Buongiorno a tutti!
Posso finalmente dirlo, fino ad ora non mi ero pronunciata per scaramanzia, ma ormai è ufficiale. Sono sotto tesi, anzi, SIAMO sotto tesi. Il tempo era poco prima, adesso non esiste proprio più. Per qualche settimana temo rimarremo solo con le rubriche e in formato ridotto anche quelle. Poi torneremo, più lanciate di prima, si spera.
Comunque, nelle mie ore di treno Trento-Rimini della scorsa settimana mi sono divorata quasi (purtroppo) tutto un libriccino che da un po’ attendeva nel Kobo: ‘Guida agli appuntamenti per imbranate’. Finora l’ho proprio apprezzato, scorre bene, è leggero e divertente ma non eccessivamente stupido e scontanto. Meglio di così, o no?
La migliore amica di Dody, Anita Parker, arrivò con un paio di occhiali da sole viola e una birra in un portabottiglia con le piume. Era scheletrica, lentigginosa e non la smetteva mai di parlare.
«Ciao Anita» la salutai. «È un piacere rivederti.»
«Anche per me, Sadie. Dody mi ha tenuta aggiornata. Mi è dispiaciuto sapere del tuo pessimo marito.» Aspirò un sonoro sorso di birra con la cannuccia.
Scambiai un’occhiata con Fontaine. «Grazie. A me è dispiaciuto sentire che il gatto ti ha mangiato il pappagallo.»
«Oh, è stato terribile, lascia che te lo dica. Una vera carneficina! Piume e pelo ovunque e non ho potuto fare niente. Non do la colpa al gatto, bada bene. È stata pura autodifesa. Birdie è sempre stato meschino, ma non mi sarei mai aspettata che si aggredissero così. Un attimo prima ero seduta sul divano a guardare il mio show e quello dopo un uccello impazzito assaliva la mia povera vecchia micina.»
Fontaine sgranò gli occhi, ma prima che potesse formulare un’osservazione che senz’altro sarebbe stata disgustosamente inappropriata, lo afferrai per la maglietta e lo trascinai sui gradini della veranda, dove ci sbellicammo dalle risate.
«Cosa c’è di così divertente?» sentii la voce di Des domandare alle mie spalle.
La mia allegria si dissolse. Quando accidenti era apparso? Non l’avevo nemmeno visto arrivare! D’un tratto fui profondamente consapevole della necessità di tirare in dentro alcune mie parti e cacciarne fuori altre. Anche se ero furibonda con lui, non volevo sembrare rotondetta in costume.
Fontaine starnazzò come un uccello e iniziò di nuovo a ridere a crepapelle, ma per me il divertimento era finito.
Mi schermai gli occhi e guardai in su verso Des. «Oh, non è niente. Il gatto della signora Parker le ha mangiato il pappagallo. Ma come l’ha raccontato lei era più divertente.»
«Mhm.» Si grattò la testa con aria assente e si guardò attorno. Sembrava voler evitare il contatto visivo. «Fontaine, immagino che tu possa concederci un minuto.»
«Sicuro, cowboy.» Fontaine balzò in piedi e sparì prima che potessi afferrargli di nuovo la maglietta. Era un pessimo compagno di squadra.
Des si sedette sui gradini della veranda accanto a me, schiarendosi la gola. Incrociò le dita, battendo rapidamente i pollici uno contro l’altro.Capitolo 15 – GUIDA AGLI APPUNTAMENTI PER IMBRANATE di Tracy Brogan