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Review party: Ninfa dormiente di Ilaria Tuti

Buongiorno lettori! Sempre un po’ di corsa e in costante voglia di letargo visto il tempo fuori, oggi vi parlo di un libro che è uscito ieri e che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima: Ninfa Dormiente di Ilaria Tuti, il nuovo thriller che vede protagonista il commissario Teresa Battaglia.

ninfa dormiente cover

Ninfa dormiente
di Ilaria Tuti
Serie:

Teresa Battaglia #2

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Editore:

Longanesi

Pagine:
480

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Uscita:
27 maggio 2019

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Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

 

Libri nella serie:
[#1] Fiori sopra l’inferno
[#2] Ninfa dormiente

 

Attendevo le nuove avventure del commissario Battaglia dal momento in cui, quest’estate, avevo terminato Fiori sopra l’inferno. Per una volta, non erano la suspance o il finale aperto a rendermi impaziente, ma la semplice voglia di reimmergermi nella scrittura della Tuti e in questo suo favoloso personaggio.

Tempus valet, volat, velat. Il motto continua a girarmi in testa, penso si sia guadagnato un posto tra i ricordi di questo diario. A pensarci bene, l’attinenza all’indagine e` sorprendente. Il tempo vale, fugge, cela. Il tempo nasconde sempre qualcosa. Un segreto, un ricordo, una promessa mai mantenuta, il dolore. Si stende sui pensieri e sui sentimenti, languido li ricopre della bruma amabile dell’oblio, mentre li divora senza nemmeno che il loro padrone se ne accorga. Il tempo cela, anche i delitti. Sepolta sotto anni, decenni, di vita brulicante, la morte appare meno mostruosa, non fa paura. Scolora, si spoglia di emozione e viene infine dimenticata, e con essa le sue vittime.

In Ninfa dormiente Teresa si trova a fare i conti con una storia antica, un quadro ritrovato per caso e che porta con sé una storia di amore e omicidi rimasta sepolta per settant’anni. È da qui che si sviluppa la nuova indagine che tiene occupata la squadra della Battaglia, più unita che mai nonostante i problemi personali di tutti.

Non credo di potervi dire qualcosa della storia senza spoilerare, quindi mi limiterò a raccontarvi com’è stata la lettura.

In Fiori sopra l’inferno avevo adorato le descrizioni e la narrazione di Ilaria Tuti e Ninfa dormiente non ha fatto altro che confermare questo sentimento. È vero, è prolissa, ma le sue descrizioni, i contesti che crea, sono pura poesia. Il libro non sarebbe lo stesso senza, non sono descrizioni fini a loro stesse, messe lì per riempire pagine. Vi capita mai di voler saltare qualche riga ‘tanto non cambia la storia’? A me sì, lo ammetto, ma non con la Tuti.

L’attesa era stata lunga. Gli estranei si erano trattenuti fino al tramonto, troppo vicini a un segreto che doveva restare celato, troppo incauti per provare paura. Non si erano accorti che qualcuno li stava osservando. Cosı`il sole si era inabissato oltre il cerchio violaceo delle vette e il crepuscolo si era aperto all’oscurita` come un fiore notturno. La luce di Venere gia` rischiarava l’ovest: il suo nome era Lucifero, stella del mattino, e il suo nome era Vespero, stella della sera. In quel periodo dell’anno appariva nel delta blu cobalto tra due creste. Sotto la sua luce diafana, i villaggi della valle riposavano addormentati. Il campanile della chiesa svettava con il tetto di scandole di larice e la rosa dei venti al posto della croce, al di sopra dei profili lanceolati degli alberi. Oltre i prati, oltre la linea della selva, i passi erano fruscii sommessi nel sottobosco e si accompagnavano al canto di una civetta. Conoscevano il sentiero che occhi inesperti non avrebbero intravisto, tra ginestre bianche e lilla` selvatici. Lungo il pendio diventarono piccoli balzi, fino a quando trovarono la tomba.

Le sue descrizioni hanno la capacità di portarci dove si svolge la storia, di catapultarci nel presente della città, nel presente cristallizzato della Val Resia, nel 1945. Ilaria è in grado di farci sentire l’odore del bosco e la paura di un personaggio in maniera tangibile, come se fossimo lì.

Ninfa dormiente racchiude molte storie dentro di sé, oltre a quella dell’indagine. C’è un filone parallelo, in cui conosciamo a sprazzi gli avvenimenti del 1945. C’è la storia dell’ispettore Marini, lui con un passato travagliato che lo tormenta ogni giorno e che non gli permette di prendere in mano la sua vita e il suo essere adulto. E poi c’è la storia di Teresa, un personaggio allo stesso tempo complicatissimo e così umano. Il commissario Battaglia rientra tranquillamente nella mia top five di protagonisti preferiti: è una donna in grado di nascondere le sue debolezze, burbera e scontrosa al punto giusto, ma con una vena empatica che la porta a prendersi cura di chi le sta intorno con un affetto quasi materno. È una donna che ha sofferto (e soffre tanto), l’unica compagnia è la sua squadra e la sua più grande paura è quella di perderla, insieme al suo lavoro. La sua vita, però sembra puntare inesorabilmente in quella direzione.

Ho adorato i rapporti tra i componenti della squadra, soprattutto il legame che si sta creando tra la Battaglia e Marini. Un clima di fiducia, nonostante tutti sappiano che ci sono dei segreti che aleggiano tra loro.

Per quanto riguarda il caso, l’ho trovato mooolto più contorto del primo. In certi punti mi sono ritrovata a tornare indietro, per rileggere alcuni passaggi che mi ero resa conto di non aver colto appieno e ammetto di essere arrivata al momento della soluzione con le idee ancora ben confuse e senza un colpevole chiaro in testa.

Last but not least, ho apprezzato parecchio le parti di contesto, sia quelle dedicate alle origini degli abitanti della Val Riva, sia quelle legate allo sciamanismo femminile e alle società matriarcali. Ilaria Tuti è stata in grado di mettere nel libro tantissimo materiale, senza renderlo pesante e incuriosendo il lettore, invogliandolo a cercare maggiori informazioni, conferme e curiosità.

Per concludere, è un libro che vi consiglio se vi piacciono i thriller complessi, dove le indagini e la costruzione dei personaggi vanno di pari passo, fondendosi ad ogni pagina. Unico monito per chi proprio le descrizioni non le soffre, anche se…quelle di Ilaria potrebbero farvi cambiare idea. Io, personalmente, spero ci saranno altre avventure e che il commissario Battaglia non si faccia mettere in panchina dall’età che avanza.

Lettura di gruppo: Ristorante al termine dell’universo

Buongiorno lettori!!
A grande richiesta, dopo la lettura di gruppo di Guida Galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, sono finalmente riuscita ad organizzare la lettura del secondo volume: Ristorante al termine dell’universo! Un nuovo #leggiconikigai per leggere e commentare insieme un libro che tutti conoscono per sentito dire ma che magari non hanno letto.

Andiamo a vedere qualche dettaglio del libro!
ristorante al termine dell'universo

Titolo: Ristorante al termine dell’universo || Autore: Douglas Adams
Goodreads || Acquisto ebook || Acquisto cartaceo || Serie completa

Una gigantesca autostrada cosmica sta per essere costruita nei pressi del sistema solare. Un’uscita secondaria è prevista vicino a un piccolo pianeta azzurro-verde, abitato da primitive forme di vita intelligente, discendenti dalle scimmie. Un pianeta vecchio e inutile, insomma, che va rimosso. Viene a saperlo Ford Perfect, un alieno in incognito sulla Terra. Che fare? Abbandonare al più presto il pianeta in demolizione alla ricerca di lidi più sicuri. E così, in compagnia dell’amico umano Arthur Dent, dell’ex presidente della galassia Zaphod Beeblebrox, del lunatico androide Marvin e della sensuale profuga Trillian, Ford inizia le sue peregrinazioni attraverso l’universo. Alla ricerca di un ultimo angolo caldo dove poter gustare una buona cena, e dove il cibo “letteralmente” parla. L’irresistibile seguito di Guida galattica per autostoppisti, un capolavoro della science fiction del ventesimo secolo.

Ristorante al termine dell’universo è ancora più mignon di Guida Galattica per gli autostoppisti, sono 170 pagine di non sense. Per questo libro ho pensato di dividere la lettura in blocchi di 3 capitoli al giorno per 11 giorni; l’ultimo ne rimarrebbe uno in più. Tanto lo so che lo finireste comunque!
La mole di lettura quotidiana in questo modo non sarebbe per nulla impegnativa e tutti riuscirebbero a starci dietro.

Non vi metto qui tutta la divisione, per la lettura ci sarà un gruppo Telegram (eh già, ormai ci siamo affezionate) in cui ogni mattina verranno ricordati i i capitoli della giornata ed ogni sera si potrà chiacchierarne. Vorrei partire il 10 giugno e quindi continuare fino al 20. Che ne dite? Vi unite? Avete anche il tempo per recuperare il primo volume se ancora non lo avete letto!

Per iscrivervi basta seguirci sul canale Telegram (o su Bloglovin o via mail) ed entrare in questo GRUPPO…Più semplice di così! Ovviamente anche chi l’ha già letto ma vuole rileggerlo in compagnia è il benvenuto.

Ultima cosa, se durante la lettura volete pubblicare citazioni, pareri, fotografie o altro sui social, mettete l’hashtag #leggiconikigai e se vi va taggateci.

WWW Wednesday #19

Buongiorno lettori!
Eccoci con un aggiornamento sulle letture di questa settimana! Voi con quali libri state passando queste giornate autunnali?

Letto

In lettura

Da leggere

Ho finito Ogni piccola cosa interrotta, in uscita domani per Garzanti e mi è piaciuto davvero tanto. Spero di parlarvene presto.Sto leggendo Cosa resta dell’estate, di cui per ora ho letto solo il racconto che mi era stato assegnato per il Blog Tour. Trovate la recensione di quel racconto qui. Penso di leggere The Falconer poi, mi ispira da tempo e penso sia giunto il momento di dare una possibilità a questa trilogia.

Letto

In lettura

Da leggere

Finito Lena e la tempesta di Alessia Gazzola. Posso ufficialmente dire che adoro Alessia, anche con un libro più breve e senza Alice mi ha conquistata sempre più ad ogni pagina. A breve ve ne parlerò più approfonditamente. In lettura, finalmente, Tante stelle, qualche nuvola di Mattia Ollerongis. Mi sta piacendo parecchio e spero di parlarvene presto. Prossima lettura dovrebbe essere Ninfa dormiente di Ilaria Tuti: non vedo l’ora di leggerlo.

Blog Tour: Cosa resta dell’estate

Buongiorno lettori!
Oggi recensione un po’ particolare, perché invece di parlarvi di un libro intero vi parlo di un singolo racconto all’interno di una raccolta.

Nel banner qui sotto troverete i nomi di tutti i blog che recensiranno un racconto durante questa settimana. In ogni post troverete un commento e le informazioni dell’autore che ha scritto il racconto. Io ho estratto quello di un’autrice che mi piace molto e sono contentissima anche se, come vedrete, questo giro non mi ha convinta appieno.

Prima di parlarvi del mio racconto e della sua autrice, vi lascio i dati del libro.

cosa resta dell'estate cover
Cosa resta dell’estate
di Autori Vari
Editore:

DeA Planeta Libri

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Pagine:
416
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Uscita:
21 maggio 2019
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Link:

Amazon

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GoodReads

Ogni estate ha la sua storia d’amore. Sei pronta per la tua? C’è forse un momento migliore dell’estate per innamorarsi? Sicuramente no. Ne sono convinti anche Veronica Roth, Cassandra Clare e altri dieci autori bestseller internazionali che ci regalano una raccolta di racconti indimenticabili. Dodici racconti romanticissimi uniti dal doppio fil rouge dell’estate e dell’amore. Una lettura perfetta per sognare passeggiando al chiaro di luna, guardando un tramonto o facendosi accarezzare dalla brezza del mare. Frizzante come una bibita fresca e avvolgente come il sole d’agosto. Dodici storie d’amore firmate da autori di fama internazionale, tra cui le due autrici bestseller Cassandra Clare e Veronica Roth, Stephanie Perkins, Jennifer E. Smith, Nina La Cour, Leigh Bardugo, Francesca Lia Block, Libba Bray, Brandy Colbert, Tim Federle, Lev Grossman, Jon Skovron.

Testa, Squame, Lingua, Coda di Leigh Bardugo

Mi sono resa conto mentre cercavo di scrivere questo post che parlare di un racconto così breve non è affatto facile. Non sono una che tende a parlare più di tanto di quello che succede in un libro per giudicarlo, ma in un racconto così corto mi risulta complicato non farlo. Ce la metterò tutta però per non spoilerare nulla.

Leigh Bardugo è un’autrice di cui lo scorso anno ho divorato ogni libro disponibile. Quando mi è capitato per caso il suo racconto per questo Blog Tour non stavo nella pelle.

In “Testa, Squame, Lingua, Coda” si ritrova la scrittura che ti fa immergere immediatamente nella storia. Non avevo mai letto un testo tradotto di questa autrice, ma posso dire senza troppi problemi che conquista sia in lingua originale che in italiano. Le pagine scorrono una dietro l’altra e si arriva alla fine senza quasi essersi resi conto del tempo passato.

Gracie e Eli conquistano il lettore facendolo sentire parte delle loro estati a parlare di mostri, a leggere libri e mangiare gelati. Viene voglia di conoscerli meglio e ci si interessa sempre di più alle loro vite.

Il problema principale a questo punto è che il racconto è davvero troppo corto. Avesse avuto più spazio, la storia ne avrebbe sicuramente giovato. Il finale risulta piacevole, ma decisamente troppo affrettato. Avrei voluto arrivare a quel punto con qualche avvenimento e spiegazione in più. Manca profondità ed è imputabile solamente alla lunghezza perché anche in poche pagine l’autrice riesce a darci un vago senso delle personalità dei protagonisti. Per me, che voglio sempre sapere tutto dei personaggi, non riuscire ad avere un quadro completo è un po’ una sofferenza.

Il racconto si porta a casa quindi un punteggio non altissimo a causa della brevità che non permette alla storia di essere sviluppata come dovrebbe.

Leigh Bardugo

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Leigh Bardugo è un’autrice di romanzi fantasy e la creatrice del Grishaverse. Tra i suoi libri, appartenenti al Grishaverse, troviamo la trilogia Shadow and Bone (verrà tradotta da Mondadori probabilmente nel 2020. Se avete fretta il primo era già stato pubblicato con il titolo Tenebre e ghiaccio), la duologia Six of Crows (arriverà a fine 2019 sempre per Mondadori), Language of Throns e King of Scars. Tra i suoi lavori troverete anche Wonder Woman: Warbringer e l’ancora inedito Ninth House . Leigh è nata a Gerusalemme, cresciuta in California e si è laureata alla Yale University. Attualmente lavora e scrive a Los Angeles.

Prima di lasciarvi, vi lascio tutte le cover dei libri di Leigh in modo che possiate rifarvi gli occhi. Sono bellissime, come sono bellissime le storie che scrive, quindi vi invito a darle una possibilità come autrice, sia che la leggiate in inglese, sia che aspettiate l’uscita italiana, considerando che ormai manca poco!