Buongiorno lettori!
È uscito ieri per Giunti “Il meglio di noi”, ultimo libro di Francesco Gungui. Ho avuto l’opportunità di leggerlo in anteprima e non vedevo l’ora di parlarvene.
Quando ho cominciato a leggere “Il meglio di noi” non avevo ben chiaro cosa aspettarmi. La trama mi aveva incuriosita e l’autore lo conoscevo di nome e volevo finalmente leggere qualcosa di suo.
La storia di Sara e del suo viaggio alla ricerca di sè stessa e di qualcuno che la aiuti a sistemare la sua vita mi hanno conquistata. Non c’è niente di complesso in questo libro, se non la complessità della vita stessa raccontata da una donna normale.
Sara è una donna che ha raggiunto uno stop lungo la sua strada e non sa bene come proseguire. È come se all’improvviso le avessero tolto la mappa da sotto il naso e si trovasse a girare in tondo senza sapere come andare avanti. Il suo matrimonio è finito, suo marito deve andarsene da casa e devono capire come dare la notizia al figlio Nicolò, che soffre di una dermatite acutissima. La situazione non è delle migliori e un giorno, un po’ per gioco, Sara scopre il mondo del self help.
Ammetto di aver fatto fatica all’inizio a seguire tutti i termini che ci vengono lanciati addosso attraverso le ricerche che Sara fa. Insieme a lei ho scoperto un mondo di cui non sapevo nulla e su cui sono sempre stata un po’ scettica. Ho sempre avuto la sensazione che le persone che scrivono libri di self help o offrono consulenze dicano un insieme di banalità in maniera molto convincente. Sono contenta di poter dire che questo libro mi ha fatto venire voglia di interessarmi di più perché alcuni concetti mi sono piaciuti molto e penso valga la pena di approfondire.
Sara rappresenta un po’ tutti noi: è insicura, ha mille domande, non sa come scegliere la cosa giusta e vorrebbe che qualcuno glielo dicesse senza perdere troppo tempo a cercare di capirlo da sola. È difficile ammettere a sè stessi che le uniche persone che possono decidere della nostra vita siamo noi ed è stato affascinante seguire Sara mentre arrivava a questa conclusione.
Le dinamiche tra lei e la sua famiglia, ma anche i suoi ragionamenti solitari mi hanno tenuta incollata alle pagine e alla fine avrei voluto sapere di più su tutti loro. Sara, Michele e Nicolò sono persone normalissime che vivono a Milano e non mi stupirei di poterli incontrare nei luoghi che vengono descritti dall’autore. Sono sembrati talmente reali che mi è dispiaciuto lasciarli andare alla fine del libro.
“Il meglio di noi” è davvero un libro che aiuta a ragionare sulla propria vita e a invita tutti a cercare da soli la propria strada, imparando mano a mano cosa funziona meglio per noi e per le persone a noi care. Siamo noi ad avere in mano la nostra vita. Dobbiamo solo trovare il modo di viverla al meglio.
Ve lo consiglio se cercate una storia semplice ma capace di aprire gli occhi. Fatemi sapere nei commenti se lo leggerete e se vi ispira.