Buongiorno! Io continuo a scrivere da questa lontana Australia ma col cuore sempre vicina a tutti voi che continuate a leggere le mie recensioni anche se non sono sempre puntuale. Quindi, eccomi con una nuova recensione di un film di fine anno scorso che finalmente sono riuscita a vedere. Sto parlando di ‘Brooklyn’ ovvero il film di una ragazza irlandese di nome Eilis, che si vede costretta a emigrare negli Stati Uniti negli anni ‘50 per ottenere un lavoro e riuscire a costruirsi una vita.

brooklyn
Titolo: Brooklyn
Regia: John Crowley
Anno: 2015
Durata: 111 min
IMDB

Eilis ha sempre vissuto nella piccola cittadina di Enniscorthy, in Irlanda, dove tutti sanno gli affari di tutti, finché non viene spedita in America grazie a sua sorella che vuole aiutarla a realizzarsi. Sentendosi come un’esule, arriva nel caos multiforme di Brooklyn avendo già nostalgia di casa. Ma non appena Eilis impara con destrezza ad adattarsi alla vita newyorkese, incontra un pretendente spiritoso, dolce e carismatico che vuole conquistarla a tutti i costi. Proprio mentre sembra sul punto di iniziare una nuova vita, una tragedia familiare la riporta in Irlanda e alla vita che si è lasciata alle spalle costringendola a prendere una decisione che potrebbe segnare il suo futuro per sempre. Con il cuore diviso in due, Eilis affronta uno dei dilemmi più incredibili e complicati che caratterizzano il nostro mutevole mondo moderno: trovare il modo di far coincidere il luogo da cui proveniamo con quello in cui sogniamo di andare.

 

Il film racconta di un viaggio che racchiude in sé speranze, sogni e paure di questa giovane donna. Grazie ad alcuni contatti decide di partire ed attraversare l’oceano su un’enorme nave per arrivare in un Paese di cui fondamentalmente non sa nulla. Posso solo immaginare l’emozione e la paura di affrontare un viaggio del genere soprattutto senza l’ausilio di Internet o solo di una linea per chiamare (il telefono non era accessibile a tutti). Devo ammettere che però mi affascina l’idea di partire e rimanere in contatto con la famiglia e amici solo tramite lettere che ci mettono ovviamente un’eternità ad arrivare da una parte all’altra. E un po’ mi sono rivista in Eilis, partire per una terra lontana, salutare i miei cari ed approdare in un Paese diverso da casa. Ma è proprio questa voglia di scoprire il mondo e il non accontentarsi della routine che la stava imprigionando, che hanno portato Eilis a fare la scelta migliore della sua vita. Infatti negli Stati Uniti riesce a trovare un lavoro che le permette di finanziare i suoi studi, altri amici e soprattutto un fidanzato di nome Tony – ovviamente il fascino italiano colpisce sempre. Sarebbe troppo bello se il film finisse così, ma ecco che la sorella di Eilis muore e lei si vede costretta a tornare in Irlanda per confortare la madre. Di conseguenza, si pone di fronte a lei il dilemma se rimanere nella propria patria o tornare negli Stati Uniti, ovvero alla sua nuova vita.
Il film riesce a trasmettere e a far vivere in prima persona gli stati d’animo della protagonista, portandoti a immedesimarti nella sua situazione per vedere se effettivamente anche noi avremmo preso quelle decisioni. Ci sono un sacco di primi piani di Eilis che vogliono raccontarci passo per passo come questa avventura la renda piano piano più matura e consapevole di sé. L’unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa è come hanno deciso di presentarci Tony. Ora, io so che il mondo ha in mente degli italiani molto stereotipati (chiunque incontro qui in Australia inizia a chiedermi se mangiamo sempre pasta e pizza), ma secondo me l’hanno fatto un po’ troppo cascamorto e l’accento italiano che hanno dato al suo inglese non mi sembrava molto italiano. Anyway, quello che ho apprezzato è che non si tratta del solito film in cui c’è qualcuno che parte e poi non torna più a casa, ma questa volta vengono messi in luce i conflitti tra la nostalgia di casa e l’emozione di vivere in un nuovo paese.
Secondo me è un film che merita di essere visto, perché il viaggio è un qualcosa che ci accomuna tutti, magari in forme diverse, che possono essere il partire per scoprire il mondo, noi stessi o trovare l’amore.

rating 4

anna firma

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