L’altro giorno la mia coinquilina mi ha chiesto se potevamo guardare insieme il film ‘“If I stay”. Mi sono guardata il trailer e sembrava un film carino quindi l’altra sera, dopo un’intensa giornata di studio, l’abbiamo visto.

La storia è molto semplice e ruota attorno alla 17enne Mia Hall la cui vita cambia in un istante dopo un tragico incidente. Durante il coma, lei vive un’esperienza extra-corporea che le permette di vedere la famiglia e gli amici mentre lei è sul letto d’ospedale. Mia rievoca tutti i suoi ricordi mentre si trova a dover decidere se svegliarsi in una realtà diversa da quella che si era immaginata o semplicemente spegnersi.


  • Titolo: Resta anche domani
  • Titolo originale: If I stay
  • Regia: R.J. Cutler
  • Anno: 2014
  • Durata: 107 min
  • IMDB


L’impressione che il trailer mi ha dato è stata quella di un film strappalacrime ma devo dire che né io né la mia coinquilina ci siamo commosse. Ammetto che ho pianto per molto meno, ma il film in generale non mi ha convinto. Partendo da un finale che ti lascia letteralmente cadere le braccia, il tutto sembrava un po’ finto. Forse perché gli attori protagonisti erano giovani o perché il ruolo non era nelle loro corde, ma non sono riuscita a entrare nella storia come di solito mi capita. Probabilmente mi ero fatta delle aspettative troppo alte su una storia che non voleva essere troppo sofisticata e toccante. Nonostante le potenzialità della trama, non so come spiegarlo, nel risultato finale qualcosa è andato storto.

Ma nonostante ciò, ci sono di momenti molto piacevoli e divertenti. Secondo me il più divertente è quando Adam, il ragazzo di Mia, la riaccompagna a casa per il coprifuoco e i genitori di lei spuntano fuori dalla finestra intromettendosi tra i due, in maniera decisamente buffa. Diciamo che i suoi genitori sono dei veri e propri personaggi, due ex-rocker che hanno creato una figlia amante della musica classica che suona il violoncello e su questa cosa si scherza molto nel film. Neache farlo apposta Adam suona in una band rock e i due, che a prima vista sembrano uno l’opposto dell’altra, sono veramente adorabili.

Il personaggio che più mi è piaciuto e che mi ha trasmesso emozioni è il nonno di Mia. Non compare spesso durante il film, ma ogni volta lui dà i consigli giusti alla nipote e la sua presenza è rassicurante. C’è un punto in cui lui è affianco al suo letto in ospedale e le dice: “Se non vuoi restare, sai, ti capisco” e qui veramente ti verrebbe voglia di essere lì a dare un abbraccio a questo povero vecchietto.

“Non dovrei soffrire così tanto. Mi rendo conto adesso che morire è facile. È vivere che è difficile.” Riuscirà Mia a trovare la forza per svegliarsi? Qualcosa per cui vale la pena vivere nonostante la situazione in cui si risveglierà sarà tutt’altro che facile da affrontare? Non andate a vedere su Wikipedia la trama ma fate le persone oneste e prendetevi un’oretta e mezza per guardare il film e scoprirlo, augurandovi che almeno a voi scenda una lacrima.


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