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Recensione: Vietato leggere all’inferno di Roberto Gerilli

Buongiorno. Mi sto stupendo di me stessa. Mai scritte tante recensioni una di seguito all’altra. Meglio così. Stavolta tocca a un libro che probabilmente da sola non avrei mai scoperto. Ve ne ho parlato un po’ di tempo fa con un Teaser Tuesday. Si tratta di Vietato leggere all’Inferno di Roberto Gerilli.

vietato leggere all'inferno
Titolo: Vietato leggere all’inferno
Autore: Roberto Gerilli
Editore: Speechless
Disponibile in italiano:
Goodreads

Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con L’isola del tesoro e non ho più smesso.
Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza.
Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora.
La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse.
Vietato leggere all’inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa che vale la pena conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Provalo, e fammi sapere se funziona.

 

Prima di tutto voglio ringraziare di cuore Alessandra di Speechless per avermi inviato il libro in cambio di una recensione.
Come vi dicevo prima, senza questa segnalazione probabilmente non mi sarebbe mai capitato per le mani e, vi dirò la verità, mi sarei persa qualcosa di bello.
Inizialmente mi aveva lasciata perplessa, copertina strana, thriller a sfondo distopico. Bah. Ma perché negargli una possibilità? Non si fa, giusto.

E poi, beh. Mi ha presa e non mi ha più mollata. Chiudere il Kobo quando arrivavo in ufficio si è rivelato davvero difficile – sì, leggo mentre cammino e prendo treni e bus alle sette e mezza la mattina e sì, capita che rischi la vita per questo ma non smetterò di farlo -.
La storia è strana. Distopico sì, ma ambientato ai giorni nostri, poco prima. Con dei protagonisti con qualche anno più di me, che quindi hanno passato la vita ipoteticamente nella stessa Italia dove stiamo vivendo ora. Il fatto è che quell’Italia è diversa, ma non troppo. Trovi riferimenti a cose che nel mondo accadono attualmente, soprattutto in campo libroso. Ma sono distorti. È un mondo in cui la letteratura è considerata al pari di quello che per noi è l’eroina. Una droga pesante, un taboo sociale. Qualcosa che se ne fai uso ti rende un reietto, qualcuno da recuperare, che non è in grado di vivere in società. Amleto, il protagonista, usa parole che per noi sono di uso comune, ma nella società dove vive lui sono indice del fatto che chi le usa è un libromane. Uno sniffa-inchiostro.

«Tu sei pazza, lo sai, vero?» dico.
«Tesoro, questo è marketing!»
La mia assuefazione suggerisce estro e perfidia.

Sono vocaboli che noi usiamo, ma che lui si limita a pensare altrimenti verrebbe subito etichettato e messo a disintossicare.

Troviamo quindi i nostri protagonisti, Amleto ed Eleonora che si incontrano. Due libromani. Lei con un grande progetto, lui senza uno scopo nella vita. Lei vuole cambiare il mondo, pubblicare un libro dove anche solo leggere un paragrafo è considerato un reato. Un libro che sia in grado di rivoluzionare la lettura e l’editoria. Un libro che dia una svolta al baratro in cui è sprofondata la letteratura da quando è considerata droga, da quando l’erotico ha preso il sopravvento su tutto. Lui ha come unico interesse quello di mantenersi il lavoro che in quanto libromane ha trovato a fatica, gli fa schifo, ma l’importante è lavorare, sorprattutto per uno come lui. Si incontrano grazie a una conoscenza comune, Eleonora ha bisogno di una mano, Amleto non riesce a dire di no alla cifra esorbitante che Eleonora gli propone in cambio. E da qui hanno inizio le loro avventure. Si aggiunge Cate, una ragazza tutta strana che altri non è se non la migliore amica di Amleto. Una ragazza, un programma vi dico.
Si sfiora l’inverosimile? Sì. Non ce ne importa perchè il libro si legge con una fluidità meravigliosa? Assolutamente sì.

Dietro alle avventure dei tre ragazzi si nasconde una velata – ma non troppo – polemica nei confronti della letteratura che viene spacciata in quegli anni, che sono poi i nostri. Una polemica nei confronti dell’editoria dei giorni nostri il cui obiettivo è più il guadagno che non lo ‘spaccio’ di ‘roba di qualità’. Il contesto in cui si svolge la storia apre un palco sul quale l’autore può lanciare il suo personale pensiero. Un sottofondo serio per un libro che è più un’avventura, con sparatorie comprese.

È un libro che mi sentirei di consigliare a chiunque ami la lettura; non fatevi spaventare dal genere, dalla copertina che forse non è delle più accattivanti. Buttatevi, secondo me non ne rimarrete affatto delusi!

rating 4.5

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Teaser Tuesday #95

Buongiorno! Eccoci con il mio primo teaser dell’anno tratto dal libro che sto leggendo per la 2017 Reading Challenge. Era un sacco di tempo che aspettavo l’occasione per iniziarlo nonostante ne avessi sentito parlare solo positivamente. Quindi, visto che la copertina è indubbiamente sui toni del bianco e grigio, L’ombra del vento mi è sembrto un buon modo di inaugurare la Challenge.teaser tuesday

Nuria Monfort viveva al buio. Un corridoio angusto, da cui intravidi una camera da letto senza finestre, portava a una sala da pranzo che fungeva anche da cucina, da biblioteca e da studio. Non c’era altro, a parte un bagno minuscolo, senza neanche una doccia, da cui arrivavano effluvi di varia natura, dalla puzza della cucina del bar sotto casa fino al tanfo di fogne e tubature vecchie di un secolo. L’alloggio era immerso in una perenne penombra; le pareti erano scrostate e l’ambiente impregnato dell’odore di tabacco forte, di umidità e di solitudine. Nuria Monfort mi osservava mentre fingevo di non aver notato la povertà di quell’alloggio.
«Leggo giù in strada perché qui c’è poca luce» disse. «Mio marito ha promesso di regalarmi una lampada da tavolo quando tornerà a casa.»
«Suo marito è in viaggio?»
«Miquel è in carcere.»
«Mi scusi, non sapevo…»
«Perché avrebbe dovuto saperlo? Non me ne vergogno, mio marito non è un criminale. Stavolta l’hanno arrestato perché aveva stampato volantini per il sindacato dei metallurgici. È successo due anni fa. I vicini pensano che sia in America. Neanche mio padre ne è al corrente, e preferirei che non lo venisse a sapere.»
«Stia tranquilla. Non gli dirò niente.»
Nella stanza calò il silenzio. Supposi che mi considerasse una spia di Isaac.
«Dev’essere difficile mandare avanti la casa da sola» dissi stupidamente.
«Non è facile. Guadagno qualcosa facendo traduzioni, ma con un marito in carcere il denaro non basta mai. Gli avvocati mi hanno dissanguata e sono piena di debiti. Tradurre rende poco, come scrivere.»
«Traduce libri?»
«Non più. Adesso traduco opuscoli, contratti e documenti per la dogana, sono pagati meglio. Coi romanzi si guadagna una miseria, in ogni caso sempre più che a scriverli. I vicini hanno cercato di cacciarmi un paio di volte, non tanto per il ritardo con cui pago le spese ma perché sono una donna che parla le lingue e porta i pantaloni… C’è chi mi accusa di tenere una casa d’appuntamenti qui dentro. Figuriamoci, vivrei in ben altre condizioni.»
Mi augurai che il buio celasse il mio rossore.
«Mi scusi. Non so perché le racconto queste cose. La sto mettendo in imbarazzo.»
«È colpa mia. Gliel’ho chiesto io.»
Nuria Monfort fece una risata nervosa. Quella donna trasmetteva un profondo senso di solitudine.

Capitolo 20 – L’OMBRA DEL VENTO di Carlos Ruiz Zafón

divisore dx

l'ombra del vento coverUna mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all’oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell’anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.

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Recensione: Il cerchio di pietre di Diana Gabaldon

Hola! Non mi sembra nemmeno vero il fatto di avere una cartella di recensioni scritte in attesa di essere pubblicate, non succedeva da parecchio tempo. Stavolta tocca a ‘Il cerchio di pietre’ di Diana Gabaldon, quarto (mi pare) dei libri italiani, prima metà del terzo di quelli originali. Sì, un casino. Ma ovviamente noi dobbiamo essere più belli e spezzettare i libri.

il cerchio di pietre cover
Titolo: Il cerchio di pietre (Outlander #4)
Titolo originale: Voyager (Part 1)
Autore: Diana Gabaldon
Editore: Tea
Disponibile in italiano:
Goodreads

1945. Claire Randall, durante una seconda luna di miele in Scozia, vive un’avventura straordinaria: attraverso il magico cerchio di pietre di Craigh na Dun viene catapultata nelle Highlands del 1743. Qui conosce il giovane Jamie Fraser, un nobile giacobita, con cui vive un’intensa storia d’amore e un matrimonio turbolento ma felice. Nei tre anni successivi viene coinvolta in intrighi e pericoli a causa della lotta fra clan scozzesi e della guerra fra Scozia e Inghilterra, che sfocia nello storico scontro nel Campo di Culloden. Claire purtroppo sa che quella battaglia sarà fatale per gli scozzesi e, in attesa di un bambino, si fa convincere da Jamie a fare ritorno nella sua epoca…

 

Premessa, non fosse che ho scritto le recensioni degli altri libri della serie e andrò avanti e saltarne uno non mi piaceva, non avrei scritto nulla di questo. Ve lo dico sinceramente. Tranne la prima parte mi ha lasciato pochino, gli altri erano super, questo così così. Inoltre, prima dicevo ‘spezzettare i libri’. Sì, perché nell’edizione italiana ogni volume originale ad esclusione del primo è stato diviso in due libri separati. E secondo me in questo caso si nota davvero un sacco.
La storia è veloce, un susseguirsi di cose ‘normali’ che si anima verso la fine. Una specie di rampa di lancio, di contorno, per il punto clou della storia, che però non c’è. Perché il libro finisce. E devi andarti a cercare la seconda parte. E li ti viene il nervoso. Perché non è un semplice cliffhanger, qualcosa che ti lascia con la voglia matta di andare a recuperare il seguito. Quello sono riusciti a farlo nella divisione del secondo, e succede alla fine sia del primo che del secondo originale: l’autrice sapeva di voler finire con un cliffhanger e sapeva cosa stava facendo. Qui invece semplicemente tronca la storia. Vabbè. Avete capito quanto mi schifa sta cosa dei libri troncati dagli editori, ma credo mi toccherà farmene una ragione.

Veniamo al libro. Come vi dicevo l’ho trovato un po’ troppo veloce. Di solito è un bene la narrazione che scorre veloce. Qui secondo me la storia ci ha rimesso qualcosa. Mancano quei dettagli che mi avevano fatto amare i libri letti finora, l’amore tra Claire e Jamie. Manca proprio l’intensità della storia, quella pienezza che è in grado di proiettarti nel 1700 in compagnia dei protagonisti. Non accadono molte cose, non è veloce in quel senso. È più, come dicevo prima, una contestualizzazione per quella che sarà poi la vera storia.

Avevamo lasciato Bree che, per usare un eufemismo, non era rimasta molto felice delle rivelazioni della madre. La ritroviamo con la voglia di scoprire qualcosa sulle sue origini, sul passato di Claire e sulla vita di Jamie. Nel mentre, grazie ai ricordi di Claire che narra la storia in prima persona, riusciamo a farci un quadro di quello che è successo dopo il suo ritorno nel 1900. Ci vengono raccontati stralci dell’infanzia di Brianna e delle vita non proprio rosea di Claire insieme a Frank.
Poi Claire decide di partire e devo dire la verità, mi è parecchio spiaciuto che Bree non sia partita con lei.

E da lì siamo di nuovo nel 1700. Che ci piace di più, ovvio, c’è Jamie. Però stavolta è diverso. Jamie e Claire devono riavvicinarsi e lo fanno, ed è bello. Ma c’è della distanza, fanno un po’ di fatica. Poi ci si mette anche Jenny a fare l’attaccabriga e non se ne esce più. Rimane comunque bellissimo ritrovare la famiglia Murray, con tutti i cambiamenti dopo 20 anni. E poi, avete visto l’attore scelto per fare Fergus adulto nella serie???? Diciamo che merita 🙂

Detto questo, adesso sto leggendo qualcos’altro, ma tra qualche libro mi butterò sul seguito della Gabaldon, e staremo a vedere se recupera. Detto sinceramente, abbiamo buone speranze che si riprenda!

rating 3
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2017 Book Challenge – Primo Round

Buongiorno!
Siamo a inizio anno e sono qui per dare il via alla 2017 Book Challenge. Per il momento siamo in 13 ma c’è sempre tempo per unirsi, anzi, qui vi lascio il link al regolamento.

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Veniamo a noi.

Primo round in 5 punti

UNO

Il periodo valido per la lettura dei libri del primo round va da ora al 31 marzo 2017.

DUE

I colori guida di questi primi 3 mesi di letture sono il bianco, il nero e il grigio. Dai libri proposti potete farvi un’idea di cosa intendiamo, se avete dubbi scriveteci su facebook, via mail o tramite piccione. Saremo felici di aiutarvi <3

TRE

Per ottenere i punti, entro il 31 marzo dovrete compilare il Google Form che trovate QUI. Non è nulla di complicato, ve lo assicuro. Vi chiediamo di inserire i link di Goodreads, per l’iscrizione ci vogliono 30 secondi e solo un indirizzo mail. Se l’idea vi fa proprio schifo, comunque, potete vedere i libri anche senza iscrivervi. Se invece proprio non ce la fate ci accontentiamo di titoli e autori, ma è spiegato tutto nel form da compilare. Agli iscritti manderemo una mail come reminder qualche giorno prima.

QUATTRO

I libri, avete ragione, adesso vi do i titoli (cliccando sui titoli venite rimandati alla scheda Goodreads). Vi ricordo che ogni libro scelto da noi in italiano vale 2 punti, mentre quello in inglese ne vale ben 4.

Italiano Italiano Inglese
la-specialista il-trono-di-ghiaccio all-the-ugly-and-wonderful-things
La specialista
Stephanie Meyer
Il trono di ghiaccio
Sarah J. Maas
All the ugly and
wonderful things

Bryn Greenwood

 

CINQUE

Oltre ai titoli scelti da noi, potete sbizzarrirvi con quelli scelti da voi. Potete leggere fino a 12 libri con la copertina dei colori giusti nella lingua che preferite, con una lunghezza minima di 100 pagine. Ognuno di questi libri vale 1 punto.

Occchhheei, mi sembra di avervi detto tutto. Se avete dubbi o perplessità, come già detto sopra, non vi resta che scegliere un social, la mail o il piccione per farci le vostre domande, va benissimo anche un commento qui sotto. Spero vi divertiate! E comunque, per chi ci segue su Facebook, ci teniamo aggiornate lì. <3

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