Ciao a tutti! Primo appuntamento anche per me con questa neonata rubrica e, da brava personcina sensibile, un po’ mi emoziono. Mi sembra quindi appropriato lasciarvi un teaser tratto – rigorosamente a caso – da un libro che mi sta emozionando un sacco, nonostante i mille impegni me lo facciano leggere a rilento.
Non sto a tediarvi oltre con i miei sproloqui, anche perché – lo ammetto – non saprei cosa dirvi, sperando che questo paragrafo sia sufficiente ad invogliare alla lettura chi ancora non ha avuto il piacere di infilare il naso tra le pagine di questo libro.
Alla fine della serata, è lei l’ultima ad andarsene. Nel trambusto dei saluti ha perso lo scialle, e non accetta che gli altri rimangano lì ad aspettarla mentre lo cerca. Li invita con un cenno ad allontanarsi nella notte.
Individuare un pezzo di merletto color avorio nell’eccentrica confusione che regna a la maison Lefèvre si rivela un’impresa difficile. Pur ripercorrendo i propri passi fino alla biblioteca e alla sala da pranzo, non ne trova traccia.
Alla fine decide di lasciar perdere. Ritorna all’ingresso, e lì c’è Marco ad attenderla accanto alla porta, lo scialle piegato sul braccio.
«Stavate cercando questo, Miss Bowen?»
Fa per sistemarglielo sulle spalle, ma il pizzo gli si disintegra fra le dita, trasformandosi in polvere.
Solleva lo sguardo su di lei e vede che lo indossa, annodato alla perfezione, come se non se lo fosse mai tolto.
«Grazie» dice Celia. «Buonanotte.» Gli passa accanto veloce, e prima ancora che lui riesca a rispondere è già oltre la soglia.
«Miss Bowen?» la chiama, inseguendola mentre scende i gradini.
«Sì?» Celia ha già raggiunto il marciapiede. Si volta.
«Speravo voleste concedermi il tempo di quel bicchiere che non abbiamo potuto bere insieme a Praga.» Marco la fissa negli occhi.
Lei riflette. L’intensità del suo sguardo è perfino maggiore di quando se l’era sentito puntato alla nuca; e se da una parte ne avverte l’imposizione, una tecnica che suo padre adorava, vi percepisce anche un tocco di genuinità, un qualcosa che lo rende simile a una supplica.
Ed è questo, accompagnato alla curiosità, a spingerla ad accettare.
Lui sorride, si gira e rientra in casa, lasciandole aperta la porta.
Dopo un momento Celia lo segue. La porta si richiude, da sola, alle sue spalleTête-à-tête – IL CIRCO DELLA NOTTE di Erin Morgenstern