Buongiorno 🙂
Oggi ho dovuto decidere da quale libro trarre il tease tra i due libri che ho in lettura: Quello che i tuoi occhi nascondono di Serena Nobile e Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile che ho appena iniziato per il gruppo di lettura organizzato da Libera tra i Libri e Scheggia tra le pagine.
Alla fine è toccato, per sorte, a Quello che i tuoi occhi nascondono; nello specifico vi lascio l’inizio del primo capitolo, anche perché non voglio rischiare di spoilerarmi la storia 😛
Roma, 2016
Una variopinta collezione di bottiglie di birra ricopriva l’intera parete dietro il bancone, componendo una fila ordinata sopra lunghe mensole d’acciaio e risultando più simile a un’installazione artistica che a un prodotto in esposizione.
L’Open Baladin era affollato, i deliziosi aromi delle birre artigianali si mescolavano alle colonie maschili e alle fragranze costose delle donne. Gli ospiti parlavano intorno ai tavoli alti a pianterreno, i camerieri circolavano con vassoi carichi di bicchieri pieni di birre di tutte le tonalità, dal platino al cioccolato; i piani superiori erano prenotati per una festa privata. Era per questo motivo che quasi tutte le conversazioni vertevano sugli stessi argomenti: arte, viaggi, amici comuni.
La fila di bicchieri si allungava da un capo all’altro del bancone, il barman spillava birre dai nomi stravaganti, di bizzarra poesia. I bicchieri sparivano non appena riempiti, mani veloci accorciavano e spezzavano il filare di vetro coronato di spuma soffice e densa.
Bianca chiuse gli occhi e inspirò il profumo di agrumi e zenzero, poi buttò giù un generoso sorso dal suo calice a tulipano. Il brivido dell’alcol si unì al retrogusto aspro della birra.
«Salute» disse, posando il bicchiere vuoto e allungandosi per prenderne un altro.
Si guadagnò un certo numero di occhiate dubbiose che finse di ignorare, Vittoria invece alzò la mano e incrociò il suo sguardo brindando in silenzio.
La musica era alta, i barman erano molto belli, hipster con occhiali e barba parlavano a voce alta dei loro prestigiosi lavori nelle redazioni di testate importanti e gallerie d’arte.
«Chi è questa gente noiosa?» domandò Vittoria.
«Amici di amici.» Bianca sorrise e afferrò un altro bicchiere.
Salendo verso il secondo piano, le due amiche dovettero chinare le teste l’una verso l’altra per riuscire a parlare nel caos generale.
«Divertiti stasera» disse Vittoria. «Te lo sei meritato. Io tra qualche ora dovrò andare. Se non mi presento alla riunione del cast domani, il regista mi ucciderà. Tu invece cerca di tornare a casa quando ancora ricordi il tuo nome e di non svegliarti con qualcuno di cui non lo conosci affatto.»
Bianca rise e le appoggiò il mento sulla spalla. «Messaggio ricevuto.»
Le due sale al secondo piano erano arredate in stile Rétro ed erano le sue preferite: vecchi divani di velluto, poltroncine dalle gambe ricurve e i sedili di stoffa raffinata e consunta, litografie appese alle pareti.
Bianca lasciò Vittoria che flirtava con uno dei ragazzi vicino a una radio d’epoca e passò nella sala attigua, attratta dall’effetto della luce sul verde intenso delle pareti.
La cinghia della Minolta SRT303 era un abbraccio confortante intorno al collo, il bicchiere umido nella destra e il sapore di arancia in bocca le trasmettevano una sensazione di semplice felicità. Incrociò sguardi familiari a cui sorrise senza avvicinarsi e, distratta, quasi inciampò nei piedi di un tipo con la t-shirt avvolta intorno alla testa, che le rivolse uno sguardo ebbro. Non ricordava di averlo mai visto prima. Dopo essersi scusata con un cenno, fece per proseguire, poi qualcosa attirò la sua attenzione.Capitolo 1, Bianca – QUELLO CHE I TUOI OCCHI NASCONDONO di Serena Nobile