Buongiorno!
Sono un po’ di corsa nel lasciarvi il Teaser Tuesday di oggi, ma eccolo qui. Tratto da un libretto che ho letto in un pomeriggio, carino anche se altamente irreale. Ma ve bene così, ogni tanto servono anche i libri così, che non rappresentano una realtà possibile, ma ci fanno sognare in ogni caso.
È a tema Natale, ma io leggo i libri ambientati a Natale in ogni periodo (stranamente sotto Natale quasi mai). Lo avete letto? Vi incuriosisce?
«Siete stati da Babbo Natale?»
Kelsey annuì. «Due volte. La prima avevo dimenticato di dirgli una cosa, così sono tornata. Si ricordava di me. Ha detto che avrebbe…»
«Kelsey» la interruppe Pip. «Bastava rispondere con un sì o un no.»
«Oh, allora, sì. Siamo stati da lui.»
«Sbaglio o eravate nel mio negozio, ieri?» domandò Ryan, accantonando l’iniziale proposito di non dare confidenza ai piccoli.
«Il negozio di bambole? Sì, mi piace tantissimo» sorrise Kelsey.
«È ben fornito, certo» convenne Pip in tono assennato. «Se ti piacciono le bambole» non poté fare a meno di aggiungere.
Ryan scoppiò a ridere. «A me piacciono molto.»
«Anche a me» ripeté Kelsey.
«Puoi venire quando vuoi» la invitò Ryan, ricordando l’estasi che aveva letto negli occhi della bambina, il giorno prima.
La piccola non se lo fece ripetere due volte. «Grazie. Se Pip è d’accordo, verrei volentieri dopo pranzo.»
«Ora mi ricordo» proruppe Max. «Sei l’esperta che mi ha aiutato a scegliere la bambola per mia nipote.»
«Esattamente. Mi chiamo Kelsey. Lui è mio fratello Peter, ma io lo chiamo Pip. Lo preferisco.»
«Lieto di fare la vostra conoscenza. Io sono Max.»
I bambini gli strinsero la mano e si voltarono verso la donna.
«Ryan» comunicò lei.
«Io ho sei anni» annunciò Kelsey. «Pip ne ha nove.»
«Io ne ho trentaquattro» informò Max in tono grave. «Tu, Ryan, quanti ne hai?»
Lei lo guardò sorpresa. «Ventotto.»
«Sei sposata?» incalzò la piccola.
«No» sorrise lei. «Non sono sposata.»
«Tu, Max?» domandò Pip.
«No» rispose quello divertito. «E tu Pip, ce l’hai una ragazza?»
«Ha solo nove anni!» obiettò Kelsey ridendo.
«Giusto» disse Max, strizzando l’occhio a Ryan.
Lei allungò la mano verso il bicchiere del tè, chiedendosi come potessero un bel sorriso e un’occhiata maliziosa far salire di colpo la temperatura corporea.Capitolo 2 – UN SOGNO DI NOME RYAN di Gina Wilkins