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Recensione: Foxcatcher – una storia americana di Bennett Miller

Buongiorno a tutti voi ed eccoci qui con il nostro appuntamento settimanale con il cinema! Questo weekend è stato abbastanza tranquillo e ho avuto il tempo di vedere un paio di film, rimanendo indecisa fino alla fine di quale parlarvi oggi. Ormai guardo praticamente o film d’animazione, o drammatici o thriller ed effettivamente, tra sabato e domenica ne ho visto uno per tipo: ‘La principessa splendente’ dello Studio Ghibli, ‘Foxcatcher’ e ‘Following’ di Nolan. Tra i tre però vi voglio parlare di quello drammatico che, come tutti i drammi che si rispettano, si basa su una storia vera.

foxcatcher
Titolo: Foxcatcher – una storia americana
Titolo originale: Foxcatcher
Regia: Bennett Miller
Anno: 2014
Durata: 134 min
IMDB

Medaglie d’oro olimpiche nel 1984, Mark e Dave Schultz si preparano a difendere il titolo ai prossimi Giochi di Seoul. Tuttavia, Mark viene escluso dal gruppo degli atleti selezionati, proprio come suo fratello maggiore, e si sforza di allenarsi da solo. Mark ritrova la speranza quando il filantropo e miliardario John du Pont, intenzionato a mettere insieme la migliore squadra di wrestling in tutto il mondogli gli chiede di aderire al marchio wrestling di un nuovo club. Ma le illusioni paranoiche di Du Pont e la sua irrazionale volontà di garantire la vittoria degli Stati Uniti all’estero avranno la precedenza sulla sua generosità e gentilezza.

Questa volta parliamo di uno sport al quale non sono particolarmente attratta, cioè la lotta libera. Ma nonostante ciò non mi dispiace approciarmi a cose di cui normalmente non mi interesserei (anche se effettivamente da piccola ho praticato un po’ di sana lotta libera con i miei fratelli). Il film racconta di Dave e Mark Schultz, due fratelli e campioni di lotta libera ma non si concentra sulla loro carriera, bensì nel momento in cui i due vengono in contatto con il signor Du Pont. Chi è costui? Un riccone americano, complessato e dal comportamento strano ed enigmatico (questo almeno è ciò che mi è parso dal film). Du Pont ama la lotta libera e decide di seguire e finanziare Mark in modo che possa continuare a vincere numerosi titoli. Sarebbe stato bello se la storia avesse avuto un lieto fine ma, purtroppo, come ho detto prima, si tratta di un dramma e le cose si complicano fino ad un evento del tutto inaspettato che cambierà per sempre le vite dei personaggi coinvolti.

Mark e Dave sono molto affiatati e legati indissolubilmente dalla passione per la lotta libera. Man mano che conosciamo meglio le personalità dei due, capiamo che Mark nutre del risentimento nei confronti del fratello in quanto sente di essere sempre oscurato dalla sua ombra. Mark però deve affrotare il problema per riuscire a concentrarsi sullo sport se vuole vincere il titolo e questo non è facile, soprattutto dopo che Du Pont si mette in mezzo a complicare le cose tra i due. Nei panni dei due fratelli vediamo niente meno che Channing Tatum (Mark) e Mark Ruffalo (Dave), due attori molto bravi e convincenti che hanno saputo offrirci un’interpretazione carica di emozioni.

Ma ciò che mi ha veramente sconvolto (in senso positivo) è stato vedere Steve Carell nei panni di Du Pont. È stata la prima volta che ho visto questo attore non recitare in un film comico, ma interpretare un ruolo molto serio e totalmente distante dai soliti ruoli in cui lo vediamo coinvolto. Devo ammettere che però il risultato è eccezionale, ovvero è riuscito a delineare la personalità complicata e controversa del suo personaggio offrendo un’interpretazione di gran spessore per cui ha ricevuto una nomination agli Oscar.

Non avevo sentito molto parlare di questo film, infatti non l’ho scoperto al cinema ma trovando il trailer su youtube ed è un peccato perchè secondo me è un bel film che, se piace il genere, vale la pena di essere visto.

rating 3.5
anna firma