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Letture del mese – Giugno 2018

mon firma

Titolo: Rebel. Il deserto in fiamme (Rebel of the Sands #1)
Autore: Alwyn Hamilton
Genere: Fantasy
Pagine: 219
 
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Titolo: Restore Me (Shatter Me #4)
Autore: Tahereh Mafi
Genere: Distopia
Pagine: 435
 
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Titolo: Tried & True (THIRDS #10)
Autore: Charlie Cochet
Genere: MM Romance
Pagine: 254
 
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Titolo: E così, forse, sarai felice
Autore: Alessia Esse
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 526
 
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Titolo: L’Ordine della spada (Black Friars #1)
Autore: Virginia De Winter
Genere: Fantasy
Pagine: 682
 
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Titolo: L’Ordine della penna (Black Friars #2)
Autore: Virginia De Winter
Genere: Fantasy
Pagine: 500
 
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Titolo: L’ordine della Croce (Black Friars #3)
Autore: Virginia De Winter
Genere: Fantasy
Pagine: 528
 
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la vita fino a te cover
Titolo: La vita fino a te
Autore: Matteo Bussola
Genere: Narrativa
Pagine: 202
 
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Titolo: Paradiso cercasi
Autore: Megan Maxwell
Genere: Romance
Pagine: 432
 
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paradiso cercasi cover
figlie del mare cover
Titolo: Figlie del mare
Autore: Mary Lynn Bracht
Genere: Narrativa storica
Pagine: 370
 
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Titolo: 13 anni dopo
Autore: Kerry Wilkinson
Genere: Thriller
Pagine: 333
 
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13 anni dopo cover
certi segreti cover
Titolo: Certi segreti
Autore: Kim Van Kooten
Genere: Narrativa
Pagine: 256
 
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Recensione: Controvento di Federico Pace

Buongiorno!
Iniziamo la settimana con un recensione particolare. E non perché abbia qualcosa di strano o perché parli di un libro fuori dal comune ma perché, cari lettori, arriva dritta dritta da Anna. Chi ci segue dall’inizio si ricorderà di lei, l’addetta ai film, poi sparita dal blog per rincorrere i suoi sogni di libertà e la sua voglia di scoprire il mondo. Ora è tornata, ha letto un libro e ci teneva a condividere il suo pensiero con voi. Quindi, a lei la parola!

Chi mi conosce sa che sono una appassionata lettrice di fumetti e manga, però ogni tanto mi riservo di leggere qualche libro per cambiare. Ho dei gusti difficili però se effettivamente trovo il libro giusto, in poco tempo è anche finito. Il libro che ho avuto occasione di leggere s’intitola “Controvento: storie e viaggi che cambiano la vita” di Federico Pace. Ho scoperto questo libro guardando una puntata de “Alle falde del Kilimangiaro” in cui l’autore ne parlava. Essendo molto sensibile al tema del viaggio non ho potuto non provare a leggerlo.

controvento cover

Titolo: Controvento: storie e viaggi che cambiano la vita
Autore: Federico Pace
Editore: Einaudi
Link di acquisto: Amazon | Kobo

Dai colori dell’India ai segreti del Monte Athos. Dalla sterminata cordigliera dell’America Latina agli ipnotici silenzi della Siberia. Dalle dolci sinuosità della Moldava fino al Pacifico e oltre. Dalle antiche vie che costeggiano il mare alle strade che uniscono le grandi città. Il viaggio in auto di Oscar Niemeyer lungo oltre mille e duecento chilometri da Rio de Janeiro fino a Brasilia per dare vita a una città mai esistita prima. Il cammino a piedi di Vincent Van Gogh tra il Belgio e la Francia nell’inverno in cui finí per capire cosa gli serviva davvero per diventare pittore. La soglia inattesa con cui è costretta a misurarsi Frida Kahlo. La fuga di Joni Mitchell dalle battaglie meschine della fine di un amore. La corsa insonne di Keith Jarrett verso Colonia. Controvento racconta le storie di chi, attraversando un ponte, mettendosi su una strada, salendo su un autobus o un treno, ha trovato in un giorno, in un istante, il modo di cambiare e trasformarsi. I viaggi hanno segnato la vita di molti e di molti altri la segneranno nel tempo che verrà: perché l’altro e l’altrove hanno sempre in serbo qualcosa che non abbiamo ancora conosciuto, che lenirà il nostro dolore e ci schiuderà il passaggio verso la strada poco battuta.

Controvento raccoglie le esperienze di personaggi più o meno conosciuti che, ad un certo punto della loro vita, hanno intrapreso un viaggio che ha cambiato non necessariamente la loro vita, ma almeno il modo di approciarsi ad essa. Da Van Gogh ad Anna Maria Ortese, da Frida Khalo a Charles-Edouard Jeanneret. Se non conoscete alcuni di questi nomi non vi spaventate, perché molti dei personaggi che vengono raccontati in questo libro sono persone di cui nemmeno io avevo mai sentito parlare.

Il libro è un insieme di brevi capitoletti in cui vengono raccontati i viaggi che hanno dato una svolta radicale ai numerosi personaggi coinvolti. La pecca è che a volte questi capitoli sono davvero brevi e non permettono di immergersi appieno nelle storie che vengono raccontate una di seguito all’altra. In particolare, per alcuni personaggi è stato difficile capire appieno l’apporto del viaggio nella loro vita data la brevità dello spazio dedicato.

Mi è piaciuto molto come l’autore ci introduce ai numerosi viaggi che ci racconta nelle pagine del libro: “Un passo più in là, un movimento ampio o breve. Andare via proprio in un certo momento. È allora che la vita inizia ad accadere.” Questo non significa che bisogna per forza prendere un aereo ed attraversare mezzo mondo per capire chi siamo e/o per dare una svolta alla nostra vita. O meglio, questo non è il solo modo e, come viene raccontato più volte, il cambiamento può dipendere semplicemente dalla scoperta di un angolo nascosto della città in cui si è sempre vissuto o dall’accorgerci di qualcosa che è sempre stato lì. I diversi viaggi che vengono raccontati non parlano solo di cambiamenti, ma anche di battaglie personali, attese e riconquiste.

È un libro semplice, scritto con uno stile molto scorrevole e, data la brevità e l’indipendenza dei capitoli, è l’ideale da leggere a puntate durante una pausa pranzo, in un momento di relax a casa sul divano o prima di andare a dormire. Un libro che magari non sarà uno tra i vostri preferiti, ma che in qualche modo ci invita a compiere quel movimento più o meno ampio e, se necessario, ad andare controvento per poter vivere appieno il più grande viaggio e avventura di tutti: la nostra vita.

Recensione: Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol

Buongiorno!
Concludiamo la settimana con una recensione di un libro italiano, uscito lo scorso anno. È un libro che ti prende e non ti lascia andare finché non è finito e forse nemmeno allora. Qualcosa mi è rimasto dentro e spero di riuscire a convincervi a dargli una possibilità e un posto nelle vostre librerie.
Vi ricordo anche, giusto per metterci un po’ di pubblicità, che potete iscrivervi al Gruppo di Lettura che abbiamo organizzato insieme ad altri blog e che trovate qui.

mio fratello rincorre i dinosauri cover
Titolo: Mio fratello rincorre i dinosauri
Autore: Giacomo Mazzariol
Editore: Einaudi
Disponibile in italiano:
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Mi chiamo Giacomo Mazzariol, ho diciotto anni. Vivo in una cittadina del Veneto con i miei genitori, le mie sorelle Chiara e Alice e mio fratello Giovanni. Io sono il secondogenito, Giovanni è il più piccolo; ci togliamo sei anni. Ci sono alcune cose che dovete sapere, di Giovanni. Lui è uno che, se va a prendere il gelato e gli chiedono: “Cono o coppetta?”, risponde: “Cono!”, e se io gli faccio notare che poi il cono non lo mangia dice: “Be’, neanche la coppetta la mangio!” Giovanni è uno che paga, prende il resto e lo butta via con lo scontrino. È uno che ruba il cappello a un barbone e scappa. Che ama i dinosauri e il rosso. Che va al cinema con una compagna di classe, torna a casa e annuncia che si è sposato. Che balla in mezzo alla piazza, da solo, al suono della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Per lui il tempo è sempre venti minuti, mai più di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle, e se è inverno e non ne trova, porta loro foglie secche. Giovanni sa essere estenuante, logorante. Giovanni ha dodici anni e un sorriso più grande dei suoi occhiali. È molto meno bravo di me in matematica, però è più simpatico. Giovanni ha un cromosoma in più.

 

Mio fratello rincorre i dinosauri non è una storia che si legge ovunque. È un libro che mi è venuto spontaneo associare a Notti in bianco, baci a colazione (qui la mia recensione) perché ci regala una finestra sulla vita di persone reali, ci mostra momenti della loro quotidianità che ci incantano e ci fanno vedere la magia anche nelle cose più semplici.
Giacomo, l’autore, ha qualche anno meno di me e nella lettura si percepisce, ma trovo che la sua giovane età regali qualcosa in più al suo romanzo. Lo rende quasi più reale, più vero. Ad alcune persone ho visto che la cosa non è piaciuta perché pensano che l’età dell’autore “rovini” un bel racconto, ma cosa può esserci di più bello di un racconto scritto senza troppe revisioni e termini altisonanti, al punto da farlo sembrare quasi scritto di getto, senza revisioni?

Giacomo parla di un argomento che trovo non venga trattato molto, ma forse la colpa è mia che leggo libri di un certo genere in cui persone come Giovanni non vengono inserite. Ametto di non sapere molto della Sindrome di Down, ma ho trovato che la storia di questi due fratelli mi abbia fatto vedere qualcosa in più sul rapporto che c’è con queste persone così speciali. Ho sempre immaginato che la situazione in famiglia potesse a volte essere complicata, ma Giacomo ci regala una visione tutta diversa e personale sulla loro vita insieme. Raccontandoci la loro vita tramite vari momenti, a partire da prima della nascita di questo bimbo con poteri speciali fino ad arrivare all’adolescenza, ci mostra come ci voglia poco a capire che un cromosoma in più non rende Giovanni diverso, ma proprio speciale. È difficile scrivere questa recensione perché ho un po’ paura che ogni mia parola venga mal interpretata, ma quello che voglio dire è che dalle parole di Giacomo traspare questa
visione semplice e meravigliosa che ha suo fratello della vita.
Giovanni è giocherellone, divertente, pieno di gioia e di vita, ma soprattutto pieno di amore. Mi ha stupita come Giacomo abbia ammesso le sue difficoltà nel rapportarsi con il fratello e con gli altri a cui ha nascosto Giovanni per un bel po’ di tempo, ma mi è piaciuto seguirlo nella sua evoluzione e nella maturità che ha dimostrato andando avanti con gli anni e capendo che il suo fratellino non era motivo di vergogna, ma di orgoglio. La storia di questa famiglia ci fa capire che a volte si commettono degli sbagli nel trattare le persone, ma che basta dimostrare di essere sempre presenti e amare quelle persone per essere perdonati.

L’unica cosa che non mi ha entusiasmata è il fatto che a volte vengano messe in bocca a bambini parole che sembrano davvero troppo mature e strutturate, quasi che fossero forzate. Non so bene come spiegarlo, ma in tutto il libro ho avuto un paio di volte la sensazione che venissero fatte dire a bambini delle frasi per renderle più significative.

Insomma, un libro speciale, emozionante e pieno di amore che consiglio davvero a chiunque. Consiglio anche di andare a vedere il video che Giacomo menziona alla fine del volume e che pare sia il motivo per cui l’Italia ha imparato a conoscere questa famiglia incredibile.

rating 4

mon firma

Recensione: Notti in bianco, baci a colazione di Matteo Bussola

Buon pomeriggio!
Anna ci aveva mandato un recensione, ma alla fine abbiamo deciso di pubblicare la mia oggi, quindi eccomi qui! Libro stupendo, ma scriverne una recensione è stato difficilissimo..non so perché ma trovo sempre difficile scrive di libri che mi sono piaciuti così tanto. Spero di invogliarvi un po’ a leggerlo perché ne vale davvero la pena!

notti in bianco baci a colazione
Titolo: Notti in bianco, baci a colazione
Autore: Matteo Bussola
Editore: Einaudi
Goodreads

– Papà, – ha detto, – quando hai incontrato
la mamma, come hai fatto a sapere che era
la mamma?
– L’ho capito dopo circa dieci minuti.
– E da cosa?
– Quando ci siamo incontrati la prima volta,
si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra
la testa, e si è fatta uno chignon senza
neanche un elastico, solo annodandoli.
– E allora?
– E allora lí ho capito che lei aveva
disperatamente bisogno di un elastico.
E io dei suoi capelli.
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell’«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.

 

Mi risulta sempre difficile scrivere di un libro che ho amato, ma questa volta voglio provarci. Quando ho preso in mano la prima volta il Kindle con dentro caricato “Notti in bianco, baci a colazione”, non sapevo bene cosa aspettarmi. L’unica cosa che sapevo è che le mie amiche ne avevano parlato benissimo e quindi perché non provare a leggerlo anche io?
Quello che mi sono trovata tra le mani è qualcosa che non mi sarei mai aspettata: una storia semplice, che però insegna molto. Una storia che ha poco di continuativo, ma che racconta tanti piccoli momenti della vita di una famiglia che, vi assicuro, imparerete ad amare. Matteo Bussola è un fumettista e uno scrittore, ma prima di tutto è un padre e questo emerge da ogni parola e da ogni pagina del suo libro in cui ci racconta come affronta la vita insieme alle sue quattro donne.
Ho trovato incredibile la felicità che ci viene mostrata e la gioia con cui questa famiglia affronta ogni cosa, ma soprattutto ho apprezzato come l’autore sia riuscito a rendere ogni situazione e evento in maniera semplice, anche quando non lo erano affatto.
Sono certa che una mamma o un papà apprezzeranno un libro del genere mille volte più di me che non sono mamma, perché loro queste situazioni le hanno vissute o le vivono tutti i giorni e io mi sono resa conto leggendo questo romanzo, di quanto fare i genitori sia difficile e allo stesso tempo gratificante e bellissimo. Matteo Bussola prova a insegnare alle sue figlie tante cose, alcune semplici e alcune molto complesse, ma le bimbe, che sono molto piccole, sono anche molto sveglie e comprendono. Spesso, sono proprio loro a insegnare al loro papà come funzionano le cose e mi sono ritrovata più volte a chiedermi se anche io ho, crescendo, ho aiutato i miei genitori a capire meglio il mondo.
Come genitori, si ha una responsabilità enorme, perché si ha ogni giorno la possibilità di formare delle menti, di aiutarle a comprendere meglio la vita e Bussola, con le sue bambine, fa un lavoro spettacolare. Insegna che l’amore è uguale per tutti, che sia fra uomo e una donna, fra due uomini o fra due donne, ma impara anche che “l’amore non è uno, sono tanti”. Insegna che bisogna essere gentili, che bisogna fare del bene e affronta anche le domande più difficili che le sue figlie gli pongono, come quelle sulla morte. Sto scrivendo la recensione mentre sono in treno ed è il 15 luglio. Non so quando la leggerete voi questa recensione, ma ora, mentre scrivo, mi chiedo come spiegherebbe lui alle sue bambine cosa è successo ieri a Nizza. Trovo che le sue parole siano sempre misurate, ma assolutamente veritiere e probabilmente dopo aver finito di scrivere andrò a cercare su Facebook se ha fatto qualche commento al riguardo. Matteo Bussola è particolarmente bravo a spiegare il mondo, come dovrebbe essere almeno, alle sue bambine, ma pubblicando questo libro, ha spiegato il mondo un po’ a tutti.
Quando ho chiesto a mia mamma di ordinarmi il cartaceo da Amazon, mi ha chiesto di cosa parlasse il libro e ho fatto fatica a risponderle, perché non saprei delineare una trama. Le ho detto, però, che è un libro che racconta la vita, vista dagli occhi di un padre e di un uomo che vede il mondo in maniera meravigliosa, ma che soprattutto vede la vita familiare in un modo unico.
“Notti in bianco, baci a colazione”, alla fine, parla di famiglia e che voi siate genitori o meno, posso solo consigliarvelo caldamente. Mi ha fatta ridere, mi ha fatta piangere ed emozionare e un libro che scatena così tante emozioni può essere solo letto dal maggior numero di persone possibile.
Se lo avete letto fatemi sapere che cosa ne pensate, sono davvero curiosa!

rating 5

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