Buongiorno lettori! Il Teaser che vi lascio oggi è tratto da un libro che mi sta piacendo davvero molto: La stanza della tessitrice di Cristina Caboni. Mi sto appassionando alle storie di Camilla e Caterina e spero davvero di parlarvene presto. Voi l’avete letto??

teaser tuesday

Marianne allungò la mano verso di lei che si affrettò a stringerla, poi l’avvolse in un lungo abbraccio. «Non potevo sopportare l’idea che ti fossi allontanata da me. Temevo che mi odiassi. Non sapevo cosa fare, non lo sapevo. Ero disperata all’idea di averti perduto per sempre, la mia preziosa bambina.»
Quelle parole la fecero sanguinare. Camilla ingoiò il nodo che le chiudeva la gola e si sforzò di sorridere. Non era quello che avrebbe immaginato di sentire. Poteva affrontare la rabbia di Marianne, poteva sopportare il biasimo e la lingua tagliente, ma non quella confessione piena di dolore. Si chiese se avesse sbagliato a giudicare Mamy, se si fosse sbagliata sul suo conto. E quello la riempì di paura. Perché un istante prima si era chiesta la medesima cosa nei confronti di Marco. All’improvviso non era più sicura di nulla. «Adesso calmati, finirà che starai nuovamente male, il dottore ci ripenserà e vorrà tenerti in questo posto per chissà quanto tempo. Agnese si infurierà, sono giorni che prepara la casa per il tuo ritorno.»
Marianne annuì, dopo un’ultima carezza si allontanò da Camilla. «Riprenderemo questo discorso in un altro momento. Ci sono delle cose che vorrei raccontarti, cose che ti serviranno quando… Bene, ne riparleremo.» Era tornata alla finestra, un lembo della tenda tra le dita, gli occhi oltre il vetro, su quella donna sconosciuta e le sue figlie.

Capitolo 4 – La stanza della tessitrice di Cristina Caboni

divisore dx

la stanza della tessitrice cover
Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un piccolo sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio che Marianne possiede per ritrovare la sorella. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.


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