That moment when tanti is meglio che one

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #5

Ciao a tutti. Questa volta, purtroppo, arriviamo in anticipo, dopo solo una settimana. Purtroppo perché tale anticipo è dovuto al fatto che questa di cui parleremo oggi è stata l’ultima puntata prima della pausa invernale: ci tocca aspettare fino all’11 febbraio. Nel frattempo speriamo di recuperare anche Karen. 🙂
Comunque, visto che in un certo senso si tratta di un finale, abbiamo deciso di trattare diversamente questa puntata, facendo un post un po’ differente. Prima di vedere domande e risposte, però, vi lascio i link ai post precedenti.
Resta chiaro che se qualcuno vuole dire la sua i commenti sono ben accetti. E, quasi dimenticavo, se qualcuno si vuole aggiungere per la seconda parte della stagione basta che ce lo dica. Più siamo e più diventa divertente.

thatmomentwhen howtoget

Momento della puntata che ti ha più sconvolta

Alessandra: Praticamente tutta la puntata ma quando spara ad Annalise ero O.O
Anna: Il momento che più mi ha sconvolta è quando Annalise chiede ai fantastici 4 di spararle.
Chiara: Il finale, con Wes piccolo e le giovani Eve e Annalise.
Federica: Non mi aspettavo proprio per niente che il killer della Sinclair fosse Asher.
Kia: Quando la Keating dice ad Asher che sono stati i ragazzi a uccidere Sam, ok la disperazione del momento, ma ci sono rimasta di sasso.
Mon: La Keating che chiede ai ragazzi di spararle. È stato il momento in cui ho veramente capito che è completamente folle quella donna.
Silvia: Quando decidono si insabbiare la morte della Sinclair, ci stanno prendendo gusto forse.. per la Keating sembra uno sport.
Veronica: Momento più sconvolgente per me è il flashback di Wes,soprattutto la frase che dice Eve ad Annalise.

GIF che esprime il tuo stato alla fine della puntata

Alessandra Anna
Chiara Federica
Kia Mon
Silvia Veronica

Chi…

Alessandra
…manderesti in prigione: Nessuno
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Nessuno
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: TUTTI!!!!!!!!!!!! Signori e signore è in partenza il pullman per l’Istituto dei Pazzi!!!
Anna
…manderesti in prigione: Annalise
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Laurel ma solo perché è quella che a occhio ha commesso meno reati di tutti .
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: Bonnie, ne ha assolutamente bisogno!
Chiara
…manderesti in prigione: ehm, a questo punto o tutti o nessuno! Direi nessuno perché voglio vedere cosa succede nei prossimi episodi vedendo interagire tutti i personaggi insieme, ora che i segreti sono svelati.
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Frank. Lui sembra il classico sicario che esegue gli ordini senza discutere. Non possiamo fare a meno di lui!
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: Asher. Mi sembra troppo provato dai sensi di colpa, tra il passato, il suicidio del padre e l’omicidio finale. Sarà il primo a crollare.
Federica
…manderesti in prigione: Wes
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Annalise ovviamente
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: Me stessa (scherzi a parte, Bonnie)
Kia
…manderesti in prigione: a parte tutti, che non mi sembra una grande risposta, dovendo scegliere direi Annalise, perché in fin dei conti dipende tutto da lei
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Connor, ma sono di parte 😉
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: tutti? Per prime Annalise e Bonnie
Mon
…manderesti in prigione: O tutti o nessuno, ma se vogliamo proprio trovarne uno, Annalise, che muove tutti come una burattinaia. Sono quasi certa che riuscirebbe a uscire anche di prigione se lo volesse.
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Frank, perché segue degli ordini, per quanto sbagliati siano, ma non si ferma a riflettere su di essi. Non so cosa lo leghi a Annalise, ma deve essere qualcosa di grosso altrimenti non ubbidirebbe così alla cieca.
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: Asher. Con tutto quello che gli è successo immagino sarà il primo a crollare. Anche se Bonnie in un centro psichiatrico ci starebbe bene..magari ci vanno in coppia.
Silvia
…manderesti in prigione: Keating diretta senza processo
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: Laurel
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: Bonnie ovvio
Veronica
…manderesti in prigione: Frank, perché è sempre colui che esegue senza farsi troppo problemi morali.
…non puniresti nemmeno dopo tutto quello che è successo: forse i ragazzi, che si sono trovati in una ragnatela che li sta inghiottendo e da cui non sembra esserci via d’uscita.
…rinchiuderesti in un centro psichiatrico: Annalise e Bonnie,magari insieme,il motivo mi sembra ovvio!

Personaggio…

Alessandra
…preferito: Connor forever <3
…che non sopporti: Sinclair (anche se ora …. XD)
…più insulso: Diciamo che si sono riscattati tutti e, a parte Catherine, forse è Laurel che mi è più indifferente degli altri…
Anna
…preferito: Asher è un personaggio sottovalutato che mi sorprende sempre! E quando canta il rap nel video incriminato mi ha fatto morire.
…che non sopporti: Annalise non si può essere avvocato e continuare a uccidere e far scomparire corpi a caso… qualcosa non quadra.
…più insulso: Nate
Chiara
…preferito: Frank!
…che non sopporti: Michaela
…più insulso: nessuno perché ormai sono tutti coinvolti, quello che prima era rimasto indietro (Asher) è diventato il più invischiato nell’azione.
Federica
…preferito: Laurel ed anche Frank
…che non sopporti: È una bella lotta tra Bonnie e Wes (Sinclair a parte)
…più insulso: Bonnie
Kia
…preferito: so di non essere particolarmente profonda, ma Connor
…che non sopporti: la Sinclair, adesso che è morta devo trovare qualcun’altro da insultare
…più insulso: in questa stagione Wes, l’ho visto piuttosto smorto
Mon
…preferito: Annalise. È veramente un personaggio costruito in maniera geniale.
…che non sopporti: Bonnie, non riesco proprio a reggerla.
…più insulso: Mmm Nate? Non so in realtà, ormai non c’è nessuno di veramente insulso, ma Nate o Michaela sono quelli che fanno cascare le braccia con le loro “azioni”.
Silvia
…preferito: Laurel
…che non sopporti: Keating, mo basta non se ne può più
…più insulso: il poliziotto, oltre le scene di nudo non ha senso
Veronica
…preferito: non ne ho uno vero e proprio,mi piace Oliver ma sembra in po’ troppo ingenuo. Ora come ora mi intriga Laurel,e non solo per la faccenda del padre che diceva Annalise.
…che non sopporti: non sopportavo la Sinclair, soprattutto dopo aver detto ad Asher quelle cose sul padre (erano vere,però a uno che è appena morto il padre non dici così no?). Ora mi urta un po’ Nate, perché non si capisce che cosa cerca/vuole da Annalise:la ama? La odia? Vuole vendetta? Boh!
…più insulso: direi il fratello di Catherine, Caleb perché oltre a regalare a Michaela il suo “big O” e sbattere gli occhioni azzurri,altro non ha fatto….o almeno così appare.

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #4

Eccoci al quarto appuntamento di questa visione di gruppo di ‘How to Get Away with Murder’! Come al solito i link degli appuntamenti precedenti sono qui sotto in caso ve li siate persi o volete rileggere le risposte per vedere se qualcosa è cambiato! Siamo quasi vicini alla pausa di metà stagione e allo scoprire chi sia colui che ha attentato alla vita di Annalise. L’andrenalina è alle stelle e le idee più confuse di così penso noi tutte non ce le potremmo avere. Buona lettura!

thatmomentwhen howtoget

Cosa non ti saresti mai aspettata di queste due puntate?

Alessandra: Allora non mi sarei aspettata tantissssime cose 😣 la peggiore forse era quello che mi aspettavo e invece non è accaduto ossia che Oliver è ancora vivo XD
Anna: Vedere Catherine e Philip parlare in macchina.
Chiara: Il ritrovamento della pistola e Caleb che pensa sia stata Catherine a uccidere i genitori.
Federica: Sinceramente? Che fosse veramente Bonnie nel video che Annalise ha mostrato ad Asher. E non mi aspettavo nemmeno una reazione così esagerata nei confronti si Annalise, alla fine le ha salvato il culo.
Kia: Decisamente il momento in cui Oliver si trova Philip alle spalle:io sarei morta. Anche il finale della 2×08, con Philip che parla con Catherine, mi ha lasciata un pelo turbata.
Mon: Catherine e Philip insieme in macchina e il ritrovamento della pistola.
Silvia: Quando nella stanza di Philip si vede uno dei quadri di Catherine.
Veronica: Nell’episodio 7 il momento WTF è stato l’incontro tra Oliver e Philip;l’episodio 8 è stato pieno di colpi di scena,forse la migliore quella alla fine di Catherine in macchina.

Chi è il “killer” della stagione? (Abbiamo immaginato che il quasi omicidio che si vede nella scena di ‘2 mesi dopo’ sia il caso della stagione)

Alessandra: Il killer a questo punto forse materialmente è Bonnie? E se avessero orchestrato tutto tutti insieme? Mistero della fede…
Anna: Mi dispiace aver dubitato di Asher nelle puntate precedenti, secondo me il killer è o Eve o Bonnie.
Chiara: Continuo a dire Nate, per quello che ha detto della Sinclair, responsabile di avergli rovinato la vita. Non sono convinta che il responsabile di entrambi i tentati omicidi sia lo stesso.
Federica: Punto ancora su Wes, ma ho dubbi su tutti.
Kia: Basta, la smetto di fare congetture, mi metto il cuore in pace e aspetto la prossima puntata. A questo punto può essere stato chiunque.
Mon: A questo punto davvero non ne ho più idea. Sto su Eve solo perché è l’unica che ancora non si è vista sulla scena del crimine. Magari non le è piaciuto che Annalise sia tornata tra le braccia di Nate.
Silvia: I killer ancora penso che c’entrino la coppia Asher-Bonnie.
Veronica: Mi sta venendo il dubbio siano tutti d’accordo per ripagare Annalise di tutte le cose che ha fatto;non so chi le ha sparato ma da quel che si capisce la lasciano a morire sul pavimento. Eve però non mi convince per niente…

A cosa si riferisce “it’s him” quando Annalise parla di Wes con Eve?

Alessandra: Ma potrebbe essere suo figlio? Suo nipote??? Cioè bohhhh.
Anna: Se Wes è veramente il figlio di Annalise sarebbe una evento assurdo che non mi stupirebbe più di tanto visto il comportamento di lei nei suoi confronti… ma purtroppo molto probabilmente non è cosi.
Chiara: La cosa più immediata da pensare è che Wes sia il figlio segreto di Annalise, ma mi sembra troppo scontato.
Federica: È dalla prima stagione che ho il sospetto che Wes sia il figlio di Annalise, quindi la risposta alla domanda è questa.
Kia: La mia idea è che Annalise e Wes non siano parenti. Quindi potrebbe parlare di un caso in cui era coinvolto anche un piccolo Wes.
Mon: Non penso sia sua madre anche se il pensiero mi ha attraversato la mente. Magari era coinvolta nel suicidio della madre e ha sempre cercato di trovare Wes.
Silvia: Con quella frase secndo me si riferisce a qualcosa del passato, della madre di lui.. magari sono parenti!
Veronica: Ho sempre avuto il sospetto che Annalise conoscesse Wes da molto prima dell’inizio delle serie,pensavo fosse un figlio segreto però non tiene. Forse conosceva la madre di Wes.

È stata Catherine a uccidere i suoi genitori adottivi?

Alessandra: Credo sia per forza il nuovo psicopatico che o ha una relazione con Catherine o la tiene sotto assedio psicologico o sono diventati amici di diavolerie…
Anna: Io direi di sì perchè non la racconta mai giusta… però forse non è così scontato come pare.
Chiara: Secondo me no, anche se sa chi è stato.
Federica: No, ma forse è coinvolta in qualche modo.
Kia: Ormai sembrerebbe di si, ma credo siamo tutti d’accordo sul fatto che, parlando di questa serie, le ipotesi abbiano vita breve.
Mon: Oddio a questo punto magari si. Non so davvero più cosa aspettarmi e chi sia il killer.
Silvia: No, troppo facile sennò!
Veronica: Sembrerebbe di si ma…non è troppo ovvio svelarlo così?e poi perchè Frank la porta nel bosco?mamma mia che confusione!

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #3

Buongiorno e benvenuti al terzo appuntamento di questa visione di gruppo di ‘How to Get Away with Murder’! Se vi siete persi i primi due appuntamenti potete recuperarli cliccando su questi link:

La Karen ce la sta mettendo tutta per mettersi in pari quindi la rivedremo più avanti! Premetto che la serie si sta facendo sempre più incasinata e diventa sempre più difficile rispondere a queste domande! Però mi diverto un sacco a leggere le risposte di tutte le partecipanti e a vedere come le opinioni cambiano da spettatore a spettatore. Buona lettura!
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Cosa non ti saresti mai aspettata di queste due puntate?

Alessandra: Assolutamente quando dalla webcam lo psicopatico spia Connor e Oliver…l’ansia!
Anna: Quando si vede il cugino psicopatico che spia Connor e Oliver… questo mi fa temere il peggio!
Chiara: Quando a Bonnie viene rivelato di cosa era stata vittima Tiffany.
Federica: Non mi aspettavo il nuovo presunto killer degli Hapstall, inquietante il fatto che stia spiando Oliver. Sono curiosa di vedere come va avanti la storia.
Kia: Oliver e Connor tutti felici perché hanno delle informazioni sul ‘fratello’ e lui che in realtà li sta spiando dalla webcam. Ci sono rimasta troppo male.
Mon: Catherine che si risveglia nel bosco ..pensavo fosse morta.
Silvia: Quando aprono la valigia e.. ci sono soldi. Ma comeeee
Veronica: Il momento WHAT? è stato per me alla fine dell’episodio 6,quando Oliver e Connor parlano davanti al pc.

Chi è il “killer” della stagione? (Abbiamo immaginato che il quasi omicidio che si vede nella scena di ‘2 mesi dopo’ sia il caso della stagione)

Alessandra: Non so, non capisco più nulla! Penso il pazzo psicopatico e poi tutti cercano di coprire la faccenda e riarrangiarla in qualche modo..
Anna: Continuo a pensare ad Asher… purtroppo il ragazzo è troppo bravo a immischiarsi in cose al di fuori della sua portata quindi secondo me potrebbe essere lui.
Chiara: Io continuo a dire Nate, adesso piú che mai.
Federica: Continuo a dire Wes, ma a ‘sto punto ho dubbi su tutti quindi boh.
Kia: Non capisco più nulla. Vorrei dire Frank perché la sua finta ad inizio puntata non mi è piaciuta per nulla. Ma anche Asher non mi piace. E il nuovo sospetto. Boooh.
Mon: Asher.
Silvia: Sempre più convinta di Asher o BonniePsyco.
Veronica: Il killer,a questo punto credo siano due,chi ha tentato di uccidere Annalise e chi ha ucciso il procuratore.

È davvero Bonnie la bambina del video che la Keating mostra ad Asher?

Alessandra: Se non è lei, ha comunque subito un passato malato perché troppe cose del suo comportamento e del suo rapporto con Annalise non si spiegano!
Anna: Ogni volta che ci danno una qualche spiegazione è da prendere con le pinze perché non si sa mai se è vera o no e secondo me non è Bonnie nel video.
Chiara: Per una volta, non avevo dubitato! Peró, effettivamente, rivelare proprio quel tipo di storia passata avrebbe corroborato la versione di Bonnie che uccide per difendersi.
Federica: Secondo me non è Bonnie quella nel video.
Kia: Per me no. Mi è venuto questo dubbio appena finita la puntata, non so come mai. Però mi è rimasto.
Mon: Kia mi ha messo il dubbio che effettivamente non sia lei la bambina del video..per ora dico no.
Silvia: Se fosse lei si spiegherebbero tante cose.. ma dubito. La Keating è fuori controllo chissà dove ha pescato quel video!
Veronica: Non se se sia davvero Bonnie nel video (potrebbe essere lei e spiegherebbe pure il legame con Annalise) però certamente con questa mossa Annalise ha fatto cadere nella sua ragnatela anche Asher.

Oliver durerà fino a fine stagione?

Alessandra: NON DICIAMOLO NEMMENO PER SCHERZO!
Anna: Mi dispiace dirlo ma la prima cosa che ho pensato appena è apparso lo psicopatico è che Oliver ci lascerà prossimamente.
Chiara: Secondo me muore prima della pausa natalizia.
Federica: Diciamo che lo spero, ma non ci giurerei.
Kia: Non voglio nemmeno pensare a uno scenario del genere. Voglio i Coliver insieme e felici. Punto.
Mon: Vorrei dire si, ma conoscendo Shonda non penso accadrà. I Coliver sono troppo felici per durare nella mente della Rhimes.
Silvia: Oliver ha tutte le caratteristiche tipiche del personaggio sacrificabile: fidanzato di uno dei protagonisti, dolcino, occhialuto… La Rhimes, Come mi ha fatto morire James (Scandal), potrebbe anche farlo con Oliver.. crudeltà!
Veronica: Oliver è l’ultimo personaggio pulito di tutto il cast quindi per favore Shonda risparmiacelo!!!!

Ci rivediamo tra due settimane!

anna firma

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #4

E siamo arrivate alla fine di questa avventura. È con gli occhi a cuoricino che vi dico che sono super felice per come è andata. Il tempo a nostra disposizione era poco, eppure l’unico ‘problema’ è stato quello di aver mandato le domande alle ragazze non proprio con troppo anticipo. Abbiamo comunque sempre concesso loro almeno 24 ore. 😉

Devo dire che è stato davvero emozionante condurre questa avventura, vedendo la voglia delle ragazze di partecipare, il loro entusiasmo nel prendere parte ad ogni nostra follia mettendoci un sacco di impegno e buona volontà nonostante, me ne rendo, gli impegni di ognuna.

Quando abbiamo chiesto alle ragazze se avevano voglia di una lettura di gruppo e Karen subito ha proposto il libro, eravamo spaventate ed emozionate allo stesso tempo. Nonostante avessimo appena finito un’esperienza simile leggendo ‘La ragazza del treno’, questa si è mostrata da subito più impegnativa. Prima di tutto più lunga. Gestire 4 settimane di lettura, mantenendo viva la condivisione e coinvolgendo sia le partecipanti che qualche esterno è tutt’altro che semplice. Eppure, se anche con qualche mancanza, credo proprio di poter considerare riuscita quest’impresa. Ci sono delle cose da migliorare, senza dubbio, ma mi ritengo assolutamente soddisfatta. Le idee che mi sembravano folli e senza speranza sono molto piaciute.

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Qui potete trovare quello che ci siamo inventate nelle settimane precedenti:
Settimana 1 (domande alle partecipanti + trama)
Settimana 2 (citazioni preferite + Terezin)
Settimana 3 (intervista a coppie – grazie Chiara per l’idea)

Posso solo aggiungere che non vedo l’ora di replicare. Con nuove idee e magari con qualche partecipante in più.

Prima di passare alla ‘puntata’ di oggi volevo ringraziare davvero di cuore Cristina, Karen, Rachele e Veronica, e naturalmente la mia Mon, per la loro entusiastica partecipazione e per avermi fatto compagnia in queste 4 settimane. Spero parteciperete anche alla prossima avventura. 

Per questa ultima settimana, avendo finito il libro, abbiamo chiesto alle ragazze di scrivere un piccolo pensiero sul libro e/o su questa lettura di gruppo, quello che passava loro per la testa e avevano voglia di condividere con il mondo. Ovviamente, in fondo trovate anche i nostri pensieri. Buona lettura!

Cristina
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“Un giorno solo, tutta la vita” è un libro di una delicatezza assurda. Incontri Lenka e la sua famiglia quando è ancora piccola. Scopri che è circondata d’amore, quello dei genitori, quello della sorella, della tata e delle amiche. Ed è grazie ad una delle sue due migliori amiche che lei, e noi, incontriamo Josef. E, come spesso accade, si innamorano. Vivono il loro primo amore in una Praga tormentata, divisa tra bellezza e paura del futuro. Entrambi ebrei e con la guerra ormai alle porte decidono di ufficializzare la loro storia. Sfortunatamente il matrimonio dura poco, Lenka e Josef sono costretti a separarsi. Ma con la promessa di ritrovarsi un giorno. La lontananza, e una burocrazia un pochino imprecisa, cercano di non far avverare il sogno dei due sposi. il destino invece tifa per loro.
Ho definito questo libro delicato per come tratta le scene più crude, più angoscianti e deprimenti. C’è sempre una sorta di poesia di fondo, una forza, che fa commuovere ma che spinge a sperare, a credere. Non ho pianto, lo ammetto, ma mi sono commossa innumerevoli volte. È uno di quei libri da leggere a casa, mentre fuori piove. Consigliatissimo.
Però adesso lasciatemi dire due cose:
1. Sono sicurissima che le informazioni fossero difficilmente reperibili, ma, poretti che sfiga! Si credono morti a vicenda! Non solo uno, tutti e due!
2. Si incontrano al matrimonio dei nipoti. Questo è proprio il destino che li vuole riunire, è evidente! Quante probabilità c’erano?!

Karen
rating-4
The lost wife è un inno all’amore, alla speranza, alla vita. A Lenka e Josef è sufficiente un incontro, uno scambio di sguardi per capire di aver trovato quello che non sapevano ancora di star cercando.
“You hear in the person you’re destined to love the sound of those yet to be born.”
Lo scenario in cui sono costretti a vivere, però, va frantumandosi giorno dopo giorno, fino a quando sono posti di fronte ad una scelta straziante che segnerà il corso della loro vita.
E’ impossibile non sentirsi travolti dalla loro storia e dalle emozioni che emergono fin dalle prime pagine. Il tema è particolarmente delicato, la maggior parte degli eventi si svolgono durante la Seconda Guerra Mondiale, ma le parole diventano pura poesia nelle mani della Richman. Ci sono molti autori che hanno il talento di saper raccontare una storia, ma si contano quelli che riescono a comporre un’opera di così tanta bellezza.
“In my old age, I have come to believe that love is not a noun but a verb. An action. Like water, it flows to its own current, If you were to corner it in a dam, true love is so bountiful it would flow over. Even in separation, in death, it moves and changes. It lives within memory, in the haunting of a touch, the transience of a smell, or the nuance of a sigh. It seeks to leave a trace like a fossil in the sand, a leaf burned into baking asphalt.”

Rachele
rating-5
Quando Kia e Mon mi hanno chiesto di unirmi a loro nella lettura non sapevo se ce l’avrei mai fatta. I miei impegni sono tanti e il tempo poco, ma ho accettato. La lettura di gruppo mi piace molto e non volevo rinunciarci.
Il libro alla fine l’ho divorato, forse la seconda settimana è quella che mi è piaciuta di meno perché più descrittiva, di racconto. Invece a me piacciono i fatti, l’azione, l’ansia.
Comunque, i personaggi, sia principali che non, sono tutti fantastici, secondo me tutti rimangono nel cuore. Adoro Lenka, un po’ meno Josef, adoro la tata di Lenka, Rita e tutti quelli che sono comparsi nel libro. Anzi no, tutti no, i cattivoni delle SS non mi piacciono per nulla, mi chiedo sempre come cavolo facevano ad andare dormire tranquilli, o come facevano ad avere la coscienza pulita.
La storia è scorrevole e gli ultimi 15 capitoli ho pianto, non dico tutto il tempo, ma quasi. Questi libri a me piacciono, mi segnano e mi insegnano un sacco di cose, e sempre di più il rispetto per gli altri, l’essere gentili, avere un cuore grande. Il mondo è così difficile e duro che non dovrebbe esserci la malvagità, ma purtroppo mi rendo che c’è sempre stata e va solo a peggiorare.
Quindi quando leggo questi libri mi prometto sempre di leggerne di altri altrettanto belli, di consigliarli a tutti e sopratutto di non riempire la mia mente e cuore con cattiverie gratuite, malignità, ma essere sempre amorevole con tutti per riequilibrare un po’ il mondo e, almeno io, sentirmi in pace e serena con me stessa.
Il mio consiglio? Leggete questo libro!

Veronica
rating-45
Quando ho letto la trama del libro, credevo di leggere della storia d’amore di Lenka e Josef e del suo sopravvivere al tempo e gli orrori dell’Olocausto. Invece non è stato così, o almeno non solo. Quello che mi rimarrà a mente di questo libro sono due cose:la prima in assoluto è la voce che l’autrice ha dato ai milioni di ebrei imprigionati nel campo di Terezin con le loro storie drammatiche e strazianti; però allo stesso tempo non ha impedito loro di trovare un po’ di gioia grazie alla musica e al disegno. E proprio grazie al disegno, i prigionieri sono riusciti a documentare a costo della vita le ingiustizie e le misere condizioni umane degli abitanti di Terezin.
La seconda cosa è Lenka, che vive l’esperienza delle segregazione e della deportazione senza mai pentirsi della scelta che ha fatto, ma anzi cercando il calore e il conforto della sua famiglia fino alla fine.
Aggiungo solo una cosa: ma secondo voi, non era meglio lasciare il titolo originale? Spiega meglio tutto il libro no? Un giorno solo, tutta la vita che significa? The lost wife invece rende tutta la disperazione di Josef.

Mon
rating-5
Sono mesi che non riesco a scrivere nulla di concreto su un libro, ma questa settimana tocca ai commenti e quindi ci provo.
Non sono un amante dei romanzi/libri/film ambientati durante il periodo nazista, un po’ perché è un argomento che mi turba tantissimo a livello emotivo e un po’ perché proprio non mi piace come periodo, ma quando Karen ha proposto questo romanzo, non ho saputo dire di no.
Sapevo che il romanzo avrebbe avuto una fine più o meno positiva, se non da “e vissero per sempre felici e contenti” e quindi mi sono buttata nella lettura con in mente l’idea di un lieto fine.
Sono contentissima di averlo letto perché un tema delicato come quello dei campi di concentramento e della guerra è stato trattato con una delicatezza sconcertante, pur non risparmiando descrizioni crude e avvenimenti poco felici. Mi ha fatto scoprire cose che non sapevo, come l’esistenza di disegni e poesie scritte dai bambini all’interno del campo o di cori veri e propri che cantavano opere per intrattenere un minimo le persone o semplicemente per provare a ribellarsi un po’.
I personaggi mi sono piaciuti tutti e ognuno di loro viveva nella mia mente mentre leggevo. Vedevo Lenka e Josef innamorarsi lentamente, vedevo la loro felicità il giorno del matrimonio e la paura nel momento in cui si sono dovuti separare. Ho vissuto con Lenka e la sua famiglia ogni passo verso il campo e ogni cosa sopportata all’interno di esso.
Sto cercando di non spoilerare nulla, ma è complicato perché ci sarebbe così tanto da dire su quello che accade ai protagonisti. La storia di Lenka è quella che turba di più forse, ma è Josef quello che fa riflettere di più. Il racconto della sua vita, la sua capacità di stare accanto ad una donna che, come lui, ha perso tutto nella vita, il suo amore incondizionato per figli e nipoti mi ha dato la sensazione di voler far riflettere il lettore sulla vita a tutti i costi. Ad un certo punto, mentre leggevo di Lenka, mi chiedevo come potessi io, a volte, lamentarmi della mia vita, quando ci sono persone che hanno vissuto orrori simili e sono riuscite, seppur con i fantasmi a tormentarli, ad andare avanti.
Insomma, una storia meravigliosa, ambientata in un periodo terribile che riesce però a regalare emozioni fortissime. Un libro decisamente da leggere e ricordare.

Kia
rating-45
Siamo arrivati in fondo, ed è ora che anche io esprima il mio pensiero su questo libro visto che finora vi ho detto solo cosa penso di questa fantastica esperienza di lettura di gruppo.
Che dire del libro? L’argomento, quello dello sterminio nazista e dei campi di concentramento, lo si vede ormai un po’ in tutte le salse. Questo può essere visto sia come un bene che come un male. Nel primo caso perché anche i romanzi aiutano a non dimenticare quello che è stato, perché se anche i fatti vengono romanzati i fatti storici rimangono quelli, qualcosa di vero c’è e sicuramente ci rimmarrà in testa. Il lato negativo è semplicemente che qualcuno si potrebbe anche stufare di sentire sempre la ‘stessa storia’, vedendo quello che è successo come qualcosa in un certo senso meno importante di quello che è realmente. Una specie di inflazione per intenderci. Per questo di solito tendo a selezionare con cura quali romanzi ambientati in questo periodo storico voglio leggere. Quando Karen ha proposto questo libro, già solamente leggendo la trama mi sono commossa. E quindi è stato un ‘Sì’ senza nessuna esitazione.
Fin dai primi capitoli ho amato un po’ tutti i personaggi, nel bene e nel male. Nella prima parte del libro ho trovato che Josef fosse meglio caratterizzato, probabilmente perché la sua storia, nei salti temporali del doppio POV, lo vede già più adulto, più maturo e con più vita sulle spalle. Le sue riflessioni mi hanno fatta pensare fin dalle prime pagine e ci sono stati del passaggi che ho davvero amato. Non a caso le citazioni un po’ di tutte vengono da sue riflessioni. Lenka all’inizio è più ragazzina, e la sua leggerezza viene forse resa maggiormente da questa differenza rispetto al marito. Lei ha vissuto meno, in un certo senso ha meno da trasmettere e raccontare, e per questo il suo personaggio non è così profondo. Verso la metà del libro, per ovvi motivi, cresce anche lei, diventando, soprattutto negli ultimi capitoli – almeno secondo me – molto simile a Josef ed Amalia.
Devo dire la verità, i personaggi mi sono piaciuti un po’ tutti. La mamma di Lenka per la sua forza fino in fondo, per l’affetto che dimostra non solo alla sua famiglia ma anche a Lucie e a sua figlia. La sorella di Lenka, che per quasi tutto il libro resta piuttosto in secondo piano, si riscatta dando esempio della sua tenacia verso la fine del libro. E ovviamente Josef e Lenka, il primo per il suo amore sconfinato. Non solo per Lenka ma per la vita. Per la sua forza, per il suo voler bene ad Amalia nonostante tutto, per il suo cercare di farla stare bene, per il suo amore per figli e nipoti. Lenka per la sua forza di volontà, che riesce a trasmettere a chi le sta intorno, per il suo amore per la famiglia che sormonta qualsiasi cosa. Per la sua fiducia nella vita, quella che la tiene in piedi fino all’ultimo, fino alla liberazione. Quella stessa fiducia che prova a trasmettere agli altri, aiutandoli fino al limite del possibile, mettendo in gioco tutta sè stessa.
Non ho pianto durante la lettura, ma più di una volta mi sono trovata con gli occhi lucidi. Il libro è tanto profondo quanto bello, duro e triste allo stesso tempo. L’ho adorato, così come ho adorato leggerlo con questo fantastico gruppo di ragazze potendolo commentare in ogni momento. E ve lo consiglio davvero.

Ed eccoci arrivati proprio in fondo a questa esperienza, sperando di aver coinvolto, nel limite del possibile, anche voi lettori occasionali. E magari di avervi invogliati a partecipare alla prossima.