Teaser Tuesday #32

Eccoci qua col teaser di oggi. Al momento ho due librini in lettura: uno è ‘Un giorno solo, tutta la vita’ che come ormai sapete sto leggendo con le altre ragazze e da cui abbiamo già tratto due Teaser, l’altro è uno dei libri che mi resteranno sempre dentro, il libro che penso che più di tutti abbia contribuito a farmi attaccare alla lettura ovvero ‘L’ultimo elfo’ di Silvana De Mari. Non ho parole per descrivere il mio amore per quel libro, davvero. Ho perso il conto delle volte che l’ho letto e al momento lo sto leggendo per la prima volta in digitale. Ve ne lascio un assaggio, sperando di invogliarvi a leggerlo, a leggerlo ai vostri bimbi e ad amarlo. Buona lettura.

teaser tuesday

Yorsh sentì l’orrore riempirlo: aveva trascinato tutti, passo dopo passo, racconto dopo racconto, verso la catastrofe.
Rimase annichilito a fissare l’ultimo sole che scintillava sulle armature.
Li aveva portati a una carneficina. Più forte di tutto era il desiderio di non dover scegliere, non decidere. Più forte di tutto era la voglia di qualcuno che dicesse: ‘Non ti preoccupare, figlio, ci sono io, ci penso io.’.
Yorsh restò in silenzio. Tutti si erano fermati. Il drago risalì la colonna portando il suo mal di testa e il suo male alle zampe fino all’altezza di Fulmine e Macchia. Il sole arrivò sulle cime delle Montagne Oscure e lunghe ombre si disegnarono sul suolo, poi le nuvole inghiottirono tutto.
“Qual è il piano adesso?” si informò asciutto.
“Tu hai qualche idea?” chiese Yorsh speranzoso.
“Io vado a destra e tu a sinistra e li accerchiamo?” propose il drago ironicamente.
“Nella guerra ai troll un drago aveva incendiato la prateria evitando lo scontro. È successo nel quarto secolo della seconda dinastia runica.”
“Nel quinto della terza” corresse il drago. “Ed era estate. Un’estate torrida e secca: era bastato uno starnuto. Adesso siamo alla fine dell’autunno. Vedi quella roba marrone scuro che è per terra tra uno stelo e l’altro di erba? Si chiama fango. F-A-N-G-O. Il fango ha numerose proprietà tra cui quella di essere ignifugo, che è il contrario di ‘combustibile’: non brucia e non prende fuoco. Se vuoi posso fare qualche dischetto di erba bruciata, sempre che non piova, ma dubito che si impressionerebbero.”
Yorsh ed Erbrow restarono a fissarsi. La notte scese e una pioggerellina leggera iniziò a cadere.
Robi chiuse gli occhi: tutto si riempì di azzurro. Contro il mare scintillante vide una lunga serie di figurine: c’erano Yorsh, Cala, Creschio e Moron, quell’uomo alto e sbilenco, la donna piccola che zoppicava… C’erano tutti. Ce l’avrebbero fatta. Tutti.

Libro secondo, Capitolo 21 – L’ULTIMO ELFO di Silvana De Mari

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l'ultimo elfoIn una landa desolata, annegata da una pioggia torrenziale, l’ultimo Elfo trascina la propria disperazione per la sua gente. Lo salveranno due umani che nulla sanno dei movimenti degli astri e della storia, però conoscono la misecordia, e salvando lui salveranno il mondo. L’elfo capirà che solo unendosi a esseri diversi da sé – meno magici ma più resistenti alla vita – non solo sopravviverà, ma diffonderà sulla Terra la luce della fantasia.

kia firma

Recensione: Lo stagista inaspettato di Nancy Meyers

Buongiorno a tutti!

Vorrei iniziare ringraziando la mia coinquilina che l’altra sera mi ha portato al cinema a vedere un film davvero promettente dal trailer: “Lo stagista inaspettato”. Era da un po’ che non mi capitava di andare due volte al cinema in meno di una settimana… sento che dovrei farlo più spesso se solo i prezzi non fossero esorbitanti. Detto questo, spero che questa recensione riesca ad esprimere quanto il film mi sia piaciuto!

lo stagista inaspettato
Titolo: Lo stagista inaspettato
Titolo originale: The Intern
Regia: Nancy Meyers
Anno: 2015
Durata: 121 min
IMDB

Una società di moda assume uno stagista decisamente fuori dagli schemi: Ben Whittaker (Robert De Niro) un settantenne pensionato che ha scoperto che in fondo la pensione non è come immaginava e decide così di sfruttare la prima occasione utile per rimettersi in pista. Nonostante le diffidenze iniziali, Ben dimostrerà alla fondatrice della compagnia (Anne Hathaway) di essere una valida risorsa per l’azienda e tra i due nascerà un’inaspettata sintonia.

La storia inizia presentandoci il protagonista del film ovvero Ben, un vecchietto di settant’anni che si tiene sempre impegnato nelle più svariate attività. Si iscrive infatti a tutti i corsi possibili perché ama il contatto con la gente e perché vuole cercare colmare il vuoto lasciato dalla perdita della moglie.
Dopo aver risposto ad un annuncio si ritrova a fare lo stagista presso la start-up di un e-commerce di abbigliamento. Qui gli viene affidato il ruolo di assistente del capo, ovvero Jules, una donna che ha appena superato i trent’anni, intraprendente e ambiziosa. A questo punto allo spettatore si chiede “cosa può fare un vecchietto di utile senza saper usare un computer?” Ecco, la stessa domanda se la pone anche Jules, ma ovviamente il nostro Ben ha molta voglia di mettersi in gioco e imparare anche a usare le nuove tecnologie. Ben riesce a conquistare tutti e a dimostrarsi una risorsa preziosa per l’azienda e per Jules stessa, che può contare su un bagaglio di esperienze decennali.

Il segreto di questo film sono i paradossi comici che riesce a creare, solo partendo dalla premessa che un vecchietto si metta a fare lo stagista. Epica è la scena in cui al nuovo gruppo di stagisti (vecchi e giovani) mostrano le scrivanie con sopra i mac: il ventenne apre lo zaino e mette sul tavolo, cellulare, mp3, cuffiette e inizia tranquillamente a lavorare, poi vediamo Ben che dalla sua ventiquattr’ore tira fuori gli occhiali, la penna, un orologio e inizia a fissare lo schermo nero del computer (per fortuna i suoi colleghi stagisti lo aiutano ad approciarsi con Internet e le nuove tecnologie).
In realtà questa è solo una delle mille mila scene esilaranti che si succedono durante il film. Ma se la comicità e il continuo scambio frizzante di battute tra i personaggi sono il punto di forza di questo film, questo è supportato dalla recitazione magnifica di due grandi attori che personalmente amo molto: Robert De Niro (Ben) e Anne Hathaway (Jules). Presi singolarmente sono di per sé due attori fenomenali, ma la loro combo è il tocco per rendere questo film davvero brillante e capace di trasportarti in questa storia e farti ridere proprio di gusto!

Ma non vuole essere solamente un film che fa ridere lo spettatore, veniamo anche a conoscere le paure e le insicurezze dei nostri protagonisti, vedendoli in momenti di fragilità. Dietro alle risate e alle situazioni più insolite si vengono a creare dei legami solidi e importanti che li aiutano ad affrontare i vari ostacoli per sentirsi bene con loro stessi.
Molti di noi sono stati o sono ora stagisti/tirocinanti o comunque l’ultimo arrivato in un contesto lavorativo e quindi per forza di cose non possiamo non amare e voler bene a questo vecchietto pimpante alle prese con un capo tutt’altro che facile e con mille pretese.
‘Lo stagista inaspettato’ è un film immediato, semplice e la sensazione che ho provato dopo averlo visto è stata quella di una bella ventata d’aria in una calda giornata estiva, nel senso che è un toccasana per l’umore! Ve lo consiglio perché veramente se volete vedere un film divertente e che sappia far ridere senza cadere nel volgare, questo sicuramente soddisferà pienamente le vostre aspettative, d’altronde un vecchietto stagista può solo che riservare sorprese a non finire!

rating 5
anna firma

Weekly Recap #25-26

Buongiorno a tutti!
Mi scuso ancora per la scorsa settimana, ma ero abbastanza impossibilitata a guardare le puntate e, di conseguenza, a postare. Quando sono rientrata dai 4 giorni di vacanza, ho avuto il coraggio di entrare nell’applicazione che uso per tenere traccia degli episodi visti e mi è venuto un colpo. Avevo una cosa come 15 episodi da recuperare, che potrebbero anche non sembrare tanti, ma considerando che nel frattempo stavano uscendo le puntate successive, è stato un po’ un incubo. Non ho ancora recuperato tutto, dando la precedenza alle serie che commento qui con voi, ma ce la farò!

Piccola nota: chi di voi ha letto il post sulle novità di questo autunno sa che ho iniziato una miriade di nuove serie (come se quelle che guardavo già non fossero abbastanza) e non sapevo bene come inserirle nel weekly recap per paura di smettere poi di vederle. Alla fine ho deciso di inserirne due che so che guarderò fino alla fine. Diamo quindi il benvenuto a Quantico e Blindspot e diamo invece addio a Scorpion. Per chi si sta mettendo le mani nei capelli a questa scelta, mi dispiace tantissimo. Non smetterò di guardare Scorpion perché tendenzialmente mi piace molto, ma su questa seconda stagione ho poco da dire e ho preferito fare spazio a due serie nuove. Stessa cosa per Once Upon a Time. La stagione non mi sta prendendo come avrei voluto e forzarmi per vedere delle puntate non è il mio stile. Molto probabilmente tornerò a parlare di entrambe, ma per ora ho deciso di metterle da parte.

Dopo questa mega intro, buona lettura!

doctor who

Doctor Who 9×03-9×04
Wow, wow, wow! Questa stagione mi sta piacendo sempre di più e queste due puntate non sono da meno. Pare che questa nona stagione abbia molti episodi suddivisi in due e, nonostante il primo episodio venga sempre chiuso con un cliffhanger e aspettare una settimana mina la mia pazienza, questa scelta mi piace. Ci dà modo di vedere storie più complesse, più articolate. In questa coppia di episodi, l’azione si svolge in una base sotto l’acqua, al centro di un paese che è stato sommerso anni prima. Siamo sulla Terra, nel 2119 e l’equipaggio presente sulla base recupera uno strano veicolo dal fondo del lago. All’improvviso ecco apparire un fantasma, che cerca di ucciderli. Ora, il Dottore ha ripetuto spesso che i fantasmi non esistono, quindi di che si tratta? Il Dottore è confuso, non riesce a capire come questi esseri siano possibili, finché grazie all’aiuto di una donna dell’equipaggio, sorda, non inizia a risolvere il mistero. Il Dottore torna indietro nel tempo, ma senza Clara, intrappolata in una stanza. Con lui ci sono Bennett e O’Donnell e devo dire che la fine della donna mi ha lasciata perplessa. Mi piaceva come personaggio e sarebbe piaciuta come nuova companion una volta che Clara se ne sarà andata. Non voglio dire nulla di più sulla trama perché ogni cosa in questo episodio è stata pensata nel minimo dettaglio e non voglio assolutamente rischiare di spoilerare qualcosa, ma posso dire con assoluta certezza che Capaldi come Dottore è uno spettacolo. L’ottava stagione per me è stato un enorme flop, con l’esclusione di alcuni episodi, come “Listen” o “In the Forest of the Night”, mentre questa nona stagione è partita col botto e continua sempre meglio. Mi aspetto ancora grandi cose per questa stagione, ma una cosa è certa: senza cacciavite non si può andare avanti, gli occhiali non si possono vedere!

 

grey's anatomy

Grey’s Anatomy 12×03-12×04
Ho visto il terzo episodio di Grey’s sul cellulare ed è un’esperienza che spero di non dover ripetere, ma in emergenza si fa questo ed altro. Episodio piuttosto Alex-centrico e, sinceramente, non vedevo l’ora. È un personaggio che ha fatto un’evoluzione nel tempo incredibile e in questa puntata abbiamo potuto apprezzare un’altra volta quanto quest’uomo sia cresciuto e maturato. È diventato un medico bravissimo, che ci tiene ai suoi pazienti ed è disposto a tutto pur di salvarli. È diventato un uomo che prova a spiegare i propri sentimenti invece di fuggire e ignorarli e lo vediamo ogni episodio nella sua relazione con Jo. Hanno parlato di bambini, e di quelli che avrebbe voluto avere con Izzie, ma hanno anche aperte la possibilità ad un bambino loro, non ora, ma più avanti. Io, Alex papà, ce lo vedrei un sacco. Il trio di sorelle mi fa morire ogni volta. Portano una leggerezza alla trama che mancava da molto in questa serie, ma che è sempre ben accetta e mi fa tornare in mente le prime stagioni. Se questa dodicesima stagione continuerà così, prevedo ottime cose.
La Bailey come Capo mi piace molto, sta migliorando e la prima cosa che fa è mettere alla prova Meredith, spingendola a chiedere di più per sè stessa. Vuole che la donna si batta per ciò che ritiene di meritare e Meredith non la delude.
Il quarto episodio mi è piaciuto davvero molto, ma è stato più pesante degli altri. A parte le scenette iniziali che riguardano le tre sorelle, che mi fanno sempre ridere, le storie raccontate in questa puntata mi hanno portata quasi alle lacrime. Tra April che rischia il divorzio con Jackson (se li fanno divorziare tutto quello che hanno passato finora sembra solo una presa in giro), Arizona che finge di essere felice per la nuova relazione di Callie e fa amicizia con un signore di 90 anni che le assicura che l’amore si può trovare ad ogni età ed Edwards che si ritrova a dover affrontare un caso per lei particolarmente difficile, non so chi mi abbia fatta instristire di più. Jo ultimamente non mi piace troppo, sta diventando un po’ una lagna. era una ragazza forte e indipendente a causa del suo passato e ora passa il suo tempo a lamentarsi. In questa puntata giudica e accusa Edwards senza nemmeno fermarsi un attimo a pensare che forse si sta sbagliando. L’altra dottoressa, nel frattempo, gestisce davvero male una situazione riguardante la sua paziente e Amelia non riesce ad essere troppo comprensiva. Per fortuna arriva Webber che dispensa saggezza come al solito. Dove siano finite la Bailey e Karev in questo episodio non so, ma spero ritornino preso, ne ho sentito la mancanza. Owen, sempre meno sfruttato come personaggio, cerca di istruire gli specializzandi nel dare la notizia di un decesso alle famiglie, ma sarà Meredith a fare un discorso bellissimo che però non avevo capito alludesse a quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Alla fine dell’episodio sono tutti a cena a casa di Meredith e stanno aspettando Callie e la sua nuova fiamma. Quando Meredith ha aperto la porta io sono sbiancata. È la stessa dottoressa che aveva in cura Derek dopo l’incidente, quella a cui Meredith ha fatto una ramanzina senza fine. Prevedo fulmini e saette. Giovedì prossima arriva in fretta, vero?!

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×03-2×04
Io continuerò a ripeterlo per tutta la durata della stagione temo, ma questa serie mi sconvolge e continua a migliorare, puntata dopo puntata. Nel terzo episodio il caso che la Keating e i ragazzi devono risolvere riguarda una donna che ha ucciso un uomo facendo sesso, durante una serata da lei organizzata. Scopriamo nuove cose riguardo i ragazzi durante la preparazione per l’udienza della donna, soprattutto vediamo Laurel che cerca in vari modi (alcuni anche discutibili, come far ubriacare Bonnie) di scoprire qualcosa in più su Frank. Mi piacerebbe davvero molto scoprire qualcosa in più su di lui perché si sa davvero poco.
Veniamo finalmente a sapere chi è Levi e, se devo essere sincera, non mi aspettavo fosse il fratellastro di Rebecca. Avevo però immaginato che fosse venuto lì per cercare di capire cosa le fosse successo. Wes e Nate che si organizzano contro la Keating mi hanno lasciata a bocca aperta, davvero non me lo aspettavo. Non avevo previsto nemmeno il coinvolgimento di Nate nella vicenda della sparatoria alla Keating. Annalise è agonizzante sul pavimento della villa quando i ragazzi scappano e vengono recuperati da Nate. Le domande che hanno iniziato a spuntare nella mia testa era troppe. Non riesco a capire cosa sta succedendo e dove vogliono andare a parare gli autori, ma sono molto curiosa di scoprirlo.
Non so bene da dove partire con il quarto episodio invece. È successo di tutto, quindi parto dal caso di questa settimana che mi ha fatto venire l’ansia. La ragazzina accusata di aver ucciso la migliore amica a coltellate sotto la guida di altre due ragazze mi ha fatto venire l’ansia perché era completamente fuori di testa e io, come Connor, avevo creduto alla facciata da brava ragazza. Mi ha stupito quando questo caso abbia turbato Connor e la sua moralità. Non mi aspettavo si facesse tutti quei problemi e soprattutto che facesse perdere il caso alla Keating per fare ciò che riteneva giusto.
Annalise viene chiamata in ospedale dalla moglie malata di Nate (che sinceramente non mi ricordavo essere ancora viva) che le fa una richiesta particolare: le chiede di procurarle delle pillole che la aiutino a morire. Io avevo gli occhi spalancati e la faccia da pesce lesso perché per un attimo ho seriamente pensato che la Keating avrebbe acconsentito. Per fortuna, nonostante sia una donna profondamente turbata, Annalise è più o meno una brava persona e si rifiuta di uccidere la donna.
Michaela si ritrova a interrogare i fratelli accusati d’omicidio e riesce a trovare il modo di far cadere l’accusa di incesto tra i due, ma comunque qualcosa non quadra. La ragazza sembra essersi presa una cotta per Caleb, nonostante si veda con Levi.
Wes e Nate stanno indagando sulla scomparsa di Rebecca e le indagini li portano ad un cimitero. Non so se Wes e Levi troveranno il corpo o meno, ma sono curiosa di vedere come andrà avanti la questione.
Asher è il solito idiota e accetta di testimoniare contro la Keating per salvarsi, ma Bonnie lo sorprende confessandogli di essere stata lei ad uccidere Sam.
Giungiamo quindi al solito finale che ogni volta mi lascia più sconvolta. La Keating viene soccorsa dai paramedici, ma va in arresto cardiaco e non ci viene mostrato se sopravviva o meno alla rianimazione. Nel frattempo Nate porta i ragazzi verso quella che presumo essere la casa di Michaela. La ragazza sale e ad aspettarla c’è Caleb. Ora, io sono sempre più confusa. Che diamine è successo in quella casa?!

 

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Grande inizio per questa serie che mostra qualcosa che ancora non si era visto, o almeno io non avevo mai visto. Una donna viene ritrovata chiusa in un borsone in mezzo a Times Square, nuda, coperta di tatuaggi e senza nemmeno un ricordo. L’unico indizio che ha la polizia è il nome di un agente dell’FBI, indicato in un tatuaggio sulla schiena.
I misteri legati a Jane Doe sono molteplici. Ogni tatuaggio sembra portare ad una nuova minaccia da debellare e la donna, nonostante la perdita della memoria, sembra possedere capacità che aiuteranno l’FBI a risolvere queste situazioni. Mano a mano che i tatuaggi vengono compresi, le varie situazioni aiutano Jane a ricordare un paio di dettagli sul suo passato, ma ogni passo in avanti equivale a tre passi indietro perché ogni persona che sembra conoscerla finisce per morire senza dare spiegazioni. Kurt Weller, l’agente dell’FBI di cui parlavo sopra, ha una sua teoria sull’identità della donna che viene confermata nella terza puntata per poi essere smentita nella successiva. Nella mia mente in quel momento galleggiavano milioni di punti di domanda. La trama è complessa, i personaggi sembrano ben scritti e con storie molto particolari e non vedo l’ora di scoprire qualcosa in più. Weller è tormentato da ciò che è successo ad una sua amica quando erano bambini, i suoi compagni, Reed e Zapata, sono particolari e molto diversi fra loro. L’uomo sembra essere un po’ la voce della ragione del gruppo e non si fida particolarmente di Jane, mentre la donna la accoglie più o meno volentieri in squadra, ma a giudicare dalle ultime puntate c’è qualcosa in lei che non va. C’è decisamente qualcosa che non va con il capo di Weller, che sembra nascondere qualcosa di importante e che probabilmente verrà rivelato con il tempo. Temo però che questo metterà in pericolo Jane.

 

quantico

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Altra nuova serie e altro wow! Non penso sia una possibilità, ma spero vivamente che non la cancellino. Quantico è particolare, perché può sembrare già vista considerando che parla di FBI e attacchi terroristici, ma per quanto mi riguarda non avevo ancora visto una serie in cui la protagonista viene accusata dell’attacco e deve scagionarsi. Ovviamente non ho visto tutte le serie del mondo, quindi se mi sbaglio correggetemi 😉 Alex Parrish è stata ammessa a Quantico, all’accademia dell’FBI e insieme a altri candidati inizia il training. Mi è piaciuto come ogni personaggio sembri nascondere qualcosa e sono curiosa di vedere come si svilupperà nel corso della stagione questa cosa. Quando mesi dopo viene sferrato un attacco terroristico in centro a New York, Alex viene ritrovata sul luogo e portata in un campo per essere interrogata. Lì le dicono che è stato uno dei suoi compagni a sferrare l’attacco e che serve il suo aiuto per scoprire chi di loro è il colpevole. Alla fine viene fuori che l’FBI pensa sia stata lei e la ragazza deve quindi fuggire e trovare il modo di scagionarsi. Non ho idea di chi sia stato e non mi va di fare teorie ora perché mi sembra troppo presto, ma sono terribilmente curiosa.

 

mon firma

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #1

Buongiorno a tutti!
Come forse avete letto su Facebook la scorsa settimana abbiamo dato via alla prima lettura di gruppo organizzata sul nostro blog. Avevamo già fatto delle mini prove con l’intervista a fine prima stagione di “How to get away with Murder” e con la lettura di gruppo del libro “La ragazza del treno” e la cosa ci era piaciuta parecchio, decidendo di riprovare, un po’ più seriamente, con un altro libro.

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Eccoci qui quindi, con il primo post su “Un giorno solo, tutta la vita”, traduzione italiana di “The Lost Wife” di Alyson Richman.
Per quanto riguarda la lettura, abbiamo deciso di leggere 15 capitoli a settimana; il libro ci farà così compagnia per 4 settimane. Ogni mercoledì, pubblicheremo un post, ognuno con modalità leggermente diversa, grazie ai suggerimenti delle ragazze partecipanti. Ovviamente, se qualcuno vuole unirsi in corso d’opera, è sempre il benvenuto.

Questa settimana il post è piuttosto semplice, tre domande e le rispettive risposte da parte di ognuna.

Uh, mi stavo quasi dimenticando di dirvi chi sono le ragazze di cui sto parlando: Cristina, Karen, Rachele e Veronica, grazie del sostegno in queste settimane di preparazione e per tutto quello che state sopportando mentre io e Kia impariamo come gestire la prima iniziativa un po’ grossa su questo blog.

Dal prologo e da vari indizi nei primi capitoli possiamo immaginare che Lenka non sia partita per l’America insieme a Josef. Se ti fossi trovata nella situazione della ragazza, con la possibilità di salvarti, lasciando però indietro la tua famiglia, cosa avresti fatto?

Cristina:  Sinceramente? non lo so. Non ne ho la più pallida idea. Spero di non dover mai decidere.

Karen: Come posso rispondere? come puoi partire sapendo che probabilmente non riuscirai più a vedere la tua famiglia? Che la lascerai ad un destino infausto? Ma come lasciar partire la tua anima, l’amore della tua vita? È una scelta che fai con disperazione e credo che avrei scelto più sull’impulso del momento che altro. Perché non c’è una scelta corretta. Qualsiasi decisione prendi sai già che è sbagliata. Ora sceglierei di rimanere. Ora appunto.

Kia: Domanda moooolto difficile. Infatti l’ha inventata la Mon. Però credo che sarei partita, non tanto per volontà di abbandonare tutti, ma per la voglia di allontanarmi, crearmi una nuova vita e trovare nuove possibilità in posti sconosciuti.

Mon: Mi sono complicata la vita da sola con questa domanda ù.ù Coomunque, se fossimo stati negli anni in cui è ambientata la storia, avrei avuto dei problemi a lasciare indietro la mia famiglia, ma forse sarebbero stati direttamente loro a dirmi di partire perché almeno qualcuno si potesse salvare. Ai giorni nostri e sotto altre circostanze, probabilmente sarei partita giusto per poter vedere il mondo.

Rachele: Non so che avrei fatto, forse nemmeno io sarei partita. Ma non ci metterei la mano sul fuoco.

Veronica: La situazione di Lenka e Josef è difficile e straziante,però avrei fatto come lei: non avrei lasciato la mia famiglia indietro per un uomo che in fin dei conti conosco appena. Lenka dimostra un grande coraggio,perchè secondo me in cuor suo sa a cosa rinuncia non partendo con Josef ma lo fa lo stesso per amore dei suoi familiari.

Sei mai stata a Praga? Se sì, cosa ti ha colpito? Se no, ti piacerebbe andarci?

Cristina: Si, ci sono stata. In gita scolastica in quarta superiore. Sono riuscita a vederla con il sole e il caldino quindi me la sono goduta tantissimo. Non mi ricordo molto purtroppo, quindi vorrei tornarci.

Karen: Ovvio ovvio che vorrei andarci! Non mi attirano gli altri continenti ma mi piacerebbe visitare ogni angolino d’Europa!

Kia: Mai stata a Praga, ma sono fortemente intenzionata ad andarci.

Mon: No, non sono mai stata, ma spero di poterci andare presto. Mia mamma c’è andata qualche anno fa e ha detto che le era piaciuto un sacco.

Rachele: Sii, è bellissima, l’ho amata e vorrei tanto tornarci! Mi ha colpito tutto, è una città magica. Ci sono stata in 5 superiore (troppi anni fa) e non ricordo una cosa in particolare.

Veronica: Sono stata a Praga nel 2008 a fine agosto per una settimana e,so di essere una tra le poche(forse l’unica)ma a me non è piaciuta. Mi spiego:il centro storico è bello e i paesaggi intorno al fiume sono suggestivi ma poi basta,il resto mi ha deluso. Però venivo da due mesi trascorsi a Vienna quindi forse non sono obiettiva … mi sono ripromessa di tornarci però 🙂

Una citazione, in questi primi capitoli, che ti è piaciuta particolarmente (max 10 righe)

Cristina: Accanto a lui, al freddo, gli sbuffavo nuvolette di alito in faccia. “Ma come facciamo a sposarci proprio adesso? Il mondo intero è sottosopra.” Lui mi attirò più vicino a sé. “Se non ci sposiamo, a me non resterà più niente di buono nella vita.”

Karen: He laughs. And in his laugh I hear bliss. I hear feet dancing, the rush of skirts twirling. The sound of children. Is that the first sign of love? You hear in the person you’re destined to love the sound of those yet to born .

Kia: Ride anche lui. E nella sua risata c’è una gran gioia. Sento piedi che ballano, gonne che frusciano forte, vocio di bambini. È questo un primo segno d’amore? Sentire nella persona che sei destinata ad amare il suono di quanti devono ancora nascere.

Mon: Così ti fa sentire, il bacio dell’uomo che ami? Fuoco e fiamme, colore di porpora, indaco, rosso bluastro come il sangue nelle vene prima che incontri l’aria.

Rachele: Mi pareva di vivere d’aria: mangiavo a stento e la notte non dormivo, il pensiero fisso su Josef e su come e quando l’avrei rivisto. Ma pur senza appetito e senza sonno, non mi ero mai sentita così piena di energia; anche il mio modo di dipingere cambiò. Le pennellate si fecero più libere. Diventai più generosa nell’uso di colore e superfici. Mutò anche il mio intuito nel tratto quando disegnavo: la mano si fece più sciolta, come se avesse finalmente acquisito sicurezza, e i miei soggetti erano più vivi che mai.

Veronica: le citazioni che mi sono piaciute in questi primi capitoli sono due ma ne metto una e cioè: “Ognuno conserva un’immagine o un ricordo segreto che scarta di nascosto,come un dolcetto vietato,di notte:passiamo da lì e ci ritroviamo nel mondo dei sogni”

Questa storia inizia a New York nel 2000, quando, alle nozze del nipote, Josef Kohn scorge tra gli invitati una donna dall’aria familiare: gli occhi azzurro ghiaccio, l’ombra di un tatuaggio sotto la manica dell’abito. Rischiando di essere scortese, le chiede di mostrargli il braccio. La certezza è lì, sulla pelle: sei numeri blu, accanto a un piccolo neo che lui non ha mai dimenticato. E allora le dice: “Lenka, sono io. Josef. Tuo marito”. Perché questa storia, in realtà, inizia a Praga nel 1938, quando Lenka e Josef sono due studenti. Ebrei, si conoscono poco prima dell’occupazione nazista, si innamorano, diventano marito e moglie per lo spazio di una notte. Il giorno dopo, al momento di fuggire negli Stati Uniti, Lenka decide di restare, perché non ci sono i visti per la sua famiglia. Si separano con la promessa di ricongiungersi al più presto, ma Lenka finisce in un campo di concentramento. In mezzo all’orrore, dipinge: l’unico modo per dare colore a ciò che è privato di luce, per dare forma a ciò che non si può descrivere. Mentre Josef, in America, si specializza in ostetricia; solo aiutare a dare la vita gli impedisce di essere trascinato a fondo dalle voci di chi non c’è più. Quando ormai si crederanno perduti per sempre, ci sarà un nuovo inizio per entrambi. Ed entrambi impareranno che l’amore può anche essere gratitudine per chi ti ha salvato la vita, affinità tra anime alla deriva, rispetto di silenzi carichi di dolore. E di confini da non valicare, perché al di là si celano – intatti e ostinati – i ricordi di una passione assoluta, di quelle che basta un istante per accendere, ma non è sufficiente una vita per cancellare. Questa storia inizia e non ha mai fine. Come i grandi amori.