Ciao a tutti! Settimana scorsa non ho pubblicato ma ero in viaggio verso un paese non proprio dietro l’angolo e ora che sono in quel di Melbourne finalmente vi scrivo una recensione. Durante il lungo viaggio ho avuto occasione di vedere un paio di film tra cui quello di cui oggi vi parlo che attualmente è in proiezione nelle sale.
il ponte delle spie
Titolo: Il Ponte delle Spie
Titolo originale: Bridge of Spies
Regia: Steven Spielberg
Anno: 2015
Durata: 141 min
IMDB

Un avvocato americano viene reclutato dalla CIA durante la guerra fredda per aiutare a salvare Francis Gary Powers, un pilota detenuto in Unione Sovietica. Il 1º maggio del 1960, Francis Gary Powers, arruolato dalla CIA per scattare foto sorvolando ad altissima quota Paesi ostili, durante un volo sull’Unione Sovietica fu abbattuto con un missile terra-aria (anche se ciò non fu mai certo) presso Sverdlovsk; catturato e poi processato come spia, fu condannato a tre anni di reclusione e sette di lavori forzati.

Quello che mi aspettavo dal trailer era sì un film thriller, ma anche con la sua dose di azione. Il film, invece, si è rivelato diverso dalle mie aspettative ma allo stesso tempo non mi ha deluso. Siamo ai tempi della Guerra Fredda e la storia si ispira a fatti realmente accaduti. Il protagonista, un povero avvocato, si trova a fare l’avvocato d’ufficio di una spia russa, ma il tutto si complicherà fino a che non verrà mandato nella Germania dell’Est dove dovrà trattare con la Russia per uno scambio di spie. Il film si concentra molto sui personaggi coinvolti, cercando di riuscire a caratterizzarli al meglio. Si tratta di individui del tutto carismatici i cui rapporti si fanno complicati a causa delle tensioni presenti tra le due superpotenze, di conseguenza non ci si può fidare completamente di nessuno.

Ritroviamo un’altra volta l’accoppiata vincente di Spielberg e Tom Hanks, che avevano precedente collaborato per film come ‘The Terminal’ e ‘Prova a prendermi’. Mi piace molto Tom Hanks come attore e negli anni ha continuato a maturare non deludendomi mai e anche questa volta la sua interpretazione è intensa e riesce davvero a coinvolgerti ponendoti come una sorta di giudice degli eventi che stanno succedendo.

Mi ha intrigato molto il personaggio di Abel, la spia russa che viene tenuta prigioniera. L’ho trovato un personaggio forte e tutto di un pezzo, che nonostante fosse prigioniero americano, non si preoccupava di come sarebbero andate le cose. Infatti quando Tom Hanks, nei panni dell’avvocato Donovan, gli chiedeva se era preoccupato, lui rispondeva con aria serena “a questo punto servirebbe a qualcosa?”. Decisamente una risposta che non mi sarei aspettata e densa di significato.

Raccontando questa storia, il film ci ricorda come il mondo era diviso fino a non molto tempo fa e di come le tensioni internazionali di certo non rendevano facile la vita. Mi piacciono molto i film di questo genere che ci lasciano sempre spunti per riflettere sulla realtà in cui viviamo.

4.5 cupcakes
anna firma

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