Buongiorno a tutti, ma soprattutto BUON ANNO! Eh già, mi è toccato il primo post e mi tocca anche il primo dell’anno. É un po’ che non mi faccio sentire e l’ultima volta vi ho parlato di ricette. La mia assenza è dovuta al fatto che sto leggendo meno, prima causa esami e università e poi causa vacanze che mi hanno portato un attacco di creatività compulsiva. Quindi, dalla cucina all’uncinetto, in questi giorni ho fatto di tutto tranne leggere. Ma se sperate di esservi liberati di me, vi sbagliate di grosso. Finalmente sono arrivata in fondo a un libro che mi trascinavo dietro da 15 giorni, non perchè non mi piacesse, anzi, ma perché, appunto, non avevo tempo. Il libro in questione è diverso da tutti quelli di cui vi ho parlato finora, si tratta di ‘Ultimo Requiem’ di Mimmo e Nicola Rafele.

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Titolo: Ultimo Requiem
Autori: Nicola e Mimmo Rafele
Editore: Longanesi
Disponibile in italiano: Si
Goodreads

Carlo Settembrini è commissario alla questura di Bologna quando, il 2 agosto 1980, esplode la bomba alla stazione. Carlo indaga, ma ancora non sa che si troverà a combattere un nemico sfuggente e potentissimo. Un nemico che ha tanti volti, e uno di quei volti è lo Stato.
Sergio Russo in quell’esplosione ha perso la donna che ama. Il suo futuro di magistrato sarà all’insegna della ricerca della verità e del desiderio di vendetta.
Matteo Sabato compie 18 anni pochi giorni dopo la strage. È nato in una famiglia mafiosa, ma il potere che suo padre ha accumulato all’ombra del boss Stefano Bontate non gli basta, vuole di più.
Comincia così una sfida infernale che durerà 13 anni e attraverserà tutti gli snodi più drammatici della storia italiana recente: dalle stragi di Stato fino alle bombe del ’92-’93, dal ferimento di papa Wojtyla alla morte di Falcone e Borsellino, dalla scoperta degli elenchi della P2 a Tangentopoli, dal declino della Prima repubblica fino all’ascesa di un nuovo potere che comanda ancora oggi. Dalla risposta che un padre e un figlio hanno voluto dare al loro bisogno di verità su uno dei più atroci misteri italiani, un trascinante romanzo sulla sanguinaria passione del potere e sugli ultimi decenni della nostra storia.

Come vi dicevo prima della trama, questo libro è diverso. L’ho scovato sul tavolone ‘Novità e Proposte’ della biblioteca in uno dei giri durante una pausa dallo studio. Grazie al mio umore “allegro” del periodo di esami, il titolo mi ha attirata. Poi ho letto la trama e, umore o no, ho deciso che lo dovevo leggere. Come argomenti mi ricordava molto ‘É già sera, tutto è finito’ di Tersite Rossi (potete trovare qualche informazione in più qui) un libro che ho amato. Un romanzo-inchiesta incentrato sulle bombe del ‘92-’93.

Ma torniamo al libro dal titolo allegro. Comincia con la Strage di Bologna, vissuta molto da vicino. I primi capitoli sono da brividi, poi sale un po’ lo schifo. Non per come è scritto o per come è sviluppata la storia, ma per quello che racconta. Inizialmente si fa un po’ fatica a ricordare i nomi, sono parecchi e tutti introdotti nelle prime pagine. Si tratta di un romanzo, ok, ma io non sono stata in grado di distinguere il confine tra realtà e invenzione. L’impulso è quello di continuare a cercare informazioni in internet per capirne di più, per scoprire qualcosa di più. Poi scopri che, chiaramente, i nomi sono tutti inventati. Ho come l’impressione che dentro ci sia più verità di quanto si colga a una lettura superficiale. Mascherata, romanzata – ovviamente – ma i fatti sono reali. Le bombe, l’attentato a Papa Wojtyla, la P2. Il libro scorre più che bene, la storia è romanzata in modo da prendere il lettore e non fargli mollare il libro. E poi a un certo punto TAC ti inserisce un avvenimento, una data che quando la digiti in internet vieni sommerso dalle notizie relative a quel giorno.
Sono dell’idea che tutti dovrebbero leggere qualche libro di questo tipo, non solo romanzi rosa (che adoro, non ho nulla contro quelli, sia chiaro). Soprattutto se sono scritti come questo e scorrono che è un piacere.

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