guida galattica per gli autostoppisti

Lettura di gruppo: Guida Galattica per gli autostoppisti

Buongiorno lettori!!
Oggi arrivo con una proposta nata grazie al super gruppo della 2019 Ikigai Book Challenge (siete sempre in tempo ad unirvi seguendo le istruzioni QUI). Da parecchio non organizziamo una lettura di gruppo e quindi, chiacchierando, si è fatta strada l’idea di un nuovo #leggiconikigai. Si stava parlando di Guida Galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams e, oltre all’entusiasmo di chi l’ha già letto, sono spuntate alcune ragazze che sostengono di rimandarlo da troppo tempo. Quindi, ci siamo dette, perché non leggerlo insieme? Tra il resto, la magnifica nuova edizione Oscar Vault è scontata del 25% fino al 22 aprile. Quale occasione migliore??

Ma andiamo subito a vedere il libro scelto!
guida galattica per gli autostoppisti

Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti || Autore: Douglas Adams
Goodreads || Acquisto ebook || Acquisto cartaceo

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione…

È un libriccino di poco più di 200 pagine, leggero e divertente, anche se a tratti fa pensare, che si legge in davvero poco tempo. La mia idea, quindi, era quella di dividerlo in blocchi da 3 capitoli al giorno per 12 giorni (l’ultimo giorno ne rimarranno solo due).
In questo modo la mole di lettura sarebbe davvero piccina e tutti riuscirebbero a starci dietro.

Non vi metto qui tutta la divisione, per la lettura ci sarà un gruppo Telegram (eh già, ormai ci siamo affezionate) in cui ogni mattina verranno ricordati i i capitoli della giornata ed ogni sera si potrà chiacchierarne. Vorrei partire il primo aprile e quindi continuare fino al 12. Che ne dite? Chi è dei nostri?

Per iscrivervi basta seguirci sul canale Telegram (o su Bloglovin o via mail) ed entrare in questo GRUPPO…Più semplice di così! Ovviamente anche chi l’ha già letto ma vuole rileggiucchiarlo in compagnia è il benvenuto.

Ultima cosa, se durante la lettura volete pubblicare citazioni, pareri, fotografie o altro sui social, mettete l’hashtag #leggiconikigai e se vi va taggateci.

5 cose che…5 libri in cui i personaggi hanno nomi strani o impronunciabili

Buongiorno, un po’ in ritardo rispetto al solito, ma arriviamo anche questo venerdì con il 5 cose che ideato da Twins Books Lovers. In cosa consiste? Ogni venerdì verrà scelto un argomento e vari blog posteranno le proprie scelte relative a quell’argomento. Questa settimana parliamo di (mi sembra di essere Amadeus quando presentava la Scossa) personaggi con nomi strambi o impronunciabili.


Wavonna Lee Quinn
All the ugly and wonderful things

Wavonna è un nome che mi è rimasto perché faccio una fatica assurda a pronunciarlo. Per fortuna la protagonista si fa chiamare Wavy.

Mordecai Reed
La favola di Thea

Mordecai non è difficilissimo da pronunciare, ma è sicuramente inusuale anche se mi affascina.

Celaena Sardothien & Nesryn Faliq
Throne of Glass Series

Celaena dopo anni ancora mi turba perché non mi ricordo mai come si pronunci nonostante l’autrice ogni tanto pubblichi delle spiegazioni con le pronunce corrette per i suoi personaggi. Nersyn non è difficile, ma particolare, esotico e mi piace un sacco.

Shahrzad Al-Khyzuran & Jahandar
La moglie del califfo

Shahrzad è un nome che probabilmente ognuno pronuncia come vuole e che io mi sono trovata ad abbreviare volentieri in Shazi per semplificare le cose. Jahandar, che troviamo all’interno della stessa storia, è un altro nome che proprio non mi voleva entrare in mente. Eppure non è così impegnativo…
~Kia

Zaphod Beeblebrox
Guida Galattica per gli autostoppisti

Ammetto che nemmeno ora, se non concentrandomi lettera per lettera, riesco a leggere il cognome del tizio in questione. Oltre ad essere strano, e parecchio.
~Kia

Recensione: Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams

Buongiorno! È giunta l’ora di rimboccarmi le maniche e scrivere sta benedetta recensione che rimando da troppo tempo. Per darmi una mossa settimana scorsa ho deciso che avrei pubblicato oggi, in occasione nientepocodimeno del Towel Day che ho scoperto cadere proprio il 25 maggio!
Qualcuno di voi forse ha già capito di che libro vi voglio parlare: Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams.

guida galattica per gli autostoppisti cover
Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti
Titolo originale: The Hitch Hiker’s Guide to the Galaxy
Autore: Douglas Adams
Editore: Mondadori
Disponibile in italiano:
Goodreads

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte del limite estremo e poco à la page della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano una brillante invenzione…

 

Ebbene sì. Sono arrivata a scrivere questa recensione, anche se non sono ancora convinta che riuscirò a scrivere delle cose interessanti/sensate. Per il sensate poco male, sarei in linea con il libro. Per l’interessanti potrebbe essere più un problema. Ma, come mi ha insegnato la Guida Galattica, ‘Don’t panic.’.

Partiamo dal presupposto che da sola non credo mi sarei mai imbattuta in questo libro (o nel film) senza una spintarella. E qui potrei perdermi ore a raccontarvi di quanti elogi a questo libro ho sentito, quante citazioni buttate lì in ogni contesto nella speranza di incuriosirmi. Potrei raccontarvi della nonchalance con cui mi è stato mostrato il film, ben sapendo che non mi sarei fermata lì. Ma mi limiterò a parlarvi del libro, mentre cerco il coraggio di affrontare gli altri 4 volumi.

Fantastico, veniamo a noi. Questo libro è follia allo stato puro. Credo dovrò leggerlo almeno altre due o tre volte prima di cogliere tutto – ce la posso fare, eh – ma per il momento va bene così. Si tratta però, secondo me, di una follia superficiale, nel senso che se la prima impressione è quella di trovarci a un racconto completamente sensa senso, in realtà non è proprio così. O meglio, il non-sense la fa da padrone, ma in realtà la storia ha delle basi più solide.

Douglas Adams, nascondendosi dietro un mondo e dei personaggi immaginati e una discreta dose di humor (inglese) vuole però portarci a pensare al senso della vita e dell’universo. Lo fa in modo non convenzionale, ma lo fa. Anche le risposte che ci dà non sono decisamente quelle che ci aspettiamo – o che vorremmo sentirci dare – ma ci sono e ci spingono ancora di più a cercare di farci un’idea nostra, magari considerando aspetti cui prima non avevamo mai pensato.

In Guida Galattica per gli autostoppisti ci sono poi alcuni aspetti che mi hanno fatto allo stesso tempo sorridere e pensare. Uno tra tutti il grande computer. Per farla breve e non spoilerare troppo, nell’astronave in cui si trovano i protagonisti troviamo un computer che risponde salutando e chidendo in cosa può essere utile se qualcuno lo chiama dicendo ‘Computer’. Ora, ai giorni nostri, la cosa ci sembra normalissima, siamo abituati a Siri/Ok Google/Cortana e quindi la cosa non ci crea problemi. Calcolate però che il libro è uscito nel 1979. Non so voi che ne pensate, ma la cosa mi è rimasta piuttosto impressa. Non stento a credere che al tempo il libro fosse fantascientifico in tutto e per tutto. Ora lo è un po’ meno…

Prima di piantarla con questi deliri, volevo spendere due parole sul mio personaggio preferito in assoluto: Marvin. Marvin è un robottino maniaco depressivo che semplicemente adoro. È così triste e abbattuto in ogni occasione che non può che fare tenerezza, oltre a far spesso ridere per come esagera le situazioni.

– Non sentirti in dovere di prestarmi un po’ di considerazione, ti prego – disse Marvin con un ronzio soffocato.
– Ma come stai, robot?
– Sono molto depresso.
– Cosa ti bolle in pentola?
– Non lo so – disse Marvin. – Non uso mai le pentole.
Ford, tremando dal freddo, si accovacciò accanto al robot.
– Perché stai sdraiato a faccia in giù nella polvere? – disse.
– Perché è un ottimo modo per sentirsi ancora più disgraziati di quello che si è. Non far finta di provare desiderio di parlarmi, so che mi odii.

Piccola nota sulla traduzione. Cosciente di non parlarne mai, stavolta mi è venuto il pallino di chiedere ad una fonte di cui mi fido – e che l’ha letto sia in originale che tradotto in italiano – una delucidazione. Durante la lettura mi sono infatti ritrovata a pensare alla complessità di una traduzione piena di parole composte e inventate che hanno senso solo se unite e prese così come sono. Il verdetto è che sia stato tradotto molto bene, mantenendo il senso originale anche dei dettagli.

Un’altra cosa che era stata dimenticata era che, contro tutte le probabilità, un capodoglio era stato d’un tratto portato in vita molte miglia sopra la superficie di un pianeta alieno.
E poiché quella di stare sospese in aria non è una peculiarità delle balene, la povera creatura innocente ebbe ben poco tempo di riflettere sulla propria identità di balena, prima di accettare il fatto di non essere che un’ex-balena.
Qui di seguito riportiamo i suoi pensieri dal momento in cui la sua vita cominciò fino al momento in cui finì.
– Ah…! Cosa succede?
– Ehm, scusate, chi sono?
– Ehi?
– Perché sono qui? Qual è lo scopo della mia vita?
– Cosa intendo dire con chi sono?
– Calmati ora, controllati… oh! questa è una sensazione interessante… cos’è? È una specie di… di formicolio nel… nel… be’, immagino sia meglio cominciare a dare dei nomi alle cose, se voglio far progressi in quello che chiamerò mondo… Allora dirò che il formicolio è nello stomaco.
– Bene. Ohhh, si sta facendo molto forte. E, ehi, cos’è questo fischio che mi passa accanto a quella che chiamerò subito testa? Lo chiamerò… lo chiamerò vento! Che sia un nome adatto? Ma sì, per il momento può andare, poi gli troverò un nome migliore quando capirò a cosa serve. Dev’essere molto importante, questo vento, perché mi pare che ce ne sia un casino, qua. Ehi! Cos’è questa? Questa… la chiamerò coda, sì, coda. Ehi! La posso agitare in qua e in la! Wow!
– Wow! Che bello! Non mi pare che si ottenga gran che agitandola, ma scoprirò poi a cosa serve.
– Dunque… a questo punto sono riuscita a farmi una rappresentazione coerente delle cose, o no?
– No.
– Non importa, in fondo è eccitante dover scoprire tante cose, non vedo l’ora di scoprire altre cose, ah! sono stordita dalla voglia di scoprire…
– O dal vento?
– Ce n’è davvero moltissimo di vento, vero? E wow! Ehi! Cos’è quella cosa che mi viene incontro a tutta velocità? È così grande, uniforme, rotondeggiante che ha bisogno di un bel nome sonante come… come… come terra! Sì! Che bel nome, terra!
– Di’, saremo amici, terra?

E il resto, dopo una botta tremenda, fu silenzio.

Curiosamente, l’unica cosa che pensò il vaso di petunie cadendo fu: “Oh no, non un’altra volta!” Molte persone hanno riflettuto che se noi sapessimo esattamente perché il vaso di petunie pensò così, sapremmo molte più cose sulla natura dell’universo di quante non ne sappiamo attualmente.

Dopo questa citazione – lunghetta sì, ma che porto nel cuore – non penso di dover aggiungere altro. Vi consiglio di leggerlo? Of course. Ma siate aperti e un po’ nerd, altrimenti finirà nel dimenticatoio dopo poche pagine.
Io intanto cerco il coraggio di iniziare gli altri visto che mi hanno detto che ‘Dopo aver letto i seguiti, Guida Galattica ti sembrerà avere senso.’.


kiafirma

Letture del mese – Aprile 2017

mon firma

Titolo: Città delle Anime Perdute (The Mortal Instruments #5)
Autore: Cassandra Clare
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 535
 
Recensione della serie
Goodreads
 

Titolo: La Principessa (The Infernal Devices #3)
Autore: Cassandra Clare
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 567
 
Goodreads
 

Titolo: Città del Fuoco Celeste (The Mortal Instruments #6)
Autore: Cassandra Clare
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 756
 
Recensione della serie
Goodreads
 

Titolo: Hyperversum Next
Autore: Cecilia Randall
Genere: Fantasy
Pagine: 432
 
Goodreads
 

Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 445
 
Goodreads
 

Titolo: Signora della Mezzanotte (The Dark Artifices #1)
Autore: Cassandra Clare
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 696
 
Goodreads
 

Titolo: The Glittering Court (The Glittering Court #1)
Autore: Richelle Mead
Genere: Fantasy
Pagine: 448
 
Recensione
Goodreads
 

divisore dx

 

kiafirma

quando l'amore nasce in libreria
Titolo: Quando l’amore nasce in libreria
Autore: Veronica Henry
Genere: Romance, Chick Lit
Pagine: 286
 
Recensione
Goodreads
 

Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti (Guida galattica per gli autostoppisti #1)
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza, Fantasy
Pagine: 213
 
Goodreads
 

guida galattica per gli autostoppisti cover
sai tenere un segreto cover
Titolo: Sai tenere un segreto?
Autore: Sophie Kinsella
Genere: Romance, Chick-Lit
Pagine: 321
 
Recensione
Goodreads
 

Titolo: La moglie del califfo (The Wrath and the Dawn #1)
Autore: Renèe Ahdieh
Genere: Romance, Fantasy
Pagine: 349
 
Recensione
Goodreads
 

la moglie del califfo cover
qualcosa cover
Titolo: Qualcosa
Autore: Chiara Gamberale
Genere: ?
Pagine: 173
 
Recensione
Goodreads
 

Titolo: Colazione da Darcy
Autore: Ali McNamara
Genere: Romance, Chick Lit
Pagine: 375
 
Recensione (della Mon)
Goodreads
 

colazione da darcy cover