Buongiorno lettori!
È passato un po’ di tempo da quando ho letto il libro di cui vi parlo oggi, ma ero un po’ in un blocco da recensione: leggevo, appuntavo qualcosa e passavo oltre. Ma non potevo non parlarvi di un libro che ho adorato: Il mio segreto di Kathryn Hughes.

il mio segreto cover

Titolo: Il mio segreto
Autore: Kathryn Hughes

Quando si deve smettere di sperare? Beth se lo chiede ogni giorno, guardando suo figlio Jake in un letto di ospedale. Jake avrebbe bisogno di un trapianto, ma né lei né Michael, il marito, sono compatibili. Ma ecco che accade il miracolo: frugando tra alcune vecchie carte, Beth scopre di essere stata adottata. E, oltre lo sconcerto e la tristezza, Beth intravede una possibilità: da qualche parte, vicino a lei, potrebbero esserci parenti biologici compatibili con Jake.
Inseguire quella speranza diventa per Beth un’ancora di salvezza in un oceano di dubbi. Armata solo del proprio coraggio e di pochissime informazioni, Beth inizia a combattere contro un muro di silenzi, reticenze e segreti. Ma non si arrende. Perché sa che l’amore è una luce impossibile da spegnere, e sarà quella luce a mostrarle la via. Perché questa è una battaglia che deve vincere a ogni costo. Perché solo ritrovando il proprio passato potrà salvare il futuro di suo figlio.

Avevo questo libro in TBR da una vita, insieme a “La lettera” sempre della Hughes. “Il mio segreto” mi è capitato tra le mani grazie alla 2018 Ikigai Book Challenge e mi è piaciuto davvero davvero tanto. L’ho letteralmente divorato, nonostante un po’ di caos iniziale dovuto ad un’introduzione non proprio chiarissima delle due linee temporali (separate di una quarantina d’anni) e dei personaggi (che sono parecchi, anche se poi quelli che contano sono decisamente meno).

La storia raccontata ne “Il mio segreto” è una storia d’Amore con la A maiuscola. È una storia un tantino inverosimile, forse quasi troppo catastrofica ma davvero, davvero dolce e piacevole.
Si parte con la storyline attuale, in cui conosciamo Beth, suo marito Michael e suo figlio Jake, malato da sempre e che ora avrebbe bisogno di un trapianto di rene. Nessuno dei parenti di cui Beth conosce l’esistenza – molto pochi per la verità – è compatibile. A questo si aggiunge la recentissima morte della madre di Beth che pare aver portato via con lei l’ultima possibilità di scoprire la verità sul padre della giovane donna.

La seconda storyline si svolge una quarantina d’anni prima, in un paesino inglese. Precisamente intorno al pub del suddetto paesino. Qui conosciamo Babs, Selwyn, Lorraine, Trisha, Petula, Daisy, Mikey e un’altra serie di personaggi che inizialmente ci sembrano messi lì un po’ a caso. Questa seconda storyline all’inizio sembra staccata dai capitoli di Beth e sembra staccata pure dal primo capitolo, di cui capiamo il senso solo molto più avanti. È un racconto che ci lascia un po’ spiazzati, che non si capisce come mai è stato messo lì.

Ma poi piano piano le storie iniziano ad intrecciarsi, tra segreti e dolori i personaggi iniziano a prendere forma nella nostra mente e a trovare il loro posto nel romanzo, nelle storyline, nelle famiglie che ci vengono raccontate. Sono personaggi non perfettamente delineati ma in grado di farsi amare, con sentimenti e atteggiamenti reali che ci permettono, anche grazie a qualche ‘lacuna’ nelle descrizioni fisiche di metterli nelle vesti di qualcuno che conosciamo, di dar loro una concretezza probabilmente maggiore.

Le storie con le doppie storyline – così come i doppi pov – hanno su di me un forte carisma. Eppure capita di trovare doppie storyline che non si intrecciano come vorremmo, che si toccano appena, con collegamenti che ci sembrano quasi forzati. Ne “Il mio segreto” l’autrice è riuscita a creare dei collegamenti, piazzarceli sotto il naso e farci comunque rimanere a bocca aperta quando diventano evidenti. Ha creato due storie che in tutto e per tutto sono una, sono indivisibili, non c’è una se non ci fosse stata l’altra, 40 anni prima.

Non avevo mai letto nulla della Hughes e sinceramente non vedo l’ora di riuscire a recuperare anche ‘La lettera’, il suo primo libro. Ho semplicemente adorato il suo modo di scrivere, la sua capacità di trovare la dolcezza e l’amore in ogni situazione. Il suo rendere situazioni un po’ esagerate semplicemente affascinanti, velando quel troppo che potrebbe far storcere il naso. Ha uno stile che tiene incollati alle pagine come faremmo per un thriller, vogliamo sapere come va avanti, come si evolveranno le relazioni tra i personaggi, se i nostri preferiti troveranno finalmente la quadratura del cerchio o continueranno a soffrire.

È una lettura che vi consiglio se amate le storie belle, contorte, ma non troppo, con un po’ d’amore ma senza sconfinare nello sdolcinato.


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