Buongiorno lettori!
Il libro da cui ho tratto il teaser di oggi è Non siamo amici di Emanuela Valle, uno YA italiano uscito a fine luglio. L’ho iniziato solamente ieri, quindi non posso dirvi molto, ma per il momento mi sembra davvero carino.

teaser tuesday

«Cerchi questa?»
Dopo una settimana ad aver cercato di evitarlo come la peste bubbonica manzoniana, ecco che spunta fuori Marelli con la mia giacca nella sua mano destra. Senza anello.
«Dammela.»
Non ho voglia di perder tempo con lui.
«Che caratteraccio, LenTesoro.»
«Mi chiamo Elena. Elena Mantegazza.»
«E io Matteo Marelli, per gli amici Mat» dice porgendomi la mano. Scherza, vero?
«Marelli, noi non siamo amici e non lo saremo mai.»
«E tutto quel discorsone che hai fatto il primo giorno? Su come sei andata avanti, su quanto sei cresciuta?»
«Ok, erano tutte balle. Lo ammetto. Non si supera una cosa del genere, anni di bullismo, risate sottobanco, scherni di ogni tipo. Hai presente? No. Tu non hai idea di cosa voglia dire alzarsi ogni mattina con la paura, guardarsi allo specchio, doversi ripetere che non ha importanza, che tu vali e nessuno farà caso a come sei perché… nonostante quello che ripete tuo padre, la tua migliore amica, persino la commessa nel negozio, quella che vedi riflessa non è la bella ragazza di cui parlano. Non esiste, quello che loro dicono sono solo belle parole per farti stare bene ma non sono vere. Non hai davvero idea del male che mi hai fatto, mi avete fatto, tu e quel decerebrato del tuo amico. Dov’è finito quell’avanzo di galera? Frequenta anche lui questa scuola? È appostato in qualche angolo pronto a saltar fuori con un nuovo insulto o per esser ancora più originale sta riprendendo tutto e tra poco posterà il video della diretta su Facebook o WhatsApp?»
Non so come mi siano uscite queste parole di bocca, sono un fiume in piena. Sento gli occhi umidi e ho paura di scoppiare a piangere, proprio qui, davanti a Marelli. Ma questa soddisfazione non gliela devo dare, non posso dargliela.
«Len…»
«Elena. Solo gli amici mi chiamano Len.»
«Elena, io… sono cambiato. Non sono più il bambino viziato di un tempo. Si cambia, anche tu credo sia cambiata o sbaglio? Ci sono fatti che ti costringono a crescere e quando succede guardi il tuo passato e allora…»
«Non mi interessa. Non mi importa sapere che hai avuto un’illuminazione nel bel mezzo della tua vita, una crisi di coscienza che ti ha aperto gli occhi. Quello che hai fatto è sbagliato e non si può tornare indietro e far sparire tutto come per magia. Io non posso cancellare anni di terrore e di insicurezze che mi avete creato. Non hai idea di cosa si provi, che pena sia andare ogni giorno a scuola e sapere che ricomincerà il tuo inferno con i tuoi compagni di classe che ripetono quel ridicolo soprannome come fosse un mantra. E poi questa storia ridicola del silenzio, scommetto che ci sei tu dietro. Tu e Rizzetto.»
«Rizzetto non è nemmeno in questa scuola. Non ho idea di che fine abbia fatto. Ma posso assicurarti che non è uno studente di questa scuola, tantomeno parte dei Cavalieri. Per quanto riguarda il silenzio, be’ a voler esser onesti non è stata colpa mia ma tua.»
«Mia? Scusa?»
In che senso? L’idiota sta cercando di attribuirmi la colpa? Che coraggio.
«Be’ sei sparita per una settimana. Se solo ti avessi vista in giro, ti avrei parlato. Avrei messo fine al ban e tutto si sarebbe sistemato, invece sono dovuto ricorrere a Tia e credimi era l’ultima cosa che avrei voluto fare.»
«Ma mi hai parlato, davanti a tutta la scuola, il primo giorno. Ricordi?»
Stupido idiota. Io lo ricordo benissimo.
«Ecco, c’è una piccola tecnicità, formalità, una regola arcaica che Regina mi ha ricordato esser ancora vigente. Non era ancora suonata la campanella di inizio anno quando ti ho parlato, quindi non valeva.»
Non posso crederci. Questi sono tutti pazzi.
«Sono perdonato?»
«Ok, su questo punto puoi anche essere perdonato. Non posso fartene una colpa per il grado di idiozia che vige nelle vostre piccole società segrete, anche se fosse per la vecchia Len, ti darei anche la colpa del surriscaldamento globale. Ma per quanto riguarda tutto il resto…»
«Sono cambiato Len, Elena. Davvero.»
«Una parte di me vorrebbe e potrebbe anche crederci ma perdonarti? Andiamo, è impossibile, Marelli. Non posso, non posso proprio.»
Lo so che forse dovrei lasciarmi andare, mollare la presa e lasciare il passato alle spalle per davvero. Non per fare contenti gli altri ma per dare una possibilità a me stessa. Non dico perdonarlo o dimenticare, sarebbe impossibile, ma voltare pagina in qualche modo. Solo che devo capire come farlo. Come aprire una finestra, non il famoso portone, alla vita e anche a
Marelli.

Capitolo 5- Non siamo amici di Emanuela Valle

divisore dx

non siamo amici cover
«Noi non siamo amici e non lo saremo mai.»

Dopo aver trascorso molti anni a Roma, Elena Mantegazza, per gli amici Len, non è più la bambina insicura e presa di mira dal ragazzo che ha trasformato i suoi anni più spensierati in un piccolo inferno.
Ora è una nuova Len, più forte e sicura di sé, e niente la spaventa. Neanche tornare a Como, il posto dove proprio non vorrebbe restare.
Ma, quando il primo giorno nella nuova scuola rivede Matteo Marelli, principe del Regina Margherita, qualcosa dentro di lei vacilla. È per questo che è ben decisa a stargli alla larga: è meglio non mettere troppo alla prova la corazza che è riuscita a costruire con tanta fatica e che la protegge da tutto.
Non importa che lui non sembri più il supponente viziato di una volta e voglia dimostrarglielo: per Len, non saranno mai amici. Quello che lei non sa è che Matteo è totalmente d’accordo con lei. Lui non vuole esserle amico, vuole di più…
Riuscirà il ragazzo d’oro a far cadere uno ad uno i mattoni che circondano il cuore di Len?

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