Ciao lettori!
È più di un anno che aspetto questo giorno. È finalmente uscito “Kingdom of Ash” e io mi ci sono buttata a pesce. Il Teaser Tuesday di oggi è però tratto da un altro libro, ovvero “Alaska”, che stiamo leggendo per la challenge #IGialliConDestinoDiCarta (qui tutte le info) e lo sto amando. Vediamo se intriga anche voi.
Mentre lui la osservava, Evelyn non aveva osato muovere un muscolo. Aveva tenuto gli occhi chiusi, senza vedere quel che lui faceva. Ma sentiva che la stava fissando attentamente. Voleva la certezza che fosse morta.
Dall’istante in cui aveva sciolto la corda con cui l’aveva legata, Evelyn aveva riacquistato l’uso delle mani. Lo sforzo per non portarsele alla gola e tamponare il sangue che sgorgava dalla ferita era stato enorme. Riusciva a malapena a non gorgogliare quando respirava, e il fumo che si addensava nell’aria rendeva ancora più faticoso ogni suo fievole respiro. Aveva temuto di morire soffocata se non, prima ancora, dissanguata. Ma l’istinto le aveva detto che la sua unica e sola possibilità era convincerlo di aver portato a termine il lavoro che aveva iniziato tagliandole la gola.
«Così impari a farmi incazzare, troia» aveva borbottato lui quando finalmente era uscito dal capanno, consegnandola alle fiamme che aveva appiccato per cancellare le prove.
Non appena se n’era andato, Evelyn aveva provato ad alzarsi, ma doveva essere svenuta. C’era ancora luce, tanto che si era immaginata Jasper che correva a casa per non arrivare tardi all’allenamento di baseball. Mentre la teneva prigioniera nel capanno aveva continuato ad andare a scuola. E ogni sera al suo ritorno le raccontava ridendo come l’intera comunità stesse cercando disperatamente lei e le sue amiche – perfino quello che studenti e professori dicevano in classe –, come se trovasse il tutto elettrizzante. Le parlava dei gruppi di preghiera, dei nastri gialli e dei giornalisti impazienti che tormentavano chiunque lei conoscesse a caccia del più piccolo dettaglio. Quando Evelyn gli aveva chiesto come facesse ad assentarsi di continuo per venire al capanno, lui le aveva spiegato che usava la scusa che anche lui stava partecipando alle ricerche. Quella dell’innamorato in apprensione era una parte che sosteneva di recitare bene, e lei non ne dubitava. Jasper era capace di interpretare qualsiasi ruolo.
Di sicuro lei ci era cascata.
Se soltanto qualcuno avesse capito che le sue emozioni non erano sincere e l’avesse osservato meglio! Ma non sarebbe mai accaduto. Con i suoi lineamenti scolpiti, il corpo atletico, la mente acuta e i genitori ricchi, Jasper era così convincente, così credibile, così poco assassino. Nessuno lo avrebbe mai creduto capace di un simile crimine.
Serrando le palpebre, Evelyn si sforzò di ricacciare indietro le lacrime. A causarle la sofferenza peggiore era la crudeltà con cui lui aveva tradito il suo amore. Ma ora non poteva concentrarsi sul proprio cuore infranto. Avrebbe solo aggravato la situazione. Doveva pensare a respirare, o avrebbe semplicemente… smesso di farlo.
Con ogni probabilità le fiamme si erano spente da sole. Evelyn non sapeva come mai non l’avessero incenerita con tutto il capanno, come aveva programmato Jasper, ma sotto l’odore acre del fumo riconobbe un olezzo dolciastro e nauseante di carne in decomposizione. Il tanfo era peggiorato di giorno in giorno, diventando sempre più insostenibile. Jasper aveva detto che il pensiero delle sue amiche che assistevano alle sevizie con i loro occhi spenti glielo faceva rizzare. Era come se stessero facendo una scampagnata tutti insieme, divertendosi come ai vecchi tempi, con la differenza che adesso Marissa, Jessie e Agatha tenevano finalmente la bocca chiusa.Prologo- Alaska (The Evelyn Talbot Chronicles #1) di Brenda Novak