Buongiorno! Nuova recensione di quella che è stata la prima lettura di questo 2018: Il libro di Julian di RJ Palacio. In realtà non avevo previsto di leggerlo a breve, ma me lo sono letteralmente trovato tra le mani e non potevo non leggerlo.
Titolo: Il libro di Julian. A Wonder Story
Autore: RJ Palacio
Editore: Giunti
Link di acquisto: Amazon | Kobo
Goodreads
Partiamo dal presupposto che ho letteralmente adorato Wonder (qui la recensione)…e questo non è stato da meno. L’ho decisamente apprezzato.
Per chi non conoscesse Wonder, racconta la storia di Auggie, un ragazzino nato con delle gravi malformazioni al viso che cresce studiando a casa tra un’operazione chirurgica e l’altra. All’età di dieci anni, però, i genitori decidono di provare a mandarlo in una scuola normale. Wonder racconta il primo anno di Auggie a stretto contatto con il mondo esterno, con i suoi coetanei, con chi cerca di non far caso al suo viso rovinato concentrandosi sulla personalità del ragazzino, chi invece non riesce a passarci sopra. Adesso mi fermo altrimenti mi rimetto a raccontarvi di Wonder e non la pianto più.
In Wonder conosciamo, oltre a Auggie, i suoi genitori e la sorella, Christopher – il migliore amico di Auggie che ora vive in un’altra città -, Charlotte, Julian e Jack – prescelti dalla scuola per fare da ‘guide’ al nostro protagonista – e Summer – una ragazzina che stringe amicizia con August. Ci sono un sacco di altri personaggi, in realtà, soprattutto i compagni di scuola di Auggie, che però, nonostante il loro ruolo sia fondamentale, non vengono approfonditi.
RJ Palacio, dopo Wonder, ci ha fatto un regalo: 3 libri che raccontano lo stesso periodo in cui si svolge il libro principale, ma raccontati da Julian, Christopher e Charlotte. Per il momento mi sono gustata quello di Julian, il ragazzino ‘peggiore’ della storia, quello ‘cattivo’. C’è chi dice che non si può parlare di cattiveria tra i bambini, io sinceramente non ne sono convinta. Molto dipende dal background familiare, sicuramente, ma c’è chi proprio la gentilezza e l’empatia non sanno nemmeno dove stiano di casa. Julian è proprio il Bullo, quello che tratta male per definizione chi non è come lui, chi non la pensa come lui, chi non riesce a difendersi. Julian è quello che si può definire in tutto e per tutto una brutta persona. Beh, nel suo libro si capisce la motivazione dei suoi comportamenti, delle sue reazioni.
È il ragazzino stesso a raccontarci direttamente il suo anno a contatto con Auggie, le sue sensazioni, i suoi sentimenti e, infine, la sua crescita.
Proprio così. Quello affrontato da Julian è un percorso di crescita enorme, soprattutto per un ragazzino di quell’età. Julian è figlio unico, cresciuto con genitori che a quanto pare gli hanno sempre dato ragione e lo hanno sempre difeso a spada tratta. Questo, immagino siate d’accordo, non contribuisce certo a formare un carattere decente in una persona. Ed è esattamente quello che succede. Julian è insopportabile, con Auggie, si comporta male, si crede chissà chi, ed ovviamente viene difeso dai genitori che si mettono addirittura contro la scuola pur di non screditare il loro pargoletto.
La trama di base è, ovviamente, molto simile a quella di Wonder. La vediamo però da un punto di vista completamente diverso. Inizialmente molto simile – Auggie ci raccontava l’odio che provava Julian nei suoi confronti e il loro cattivo rapporto – per poi distanziarsi sempre di più nel momento in cui Julian inizia il suo percorso di crescita, rendendosi conto di quello che ha fatto.
Quindi, se non avete ancora letto Wonder, fatelo.
E poi continuate con le Wonder Stories perché meritano, meritano tantissimo. Fateli leggere a figli, nipoti, cugini tutti. a partire dalle elementari. Perché riescono a raccontare concetti importanti in maniera semplice, storie di vita che possono insegnare moltissimo.