Buongiorno!
La recensione di oggi parla di neo-mamme e di ricordi e di vite vissute. Non avevo mai letto niente di questa case editrice e questo primo libro mi è piaciuto molto. La Bookabook lavora in maniera particolare e vi invito a curiosare il loro sito se volete saperne di più.

come se fossimo già madri cover
Titolo: Come se fossimo già madri
Autore:
Editore: Bookabook
Link di acquisto: Amazon
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Margherita si trova in ospedale, dove ha appena partorito la piccola Amanda. Nei suoi giorni di degenza incontra altre madri: Maria, immigrata rumena al suo quinto parto, Rosalba, giovane pianista, e Matilde, ex compagna di liceo con cui la protagonista non ha rapporti dai tempi della scuola.

Un evento tragico, la morte improvvisa della madre di Rosalba, spinge le quattro donne a raccontarsi a vicenda, in una notte lunghissima fatta di allattamenti e pianti. Ognuna di esse nasconde un segreto: un piccolo dolore che attende di essere svelato. Ogni racconto diventa così un percorso simbolico, tra dubbi e incertezze, su che cosa voglia dire essere madri e sul passaggio dalla condizione di figli a quella di genitori.

L’ultimo significativo incontro, proprio al momento delle dimissioni, avviene con Lucrezia, giovanissima ragazza ricoverata nello stesso reparto per un aborto volontario.

 

“Come se fossimo già madri” mi è stato gentilmente inviato da Bookabook in cambio della mia onesta opinione, quindi grazie davvero.

Il libro è breve, si legge veramente veloce, ma racconta la storia di quattro donne che si incontrano in una circostanza particolare: sono nella stessa stanza d’ospedale per dare alla luce i propri bambini. Margherita, Rosalba, Matilde e Maria non potrebbero essere più diverse, ma mentre allattano ognuna il proprio figlio/a si aprono l’una con l’altra, raccontando la propria vita, le proprie paure e speranze.
Mi sono piaciuti davvero tanto i pezzi che intervallano i racconti singoli delle protagoniste perché dimostrano la complicità e l’intimità che si viene a creare in una situazione del genere. Mi sono chiesta se sia davvero così, se davvero ci si ritrovi i giorni dopo il parto a conoscere le proprie compagne di stanza oppure se le donne vadano e vengano dall’ospedale senza dare troppa confidenza a chi c’è intorno.
La nota leggermente negativa per me sono stati i racconti delle protagoniste. Ognuna di loro, in un momento della storia, racconta la propria vita e varie altre cose alle altre ma, purtroppo, con linguaggio poco naturale. Stando a ciò che avviene nel libro sarebbero dovuti essere racconti a voce tra le donne, ma sembrano forzati. Leggerli dà la sensazione che le protagoniste, invece di parlare tra di loro, stiano scrivendo una lettera a qualcuno di importantissimo, con un linguaggio troppo ricercato e davvero poco naturale. Chiaramente questo non toglie nulla al fatto che i racconti mi abbiano toccata molto e che siano piacevoli da leggere.
La storia è carina, veloce, fa riflettere su come sia condividere un’esperienza come quella di diventare madre non solo con le persone che ti amano ma anche con quelle che ti sono accanto per forza perché sono nella tua stessa stanza. Ho apprezzato anche l’aggiunta veloce di una quinta storia che tocca Margherita, una delle protagoniste, di sfuggita, ma che sicuramente le rimarrà impressa. È quella di Lucrezia, in ospedale per un aborto volontario. Sicuramente questo fa riflettere Margherita, ma anche il lettore, su un argomento di cui non si parla mai abbastanza e su cui molte persone ancora non vogliono sentir ragione. Con delicatezza l’autrice ci invita a riflettere e farci un’opinione, che non ci viene imposta, perché ognuno è libero di crearsela da sè.
Consigliato a neomamme o a qualsiasi persona che voglia provare un genere leggermente diverso da solito, perché non succede spesso che al centro di un romanzo ci siano un paio di giorni passati in ospedale dopo il parto. Ho apprezzato davvero molto il ricevere la copia dalla Bookabook e spero che chi di voi si sia convinto a dargli una possibilità poi mi faccia sapere la sua opinione.

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