Recensione: Hania. Il Cavaliere di Luce

Con la laurea alle porte e la tesi da scrivere, se si lavora bene durante il giorno, la sera sono quasi convinta che si possa leggere senza avere troppi rimorsi. Ovviamente, nel momento in cui posso leggere, inizio a storcere il nasino davanti a tutto. Ah, la vita dei lettori. Questa volta ho deciso di buttarmi sul primo capitolo di una serie per bambini. Sì, avete letto bene. Vi do due indizi: adoro alla follia l’autrice di questa serie e ho già recensito un suo libro. È proprio lei, Silvana De Mari, e il libro di oggi è Hania: Il Cavaliere di Luce, il primo libro della sua nuova trilogia.
hania
Titolo: Hania: Il Cavaliere di Luce (Hania #1) & Hania: Il Regno delle Tigri Bianche (Hania #0.5)
Autore: Silvana De Mari
Editore: Giunti Junior
Disponibile in italiano:
Goodreads

Il Cavaliere di Luce è il primo romanzo di Hania, la trilogia di libri fantasy per ragazzi che racconta le avventure di Haxen, la principessa del regno delle Sette Cime, e di sua figlia Hania.

L’Oscuro Signore decide di dannare l’umanità e sceglie Haxen per dare alla luce la sua creatura. Per far sopravvivere la figlia Hania, Haxen è costretta a fuggire lontano, nel deserto.
La sua bambina, infatti, è una creatura straordinariamente intelligente e con capacità fuori dal comune, ma pur sempre una figlia del demonio. Per questo motivo le due sono braccate da inseguitori che vogliono la morte della figlia dell’Oscuro Signore.
Dalla loro parte c’è Dartred, un valoroso guerriero da sempreinnamorato della principessa.
Riusciranno il coraggio di Haxen e il valore di Dartred a tenere testa a chi vuole la morte di Hania e all’Oscuro Signore?

 

Partiamo da presupposto che adoro come scrive questa autrice. Ho riletto la serie dell’Ultimo Elfo alla noia, in particolare il primo volume. Amo le sue descrizioni, la sua capacità di farci sentire all’interno del suo libro. Ogni ambientazione è descritta nei minimi dettagli ma questo non rende minimamente noioso il racconto, anzi. Così come i paesaggi, anche i personaggi sono descritti molto bene, sia fisicamente che caratterialmente. È vero, è un libro per bambini, quindi i caratteri non hanno chissà quali sfaccettature complesse, si identificano senza grossi problemi buoni e cattivi, azioni giuste e sbagliate. Nonostante questo, come vi avevo già detto per l’Ultimo Elfo, sono convinta che le storie di questa autrice siano pienamente apprezzabili anche da parte di persone adulte. Trovo che la De Mari sia fantastica nel descrivere le emozioni e nel riuscire a farle provare a chi legge.
In termini di emozioni, secondo me, in questo libro ha dato moltissimo. L’amore di Haxen per la figlia, nonostante sia figlia del Male, che la porta a provare ad aiutarla. La bambina che nasce conoscendo solo il male e conosce tutte le altre emozioni mano a mano che cresce, vedendole in chi la circonda, soprattutto in sua madre.

Il libro racconta del percorso di Hania e sua madre, Haxen, attraverso il Regno delle Sette Cime. Fisicamente è questo. Ma in realtà è un percorso in un certo senso spirituale, in primis per la bimba, ma anche per la madre. Nata principessa, in mezzo agli agi, si ritrova presto senza il padre e con il nonno che muore lasciando dietro di sè solo una profezia oscura. Da lì in poi tutto va a rotoli, ovviamente, per poi, altrettanto ovviamente, riprendersi nel finale per dare una specie di lieto fine. Dico ‘una specie’ perché il finale è aperto al punto giusto da lasciarci sospesi in attesa del prossimo volume.

Haxen non è la solita principessa delle fiabe, però. Lei è un po’ stupida, non gliene va mai bene una e il cavaliere non arriva proprio subito a salvarla. Anzi, quando arriva le crea anche qualche problemino in più. Il tutto si fa più divertente perché visto dagli occhi malvagi ma allo stesso tempo ironici della figlia, Hania.

Quella che parlava quindi era una donna anziana e con una corona sulla testa. Quindi, quella era una regina. Da cui si deduceva che la donna in cui la bimba era stata concepita, Haxen si chiamava, essendone la figlia, doveva essere una principessa.
Perlomeno suo padre aveva scelto gente del fior fiore del patriziato, l’apogeo dell’aristocrazia: apprezzò la cortesia. Era già un’ignominia per lei, figlia dell’Oscurità più alta, essere esiliata in mezzo a quell’umanità lagnosa e fondamentalmente demente, che almeno ci si potesse stare con qualche comodità.
Haxen era in piedi, davanti alla propria madre, la regina. La bambina usò senza difficoltà la parola “madre” per l’anziana femmina, quella cioè che aveva concepito e partorito la femmina dentro cui lei si trovava.
Dovette invece fare uno sforzo per usarla per quest’ultima. Lei aveva un padre, un Padre e basta. Alla fine decise di chiamarla Haxen e pensare a lei come madre, con la prima lettera assolutamente minuscola.

La bambina mette un po’ d’ansia, a dirla tutta. Ok che è figlia del male in persona. Ma una bimba muta che piange e si dispera per le coccole della madre e che trova soddisfazione e divertimento nel catturare, scuoiare e mangiare i ratti ancora caldi un po’ di perplessità la lascia. Ma fa tutto parte del personaggio. Non fosse stata dipinta in maniera un po’ esagerata all’inizio tutto il processo di trasformazione che da un senso al libro sarebbe molto meno evidente e meno profondo. Quindi, pensandoci bene, ci sta.
E poi la bambina è uno spasso, perché d’accordo, è malvagia e dipinta come tale, però resta sempre un libro per bambini. E di un’autrice che sono convinta che sappia quello che fa. Quindi il tutto è portato un po’ al limite ma non un limite cattivo, un limite che sconfina nell’assurdo e nel divertente. Hania è un personaggio, insomma, un caratterino tutto suo ma in grado di farsi amare dai lettori così come, in fin dei conti, dalla madre.

Mi sento in dovere rendervi nota la necessità di leggere il prequel della serie ‘Hania: Il regno delle Tigri Bianche’, altrimenti si rischia di rimanere perplessi davanti a certi particolari della storia. È uno di quei prequel che secondo me potrebbero tranquillamente essere i primi capitoli del libro in sè, ma sono scelte.

hania il regno delle tigri bianche

Che altro dire? Il libro non mi ha entusiasmato tanto quanto la serie del piccolo Yorsh, ma devo dire che mi ha affascinata. Non so se il merito è della storia in sé o semplicemente dello stile unico dell’autrice, ma resta il fatto che non vedo l’ora che esca il secondo capitolo di questa serie.

rating 3.5

kiafirma

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #6

Ciao a tutti e bentornati!
Due settimane fa è ricominciata dopo una pausa eterna una delle serie che più ci tiene con il fiato sospeso: How to get away with murder.
I post che faremo per commentare gli episodi saranno sempre uguali: 6 ragazze, 4 domande e due puntate per ogni post. Per questa seconda metà di stagione abbiamo deciso di mantenere solo una domanda fissa e cambiare le altre in base a quello che succede durante le puntate. Ovviamente se volete aggiungervi ai commenti basta mandarci una mail o commentare sotto il post e vi contatteremo con le domande 😉 Se non volete far parte di ogni post, ma solo commentare la puntata siete liberissimi di farlo con un commento qui sotto. Siamo sempre felici di poterci confrontare.
Vi lascio qui sotto la lista degli appuntamenti precedenti se siete curiosi di vedere cosa abbiamo pensato delle prime 9 puntate:

That moment when tanti is meglio che one - How to get

Momento della puntata che ti ha più sconvolta

Alessandra: Allora boh! Non ci sto capendo più nulla XD
Chiara: Quel faldone di documenti che Annalise fa vedere alla madre di Wes nei flashback e soprattutto che alla fine dell’episodio lo consegni a Wes.
Federica: Ero fermamente convinta che Wes fosse il figlio di Annalise quindi sono rimasta di sasso quando si è scoprto che non era così.
Kia: Che Frank dicesse a Laurel di essere stato lui a uccidere Lila.
Mon: La rivelazione di Frank a Laurel. Non pensavo le avrebbe mai detto cosa aveva fatto.
Silvia: Non mi sarei mai aspettata che Annalise fosse stata incinta…ma soprattutto mai mi sarei aspettata quelle treccine afro (ahaha)
Veronica: La gravidanza della Keating nei flashback; nella prima stagione aveva detto di avere avuto molti aborti,quindi questa gravidanza in stato avanzato mi ha fatto saltare dalla sedia.

Quando Annalise vede il “bambino fantasma” Bonnie le dice che è come l’ultima volta. Cosa intendeva secondo voi?

Alessandra: Penso che Annalise abbia perso il bambino e abbia avuto un periodo assurdo di depressione in cui vedeva un bimbo fantasma (forse collegato al caso Christophe).
Chiara: Ho pensato che Bonnie facesse riferimento a un precedente esaurimento nervoso di Annalise, oppure ad allucinazioni causate dall’overdose di farmaci.
Federica:  Non lo so, Annalise secondo me ha perso il bambino o in qualche modo gli è stato portato via. In passato lei deve essere stata male per questa cosa, sicuramentele avranno dato dei farmaci e lei ha avuto le allucinazioni in cui vedeva il bambino.
Kia: Non lo so e non sono sicura di volerlo sapere. Secondo me cmq lei il bambino l’ha perso e quindi è piena di incubi da allora.
Mon: Ho pensato che Annalise avesse iniziato a vedere il suo bambino dopo averlo perso. Considerando che era incinta e nel presente non ha figli, ho immaginato che il bimbo fosse nato e poi morto in circostanze ancora da chiarire e che lei lo vedesse/sentisse in giro per casa come reazione alla perdita.
Silvia: Lo dice perché sicuro che è impazzita in passato, magari perché ha perso il bimbo e questo l’ha portata ad immaginarsene uno.
Veronica: Secondo me Bonnie si riferisce alla gravidanza che vediamo nei flashback,sia che abbia abortito,che lo abbia dato via,deve averla segnata parecchio come cosa.

Bonnie fa distendere Annalise incinta su un fianco, dicendole che aiuta. Parla per esperienza personale?

Alessandra: Secondo me se quel video che ha fatto vedere Annalise ad Asher su Bonnie è vero è possibile che parli per esperienza personale (arghhh).
Chiara: Il consiglio di Bonnie mi ha fatto pensare che lei fosse stata incinta in passato, da giovanissima.
Federica: Molto probabile.
Kia: Naaa, il fatto che Bonnie abbia un figlio da qualche parte sarebbe troppo assurdo anche per questa serie.
Mon: Penso proprio di si.
Silvia: Possibile, da Bonnie tutto è possibile.
Veronica: Secondo me si,sappiamo dei mille abusi del padre quindi potrebbe essere.

Come reagirà Laurel alla rivelazione di Frank?

Alessandra: Penso che prima scleri e poi se ne faccia una ragione, in fondo tra tutti hanno fatto le peggio cose!!
Chiara: Laurel aveva già capito che Frank era implicato in cose losche ma l’aver tirato in ballo Lila farà cadere tutto il castello di bugie della prima stagione e non credo reagirà bene. Sono molto curiosa di vedere se terrà questo segreto per lei a questo punto.
Federica: Prima o poi capirà e torneranno insieme (speriamo).
Kia: Secondo me da di matto. È arrivata al limite anche lei e va a dirlo agli altri.
Mon: Non conosciamo ancora troppo bene Laurel, ma è molto leale verso le persone a cui tiene, basta vedere come si comporta con Wes. Forse, e sottolineo il forse, non scapperà a gambe levate e cercherà di parlarne con Frank. Sicuramente però non reagirà bene all’inizio.
Silvia: Secondo me non malissimo come sarebbe normale, credo che con fatica accetterà e continuerà a stare con lui.
Veronica: Non lo so,Laurel non la conosciamo ancora molto bene quindi non ho proprio idea.

mon firma

Teaser Tuesday #50

Buongiorno a tutti!
Posso finalmente dirlo, fino ad ora non mi ero pronunciata per scaramanzia, ma ormai è ufficiale. Sono sotto tesi, anzi, SIAMO sotto tesi. Il tempo era poco prima, adesso non esiste proprio più. Per qualche settimana temo rimarremo solo con le rubriche e in formato ridotto anche quelle. Poi torneremo, più lanciate di prima, si spera.
Comunque, nelle mie ore di treno Trento-Rimini della scorsa settimana mi sono divorata quasi (purtroppo) tutto un libriccino che da un po’ attendeva nel Kobo: ‘Guida agli appuntamenti per imbranate’. Finora l’ho proprio apprezzato, scorre bene, è leggero e divertente ma non eccessivamente stupido e scontanto. Meglio di così, o no?
teaser tuesday

La migliore amica di Dody, Anita Parker, arrivò con un paio di occhiali da sole viola e una birra in un portabottiglia con le piume. Era scheletrica, lentigginosa e non la smetteva mai di parlare.
«Ciao Anita» la salutai. «È un piacere rivederti.»
«Anche per me, Sadie. Dody mi ha tenuta aggiornata. Mi è dispiaciuto sapere del tuo pessimo marito.» Aspirò un sonoro sorso di birra con la cannuccia.
Scambiai un’occhiata con Fontaine. «Grazie. A me è dispiaciuto sentire che il gatto ti ha mangiato il pappagallo.»
«Oh, è stato terribile, lascia che te lo dica. Una vera carneficina! Piume e pelo ovunque e non ho potuto fare niente. Non do la colpa al gatto, bada bene. È stata pura autodifesa. Birdie è sempre stato meschino, ma non mi sarei mai aspettata che si aggredissero così. Un attimo prima ero seduta sul divano a guardare il mio show e quello dopo un uccello impazzito assaliva la mia povera vecchia micina.»
Fontaine sgranò gli occhi, ma prima che potesse formulare un’osservazione che senz’altro sarebbe stata disgustosamente inappropriata, lo afferrai per la maglietta e lo trascinai sui gradini della veranda, dove ci sbellicammo dalle risate.
«Cosa c’è di così divertente?» sentii la voce di Des domandare alle mie spalle.
La mia allegria si dissolse. Quando accidenti era apparso? Non l’avevo nemmeno visto arrivare! D’un tratto fui profondamente consapevole della necessità di tirare in dentro alcune mie parti e cacciarne fuori altre. Anche se ero furibonda con lui, non volevo sembrare rotondetta in costume.
Fontaine starnazzò come un uccello e iniziò di nuovo a ridere a crepapelle, ma per me il divertimento era finito.
Mi schermai gli occhi e guardai in su verso Des. «Oh, non è niente. Il gatto della signora Parker le ha mangiato il pappagallo. Ma come l’ha raccontato lei era più divertente.»
«Mhm.» Si grattò la testa con aria assente e si guardò attorno. Sembrava voler evitare il contatto visivo. «Fontaine, immagino che tu possa concederci un minuto.»
«Sicuro, cowboy.» Fontaine balzò in piedi e sparì prima che potessi afferrargli di nuovo la maglietta. Era un pessimo compagno di squadra.
Des si sedette sui gradini della veranda accanto a me, schiarendosi la gola. Incrociò le dita, battendo rapidamente i pollici uno contro l’altro.

Capitolo 15 – GUIDA AGLI APPUNTAMENTI PER IMBRANATE di Tracy Brogan

divisore dx

guida agli appuntamenti per imbranateSe c’è una cosa che Sadie Turner sa fare benissimo è mettere ordine nelle cose. Perciò quando si rende conto che la sua vita “perfetta” è nel caos più completo, decide di trascorrere le vacanze estive nella casa al lago della zia, con la speranza che tutto torni al suo posto. Sadie vuole rilassarsi e curare le ferite che le ha lasciato l’ex marito infedele. E per questo ha bisogno di tempo, lontana dagli uomini. Da tutti gli uomini.

È difficile però trovare un momento di pace nel cottage dell’eccentrica zia Dody, con due cani sbavanti e due cugini impiccioni (di cui uno è un esuberante arredatore d’interni intenzionato a rimettere a nuovo la povera Sadie). Senza contare che sono tutti decisi a farla uscire con Desmond, il nuovo vicino sexy.

Alto, abbronzato e muscoloso, Des è anche meraviglioso con i bambini di Sadie. Ma deve avere per forza un difetto (è un uomo!) e per questo lei deve mantenere le distanze.

Con il trascorrere dell’estate, la vita che Sadie stava cercando di semplificare diventa sempre più complicata: le si presenta una nuova opportunità di lavoro, il perfido ex torna a tormentarla e zia Dody rivela un tragico segreto. Ma forse un po’ di caos è proprio ciò di cui una ragazza imbranata ha bisogno per rimettere ordine nella sua vita.

kiafirma

Weekly Recap #37

Nuova settimana, nuovo weekly recap. Due puntate che non mi hanno convinta del tutto, ma spero che quelle della prossima settimana invece mi sconvolgano. Il fatto che non mi abbiano convinta del tutto ovviamente non vuol dire che fossero brutte puntate, anzi. Forse sono io che sono alla ricerca di azione e quando non ce n’è tanta rimango un pelo delusa.
Ora vi lascio alla lettura, alla prossima settimana 😉

grey’s anatomy

Grey’s Anatomy 12×10
Quella di questa settimana non è stata una puntata che mi ha colpita particolarmente. Mi è piaciuta, sia chiaro, ma non è successo niente di troppo entusiasmante. Non abbiamo visto interagire Meredith con nessuno degli altri personaggi se non con lo psicologo che le è stato assegnato dopo l’attacco. L’uomo mi è piaciuto un sacco e spero di rivederlo perché è un personaggio interessante. Sono scoppiata a ridere quando lui è sconvolto dal fatto che Meredith definisca ciò che le è successo “una piccola cosa” e lei con un sorrisetto un po’ furbo e un po’ triste gli chide “Ma lei ha letto il mio file?”. Con tutto quello che la donna ha dovuto affrontare in queste 12 stagioni, l’attacco forse non è una delle più gravi, ma probabilmente uno dei primi attacchi a lei direttamente. Certo, è sempre stata circondata da tragedie, ma principalmente sono stati gli altri a rimetterci di più. Questa puntata è stata un po’ il suo percorsa per arrivare ad accettare, alla fine, che non è sola e non deve esserlo perché è pieno di persone che la amano e la vogliono aiutare. Altra cosa che ha dovuto capire e accettare è il fatto che non è più una moglie e, a questo punto della sua vita, può fare davvero ciò che vuole.
Altri due personaggi importati per la puntata sono Owen e Nathan, che non riescono davvero a mettere pace tra di loro, nonostante gli sforzi della Bailey. Alla fine, Owen confessa ad Amelia cosa si nasconde sotto il tuo rancore: Owen aveva una sorella, morta mentre era con Riggs e Hunt non lo perdona per averla salvata. Mi è piaciuta molto la scena di loro due che operano per salvare un paziente e il mio pensiero è stato esattamente quello espresso dalla Bailey poco dopo: è come guardare un balletto. Stupendo.
Bello e interessante il caso della ragazzina un po’ so-tutto-io che si ritrova ad affrontare Karev. Alex come al solito si dimostra estremamente maturo e capace con i ragazzi e ormai è davvero uno dei miei personaggi preferiti.
Piccola menzione per Amelia che si riavvicina di poco ad Owen, facendogli capire che se sua sorella ha amato Nathan, allora un motivo c’è e capiamo che è lo stesso motivo per cui lei sta vicina a Meredith, nonostante la Grey non sia proprio semplice da avvicinare. Se Derek l’ha amata così tanto, un motivo sicuramente ci deve essere e questo la rende una di famiglia.
La prossima puntata pare essere concentrata sui Japril e non so esattamente cosa aspettarmi. Io li vorrei felici, perché ormai ne hanno passate veramente troppe e meritano la felicità. Speriamo che la Rhimes non li faccia divorziare. Ci toccherà aspettare ancora una settimana temo.

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×11
Oh wow! O meglio, non proprio wow, ma quasi. La puntata non mi ha soddisfatta del tutto fino alla fine dove ero completamente sconvolta. In tutto l’episodio vediamo Annalise che sembra essere tornata in forma, ma sotto sotto si vede che c’è qualcosa che non va. Non riesce più a fidarsi dei Keating5 e qualcosa tra di loro si è rotto dopo la notte a casa Hapstall.
Il caso della settimana mi ha lasciata perplessa, ma sicuramente incuriosita. La madre del ragazzo morto ha fatto di tutto per evitare al suo assassino di andare in prigione, pensando che non meritasse di vedere la sua vita sprecata, ma meritasse invece di essere aiutato e di ricominciare a vivere. Purtroppo non è andata proprio come voleva, ma mi ha davvero commossa.
Ci sono un sacco di flashback in questo episodio, un po’ come in quello di Grey’s Anatomy. La Rhimes sarà stata nostalgica quando ha scritto questi episodi. Vediamo i vecchi Keating 5, di cui fa parte anche Bonnie, che scopriamo essere particolarmente timida, ma soprattutto in terapia con Sam. Annalise in quel periodo è più incinta che mai e io davvero non mi spiego dove sia finito il bambino. Scopriamo finalmente qual è il nesso tra la Keating e Rose, la madre di Cristophe, o meglio..ci viene dato un indizio. C’è di mezzo un caso a cui sta lavorando Annalise. Scommetto che quel caso è il motivo per cui Rose si è uccisa/è stata uccisa. Metto le due opzioni perché non sono troppo convinta che si tratti di suicidio e sarebbe probabilmente una trama interessante per una prossima stagione.
I K5 boh, non li capisco. O meglio, li capisco, ma non penso possano permettersi di dire su di tutto ad Annalise e andarsene da casa sua per poi correre da lei al minimo problema. Avete appena detto che lei non fa niente per aiutarvi (tipo tirare fuori Wes dal reparto psichiatrico dell’ospedale dove, ammettiamolo, un po’ meritava di stare) e poi appena succede qualcosa che vi spaventa correte da mamma? Boh, vedremo come andrà avanti.
Frank, povero cucciolo, cerca di fare sempre qualcosa di buono, come chiedere a Nate di andare a trovare Annalise perché c’è qualcosa che non va e sa che il poliziotto la farebbe stare meglio, per poi essere mollato da Laurel che non ne può più delle sue bugie. Pur di dimostrarle quanto ci tiene a lei, le dice la verità su Lila e Laurel è lì, stile pesce lesso. Non vedo l’ora di scoprire come reagirà, se lo dirà agli altri, se riuscirà a perdonarlo.
Non ci resta che aspettare la prossima settimana con trepidazione, sperando che inizino ad arrivare delle risposte.

 

mon firma