Ho pianto. Ho passato la sesta stagione a ripetere che Glee aveva perso tutta la carica e l’essenza delle prime stagioni ma, al momento di dire addio, ho pianto. Sono passati già sei anni dalla prima volta che abbiamo varcato i corridoi del William McKinley High School e dalla prima granita in faccia che abbiamo ricevuto. Il tempo è volato, i nostri glee kids sono cresciuti e ciascuno ha trovato la sua strada, e noi con loro. È giunto quindi il momento di dire goodbye a questa meravigliosa serie.

Non so esprimere bene come mi sento, in realtà devo ancora realizzare che tutto è giunto al termine. Non passerò più le settimane ad aspettare con ansia e trepidazione quali nuove canzoni e incredibili mash-up avrebbero cantato i nostri glee kids (tutto questo mi mancherà un sacco). Una cosa è certa: le canzoni che hanno interpretato mi hanno fatto un po’ da colonna sonora in questi anni e non smetterò mai di ascoltare le loro cover spettacolari! Glee mi ha insegnato a perseguire i miei sogni, a non arrendermi nonostante gli altri pensino che tu non ce la possa fare, che ci vuole coraggio e forza di volontà per riuscire a rimanere fedeli a sé stessi. Ho imparato che i migliori amici sono quelle persone che non avresti mai pensato e che, a volte, i nemici si rivelano degli inaspettati alleati.

Glee mi ha regalato molte emozioni, ho gioito con i glee kids quando riuscivano a vincere le competizioni, ho esultato nel vedere le nostre coppiette mettersi insieme, ho sofferto terribilmente per la scomparsa di Cory Monteith (Finn), ho insultato chi si prendeva gioco dei nostri kids e ho pianto quando è stato il momento di dire addio. A questo ci pensa Mercedes che ci regala un’ ultima emozionante canzone dicendoci “Someday we’ll be together” dicendoci che questo è solo un arrivederci, salutandoci come se domani dovessimo rivederci nell’aula del Glee Club (e già arrivata a questo punto della puntata stavo piangendo a dirotto).

Rivedere tutti i personaggi che hanno partecipato alla serie ha fatto riaffiorare ricordi, episodi, canzoni che avevamo dimenticato. I nostri ragazzi sono cresciuti e ora sanno camminare con le loro gambe e vorrei ringraziare tutti loro per averci regalato emozioni che porteremo sempre con noi. Tra performance entusiasmanti, tutti noi abbiamo sognato (e sognamo ancora) di esibirci insieme ai ragazzi del Glee Club.

Questo episodio conclusivo ha terminato degnamente la serie tv che verrà tramandata negli anni: commuovente al punto giusto (anche se io stavo per affogare nelle lacrime ma questa è un’altra storia) e con canzoni bellissime tra cui un inedito scritto da Darren Criss (Blaine) e interpretato magnificamente da Rachel.

Prima dell’ultima canzone finale con cui tutto il cast si congeda, Sue Sylvester, diventata vice-presidente degli Stati Uniti, ci sorprende un’ultima volta con delle parole che non potrebbero essere più vere e toccanti:

You know, a great big fat person once stood on this stage and told a group of a dozen or so nerds in hideous disco outfits that “glee,” by its very definition, is about opening yourself up to joy. Now, it’s no secret that for a long time, I thought that was a load of hooey. As far as I can see, the glee club is nothing more than a place where a bunch of cowardly losers go to sing their troubles away, and delude themselves that they live in a world that cares one iota about their hopes and dreams, totally divorced from the harsh reality that out in the the real world, there’s not much more to hope for than disappointment, heartbreak and failure. You know what? I was exactly right. But I was wrong about the cowardly part. What I finally realize, it takes a lot of bravery to look around you, and see the world, not as it is, but as it should be. A world where the quarterback becomes best friends with the gay kid, and the girl with the big nose ends up on Broadway. Glee is about imagining a world like that, and finding the courage to open up your heart and sing about it. That’s what Glee Club is. And for the longest time, I thought that was silly. And now, I think it’s just about the bravest thing that anyone could do.

E, dopo aver reso il mio personale grazie ai creatori di questa serie, torno a cantare le mie canzoni preferite (per la gioia della Mon e della Kia).

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