Buon pomeriggio! Il teaser che vi lascio oggi è tratto dal libro che ho finito giusto stamattina: Figlie del mare di Mary Lynn Bracht. Un libro che ho adorato dalla prima all’ultima pagina, una storia molto forte, ma importante. Per il momento mi limito a consigliarvelo, nei prossimi giorni vi lascerò la recensione.teaser tuesday

Con passi lenti e pesanti, sbarcò dal traghetto con le altre e tutte furono condotte verso una fila di camion militari. Scrutò le facce delle ragazze, sperando di vedere i familiari occhi castani terrorizzati si SangSoo. I camion le portarono in una stazione ferroviaria, dove Hana fu sistemata nello scompartimento di un treno insieme a un’altra ragazza. Il vetro era coperto di giornali fissati con nastro adesivo e pitturati di nero per impedire che si vedesse fuori. Hana, sussurrando, chiede all’altra se avesse visto SangSoo e gliela descrisse. Quella scosse la testa. Non era nella stessa cabina di Hana sul traghetto, ma un una con altre quaranta ragazze apparentemente destinate a lavorare in una fabbrica di uniformi a Tokyo. Per qualche ragione, era stata separata dal suo gruppo e fatta salire sul treno con Hana. Non sapeva perché.
Aveva la sua stessa età, forse uno o due anni di più, ed era bella. Aveva quella che la madre di Hana avrebbe definito una faccia di luna, con la pelle bianca e le labbra rosa. I denti erano quasi tutti dritti, non sporgenti, e gli occhi più grandi della media. I ragazzi del villaggio di Hana si sarebbero senz’altro innamorati di lei.
“Ti hanno portata fuori dalla cabina?” le chiese Hana con un filo di voce.
“No, non hanno preso nessuna. Perché? Dalla tua hanno portato fuori delle ragazze?” Sembrava spaventata.
“Sì, hanno preso me e la mia amica. La bambina, SangSoo. Lei non è più tornata.”
“Perché?” chiede l’altra, con cautela. Si guardò intorno furtiva come se qualcuno potesse ascoltarla.
Hana non riuscì a dire la parola a voce alta; era solo una parola e, di certo, quella ragazza più grande di lei ne conosceva il significato, ma lo stesso non trovava il coraggio di dirla. Si allontanò e si mise seduta. Continuava a temere per SangSoo, rimpiangeva di essersela fatta addosso e allo stesso tempo provava sollievo per averlo fatto… e odiava se stessa per averlo pensato.
Il treno uscì adagio dalla stazione e la porta scorrevole dello scompartimento si aprì. Entrarono due soldati, uno dei quali trascinava SangSoo. Subito, Hana le fece posto.
SangSoo era pallida e aveva il labbro inferiore tumefatto. Una sottile linea di sangue secco aveva formato una crosticina. Aveva dei lividi sul collo e non riusciva a smettere di tremare. Il vestito era strappato e tenuto insieme da spille da balia al posto dei bottoni. Hana la fece appoggiare delicatamente contro la sua spalla, e la piccola emise un singhiozzo penoso. Le prese le mani senza dire una parola. È sopravvissuta, pensò, ma la sua felicità era attenuata dalle condizioni in cui era stata ridotta.

Hana – Corea, estate 1943 – Figlie del mare di Mary Lynn Bracht

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figlie del mare cover
Corea, 1943. Per la sedicenne Hana sapere immergersi nelle acque del mare è un dono, un antico rito che si trasmette di madre in figlia. Nel buio profondo delle acque, è solo il battito del cuore che pulsa nelle orecchie a guidarla sino al fondale, in cerca di conchiglie e molluschi che Hana andrà a vendere al mercato insieme alle altre donne del villaggio. Donne fiere e indipendenti, dedite per tutta la vita a un’attività preclusa agli uomini.
Nata e cresciuta sotto il dominio giapponese, Hana ha un’amatissima sorella minore, Emi, con cui presto condividerà il lavoro in mare. Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare la sorella da un destino atroce, Hana viene catturata dai soldati giapponesi e deportata in Manciuria, dove verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito.
Ma una figlia del mare non si arrende, e anche se tutto sembra volerla ferire a morte, Hana sogna di tornare libera.
Corea del Sud, 2011. Arrivata intorno agli ottant’anni, Emi non ha ancora trovato pace: il sacrificio della sorella è un peso sul cuore che l’ha accompagnata tutta la vita. I suoi figli vivono un’esistenza serena e, dopo tante sofferenze, il suo Paese è in pace. Ma lei non vuole e non può dimenticare…
In Figlie del mare rivive un episodio che la Storia ha rimosso: una pagina terribile che si è consumata sulla pelle di intere generazioni di giovani donne coreane. E insieme vive la storia di due sorelle, il cui amore resiste e lotta nonostante gli orrori della guerra, la violenza degli uomini, il silenzio di oltre mezzo secolo finalmente rotto dal coraggio femminile.


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