Buondì!
Teaser di mercoledì anche questa settimana, ma spero possiate perdonarmi. Aprile si sta rivelando un mese di riletture per me e questa volta tocca ad un libro che ho scelto di rileggere in occasione dell’uscita del film da esso tratto prevista per giugno. Lo avete letto? Vi è piaciuto?
teaser tuesday

Trovai i rasoi e la schiuma da barba nel mobiletto del bagno, ben nascosti dietro i pacchetti di salviettine rinfrescanti e il cotone idrofilo, come se non fossero stati usati da tempo. Feci entrare Will nel bagno, riempii il lavabo di acqua tiepida, gli feci inclinare leggermente indietro il poggiatesta e poi gli sistemai una salvietta calda sotto il mento.
«Cos’è? Siamo dal barbiere? A cosa serve questa salvietta?»
«Non so» confessai. «Nei film fanno così. È come l’acqua calda e gli asciugamani quando una donna sta per partorire.»
Non riuscivo a vedere la sua bocca, ma nei suoi occhi apparve una leggera nota di allegria. Volevo che restassero così. Volevo che fosse felice, che dal suo viso sparisse quell’espressione tormentata e diffidente. Chiacchierai a vanvera. Raccontai barzellette. Iniziai a canticchiare a bocca chiusa. Qualsiasi cosa, pur di prolungare quel momento prima che Will si incupisse di nuovo.
Mi rimboccai le maniche e cominciai a insaponargli il mento con la crema da barba, distribuendola fino alle orecchie. Poi ebbi un attimo di esitazione, con la lama sospesa sul mento. «È questo il momento giusto per dirti che finora non mi sono mai spinta oltre la depilazione delle gambe?»
Chiuse gli occhi e appoggiò indietro il capo. Iniziai a grattargli dolcemente la pelle con la lametta, il silenzio rotto soltanto dal rumore dell’acqua che schizzava quando vi immergevo il rasoio per sciacquarlo. Lavoravo senza parlare, studiando il viso di Will Traynor mentre procedevo, le rughe che solcavano gli angoli della bocca, rughe che sembravano troppo profonde per la sua giovane età. Gli scostai i capelli e notai le inequivocabili tracce dei punti, forse del suo incidente. Vidi le occhiaie violacee che parlavano di tante notti insonni, e il solco fra le sopracciglia che tradiva una silenziosa sofferenza. Dalla sua pelle si sprigionava una calda dolcezza, il profumo della schiuma da barba e qualcosa che era caratteristico di Will, discreto e raffinato. Il suo volto cominciò ad apparire e capii quanto dovesse essere stato facile per lui attrarre una donna come Alicia.
Proseguii lentamente e con cautela, incoraggiata dal fatto che in quel momento Will sembrava tranquillo. Mi balenò il pensiero che gli unici contatti fisici che aveva erano legati a qualche intervento medico o terapeutico, e così lasciai che le mie dita si posassero delicatamente sulla sua pelle e cercai di rendere i miei movimenti quanto più possibile diversi da quelli efficienti e disumanizzati che caratterizzavano le interazioni di Nathan e dei medici con il loro paziente.
Radere Will era un’esperienza curiosamente intima. Man mano che continuavo, mi rendevo conto che avevo dato per scontato che la sua sedia a rotelle avrebbe costituito una barriera, che la sua disabilità avrebbe impedito l’insinuarsi di qualsiasi tipo di implicazione sessuale. Stranamente non stava andando così. Era impossibile restare così vicino a qualcuno, sentire la sua pelle tendersi sotto i tuoi polpastrelli, respirare il suo respiro e avere il suo viso a pochi centimetri dal tuo senza sentirsi un po’ destabilizzati. Quando arrivai all’altro orecchio, avevo già cominciato a sentirmi a disagio, come se avessi oltrepassato una barriera invisibile.
Forse Will era in grado di interpretare i sottili cambiamenti della mia pressione sulla sua pelle, o forse era semplicemente più pronto a recepire gli umori delle persone intorno a sé. Fatto sta che aprì gli occhi, e scoprii che mi stava fissando.
Vi fu una breve pausa, poi disse in tono impassibile: «Ti prego, non dirmi che mi hai rasato le sopracciglia».
«Soltanto una» replicai. Sciacquai il rasoio, sperando che il rossore sulle mie guance fosse già scemato quando mi voltai.

Capitolo 7 – IO PRIMA DI TE di Jojo Moyes

divisore dx

io prima di te
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre.
Io prima di te è la storia di un incontro. L’incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all’improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l’una all’altra a mettersi in gioco.
Jojo Moyes ha scritto un romanzo con un incantevole sapore di verità e una leggerezza piena di sentimento, che tratta un tema difficile e doloroso con grande sensibilità e senza alcuna retorica. Profondo e divertente, commovente e sincero, Io prima di te conquista i lettori pagina dopo pagina portandoli a guardare la vita con gli occhi di Lou e Will, due personaggi tanto credibili quanto indimenticabili.

mon firma

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