Buongiorno lettori!
Vi ricordate di Francesca Lizzio? L’autrice di Fiore di cactus, che ho recensito qualche tempo fa? Qui trovate la recensione del suo libro, che mi è piaciuto al punto che – approfittando del fatto che eravamo in contatto – ho deciso di conoscerla meglio. Vi lascio quindi una piccola intervista.

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Ciao Francesca! Benvenuta 🙂 Partiamo dicendo che è sempre bello conoscere qualche curiosità sugli autori. Raccontaci le prime tre cose che ti vengono in mente su di te.

Mi piace essere sorpresa. Odio la liquirizia. Amo Tiziano Ferro.
Lo so, avrei dovuto dare una risposta seria e figa, ma parlare di me mi riesce difficile.

Com’è nata l’idea di Fiore di cactus?

È venuta a cercarmi il giorno prima del mio compleanno, ma poi mi sono resa conto che era dentro di me già da molto tempo prima. Scriverla è stato disarmante, mi ha stravolta. E’ stato intenso, tenero. Una volta finita, l’ho tenuta tutta per me per diverse settimane, finché non mi sono sentita pronta a lasciarla andare. Sara, d’ora in poi, potrà far conoscere tutta la bellezza che ha da offrire anche a qualcun altro. Questo pensiero mi ha dato coraggio.

Con quale personaggio sei più in sintonia?

Sara, senza dubbio. E in parte anche con Isa.

Non hai voluto definire una città di ambientazione per permettere ai lettori di sentire ‘più loro’ la storia. Ci puoi dire in che città l’avevi immaginata inizialmente?

Per me è Catania, la mia città. Il fatto che possa essere ovunque per chiunque altro mi piace tanto, perché se una storia riesce ad entrarci dentro al punto da sentirla nostra, è bellissimo immedesimarsi e scegliere noi stessi certi particolari lasciati indefiniti.

Quali sono il luogo e il momento in cui preferisci scrivere?

Scrivo quando ne ho bisogno, può succedere ovunque. Una volta per non dimenticare nulla scrivevo dove capitava, scontrini, fazzoletti, sul blocco note del cellulare. Poi ho deciso di comportarmi da persona normale e da allora mi porto dietro sempre un quaderno.
Spesso mi capita di essere più ispirata la sera tardi o la notte.

Puoi dirci qualcosa sui tuoi progetti futuri?

Sto lavorando ad una nuova storia. È totalmente diverso dalla prima volta.

Sara è delusa e disillusa dall’amore. C’è una citazione o un pensiero che vorresti lasciare a chi come lei si chiude per non cadere più nell’amore?

Vi lascio un frammento tratto proprio dal romanzo: “Ho capito che non si può restare vincolati alle ferite del passato, che bisogna tentare di fidarsi ancora. Almeno per non lasciare a chi ci ha fatto del male l’orgoglio di averci reso incapaci di provare di nuovo qualcosa per qualcuno.”

Quali sono i 5 libri che porteresti con te su un’isola deserta?

Istintivamente stavo per rispondere “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, ma poi ho riflettuto sul fatto che non sarebbe di buon auspicio.
Quindi, “Io sono di legno” di Giulia Carcasi, “Un segno invisibile e mio” di Aimee Bender, “Che tu sia per me il coltello” di David Grossman, “Le scelte che non hai fatto” di Maria Perosino e “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury.
Insomma, sarebbe un soggiorno all’insegna dell’allegria.

Per concludere, una domanda random: Cioccolata bianca, al latte o fondente?

Extra fondente.

Anche io super fondentissima <3 Grazie, Francesca, per il tempo che ci hai dedicato e per esserti fatta conoscere un po’ meglio. Non vedo l’ora di leggere la storia nuova che stai scrivendo 🙂
E con questo concludo, sperando che vi abbia fatto piacere scoprire qualcosa di più sul conto di questa autrice. E magari se ancora non avete letto il libro ve ne ho fatto venire voglia 🙂

kia firma

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