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Recensione: L’amica perfetta di Emily Lockhart

Buongiorno lettori! Ho una recensione in arretrato ma ho deciso di iniziare con questa perché mi andava di dirvi qualcosa ancora a caldo. Il libro di cui vi parlo oggi è ‘L’amica perfetta’ di Emily Lockhart.

l'amica perfetta cover

Titolo: L’amica perfetta
Autore: Emily Lockhart

È furba, decisa, determinata. Jule West Williams nella vita ha subito tante ingiustizie e sa che cosa significa non avere niente. È per questo che ora nulla la spaventa. Jule non ha paura di scappare, innamorarsi, reinventarsi in mestieri e vite sempre nuovi, ma anche sempre più pericolosi. Ed è proprio tra una vita e l’altra che incontra Imogen. Le due ragazze non hanno praticamente niente in comune. Immie è ricca, di buona famiglia, vive tra New York, Londra e Martha’s Vineyard. Ha tutto ciò che Jule ha sempre desiderato. Eppure tra loro c’è subito intesa. L’intesa diventa amicizia e poi ossessione: improvvisamente a Jule la vicinanza di Imogen non basta più. Lei vuole essere Imogen. In un attimo, il legame tra loro diventa un vortice che gira sempre più veloce. E da cui, una volta risucchiati, è impossibile uscire vivi.

Parto da subito dicendovi che il mio commento è un ni. L’amica perfetta, purtroppo, non mi ha convinta per diversi aspetti. Dopo una trama intrigante ed un inizio che mi ha subito coinvolta e che prometteva il meglio, mi sono un po’ persa nella storia e alla fine non mi ha lasciato granché.

Il romanzo racconta la storia di Jule e Imogen, due ragazze molto diverse che hanno in comune il fatto di essere orfane. Si sono conosciute in giovane età, si sono perse a causa di scelte differenti ed ora per una serie di coincidenze più o meno casuali si sono ritrovate.

Vorrei partire dalle cose negative, così da togliermele subito. L’amica perfetta è un libro molto strano. Vi confesso che arrivata in fondo sono rimasta a fissare la pagina dei ringraziamenti con aria ebete per qualche bel minuto. Sopra la testa mi lampeggiava una domanda ‘E quindi??’. Non sono riuscita a capire bene dove l’autrice volesse andare a parare, si parla di un thriller, ma lo schema del thriller non ce l’ho trovato. Tutta la vita di Jule è un po’ un mistero e sembra che l’intento dell’autrice fosse quello di raccontare la sua storia, il suo rapporto con Imogen, i suoi problemi. La mia perplessità in questo senso credo quindi derivi dal fatto che non ho trovato ciò che mi aspettavo, e quello che ho trovato mi ha lasciata un po’ perplessa.

La seconda cosa che a me personalmente non ha entusiasmato, ma che trovo molto interessante è il modo di raccontare scelto dall’autrice. Parte dal presente e ad ogni capitolo è come se riavvolgesse un pezzo di una videocassetta per poi guardarlo. E continua così per un anno, per poi tornare al presente, esattamente dove è partita la storia, esattamente un anno dopo il punto in cui è arrivata con questo riavvolgi e guarda.
Come dicevo trovo che sia un modo particolare, interessante e curioso per raccontare un romanzo. Io però l’ho trovato difficile da seguire, complice forse la stanchezza visto che riesco a leggere quasi solo la sera, ma non mi ha permesso di leggere in scioltezza.

Detto questo, L’amica perfetta è un romanzo molto particolare, con una trama originale e una narrazione, come vi ho detto, molto singolare. I personaggi sono tratteggiati volutamente in maniera fumosa, con molti dettagli ‘inutili’ e molto mistero che copre parti della personalità, pensieri e sensazioni. Questo, insieme alla narrazione alla rovescia, permea il libro di un senso di mistero e di ansia che obbliga il lettore ad arrivare fino in fondo, a chiedersi cosa possa ancora succedere, cosa abbia portato a ciò che sta leggendo.

Nonostante non mi abbia entusiasmato, vi invito a dare una possibilità a L’amica perfetta per due motivi: è libro diverso dal solito, particolare e per questo merita di essere letto con curiosità e apertura. Il secondo motivo è sempre legato alla stranezza di questo romanzo: come per tutte le cose particolari, i pareri si dividono molto di più, c’è chi lo adora e chi invece vi rimane totalmente indifferente. Sono curiosissima di conoscere i vostri pareri.


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Recensione: Iron Flowers di Tracy Banghart

 

Buon lunedì lettori!
La settimana inizia con la recensione di un libro che uscirà domani per DeA Young Adult e che mi è piaciuto molto. Ci sono stati alcuni punti che non mi hanno convinta, ma in generale non vedo l’ora di leggere il secondo volume.

Buona lettura!

iron flowers cover

Titolo: Iron Flowers
Autore: Tracy Banghart

Quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole, e a volte bastano due sole donne per farlo.
In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e ribelle. Serina è gentile e romantica e ha sempre desiderato diventare una delle Grazie, una delle mogli del principe. Ma il giorno in cui le due ragazze si recano a palazzo, Nomi come ancella, Serina come candidata Grazia, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché contro ogni previsione è proprio Nomi a essere scelta dal principe come sua donna, non Serina… E mentre per Nomi inizia così una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, Serina, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata nell’isola di Monte Rovina, una prigione di donne ribelli in cui per sopravvivere occorre combattere e uccidere. Per entrambe, la fuga è impossibile e un solo errore potrebbe significare la morte.

Appena ho letto la trama di Iron Flowers ho capito che avrei letto questo libro il prima possibile e che quasi sicuramente mi sarebbe piaciuto da matti. Delle due una si è ovviamente avverata visto che ve ne sto parlando prima dell’uscita (arriva in libreria domani), mentre l’altra si è realizzata in parte. “Iron Flowers” mi è piaciuto, ma non l’ho amato alla follia. Pensavo sarebbe stato un libro da 5 stelline, di quelli che ti rapiscono e non ti lasciano andare, invece mi ha lasciato così così.

Quando ho preso in mano il Kobo e ho iniziato a leggere non ricordavo assolutamente nulla della trama, quindi ogni piccola svolta mi ha lasciata abbastanza stupita. Non ricordavo, per esempio, che è Nomi ad essere scelta al posto della sorella come Grazia, nè che Serina venisse mandata in esilio in una prigione con donne guerriere. Tutta la trama è quindi stata una sorpresa piacevole e inaspettata.

Per quanto mi riguarda i problemi con questo libro sono principalmente due: lo sviluppo dei personaggi e lo sviluppo di una parte della trama. I personaggi, principalmente Nomi e quelli secondari, mi hanno abbastanza delusa.

Ero già partita con l’idea che Nomi mi sarebbe piaciuta più di Serina perché era la ribelle, quella che avrebbe ribaltato ogni convinzione e regola per creare un mondo migliore. Quello che ho visto, invece, è una ragazzina ingenua che rincorre un’ideale di ribellione, ma che alla fine non combina nulla. Mi ha dato l’impressione di essere tutto fumo e niente arrosto.

Serina, invece, mi ha piacevolmente stupita. Ha avuto una crescita incredibile all’interno della storia, passando da bambolina nelle mani degli uomini ad una donna capace di pensare, difendere le proprie idee e la propria vita ad ogni costo. Spero verrà approfondita ancora di più nel corso del seguito.

I personaggi secondari sono talmente piatti che anche i colpi di scena ci lasciano praticamente indifferenti. Faccio seriamente fatica a ricordare i nomi a pochi giorni dalla lettura, giusto per capire quanto mi abbiano colpito. L’Erede è praticamente inutile ai fini della storia perché si vede pochissimo e non dice quasi nulla. Il fratello ha una storyline quasi più coinvolgente, ma anche qui ci sarebbe molto da lavorare. Le compagne Grazie di Nomi non so neanche come definirle visto che non fanno altre che lamentarsi o correre dietro all’Erede.
Andiamo leggermente meglio con le donne che incontriamo su Monte Ravina, la prigione dove viene inviata Serina. Anche qui però i personaggi sono poco sviluppati e si dà maggiore spazio alle azioni che a costruire personaggi reali e credibili.

Per quanto riguarda l’altro punto critico del libro oltre ai personaggi, la trama mi ha lasciata un po’ perplessa. Inizialmente non riuscivo a capire quando ci sarebbe stata una svolta seria, ma quando ho superato i tre quarti del libro ho capito che qualcosa non tornava. Fusa come sono non mi ero accorta che il libro non è uno standalone, ma il primo di una serie. Questo ha spiegato il dilungarsi di certe parti e il fatto che non si andasse praticamente avanti con la storia, ma ammetto che non mi ha convinta come è stata gestita la cosa. Ci sono parti che si ripetono e il finale, per quanto mi abbia sorpresa abbastanza, non mi convince. Non capisco dove voglia andare a parare l’autrice, anche perché l’idea che ho non mi entusiasma. Se lo leggete, poi tornate qui sotto a lasciarmi teorie su cosa succederà nel prossimo libro.

Nonostante alcuni punti non perfetti, il libro mi è piaciuto e leggerò sicuramente il secondo appena uscirà. Spero il libro vi ispiri e che vi venga voglia di dargli una possibilità.


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WWW…Wednesday #26

Buongiorno! Quanto sono belle queste giornate calde e di sole? Quali libri state leggendo in questi giorni? Noi come sempre approfittiamo dell’appuntamento a metà settimana per aggiornarvi sulle nostre letture…e se volete parlare di qualcuno di questi titoli, non vi resta che commentare o scriverci privatamente <3

Letto

In lettura

Da leggere

In questi giorni ho letto un libro misterioso che però non posso nominare o rovinerei la sorpresa a persone che partecipano alla mia stessa iniziativa, una Reading Chain. Per ora quindi il libro letto rimane sempre “Fai piano quando torni”. Ho iniziato “Otherworld”, che mi sta piacendo parecchio. Conto ancora di leggere “Everless”, libro incluso nella Fairyloot di dicembre che ho lì da mesi, ma non riesco ad iniziare.

Letto

In lettura

Da leggere

Finito ‘Fai piano quando torni‘ di Silvia Truzzi, che mi è piaciuto ma non mi ha convinta al 100%, mi sono buttata su ‘Il sentiero degli alberi di limone‘ di Nadia Marks di cui vi parlerò qui sul blog mooolto presto. Prossima lettura non saprei, ma credo che potrei leggere ‘Scrivere è un mestiere pericoloso‘ della Basso: vedremo.

Teaser Tuesday #157

Buon pomeriggio lettori! Dopo la recensione di questa mattina, eccomi anche con l’appuntamento con il Teaser Tuesday. Vi lascio un passaggio dello stesso libro, ‘Ogni attimo è nostro’ di Luigi Ballerini, nella speranza di incuriosirvi ulteriormente

teaser tuesday

«Comunque grazie!» le ripeto, nel caso non mi abbia sentito. Merito suo se l’ho spuntata con la macchina, da solo non ce l’avrei mai fatta. È stata lei poco fa a convincere mio padre a lasciarcela.
“Stefano, possiamo benissimo farne a meno per una settimana, non abbiamo in programma di andare da nessuna parte in particolare. Tra l’altro tu hai anche la trasferta a Londra, non la useresti comunque, e io vado in ufficio con i mezzi. Davvero l’auto a noi non serve nei prossimi giorni. E poi così Giacomo può farsi la sua vacanza della Maturità, sarebbe un peccato se gliela negassimo…”

La carta vincente è stata proprio quella della vacanza della Maturità. Lo sapevo, e lo sapeva anche lei: papà in fondo è un tenerone. Così tanto da concederci la sua macchina nuova che per fortuna posso guidare anch’io, neopatentato. Devo dire che anche le foto di Fab con il gesso hanno fatto il loro effetto, soprattutto il selfie che ci siamo scattati in uscita dal pronto soccorso, lui sulla carrozzina e io dietro con la faccia contratta per lo sforzo come se spingessi un elefante. Quando l’ho visto sorridere e inclinare un po’ la testa, ho capito che era fatta.

“Non gli abbiamo fatto prendere la patente per poi tenerlo chiuso in casa, sono i rischi che ogni genitore deve correre. Anche il rischio di dormire male stanotte…” e con questo mamma ha chiuso il discorso sparando la sua cartuccia migliore. E lui si è definitivamente arreso.
Che grande mia madre.
«Grazie di cosa?» mi chiede, con un fare un po’ vezzoso, indaffarata a trafficare con le sue collane. Ha capito benissimo invece.
«Dai lo sai… senza di te non saremmo mai partiti» Mi fissa negli occhi dallo specchio.
«Sii prudente, però. Hai la patente da pochi mesi e il viaggio è molto lungo» mi dice appoggiando entrambe le collane sul comò.
«Ma’, non ti preoccupare, sai che vado piano» cerco di tranquillizzarla. Però questa non è una bugia tanto per tenerla buona, in macchina sto attento davvero. Mi piace la guida in sé, non ho bisogno di andare veloce. In macchina mi sento adulto, mi sento libero. Ho l’impressione che potrei arrivare ovunque.
Annuisce, come per dire lo so, e mi fido di te.

Diciotto e trentasei- Ogni attimo è nostro di Luigi Ballerini

divisore dx

cover ogni attimo è nostro
L’estate della maturità, l’avventura di una vita. Ma basta un secondo per cambiare tutto.

Giacomo ha un problema: se stesso. Troppo basso, troppo goffo, troppo medio. Per fortuna ci sono gli amici: senza Fabione e Martina sarebbe stato impossibile sopravvivere fino all’ultimo giorno di liceo. Lui, l’amico migliore del mondo. Lei, la ragazza che ha sempre sognato. Un trio perfetto. Un trio che ha superato ogni difficoltà, fino all’impossibile prova di maturità. Ma una cosa è certa: dopo gli esami arrivano le vacanze e dopo le vacanze c’è la libertà, la vita vera. E Giacomo non intende perdersi nemmeno un istante del futuro che lo aspetta. Il futuro però comincia nel peggiore dei modi, perché Giacomo, mentre fa le valigie, non si sente bene, e Fabione complica la situazione poco prima della partenza. E, come se non bastasse, piove, continua a piovere: un luglio caldissimo annegato da una pioggia ininterrotta. Sembra proprio che tutto voglia mettersi contro Giacomo e la sua avventura alla volta del Salento. Che tutto gli stia dicendo di non partire. Ma Giacomo non ascolta, e alla fine il viaggio inizia. Mille chilometri di musica, confidenze, segreti. Un viaggio in cui ogni attimo è unico e irripetibile e conta, e niente va sprecato. Perché tutto può finire all’improvviso.