’aspetto discreto e dal portafoglio non così sgonfio?”
“Estinte”, fu categorica Sara. “Insieme ai dinosauri”.
“Devo essermi perso l’ultimo meteorite, allora”, borbottò Ethan.

La Premoli, anche in questo caso, è in grado di conquistarci con la leggerezza e la dolcezza delle sue storie, con i suoi personaggi ben sfaccettati e reali. In particolare, arrivati a fine libro, ci sembra di conoscere Ethan di persona da sempre. La sua trasformazione è resa benissimo, un po’ veloce forse, ma si sa, l’amore fa miracoli. Apprezzo molto il fatto che non ci siano molti personaggi. In un romanzo così breve trovo che si sarebbero persi un po’ tutti. Quella di limitarsi ai due protagonisti e pochissime altre figure necessarie trovo che sia una scelta azzeccata.

Quindi, per farla breve, libro fortemente consigliato per passare qualche ora di leggerezza accompagnata da sorrisi.

rating 3.5
kiafirma