That moment when tanti is meglio che one

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #3

Buongiorno a tutti!
Siamo arrivati alla terza tappa di questa lettura di gruppo che, devo ammettere, mi sta piacendo davvero molto. Come forse si è notato dalla mancanza di mie recensioni, negli ultimi mesi sto facendo davvero fatica a leggere e non pensavo sarei riuscita a tenere il passo con le ragazze nella lettura di questo libro. Ovviamente mi sbagliavo e ‘Un giorno solo, tutta la vita’ è l’unico libro che stia leggendo volentieri.
Per chi è la prima volta che sente parlare di questa iniziativa, vi lascio i link ai post delle scorse settimane:

Provo quindi a spiegarvi in cosa consiste la tappa di questa settimana. Ci siamo divise in coppie (tramite un’estrazione casuale) e abbiamo posto delle domande. Ogni partecipante ha risposto per sé stessa e per la persona in coppia con lei. Abbiamo quindi confrontato le risposte per vedere se combaciavano e per ogni risposta giusta è stato assegnato un punteggio. La coppia vincitrice riceverà una piccola sorpresa.
Ringraziamo come sempre le ragazze che ci seguono nelle nostre piccole pazzie, quindi un abbraccio grande va a Cristina, Karen, Rachele e Veronica.

Che la sfida abbia inizio!

Coppia Rachele/Karen

Risponde Rachele per Karen

Quale pensi sia il personaggio preferito da Karen?

Lenka, sicuramente perché è dolce, sensibile, combattiva e Karen, come Lenka, non avrebbe mai lasciato la sua famiglia. La famiglia prima di tutto. So che le piaceranno anche moltissimo uno o due personaggi secondari. Non vi dico quali perché non me lo avete chiesto, ma uno di sicuro inizia con la F. √ corretta

Per come è fatta Karen, per la sua personalità, credi che riuscirebbe a visitare un campo di concentramento come Terezin? Credi che lo farebbe ‘volentieri’?

No, non visiterebbe mai volentieri un posto del genere, ma lo visiterebbe comunque perché è curiosa e vuole imparare sempre di più ed avere un quadro più dettagliato di tutte le informazioni, luoghi e immagini che quei posti racchiudono √ corretta

I disegni rappresentano una componente importante soprattutto di questa parte del libro. Dovessi scegliere un colore per definire la tua ‘compagna’, quale sarebbe? Perché?

Sono super indecisa per il colore, ma direi l’arancione perché è una via di mezzo fra il giallo che è un colore brillante e solare e i colori caldi come marrone ecc… dico arancione. Errore!

Karen: L’azzurro, quel bell’azzurro del cielo di primavera e d’estate. Perchè mi dà l’idea della leggerezza, della libertà. Perchè è il colore che associo all’infinito e a tutte le possibilità che abbiamo dinanzi a noi. Nessun limite, nessun ostacolo per il nostro intelletto e le nostre passioni!

Punteggio 2/3

Risponde Karen per Rachele

Quale pensi sia il personaggio preferito da Rachele?

Sono sicura che abbia amato diversi personaggi, ma forse il suo preferito è Lenka, per la sua forza e la sua generosità. Pur tra stenti ha sempre rivolto uno sguardo agli altri, non si è chiusa ed abbandonata alla propria sofferenza. Sottraeva quel poco che poteva per regalare un sorriso e la possibilità di un mondo diverso e colorato ai bambini del ghetto.√ corretta

Per come è fatta Rachele, per la sua personalità, credi che riuscirebbe a visitare un campo di concentramento come Terezin? Credi che lo farebbe ‘volentieri’?

Credo che Rachele non solo andrebbe a visitare il campo ma ti porterebbe con sè! Tanta sofferenza non può esser dimenticata.√ corretta

I disegni rappresentano una componente importante soprattutto di questa parte del libro. Dovessi scegliere un colore per definire la tua ‘compagna’, quale sarebbe? Perché?

Oh, che indecisione! Inizio col dire che la associo ai colori pastelli. Il rosa, il violetto, l’azzurro, il verdino, il giallino, il bianco sono tutti suoi colori, delicata e dolce com’è non solo nei colori e nei movimenti del viso, ma anche nel tono e nelle sfumature della voce.
Tra tutti, però, il mio preferito è il verde. Nominate Rachele e la prima immagine che mi salta in mente è lei sulla panchina col libro Il cavaliere d’inverno illuminata dalla luce del sole. √ corretta

[Rachele: Non saprei quale colore…proprio no. Il verde? Dice verde perché è quello che mi piace di più in questo momento. il verde mi da tranquillità, e io sono una ragazza tranquilla.]

Punteggio 3/3

Punteggio totale Rachele/Karen 5/6

Coppia Veronica/Cristina

Risponde Veronica per Cristina

Quale pensi sia il personaggio preferito da Cristina?

Il suo personaggio preferito è Lenka perchè è dolce,romantica ma anche forte e determinata,sempre pronta a combattere per quello in cui crede. Errore!

Cristina: Non ho un personaggio preferito… tra tutti mi sento più in sintonia con Josef.

Per come è fatta Cristina, per la sua personalità, credi che riuscirebbe a visitare un campo di concentramento come Terezin? Credi che lo farebbe ‘volentieri’?

Non lo so,forse se andasse con altre persone si. Affrontare certe brutture umane in compagnia di qualcuno che ti sostiene è sempre di grande conforto. √ corretta

I disegni rappresentano una componente importante soprattutto di questa parte del libro. Dovessi scegliere un colore per definire la tua ‘compagna’, quale sarebbe? Perché?

Rosso,decisamente,come la passione,perché la prima volta che ho incontrato Cri,in libreria ha stupito tutte dicendo che aveva letto gran parte dei libri della sezione erotica ^____^ l’ho adorata da subito! Errore!

Cristina: Grigio nebbia, temo. Non so spiegarvi il perchè, sinceramente. Credo che la nebbia di stamattina mi sia entrata dentro 😀

Punteggio 1/3

Risponde Cristina per Veronica

Quale pensi sia il personaggio preferito da Veronica?

Umh. Oddio. Non ne ho la più pallida idea…Lenka, forse? Errore!

Veronica: All’inizio del libro mi piaceva la sorella di Josef,perchè è l’unica che sembra capire e accetta la motivazioni di Lenka per non partire.Poi sono affascinata dal personaggio di Amalia,spero nell’ultima parte di sapere di più su di lei.

Per come è fatta Veronica, per la sua personalità, credi che riuscirebbe a visitare un campo di concentramento come Terezin? Credi che lo farebbe ‘volentieri’?

Si, credo che riuscirebbe a visitarlo. Temo non volentieri però. √ corretta

I disegni rappresentano una componente importante soprattutto di questa parte del libro. Dovessi scegliere un colore per definire la tua ‘compagna’, quale sarebbe? Perché?

Verde. Verde bosco, se capite quello che intendo. è un colore che calma, ma che è anche corposo e pieno di vita. Errore!

Veronica: Il mio colore preferito è il viola,mi calma l’umore.

Punteggio 1/3

Punteggio totale Veronica/Cristina 2/6

Coppia Kia/Mon

Risponde Kia per Mon

Quale pensi sia il personaggio preferito da Mon?

Pensando alla Mon penso subito a Lenka, o a sua madre e a Rita . Il collegamento? L’amore per il disegno. Così come questi 3 personaggi cercano in qualche modo una salvezza nel disegno che diventa un modo per aiutare i bambini ma anche sé stesse a vivere una vita migliore, anche lei, spesso, lo usa come valvola di sfogo. Errore!

Mon: Mi piace molto Josef, sia da giovane che da anziano. Mi piace che abbia lottato per portare Lenka via con sé, ma mi piace che abbia capito perché lei abbia deciso di non partire. Nei racconti di lui più anziano mi piace che lei sia sempre nei suoi pensieri e come cerchi in ogni modo di scoprire cosa le sia successo, senza però smettere di pensare a tutte le persone che sono entrate nella sua vita del frattempo. Dalle scene descritte mi sembra un uomo con i suoi difetti e i suoi demoni, ma capace di essere un padre presente e un nonno davvero dolce.

Per come è fatta Mon, per la sua personalità, credi che riuscirebbe a visitare un campo di concentramento come Terezin? Credi che lo farebbe ‘volentieri’?

Farebbe fatica,molta. Non per la non volontà di conoscere quello che è stato, anzi, ma proprio per sensibilità personale. √ corretta

I disegni rappresentano una componente importante soprattutto di questa parte del libro. Dovessi scegliere un colore per definire la tua ‘compagna’, quale sarebbe? Perché?

Il blu. In tutte le sue sfumature a partire dall’azzurro fino al blu notte. Come il suo carattere che va a giornate. Un giorno è un azzurro chiaro gioioso e tutto da vivere. Il giorno dopo blu notte, e occhio a chi si avvicina (ti voglio bene ♥️) √ corretta

[Mon: Dovessi scegliere il mio colore preferito sarebbe il verde o il verde acqua, ma qui stiamo chiedendo quale colore mi rappresenta. Mmm, posso essere a strisce? Un po’ grigio tempesta perché nelle mie giornate no (e sono tante) il mio umore è di quel colore lì e un po’ l’azzurro cielo, perché è un colore che mi rallegra le giornate.]

Punteggio 2/3

Risponde Mon per Kia

Quale pensi sia il personaggio preferito da Kia?

Aiuto. Sono idecisa fra Lenka e Josef, ma vado con la prima, per la sua dolcezza e tenacia. Errore!

Kia: il mio personaggio preferito credo sia Josef, perché mi ritrovo nel suo tenersi dentro le cose che lo fanno stare peggio, pensandoci spesso ma senza lasciar trasparire molto.

Per come è fatta Kia, per la sua personalità, credi che riuscirebbe a visitare un campo di concentramento come Terezin? Credi che lo farebbe ‘volentieri’?

Penso riuscirebbe e vorrebbe andare a visitarne. Andare a visitare questi luoghi, dopotutto, è fondamentale per ricordare e cercare di non ripetere gli stessi errori commessi in passato. √ corretta

I disegni rappresentano una componente importante soprattutto di questa parte del libro. Dovessi scegliere un colore per definire la tua ‘compagna’, quale sarebbe? Perché?

Sono tentata di dire grigio o nero considerato il caratterino della ragazza, ma lei è a strisce (o a pois) grigie e gialle. Le prime per il suo umore nelle giornate no, le seconde per quanto è solare nelle giornate buone. Errore!

Kia: Essendo fissata col fucsia direi quello, ma non saprei davvero il perché.

Punteggio 1/3

Punteggio totale Kia/Mon 3/6

Eccoci quindi alla fine della sfida di questa settimana. È stato sicuramente molto divertente leggere le risposte di ognuna e vedere quanto ci avevamo azzeccato.

Facciamo un applauso virtuale alla coppia vincitrice, con quasi punteggio pieno: Rachele e Karen!

Alla prossima settimana!

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #2

Buongiorno a voi ed eccoci per il secondo appuntamento con questa fantastica rubrica dal nome lunghissimo! Per chi si fosse perso il primo post lo può trovare qui, mentre se anche voi seguite la serie, anch’essa con un nome infinito che ogni volta che lo pronuncio mi sembra di dire un scioglilingua, vi auguro una buona lettura 🙂 Se per caso vi ritrovate nelle risposte o non siete d’accordo con qualche nostra intuizione non abbiate paura di commentare, risolvere i numerosi misteri che nascono ogni puntata non è impresa da poco e tutto l’aiuto e i pareri possibili sono ben graditi!

P.S. Purtroppo la Karen queste settimane non è riuscita a mettersi in pari con le puntate quindi oggi non ci saranno le sue risposte ma tornerà presto con noi 😉

thatmomentwhen howtoget

Cosa non ti saresti mai aspettata di queste due puntate?

Alessandra: Allora boh! Non sto capendo più niente, questa puntata mi ha inquietata da morire soprattutto per il caso che dovevano difendere… l’ansia! (E la rabbia perché queste cose succedono davvero.)
Anna: A questa domanda non saprò mai cosa rispondere visto che tipo ogni due per tre rimango sconvolta da tutto quello che scopriamo e non… però devo dire che oltre alla moglie di Nate che chiede ad Annalise di aiutarla a suicidarsi, mi ha sconvolto il caso della tipa che ha ucciso la sua amica a coltellate e per come sia poi finita la situazione in aula.
Chiara: Momento più sconvolgente… la moglie di Nate che chiede ad Annalise di aiutarla a morire.
Federica: Non mi sarei aspettata Nate e Wes così complici. Non me la contano giusta quei due insieme. (Pure la moglie di Nate che chiama Annalise mi ha sconvolto, soprattutto per la proposta che le fa).
Kia: La cosa che non mi sarei mai aspettata è la collaborazione di Nate, sia con Wes per quanto riguarda Rebecca sia con tutti i ragazzi nella notte maledetta.
Mon: La moglie di Nate che chiede ad Annalise di ucciderla, o comunque di procurarle le pillole per suicidarsi. Anche se il caso della ragazzina dolce dolce che ammazza l’amica mi ha sconvolta.
Silvia: Per me nessun momento in queste due puntate è stato così sconvolgente.
Veronica: La cosa che mi ha sconvolto di più delle due puntate è stato Asher che entra in casa delle Keating.

Chi è il “killer” della stagione? (Abbiamo immaginato che il quasi omicidio che si vede nella scena di ‘2 mesi dopo’ sia il caso della stagione)

Alessandra: Il Killer non lo sooooooo… ma inizio a pensare che sia Levi…
Anna: Conoscendomi so che non lo indovinerò mai, ma dopo queste due puntate cambio posizione e nomino Asher!
Chiara: Punto ancora su Nate!
Federica: Continuo a pensare che il killer sia Wes.
Kia: Comincio a sospettare di Levi, anche se Asher mi piace sempre meno.
Mon: Mi sembra ancora strano che Eve sia scomparsa di punto in bianco e nessuno l’abbia più nominata, quindi un po’ mi puzza, però anche Asher non me la racconta giusta sta stagione, anche se forse è troppo banale come killer.
Silvia: Killer secondo me Asher o qualcuno a lui collegato.. magari è stato scoperto il suo secreto e ha messo a tacere chi sapeva.
Veronica: Ancora non so rispondere a questa domanda,la trama si ingarbuglia sempre di più!

Chi è la bionda della foto sul telefono di Asher e cosa ha a che fare con lui? (Intuizioni random sulla bionda)

Alessandra: Secondo me è una ex di Asher e magari c’è stato un incidente e lei è morta oppure l’ha messa incinta oppure boh XD abbiamo ancora troppo poche informazioni, e potrebbe anche essere la sorella segreta e noi non ne sappiamo nulla (ma comunque penso sia morta XD)
Anna: Oh miseria, ci ho pensato su ma davvero non ne ho la più pallida idea. L’idea più immediata è che sia una sua ex, ma secondo me Asher è stato involontariamente coinvolto in un incidente in cui c’entra la bionda. A questo punto mi viene da pensare se lei sia attualmente viva o morta. Ancora sappiamo troppo poco ma secondo me ci saranno rivelazioni shock prossimamente.
Chiara: Secondo me la bionda era una ragazza della compagnia di amici di Asher, comunque qualcuna con cui lui aveva a che fare anni prima e che è morta in qualche genere di incidente mentre erano ubriachi o drogati, o comunque qualcosa per cui potrebbe essere considerato anche lui colpevole.
Federica: La bionda è una ragazza del suo passato, secondo me è rimasta uccisa in un incidente e Asher è il colpevole ma (forse, ancora non sono riuscita a capirlo) non è mai stato accusato di questo.
Kia: La bionda secondo me l’ha conosciuta davvero in biblioteca, però o le è successo qualcosa di brutto e Asher è coinvolto oppure sa qualcosa che Asher ha fatto ma che non può permettersi che lo si venga a sapere.
Mon: Vecchia fiamma o amica di Asher che durante una gita al lago nominato dalla Sinclaire è morta, probabilmente a causa del ragazzo. La storia è stata poi insabbiata dal padre, ma la Sinclaire è riuscita a scoprirlo.
Silvia: La bionda non saprei.. magari una ex alla quale è successo qualcosa di brutto per colpa di Asher e che la famiglia ha insabbiato.
Veronica: Tiffany potrebbe essere una compagna o ragazza di Asher che magari è morta.

Vi sareste comportati anche voi come Connor?

Alessandra: Assolutamente SI. Connor forever <3
Anna: Penso di si, anche se sarebbe stato meglio affrontarla faccia a faccia piuttosto che in sordina, ma comunque è sicuramente l’inizio di un colpo di stato!
Chiara: No perché, anche se voleva impedire a una che era chiaramente una psicopatica di farla franca, non ha agito alla luce del sole. Se aveva davvero così tanti scrupoli di coscienza, doveva farsi avanti direttamente.
Federica: Assolutamente si, penso che sia stata la cosa giusta da fare. Capisco che gli avvocati devono difendere il proprio cliente ma è stato giusto così punto e basta (ahahah).
Kia: Pur facendogli grande onore, sono convinta che avrebbe dovuto dire la sua e farlo alla luce del sole. D’altronde se sta per diventare avvocato sono dell’idea che avrebbe dovuto mettere in conto da tempo la possibilità di dover difendere anche gente evidentemente colpevole. Resta comunque che credo che chiunque avrebbe paura a contraddire la Keating.
Mon: Ci sta che abbia provato a fare la cosa giusta, ma avrebbe dovuto farlo alla luce del sole. Dal lavoro che vuole fare mi pare strana questa sua crisi di coscienza, però al suo posto penso avrei trovato anche io il modo di far andare la ragazza in prigione.
Silvia: Si! Si assolutamente.
Veronica: Connor per una volta ha provato a tirare fuori le palle e fare ciò che sentiva giusto.Mi piace la sua evoluzione in questa stagione,sul lavoro e nella vita privata. Ma guai a mettersi contro Annalise…

Bene, e anche dopo queste due puntate siamo ancora più confuse e lontane dalla soluzione del mistero! Ma ci sono ancora molti episodi in cui tutto può davvero succedere! Ci rivediamo tra due settimane sperando che nel frattempo la Keating tenga duro e rimanga tra di noi.

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #2

Buona sera a tutti!
È già passata una settimana ed eccoci qui con il secondo appuntamento di questa settimana dedicato al libro ‘Un giorno solo, tutta la vita’.
Se qualcuno si trova a passare di qui per caso, qui può trovare di cosa si tratta.

thatmomentwhen ungiornosolotuttalavita

Per questa settimana l’idea iniziale era un guest post. Ma siccome l’organizzazione è un optional e le giornate da 48 ore non sono ancora riuscita a ottenerle – giuro che ci sto provando – è saltato tutto. Quindi, in una notte più o meno insonne mi è venuta un’idea un po’ stramba. La mattina l’ho comunicata alla Mon e quella santa donna l’ha approvata a pieni voti. Mi aspettavo gli insulti delle ragazze che invece sono sembrate entusiaste nonostante, secondo me, qualche maledizione mi sia arrivata.
Per farla breve, ho chiesto a ognuna delle partecipanti di scegliere un passaggio, una frase, che avevano apprezzato particolarmente e riportarla su un foglio nella maniera che preferivano. Non ho dato altre indicazioni, un po’ perché ero curiosa di vedere cosa ne sarebbe uscito, un po’ perché anche le mie trovate ‘geniali’ hanno dei limiti.
Mano a mano che mi arrivavano i loro file, io sbrilluccicavo, rendendomi conto che in effetti non era stata un’idea così malvagia. Non era mai stata così evidente la nostra diversità, l’emergere in qualche modo della nostra personalità. E non potrei esserne più felice. Perché alla fine la magia delle letture di gruppo è questa, un gruppo di persone completamente diverse che si trovano a discutere su uno stesso argomento, confrontandosi e forse anche crescendo. Quindi, come sempre, GRAZIE a Cristina, Karen, Rachele e Veronica, oltre, ovviamente, alla Mon. ♥♥

(Se avete difficoltà a leggere le citazioni è sufficiente cliccare sulle immagini per ingrandirle.)

Cri

cri


karen
Karen

Mon

mon


kia
Kia

Rac

rachele


veronica
Veronica

Prima di abbandonarvi volevo però tediarvi con un paragrafo di storia. Nel libro si parla del ghetto/campo di concentramento di Terezín. Se devo essere sincera, in 22 anni lo avevo solo sentito nominare. Quindi sono andata ad informarmi un po’ sul web e, per chi fosse interessato, vi lascio, in qualche riga, quello che ho scoperto.

Terezín è una città della Repubblica Ceca che si trova circa 60 km a nord di Praga e nacque alla fine del XVIII secolo come città-fortezza. Nel 1938, l’invasione tedesca in Repubblica Ceca, la città di Terezín viene presentata dalla propaganda nazista come esemplare insediamento ebraico: la realtà è che si tratta di un vero e proprio campo di concentramento, noto per aver ospitato artisti, intellettuali e un numero molto elevato di bambini.

Tra il 1941 e il 1945 vennero deportati a Terezín più di 140.000 ebrei, un quarto dei quali morì nel campo, mentre un’altra parte consistente venne deportata verso altri campi di sterminio.

Di questi deportati circa 15.000 erano bambini, con un’età compresa tra i 12 e i 16 anni: ne sono sopravvissuti circa un centianio. Terezín era un campo di passaggio e prevedeva quindi uno spazio anche per loro. Sotto la guida degli ebrei adulti, i bambini frequentarono lezioni e parteciparono a molte iniziative culturali. Tra gli animatori anche Dicker Brandejsovà, artista e progressista morta, proprio come la maggior parte dei bambini, nel campo di Auschwitz nell’autunno del ’44. Di questi bambini ci rimangono circa 4000 disegni e un grande numero di poesie.

Se vi interessa approfondire in internet è pieno di notizie di tutti i tipi, io volevo solo darvi qualche informazione 🙂

E anche per questa settimana siamo arrivate alla fine, ci vediamo la prossima con un’altro post tutto diverso. Fatemi sapere se questa idea delle ‘citazioni personalizzate’ vi è piaciuta e buone letture!!

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #1

Buongiorno a tutti!
Come forse avete letto su Facebook la scorsa settimana abbiamo dato via alla prima lettura di gruppo organizzata sul nostro blog. Avevamo già fatto delle mini prove con l’intervista a fine prima stagione di “How to get away with Murder” e con la lettura di gruppo del libro “La ragazza del treno” e la cosa ci era piaciuta parecchio, decidendo di riprovare, un po’ più seriamente, con un altro libro.

thatmomentwhen ungiornosolotuttalavita

Eccoci qui quindi, con il primo post su “Un giorno solo, tutta la vita”, traduzione italiana di “The Lost Wife” di Alyson Richman.
Per quanto riguarda la lettura, abbiamo deciso di leggere 15 capitoli a settimana; il libro ci farà così compagnia per 4 settimane. Ogni mercoledì, pubblicheremo un post, ognuno con modalità leggermente diversa, grazie ai suggerimenti delle ragazze partecipanti. Ovviamente, se qualcuno vuole unirsi in corso d’opera, è sempre il benvenuto.

Questa settimana il post è piuttosto semplice, tre domande e le rispettive risposte da parte di ognuna.

Uh, mi stavo quasi dimenticando di dirvi chi sono le ragazze di cui sto parlando: Cristina, Karen, Rachele e Veronica, grazie del sostegno in queste settimane di preparazione e per tutto quello che state sopportando mentre io e Kia impariamo come gestire la prima iniziativa un po’ grossa su questo blog.

Dal prologo e da vari indizi nei primi capitoli possiamo immaginare che Lenka non sia partita per l’America insieme a Josef. Se ti fossi trovata nella situazione della ragazza, con la possibilità di salvarti, lasciando però indietro la tua famiglia, cosa avresti fatto?

Cristina:  Sinceramente? non lo so. Non ne ho la più pallida idea. Spero di non dover mai decidere.

Karen: Come posso rispondere? come puoi partire sapendo che probabilmente non riuscirai più a vedere la tua famiglia? Che la lascerai ad un destino infausto? Ma come lasciar partire la tua anima, l’amore della tua vita? È una scelta che fai con disperazione e credo che avrei scelto più sull’impulso del momento che altro. Perché non c’è una scelta corretta. Qualsiasi decisione prendi sai già che è sbagliata. Ora sceglierei di rimanere. Ora appunto.

Kia: Domanda moooolto difficile. Infatti l’ha inventata la Mon. Però credo che sarei partita, non tanto per volontà di abbandonare tutti, ma per la voglia di allontanarmi, crearmi una nuova vita e trovare nuove possibilità in posti sconosciuti.

Mon: Mi sono complicata la vita da sola con questa domanda ù.ù Coomunque, se fossimo stati negli anni in cui è ambientata la storia, avrei avuto dei problemi a lasciare indietro la mia famiglia, ma forse sarebbero stati direttamente loro a dirmi di partire perché almeno qualcuno si potesse salvare. Ai giorni nostri e sotto altre circostanze, probabilmente sarei partita giusto per poter vedere il mondo.

Rachele: Non so che avrei fatto, forse nemmeno io sarei partita. Ma non ci metterei la mano sul fuoco.

Veronica: La situazione di Lenka e Josef è difficile e straziante,però avrei fatto come lei: non avrei lasciato la mia famiglia indietro per un uomo che in fin dei conti conosco appena. Lenka dimostra un grande coraggio,perchè secondo me in cuor suo sa a cosa rinuncia non partendo con Josef ma lo fa lo stesso per amore dei suoi familiari.

Sei mai stata a Praga? Se sì, cosa ti ha colpito? Se no, ti piacerebbe andarci?

Cristina: Si, ci sono stata. In gita scolastica in quarta superiore. Sono riuscita a vederla con il sole e il caldino quindi me la sono goduta tantissimo. Non mi ricordo molto purtroppo, quindi vorrei tornarci.

Karen: Ovvio ovvio che vorrei andarci! Non mi attirano gli altri continenti ma mi piacerebbe visitare ogni angolino d’Europa!

Kia: Mai stata a Praga, ma sono fortemente intenzionata ad andarci.

Mon: No, non sono mai stata, ma spero di poterci andare presto. Mia mamma c’è andata qualche anno fa e ha detto che le era piaciuto un sacco.

Rachele: Sii, è bellissima, l’ho amata e vorrei tanto tornarci! Mi ha colpito tutto, è una città magica. Ci sono stata in 5 superiore (troppi anni fa) e non ricordo una cosa in particolare.

Veronica: Sono stata a Praga nel 2008 a fine agosto per una settimana e,so di essere una tra le poche(forse l’unica)ma a me non è piaciuta. Mi spiego:il centro storico è bello e i paesaggi intorno al fiume sono suggestivi ma poi basta,il resto mi ha deluso. Però venivo da due mesi trascorsi a Vienna quindi forse non sono obiettiva … mi sono ripromessa di tornarci però 🙂

Una citazione, in questi primi capitoli, che ti è piaciuta particolarmente (max 10 righe)

Cristina: Accanto a lui, al freddo, gli sbuffavo nuvolette di alito in faccia. “Ma come facciamo a sposarci proprio adesso? Il mondo intero è sottosopra.” Lui mi attirò più vicino a sé. “Se non ci sposiamo, a me non resterà più niente di buono nella vita.”

Karen: He laughs. And in his laugh I hear bliss. I hear feet dancing, the rush of skirts twirling. The sound of children. Is that the first sign of love? You hear in the person you’re destined to love the sound of those yet to born .

Kia: Ride anche lui. E nella sua risata c’è una gran gioia. Sento piedi che ballano, gonne che frusciano forte, vocio di bambini. È questo un primo segno d’amore? Sentire nella persona che sei destinata ad amare il suono di quanti devono ancora nascere.

Mon: Così ti fa sentire, il bacio dell’uomo che ami? Fuoco e fiamme, colore di porpora, indaco, rosso bluastro come il sangue nelle vene prima che incontri l’aria.

Rachele: Mi pareva di vivere d’aria: mangiavo a stento e la notte non dormivo, il pensiero fisso su Josef e su come e quando l’avrei rivisto. Ma pur senza appetito e senza sonno, non mi ero mai sentita così piena di energia; anche il mio modo di dipingere cambiò. Le pennellate si fecero più libere. Diventai più generosa nell’uso di colore e superfici. Mutò anche il mio intuito nel tratto quando disegnavo: la mano si fece più sciolta, come se avesse finalmente acquisito sicurezza, e i miei soggetti erano più vivi che mai.

Veronica: le citazioni che mi sono piaciute in questi primi capitoli sono due ma ne metto una e cioè: “Ognuno conserva un’immagine o un ricordo segreto che scarta di nascosto,come un dolcetto vietato,di notte:passiamo da lì e ci ritroviamo nel mondo dei sogni”

Questa storia inizia a New York nel 2000, quando, alle nozze del nipote, Josef Kohn scorge tra gli invitati una donna dall’aria familiare: gli occhi azzurro ghiaccio, l’ombra di un tatuaggio sotto la manica dell’abito. Rischiando di essere scortese, le chiede di mostrargli il braccio. La certezza è lì, sulla pelle: sei numeri blu, accanto a un piccolo neo che lui non ha mai dimenticato. E allora le dice: “Lenka, sono io. Josef. Tuo marito”. Perché questa storia, in realtà, inizia a Praga nel 1938, quando Lenka e Josef sono due studenti. Ebrei, si conoscono poco prima dell’occupazione nazista, si innamorano, diventano marito e moglie per lo spazio di una notte. Il giorno dopo, al momento di fuggire negli Stati Uniti, Lenka decide di restare, perché non ci sono i visti per la sua famiglia. Si separano con la promessa di ricongiungersi al più presto, ma Lenka finisce in un campo di concentramento. In mezzo all’orrore, dipinge: l’unico modo per dare colore a ciò che è privato di luce, per dare forma a ciò che non si può descrivere. Mentre Josef, in America, si specializza in ostetricia; solo aiutare a dare la vita gli impedisce di essere trascinato a fondo dalle voci di chi non c’è più. Quando ormai si crederanno perduti per sempre, ci sarà un nuovo inizio per entrambi. Ed entrambi impareranno che l’amore può anche essere gratitudine per chi ti ha salvato la vita, affinità tra anime alla deriva, rispetto di silenzi carichi di dolore. E di confini da non valicare, perché al di là si celano – intatti e ostinati – i ricordi di una passione assoluta, di quelle che basta un istante per accendere, ma non è sufficiente una vita per cancellare. Questa storia inizia e non ha mai fine. Come i grandi amori.