Buongiorno a tutti! Essendo stata la settimana scorsa in Repubblica Ceca e non avendo al mio fianco il mio fedele Alfredo (che per chi non lo conoscesse è il mio computer) ho dovuto ricorrere a carta e penna. Una blogger non va mai in vacanza e quando ci va trova sempre spunti per un nuovo post e difatti ho visto ben due film: il primo in ceco di cui penso di aver colto il senso globale delle scene grazie anche alla traduzione di alcune battute chiave da parte della mia amica. Il secondo, che è quello di cui vi parlo oggi l’abbiamo visto al cinema (in inglese) e si tratta di “Amy”, un documentario che racconta la vita di questa grande artista che purtroppo si è spenta ad una giovane età.

amy the girl beyond the name
Titolo: Amy
Titolo originale: Amy – The girl beyond the name
Regia: Asif Kapadia
Anno: 2015
Durata: 128 min
IMDB

The story of Amy Winehouse in her own words, featuring unseen archival footage and unheard tracks.

 

Il film sostanzialmente ci apre una finestra su quella che è stata la vita di Amy: chi era, come è diventata da una semplice ragazzina un’artista di fama internazionale, ripercorrendo gli alti e i bassi della sua vita e carriera. La pellicola è stata realizzata con l’aiuto e la guida di un suo caro amico, nonché primo manager, quindi più che un documentario a volte sembra essere più una sorta di video tributo.

Amy è una ragazzina londinese acqua e sapone e dalla voce unica e straordinaria che con solo poche note riesce a stenderti e trasmettere una quantità di emozioni assurde. Purtroppo però il grande successo venuto tutto troppo in fretta, la pressione dei media e dei produttori non le hanno reso la vita facile. A tutto ciò sommiamo l’influenza di alcune persone che l’hanno portata a fare delle scelte sbagliate che hanno lasciato un segno indelebile nella sua vita.

Il film è una raccolta di video noti ed inediti, sempre accompagnati dalla voce jazz di Amy, dal timbro caldo decisamente fuori dal comune. Pensare che non potremmo sentire più sue canzoni mi mette un po’ di tristezza. Tutto quello che voleva era comporre musica a modo suo. Ammetto che mi sono commossa nel vedere qualche scena del backstage di quando ha duettato con Tony Bennett in una canzone bellissima che entrambi hanno interpretato splendidamente. Tra l’altro lui era uno dei suoi idoli e posso solo immaginare quale grande gioia abbia provato a cantare con lui.

Il film si alterna tra performance emozionanti, commenti di amici e familiari e scene in cui ci viene raccontato come Amy abbia iniziato a far uso di droghe e a condurre una vita sregolata. Un’anima tanto fragile quanto una “voce piena di carattere e personalità”. Grazie a questo film ho scoperto un sacco di cose su quest’artista che da sempre mi ha intrigato e se anche a voi siete dei suoi fan, o amate il jazz questo film è sicuramente da vedere.

rating 4
anna firma

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