3.5 cupcakes

Recensione: Iron Flowers di Tracy Banghart

 

Buon lunedì lettori!
La settimana inizia con la recensione di un libro che uscirà domani per DeA Young Adult e che mi è piaciuto molto. Ci sono stati alcuni punti che non mi hanno convinta, ma in generale non vedo l’ora di leggere il secondo volume.

Buona lettura!

iron flowers cover

Titolo: Iron Flowers
Autore: Tracy Banghart

Quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole, e a volte bastano due sole donne per farlo.
In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e ribelle. Serina è gentile e romantica e ha sempre desiderato diventare una delle Grazie, una delle mogli del principe. Ma il giorno in cui le due ragazze si recano a palazzo, Nomi come ancella, Serina come candidata Grazia, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché contro ogni previsione è proprio Nomi a essere scelta dal principe come sua donna, non Serina… E mentre per Nomi inizia così una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, Serina, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata nell’isola di Monte Rovina, una prigione di donne ribelli in cui per sopravvivere occorre combattere e uccidere. Per entrambe, la fuga è impossibile e un solo errore potrebbe significare la morte.

Appena ho letto la trama di Iron Flowers ho capito che avrei letto questo libro il prima possibile e che quasi sicuramente mi sarebbe piaciuto da matti. Delle due una si è ovviamente avverata visto che ve ne sto parlando prima dell’uscita (arriva in libreria domani), mentre l’altra si è realizzata in parte. “Iron Flowers” mi è piaciuto, ma non l’ho amato alla follia. Pensavo sarebbe stato un libro da 5 stelline, di quelli che ti rapiscono e non ti lasciano andare, invece mi ha lasciato così così.

Quando ho preso in mano il Kobo e ho iniziato a leggere non ricordavo assolutamente nulla della trama, quindi ogni piccola svolta mi ha lasciata abbastanza stupita. Non ricordavo, per esempio, che è Nomi ad essere scelta al posto della sorella come Grazia, nè che Serina venisse mandata in esilio in una prigione con donne guerriere. Tutta la trama è quindi stata una sorpresa piacevole e inaspettata.

Per quanto mi riguarda i problemi con questo libro sono principalmente due: lo sviluppo dei personaggi e lo sviluppo di una parte della trama. I personaggi, principalmente Nomi e quelli secondari, mi hanno abbastanza delusa.

Ero già partita con l’idea che Nomi mi sarebbe piaciuta più di Serina perché era la ribelle, quella che avrebbe ribaltato ogni convinzione e regola per creare un mondo migliore. Quello che ho visto, invece, è una ragazzina ingenua che rincorre un’ideale di ribellione, ma che alla fine non combina nulla. Mi ha dato l’impressione di essere tutto fumo e niente arrosto.

Serina, invece, mi ha piacevolmente stupita. Ha avuto una crescita incredibile all’interno della storia, passando da bambolina nelle mani degli uomini ad una donna capace di pensare, difendere le proprie idee e la propria vita ad ogni costo. Spero verrà approfondita ancora di più nel corso del seguito.

I personaggi secondari sono talmente piatti che anche i colpi di scena ci lasciano praticamente indifferenti. Faccio seriamente fatica a ricordare i nomi a pochi giorni dalla lettura, giusto per capire quanto mi abbiano colpito. L’Erede è praticamente inutile ai fini della storia perché si vede pochissimo e non dice quasi nulla. Il fratello ha una storyline quasi più coinvolgente, ma anche qui ci sarebbe molto da lavorare. Le compagne Grazie di Nomi non so neanche come definirle visto che non fanno altre che lamentarsi o correre dietro all’Erede.
Andiamo leggermente meglio con le donne che incontriamo su Monte Ravina, la prigione dove viene inviata Serina. Anche qui però i personaggi sono poco sviluppati e si dà maggiore spazio alle azioni che a costruire personaggi reali e credibili.

Per quanto riguarda l’altro punto critico del libro oltre ai personaggi, la trama mi ha lasciata un po’ perplessa. Inizialmente non riuscivo a capire quando ci sarebbe stata una svolta seria, ma quando ho superato i tre quarti del libro ho capito che qualcosa non tornava. Fusa come sono non mi ero accorta che il libro non è uno standalone, ma il primo di una serie. Questo ha spiegato il dilungarsi di certe parti e il fatto che non si andasse praticamente avanti con la storia, ma ammetto che non mi ha convinta come è stata gestita la cosa. Ci sono parti che si ripetono e il finale, per quanto mi abbia sorpresa abbastanza, non mi convince. Non capisco dove voglia andare a parare l’autrice, anche perché l’idea che ho non mi entusiasma. Se lo leggete, poi tornate qui sotto a lasciarmi teorie su cosa succederà nel prossimo libro.

Nonostante alcuni punti non perfetti, il libro mi è piaciuto e leggerò sicuramente il secondo appena uscirà. Spero il libro vi ispiri e che vi venga voglia di dargli una possibilità.


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Recensione: Otherworld di Jason Segel

Buongiorno!
Siamo alla fine della settimana e io non vedo l’ora di arrivare a casa e rilassarmi fino a domenica sera. Questa settimana mi ha abbastanza devastata, anche se non so bene perché. La recensione di oggi riguarda un libro che volevo leggere da un po’ e che mi è piaciuto nonostante qualche pecca ci sia.

otherworld cover

Titolo: Otherworld (Otherworld #1)
Autore: Jason Segel
Editore: DeA Planeta

La compagnia ti dà il benvenuto a Otherworld, il mondo virtuale in cui niente è mai stato più reale.
Il futuro è alle porte per Simon e per altri 1999 fortunati: la Compagnia del multimiliardario Milo Yolkin li ha selezionati per testare l’ultimissima versione di Otherworld, il gioco di ruolo online più famoso del secolo.Perché dentro Otherworld puoi essere ciò che vuoi. Un uomo, un dio, un mostro. In Otherworld non esistono regole, non esistono conseguenze. Niente di più emozionante per un nerd pieno di soldi come Simon. Niente che non abbia già fatto. Ma stavolta qualcosa di diverso c’è.Perché Otherworld è l’ultima opportunità che gli rimane per incontrare la sua migliore amica Kat. Un misterioso incidente la costringe infatti in un letto d’ospedale, completamente catatonica e incapace di reagire agli stimoli esterni. Chi l’ha ridotta così? E come mai la Compagnia è interessata a una semplice ragazza come lei, tanto da inserirla nel programma sperimentale che connette la sua mente a una delle realtà virtuali di Otherworld?

Simon non crede alle coincidenze e sa che la Compagnia non lascia nulla al caso… non ha dubbi che Kat sia in pericolo, e pur di salvarla è pronto a tutto. Pronto anche ad avventurarsi in Otherworld, forse per l’ultima volta, e giocare fino alla fine la partita più importante di sempre: quella per ritrovare Kat.

Otherworld” mi ha attirata dal momento in cui ho visto copertina e trama nell’elenco dei libri in uscita per la DeA. Mi ha ricordato un po’ il mondo dell’anime Sword Art Online che guardavo qualche anno fa e che adoravo. Non gioco a nessun videogame se devo essere sincera, ma per qualche motivo mi intrigano tantissimo libri, film o altro che hanno a che fare con questi giochi.

La trama qui non è particolarmente originale: c’è un ragazzo che cerca di salvare la sua amica/cotta adolescenziale intrappolata all’interno di un gioco pieno di pericoli sia dentro la realtà virtuale che in quella reale. Insomma, una storia piena di azione.

Otherworld è un mondo in cui le persone possono soddisfare ogni proprio desiderio e vivere la vita come meglio credono, senza regole, senza restrizioni. Simon è uno dei beta tester ed è affascinato dal mondo creato dalla Compagnia. Presto scopre che la Compagnia ha sviluppato un sistema per permettere alle persone gravemente ferite di vivere una vita semi-normale sfruttando la tecnologia di Otherworld. Kat, amica d’infanzia di Simon, è una di queste persone scelte per testare la tecnologia, essendo rimasta gravemente ferita durante il crollo di un edificio. Simon decide di tentare il tutto e per tutto per raggiungerla all’interno di Otherworld dopo aver intuito che qualcosa non va.

Ho trovato la storia divertente, ben scritta e piuttosto appassionante. Ho davvero divorato il libro e ci sono sinceramente rimasta male quando sono arrivata alla fine perché ero fermamente convinta fosse uno standalone. Speravo di ottenere tutte le risposte alle mie domande in fondo al libro, ma così non è stato, dovendo aspettare un seguito. La scelta di dove interrompere secondo me non ha giovato alla storia perché viene lasciato davvero troppo in sospeso. Di risposte di fatto ne vengono date pochissime e avrei voluto sapere un po’ di più. Così mi è rimasta la curiosità, ma anche il nervoso di non aver compreso tanto di più rispetto al principio.

L’altra problematica per me è stata Simon. Non è un brutto protagonista, ma ha una morale un po’ tutta sua e questo ha creato delle scene a volte forzate e non piacevoli. Mi piace che non sia il solito bello e figo, ma che abbia qualche difetto e sappia scherzarci su, ma la sua “ossessione” per Kat me lo ha fatto un po’ disprezzare, nonostante sia appunto simpatico. Spero di vedere una crescita del suo personaggio e spero che la sua attenzione si sposti dal voler salvare solo Kat a qualcosa di più grande.

Leggero disprezzo per il protagonista a parte, “Otherworld” è un libro che mi fa sperare di poter vivere un’esperienza all’interno di una realtà virtuale, ma allo stesso tempo mi mette ansia per i problemi che ci potrebbero essere. L’idea di poter usare la realtà virtuale per raggiungere pazienti paralizzati ma ancora coscienti, però, la trovo molto interessante. Potrebbe avere sviluppi e applicazioni reali, soprattutto considerando i progressi che si stanno facendo con la tecnologia.

Insomma, se ancora non lo avete capito, io sono qui che aspetto che esca il seguito e non vedo l’ora di averlo tra le manine, anche se temo di dover attendere parecchio. Ci sono alcune cose che non mi hanno convinta, ma tutto sommato è un libro che consiglio a chi ama i videogame e vuole una bella storia d’azione.


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Recensione: Quel che resta di noi di Sam P. Miller

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Ciao a tutti!
Nella recensione di oggi vi parlo di un libro che ormai ho letto qualche settimana fa, ma di cui ancora non vi avevo parlato perché dovevo aspettare il mio turno nel Review Tour. Il libro mi è piaciuto e non vedo l’ora di leggere il secondo, ma avrei voluto qualcosina di più.
Prima di lasciarvi alla recensione, qui sotto nell’accordion potete trovare il calendario con tutte le tappe del Tour.

Cicca qui per il calendario
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Titolo: Quel che resta di noi (Se ti amassi ancora #1)
Autore: Sam P. Miller
Editore: Self

Quanti passi ci sono tra l’odio e l’amore? E quanti, tra ciò che hai sempre detestato e quello che, improvvisamente, desideri con tutte le tue forze?
Pochi, in realtà, se ti chiami Alexander Reevs, sei il capitano della squadra di football del liceo e hai come vicina di casa Miss Perfettina, alias Olivia Williams. Alex è il classico re della scuola. Occhi azzurri, sguardo intrigante e una certa dose di sfrontatezza lo hanno reso una star ma dietro a una facciata da quarterback e incallito rubacuori si nasconde ben altro, qualcosa che nessuno conosce.

Olivia è la sua antitesi, quanto di più lontano dalle sue fantasie. La migliore amica di sua sorella è troppo precisina e indisponente per essere tollerata e il fatto che gli stia sempre tra i piedi e che sia fidanzata con il running back della squadra è un’ulteriore aggravante.
Alex Reevs e Olivia Williams sono due pianeti che viaggiano su orbite diverse, ma cosa succederebbe se le traiettorie cambiassero all’improvviso, facendoli entrare in rotta di collisione?

“Quel che resta di noi” è uno young adult che rispetta un po’ i cliché base degli YA che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni. Lui è bellissimo, popolare, sportivo e, ovviamente, non sopporta lei, bellissima, non esattamente popolare, un po’ secchiona, soprannominata Miss Perfettina. Qualcosa finisce per cambiare tra i due.

Nonostante la trama non proprio originale, questo primo romanzo della serie “Se ti amassi ancora” è scritto molto bene e invoglia il lettore a continuare pagina dopo pagina la storia di Alex e Olivia. I protagonisti sono liceali e per come sono state trattate alcune scene avrei preferito fosse una storia con personaggi leggermente più adulti. Probabilmente sono un po’ particolare io, ma avrei preferito si trattasse di un New Adult piuttosto che di un Young Adult.

Il fatto che i personaggi siano molto giovani non toglie il fatto che la storia sia piacevole da leggere. Olivia è la migliore amica di Eva, sorella di Alex, motivo per cui i due si conoscono da molti anni, non essendosi però mai sopportati. Alex ha degli atteggiamenti che fanno venire voglia a Olivia, ma anche al lettore, di prenderlo a sberle. Avessi incontrato io uno così al liceo non so se ci sarei andata troppo d’accordo. Olivia comunque ha un bel caratterino e non si fa di certo mettere i piedi in testa. Mi è piaciuto molto vedere come ogni aspetto della vita di questa ragazza sia pianificato e tenuto sotto controllo per apparire sempre perfetta agli occhi di tutti (soprattutto dei suoi genitori), mentre davanti a Alex perde totalmente il controllo.

La cosa che non mi ha convinta del tutto è quanto veloce sia stato il cambiamento tra i due. Nonostante i momenti tra Alex e Olivia mi siano piaciuti molto, avrei voluto arrivassimo ad un’attrazione tra i due con del tempo, in modo che entrambi capissero lentamente che l’odio verso l’altro era immotivato. Purtroppo invece il cambio di sentimenti è molto molto veloce e mi è dispiaciuto non poter approfondire questo aspetto del loro rapporto.

Alex e Olivia, in ogni caso, di problemi ne hanno fin troppi. Considerati i loro caratteri e il loro passato, trovarsi improvvisamente attratti l’uno all’altra li destabilizza e mette in crisi loro, ma anche i loro rapporti con le persone che li circondano. È sempre difficile tenere a freno i sentimenti e la passione, ma credo che quando si è così giovani si pensi ancora di meno alle conseguenze che le azioni hanno. I due protagonisti si ritrovano quindi in un gioco di passione sfrenata e incomprensioni difficili da gestire. Trovo che la giovane età amplifichi ancora di più le emozioni provate da Olivia e Alex che compiono azioni sconsiderate e finiscono per ferire più di una persona, oltre a loro.

Il libro finisce con un cliffhanger pauroso e sinceramente non vedo l’ora di leggere il seguito. Sono curiosissima di vedere dove ci porterà l’autrice e come gestirà la situazione che si è creata tra i protagonisti. “Quel che resta di noi” era il primo libro di Sam P. Miller a farsi strada nel mio Kobo e spero di recuperare presto anche gli altri suoi libri. Nel frattempo incrociate con me le dita nello sperare che il seguito arrivi prestissimo perché sono davvero troppo curiosa e impaziente.


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Review Party: L’oceano quando non ci sei di Mark Lowery

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Buongiorno lettori! Oggi siamo qui per festeggiare l’uscita de ‘L’oceano quando non ci sei’ di Mark Lowery, edito da DeA Young Adult.

l'oceano quando non ci sei cover

Titolo: L’oceano quando non ci sei
Autore: Mark Lowery
Link di acquisto: Amazon | Kobo

Un romanzo delicato e commovente che tocca nel profondo, un viaggio in treno che si trasforma in un’avventura imprevedibile come la vita stessa.
Ci sono viaggi che non si dimenticano, momenti che restano scolpiti nel cuore. Come l’ultima vacanza che Martin e il fratellino Charlie hanno trascorso in un minuscolo paese sulle coste della Cornovaglia. Era estate, un’estate straordinaria, e ogni giorno i due bambini andavano al porto per vedere le spettacolari acrobazie del bellissimo delfino che con l’alta marea si spingeva nelle acque cristalline della baia. Sono passati molti mesi da allora, ma Martin e Charlie sono pronti a tutto pur di rivedere quel delfino, i suoi salti, le sue capriole. Anche a scappare di casa un sabato mattina e a percorrere quasi mille chilometri, tra avventure, fughe rocambolesche e incontri di ogni tipo. Martin adora il piccolo Charlie, sa che lui non è come gli altri bambini, che è speciale. È il motivo per cui Martin deve essere il miglior fratello maggiore del mondo e proteggerlo da tutto e tutti. Questo però non è sempre possibile, e Martin lo scoprirà proprio sulle spiagge della sua amata Cornovaglia. Dove lo aspetta, ancora una volta, l’alta marea.

‘L’oceano quando non ci sei’ è un libro particolare. Non me lo aspettavo così, l’ho aperto convinta di trovare una storia per ragazzi, qualcosa di felice e spensierato. Forse la copertina originale, che sa di mare e vacanze gioiose mi ha un po’ sviata.

E quindi il finale mi ha presa alla sprovvista, lasciandomi in lacrime e abbastanza svuotata.

‘L’oceano quando non ci sei’ racconta i cinquecentonovantacinque chilometri che separano Martin e il suo fratellino Charlie da un paesino in Cornovaglia, chilometri che percorrono insieme, alla ricerca dell’alta marea e di un delfino visto l’anno prima in vacanza.
Ma andiamo con ordine.
Martin ha 13 anni, scrive poesie ed è un ometto. Un ragazzino davvero in gamba e dal cuore enorme che adora prendersi cura e proteggere il fratellino.
Charlie, il fratellino, ha 10 anni. Da quando è nato ha avuto parecchi problemi di salute, convive con l’asma e un occhio pigro. Non può mai rimanere da solo, non può correre e non si può stancare.
Martin lo adora, letteralmente. Per lui farebbe di tutto, compreso dargli ragione anche quando pensa che sia solo un po’ pazzo, o lasciargli la scena anche quando vorrebbe un po’ più di attenzione da parte dei genitori.

E un giorno Martin e Charlie si mettono in viaggio, partono provvisti di biscotti e dei risparmi di Martin per andare in Cornovaglia, nel paesino in cui sono stati in vacanza insieme ai loro genitori l’anno precedente, paesino in cui hanno potuto osservare – ogni sera e da vicino – un magnifico delfino. Charlie di quel delfino si è innamorato e Martin lo vuole riportare là, visto che ultimamente i loro genitori sono un po’ assenti e lui vuole fare felice il fratellino.

La vita è una
Un haiku
Nasci poi muori.
Tanto vale mangiare
biscotti buoni.
Martin Tompkins
13 anni

Inizia così un viaggio pieno di imprevisti, in cui Charlie mangia, ride e si nasconde dai controllori. In cui Martin dimentica lo zaino e conosce Hen, una ragazza strana e tutta particolare, che però li aiuterà moltissimo.

La storia si snoda tra capitoli che narrano il presente e flashback che raccontano la vacanza in Cornovaglia dei due fratellini. Due piani temporali che si intrecciano e si completano e che grazie alla bravura dell’autore ci portano al finale pronti a tutto tranne che a quello che stiamo per scoprire. Non posso ovviamente dirvi di più della trama, vi rovinerei la lettura.

Posso solo dire che è una storia particolare, corta e che si fa divorare, ma fitta fitta di sensazioni, di emozioni reali, di sentimenti che si fanno strada dentro al lettore per poi lasciarlo triste e svuotato in fondo. L’oceano quando non ci sei si è rivelato tutt’altro rispetto al libro per giovanissimi che mi sarei aspettata: è una storia che mi sentirei di consigliare a qualsiasi età. È la storia dei sentimenti di Martin, che seppur giovanissimo è forse già troppo cresciuto; è la storia di una famiglia allo stesso tempo legata e divisa per troppo amore.