3.5 cupcakes

Recensione: La poesia dell’anima di Patrisha Mar

Buongiorno lettori!
Sono rientrata oggi a lavoro post ferie e devo dire di non essere troppo entusiasta. Sto cercando di recuperare recensioni arretrare e tra le varie oggi vi propongo una storia dolce e romantica.

La scrittura della Mar mi è piaciuta molto e spero di leggere presto altro di suo.

la poesia dell'anima cover

Titolo: La poesia dell’anima
Autore: Patrisha Mar

Giulio Dante è un giovane meccanico che vive ad Ancona, ha una passione segreta per la poesia e fa da padre al fratello Tommaso, che ha la sindrome di Down. Nella sua vita non c’è posto per l’amore, ma solo per avventure mordi e fuggi. Solo che Giulio non ha fatto i conti con il destino: sarà proprio una delle sue “avventure”, infatti, la prorompente Dafne, a presentargli Anna Prete, futura impiegata dell’officina. Chissà se il loro rapporto resterà puramente professionale…
Una storia d’amore delicata e romantica, in cui i protagonisti sono alla ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo. Sentimenti, voglia di riscatto, rimpianti, equivoci, paura, amicizia e amore: gli ingredienti perfetti per un romanzo che punta dritto al cuore.

“La poesia dell’anima” è un libro di cui non so bene come parlare. Amo i romance, ne leggo davvero tantissimi e quando mi è stato proposto di leggere questo libro non ho detto di no. Non conoscevo la Mar come autrice e ne ho approfittato data l’occasione.

Ho dato una breve sbirciata alle recensioni su GoodReads prima di iniziare la lettura e le super recensioni positive mi hanno caricata per bene. Peccato che il mio entusiasmo sia calato leggermente con la lettura. Ora, non dico che la storia sia brutta, anzi. Non è nemmeno scritta male, perché la Mar ha una scrittura davvero piacevole, che non annoia e accompagna il lettore in maniera delicata, come in una poesia.

Il problema principale che ho avuto io con questa storia è la quasi assenza di interazione fisica tra i personaggi e l’apparente mancanza di crescita della protagonista. Dico apparente perché non riesco a capire se ho letto questo libro in un momento sbagliato e non sono riuscita ad apprezzarlo come avrei voluto perché avevo bisogno di altro oppure magari sono io che non ho visto la crescita che invece tante recensioni segnalano.

La storia non è complessa e questo l’ho apprezzato. Ho trovato un paio di cose leggermente troppo forzate, ma alla fine mi sono divertita a seguire Anna e Giulio mentre imparavano a conoscersi. Lo ammetto candidamente, avrei voluto di più. Più approfondimenti sui protagonisti, più background, più azione tra di loro. Di nuovo, è una mia preferenza personale perché amo i personaggi di cui so anche quanti nei hanno, non vuol dire che voi non possiate apprezzarla al massimo.

Anna e Giulio sono un po’ due anime affini. Pensano tantissimo e agiscono poco. Fanno affidamento più alle parole che ai gesti e questo può piacere come no. Io, come ho detto sopra, avrei preferito più contatto fisico anche per giustificare una conoscenza più “completa” tra i due mentre nasce la loro storia.

La timidissima Anna sembra una ragazza di altri tempi, tutta gonne lunghe e rossore sulle guance ad ogni parola. Mi è piaciuta, ma avrei voluto prenderla e scuoterla più volte per dirle di smetterla di farsi tutte quelle paranoie e di agire, prendere in mano la situazione.

Giulio invece pare il sogno di metà ragazze della mia generazione. Ryan Gosling è, effettivamente, un bel vedere e chi non sognerebbe di trovarselo al lavoro? Lui è il tipico ragazzo dolce e profondo che si nasconde dietro alle sveltine con ragazze random per non soffrire. Pure a lui, due scrollate e quattro calci nel sedere sarebbero serviti.
Il fatto che mi abbiano fatto dannare così tanto significa che l’autrice è riuscita a farli sembrare reali, come se potessimo uscire di casa e vederli lì. Peccato sempre per il mancato approfondimento. Io, da curiosa come una scimmia quale sono, avrei voluto sapere molto molto di più su di loro e sulle loro relazioni con i personaggi secondari.

Parlando di questi, il premio “Miglior personaggio” per me lo vince Tommaso, il fratellino di Giulio affetto da Sindrome di Down. Oltre a essere nerd a livelli altissimi, cosa sempre apprezzata, Tommaso ha una visione del mondo candida, come quella di un bambino. Vede amici ovunque, si innamora, cerca di essere un corteggiatore ottimale e cerca la sua indipendenza in ogni modo possibile, lottando per ottenere ciò che vuole.
“La poesia dell’anima” è, secondo me, un libro da leggere quando si vuole qualcosa di leggero, che non sia colmo di azione. È un libro delicato, poetico che può piacere o meno. Io, personalmente, l’ho trovato bello, ma quel mio volere di più dai personaggi non mi ha permesso di apprezzarlo appieno. Se lo leggete o lo avete letto fatemi sapere cosa ne pensate. Sicuramente leggerò altro dell’autrice perché la sua scrittura mi è piaciuta molto. Che altro suo libro mi consigliate?


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Recensione: Rebel. Il deserto in fiamme di Alwyn Hamilton

Buongiorno lettori.
Mentre attendo con trepidazione di andare a pranzo (ho una fame blu) vi lascio la recensione di un libro che mi intrigava da tempo e di cui spero di leggere presto i seguiti.

rebel cover

Titolo: Rebel. Il deserto in fiamme (Rebel of the Sands #1)
Autore: Alwyn Hamilton

 

Amani non ha mai avuto dubbi: è sempre stata sicura che prima o poi avrebbe trovato una via di fuga dal deserto spietato e selvaggio in cui è nata. Andarsene è sempre stato nei suoi piani. Quello che invece non si aspettava era di dover fuggire per salvarsi la vita, in compagnia di un ricercato per alto tradimento. Tiratrice infallibile, per guadagnare i soldi necessari a realizzare il suo sogno Amani partecipa a una gara di tiro travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, il misterioso e affascinante Serpente dell’Est. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il Sultano del Miraji e il figlio in esilio, il Principe Ribelle. Ormai nota come il Bandito dagli Occhi Blu, Amani dovrà scappare con Jin attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifici destrieri per chi abbia l’ardire di domarli; i Djinni, capaci di evocare straordinarie illusioni; e ancora, indomite donne guerriere dalla pelle color oro e spietati skinwalker che divorano gli umani per assumerne le sembianze… Quando Amani e Jin si troveranno di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale capiranno che la posta in gioco è più alta del loro destino. E il Bandito dagli Occhi Blu dovrà decidere se fidarsi del Serpente dell’Est e unirsi alla rivoluzione del Principe Ribelle…
Personaggi sfrontati e affascinanti, un racconto rapido, coinvolgente, un’ambientazione esotica e molto cinematografica: Rebel ha fatto innamorare numerosi editori internazionali che se ne sono contesi i diritti in aste molto accese.

 

Erano anni che vedevo spuntare Rebel e i suoi seguiti un po’ ovunque: in libreria, su GoodReads, su blog che seguo, Amazon. Mi aveva incuriosita, ma da tempo continuavo a rimandarne la lettura. Qualche settimana fa ho deciso di inserirlo in un WWW Wednesday come prossima lettura e ho rispettato la previsione. Non avevo nemmeno riletto la trama e sono stata piacevolmente colpita da quello che ho trovato.

“Rebel” ha un’ambientazione che sta a metà tra il Medio Oriente e il Far West, con un tocco di soprannaturale che rende il già inusuale mix ancora più affascinante. Il mondo di Amani, la protagonista, è davvero particolarissimo e difficile da immaginare.

Amani vive in mezzo al deserto con gli zii essendo orfana ed è incredibilmente brava con le pistole. Facciamo la sua conoscenza mentre cerca di sfruttare questa sua abilità per raccogliere il denaro necessario ad andarsene da casa degli zii e fuggire verso la città dei suoi sogni, la stessa di cui sua madre le parlava da piccola, raccontandole di come lì le donne fossero libere di scegliere come condurre la propria vita. Le cose ovviamente non vanno mai come previsto e per una serie di circostanze che non vi racconterò, Amani si ritrova in viaggio con Jin, uno straniero che fugge dai soldati. Insieme a lui inizierà a scoprire sempre più cose sul suo passato, sul suo paese e sul Sultano che lo governa.

Mi è piaciuta molto la protagonista, nonostante a volte fosse un po’ forzata nelle risposte e negli atteggiamenti. Ho cercato di immaginarmi i suoi occhi azzurri per tutta la durata del libro e sarei sinceramente molto curiosa di vedere una serie tv tratta da questo libro perché offrirebbe sicuramente degli spunti interessanti. Amani è una ragazza davvero testarda che dà tutta sè stessa per raggiungere i propri obiettivi e aiutare chi ama. È coraggiosa, a volte insicura delle sue capacità, ma si riprende in fretta. È disposta a mettersi in pericolo per aiutare i suoi amici e non vedo l’ora di leggere il seguito per vedere come gestirà tutte le verità di cui è venuta a conoscenza in questo primo libro.

Gli altri personaggi sono purtroppo di contorno. Amani ruba la scena e lascia poco spazio ai personaggi secondari. Spero davvero che nei prossimi libri venga dato più spazio ai suoi compagni di avventura che credo meritino. Io purtroppo ho il difetto di affezionarmi a personaggi che tendono a morire o soffrire immensamente e anche in questo caso mi è andata male. Vedremo cosa mi riserverà il seguito di “Rebel”.

Un libro non perfetto, ma che cattura l’attenzione e spinge il lettore a cercare il seguito immediatamente. Se siete alla ricerca di un fantasy diverso dal solito “Rebel” potrebbe essere la storia giusta per voi.


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Review Party: 13 anni dopo di Kerry Wilkinson

Buongiorno lettori. Sto leggendo un sacco ma ammetto di essere super indietro con le recensioni. Promesso che nei prossimi giorni mi impegno a scriverle e lasciarle qui sul blog perché sto leggendo dei libri belli bellissimi di cui vorrei davvero parlarvi. Ma veniamo a noi ed alla recensione di oggi. Vi parlo di una novità, un romanzo che trovate da oggi in libreria: 13 anni dopo di Kerry Wilkinson.

13 anni dopo cover

Titolo: 13 anni dopo
Autore: Kerry Wilkinson

Una ragazza fa la sua comparsa in una cittadina inglese dicendo di essere Olivia Adams, la bambina svanita nel nulla tredici anni prima. Quando Olivia Adams, a soli sei anni, scomparve dal giardino di casa, la piccola comunità di Stoneridge venne presa dallo sgomento. Come poteva una bambina sparire semplicemente nel nulla? Tredici anni dopo, Olivia è tornata. Si è presentata al bar di sua madre, Sarah, che non ha avuto nemmeno un momento di esitazione nel riconoscere la figlia scomparsa che non ha mai smesso di cercare. La ragazza sostiene di essere stata rapita, ma dice anche che solo di recente i ricordi del passato hanno cominciato a riaffiorare. Alcuni punti del suo racconto, però, rimangono oscuri: dove e come ha vissuto per tutti quegli anni? E che cosa è accaduto esattamente in quel lontano pomeriggio assolato? Eppure c’è qualcuno che non è felice della ricomparsa di Olivia. Perché quando il passato ritorna ci sono segreti che rischiano di essere svelati, dopo essere stati sepolti per molti anni.

13 anni dopo è un thriller che mi ha incuriosita moltissimo solo sbirciando la trama. La protagonista è Olivia, una ragazza che, 13 anni dopo essere scomparsa nel nulla ritorna a casa, nel luogo in cui è nata e da cui era sparita. Ma se la madre la riconosce subito e ritrova in lei la figlia persa tanti anni prima, ci sono voci e persone, a Stoneridge, che non sono convinte. Persone che pensano che non sia davvero lei, che sia qualcuno che vuole prendersi gioco di loro ritornando dal nulla dopo tanti anni. In poco tempo Olivia vede crearsi nella cittadina due gruppi di persone, quelli che le credono, che vogliono conoscerla e passarci del tempo insieme aiutandola a ricordare e quelli che invece dubitano di lei, non sono convinti che possa essere davvero quella ragazza. Primi tra tutti il nuovo marito della madre, Max, e Ashley, suo fratello. Sono loro, soprattutto il secondo, a fare la parte dei cattivi in questo romanzo, quelli che remano contro la nostra protagonista che sente di non potersi fidare di nessuno.

Ho trovato 13 anni dopo una lettura davvero piacevole. Non uno di quei thriller psicologici che tengono il lettore con il fiato sospeso, ma una lettura in grado di catturare l’attenzione di chi legge. Un romanzo ben costruito, dove il colpo di scena finale – seppure un po’ troppo veloce – soddisfa pienamente il lettore, lasciandolo a bocca aperta.

È una storia costruita in modo da far crescere l’hype, inizia quasi piatta, un racconto. Viene da chiedersi dove sia il thriller. La scrittura è accattivante, porta a continuare la lettura e piano piano si inseriscono sottintesi, frasi, avvenimenti che incollano sempre più alle pagine, si inizia a intravedere qual è il mistero che sta dietro. Nonostante quindi un inizio che, secondo me, non ha niente a che vedere con un thriller, il romanzo si conclude alla grande. Wilkinson parte da un mistero che sembra già essersi risolto nel migliore dei modi, dal ritorno di Olivia, che nasconde qualcosa, un’infanzia rubata, forse un segreto più grande. L’autore, però, non ci spinge a cercare un responsabile di qualcosa che non va, qualcuno da incriminare. Questo, se da una parte mi ha un po’ delusa, dall’altra parte acquista un senso mano a mano che si procede con la lettura, che si scoprono dettagli a cui non avevamo fatto caso, in un crescendo di segreti e dubbi che portano al finale.

I personaggi sono i interessanti, molto ben definiti, ognuno con un suo ruolo e una sua storia. Questa caratteristica permette a chi legge di entrare in sintonia con la storia di Olivia e di chi le sta intorno. Vogliamo capire perché i fratelli Pitman non siano così convinti del suo ritorno. Ci commuovono i ricongiungimenti con la mamma e il papà della nostra protagonista, è speciale l’amicizia che nasce quasi automaticamente tra Olivia e Nattie, amiche d’infanzia. Tutti rapporti che hanno evidentemente qualcosa di forzato, qualcosa che Olivia si sforza di nascondere, e che piano piano acquista un senso, creando allo stesso tempo una forte empatia con i vari personaggi.

Questo aspetto, unito ad una scrittura, come dicevo, accattivante e scorrevole, fanno di questo libro una lettura che mi sento di consigliare un po’ a tutti, sia agli amanti del genere che a chi si vuol approcciare ai thriller in maniera abbastanza soft.


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Recensione: Tua per sempre, Lara Jean di Jenny Han

Buongiorno lettori!
Strano ma vero, nonostante il lavoro e mille altre cose da fare, sto leggendo parecchio. Il romanzo di cui vi voglio parlare oggi è Tua per sempre, Lara Jean di Jenny Han, terzo e ultimo volume della serie To All the Boys I’ve Loved Before.

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Titolo: Tua per sempre, Lara Jean (To all the boys I’ve loved before #3)
Autore: Jenny Han
Editore: Piemme

Lara Jean sta vivendo il miglior ultimo anno di liceo che una ragazza possa sognare. È perdutamente innamorata del suo fidanzato, Peter, con cui andrà in gita a New York e poi al mare per un’intera settimana. Dopo il matrimonio di papà con la signora Rothschild, frequenterà un’università così vicina da poter tornare a casa ogni weekend a sfornare torte al cioccolato. Purtroppo, però, il destino ha altri piani, e Lara Jean, che detesta il cambiamento più di qualsiasi altra cosa, dovrà ripensare al proprio futuro. Quando il cuore e la testa dicono cose diverse, chi si dovrebbe ascoltare?

Ora. Momento di raccoglimento per la fine di questa serie, per favore. Sarà pensata per un pubblico più giovane, non sarà un capolavoro, non sarà chissà che idea originale. Tutto vero. Ma la porterò sempre nel cuore. To All the Boys I’ve Loved Before è una serie pucciosa, composta da tre volumi che si leggono tutto d’un fiato. Con personaggi adorabili, ben delineati e reali. Non mancano qualche lacrima e qualche risata, cosa chiedere di più?

La lettura di questo ultimo volume, quindi, è stata un battaglia. Da una parte non volevo leggerlo subito per darmi l’illusione che non fosse finita, dall’altra DOVEVO sapere come era andato l’ultimo anno di superiori di Lara Jean, cosa avrebbe deciso per il college, come si sarebbero evolute le cose con Peter (e poi mi mancava l’adorabile Kitty). Quindi, mi ci sono buttata. E anche il mio giudizio finale è un po’ combattuto.

Tua per sempre, Lara Jean è davvero molto carino. La storia scorre con la solita dolcezza della Han, le crisi adolescenziali delle sorelle Song, le loro avventure famigliari. Un papà che è un tesoro, Peter sempre più adorabile. L’ho trovato in linea con gli altri, scorrevole e piacevole al punto giusto. La Han non ci smentisce e ci regala un libro pieno di dolcezza, una storia semplice ma non scontata.

Però, e c’è un però, avrei tanto voluto più LaraJeanEPeter. Esatto. La storia è ovviamente incentrata su Lara Jean, la protagonista, che in questo volume ho trovato abbastanza cresciuta, più matura e pronta a cercare di comportarsi da adulta. Purtroppo ho trovato anche una Kitty più cresciuta, ormai undicenne e un po’ meno divertente. Tornando alla coppia, in questo ultimo romanzo mi è mancata un po’ la storia d’amore della protagonista, lasciata parzialmente da parte per fare spazio a tutto ciò che capita a Lara Jean negli ultimi mesi di scuola. Ci può stare, evita che il libro diventi sdolcinato e monotematico, però cavolo, era l’ultimo. Ed ora cosa faremo senza sapere che succede ai nostri protagonisti? Ci sarebbe da scriverci un’altra trilogia intera.

A parte questa malinconia tutta personale dettata da quello che avrei sperato di trovare, sono abbastanza soddisfatta della conclusione. Dove l’abbastanza non deriva da un terzo volume deludente, ma dal fatto che questo libro, secondo me, di conclusivo ha poco. Ciò che c’è di conclusivo è la Han che nei ringraziamenti dice che la storia tra lei e Lara Jean si è conclusa. Doh!

Ora quindi non ci resta altro che aspettare il film, ad agosto, del primo libro! Io sinceramente non vedo l’ora.


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