Buongiorno lettori!
Cerchiamo di iniziare la settimana al meglio con la recensione di “Il cielo è tutto nostro” di Luke Allnutt. Ringrazio Longanesi per avermi mandato questo libro, ci tenevo davvero tanto a leggerlo. Se lo avete letto o lo leggerete fatemi sapere cosa ne pensate.

 Il cielo è tutto nostro cover

Titolo: Il cielo è tutto nostro
Autore: Luke Allnutt
Editore: Longanesi

Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura. Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite. Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all’interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.

Ho scovato questo libro nella newsletter della Longanesi e non ho potuto fare a meno di leggerlo. La trama mi aveva conquistata e, dopo averlo letto, non posso dire che il libro mi abbia deluso.

“Il cielo è tutto nostro” non è un libro semplice da affrontare. Come si intuisce dalla trama parla di un percorso di riscoperta di sé stessi dopo aver affrontato una tragedia. Ammetto che all’inizio non avevo nemmeno immaginato la portata della tragedia raccontata e quando ho intuito dove sarebbe andata a parare la storia ho avuto qualche difficoltà.

L’autore riesce a raccontare una storia terribile con delicatezza, mostrando le varie reazioni delle persone e sottolineando più volte che ogni persona reagisce alla tragedia in maniera diversa. L’insegnamento che più mi porto a casa dopo questa lettura è che non si deve mai sminuire il dolore altrui, ma nemmeno si può far finta di poter comprendere. Ogni persona ha il diritto di soffrire come crede e come osservatore esterno bisogna solo stare in silenzio pronti ad aiutare se ci viene richiesto. A volte parole dette con l’intento di aiutare e mostrare solidarietà non fanno altro che accentuare il dolore di chi ci sta accanto.

Rob e Anna sono i genitori di Jack e “Il cielo è tutto nostro” parla della loro storia. Di come si sono conosciuti, dei problemi che hanno avuto e della tragedia che li colpirà insieme al figlio. Si parla di una malattia che conosciamo bene e di cui probabilmente siamo stati tutti spettatori o abbiamo conoscenti colpiti da essa. È una malattia che spaventa, impossibile da accettare e in questo libro l’autore la rende quasi protagonista, obbligandoci ad affrontarla insieme ai protagonisti.

Rob e Anna hanno due personalità così diverse e reazioni molto differenti davanti agli eventi che li colpiscono. C’è un curiosità che cresce nel lettore di scoprire ogni nuova sfaccettatura della loro vita e delle loro emozioni. Ho fatto ogni passo di questa avventura insieme a loro e non riuscivo a smettere di leggere.

È Rob il personaggio intorno al quale si sviluppa principalmente la storia ed è lui che seguiamo maggiormente. Rob reagisce piuttosto male e non pensavo sarebbe riuscito a superare il suo dolore. Mi è piaciuto accompagnare Rob nel suo percorso, vederlo appassionarsi di nuovo a qualcosa, coltivare una passione, aiutare le persone accanto a lui a superare i loro momenti bui.

C’è un ma, altrimenti questo libro si sarebbe preso un voto pieno. Ho trovato poca emozione. Non tanto nei protagonisti, le cui emozioni vengono descritte nei minimi dettagli, quanto nella storia. Ero convinta che avrei pianto dall’inizio alla fine, invece ho pianto poco poco e do la “colpa”, se vogliamo chiamarla così, al distacco con cui vengono raccontate le cose. È come se il libro fosse una cronaca. La trama coinvolge, è difficile posarlo perché si vuole capire cosa succederà nelle pagine successive, ma non ha fatto così male come avrei pensato.

“Il cielo è tutto nostro” è difficile da recensire perché non posso raccontarvi nulla della storia e di cosa succede, altrimenti vi rovinerei tutto. Ve lo consiglio, se non siete troppo sensibili sull’argomento e vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate, per parlarne insieme.


 

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