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Recensione: La corte di nebbia e furia di Sarah J. Maas

Buongiorno lettori!
Esce oggi uno dei miei libri preferiti scritti da Sarah J. Maas e non vedevo l’ora che uscisse in Italia per parlarne con più persone possibile e consigliarlo anche ai muri.

La corte di nebbia e furia cover
La corte di nebbia e furia
di Sarah J. Maas
Serie:

La corte di rose e spine #2

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Editore:

Mondadori

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Pagine:
624
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Uscita:
18 giugno 2019
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Link:

Amazon

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GoodReads

Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l’eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l’arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

Libri nella serie:
[#1] La corte di rose e spine
[#2] La corte di nebbia e furia
[#3] La corte di ali e rovina (inedito)

‘La corte di nebbia e furia’ riprende poco dopo la fine del libro precedente. Feyre ha liberato Prythian dalla minaccia di Amarantha, ma ha pagato un caro prezzo. Questo secondo libro esplora la nuova vita di Feyre, rinata come Fae e costretta da un vincolo a passare una settimana al mese con Rhysand. Come si evolverà la cosa è difficile dirlo all’inizio, ma quello che è subito chiaro è che Feyre non avrà vita facile.

Per quanto mi riguarda, ‘La corte di nebbia e furia’ è il libro più bello della trilogia. Non succede spesso che il libro centrale sia il più bello, anzi, ma questo mi ha conquistata. È pieno di azione, amore, paesaggi suggestivi che vorrei poter vedere con i miei occhi invece di immaginarli soltanto. Ci sono feste e tradizioni, complotti, magia molto molto potente e un nemico ancora più grande di Amarantha da sconfiggere.

Ametto di aver amato i momenti di quiete molto di più rispetto a quelli passati a cercare di sconfiggere il nemico perché la Maas è riuscita a rendere i personaggi più reali, più veri in questo secondo volume. La città in cui si svolge gran parte della trama è descritta come un sogno ad occhi aperti, un luogo di pace, arte, commercio che fa tirare un sospiro di sollievo ai protagonisti, dopo aver passato anni di inferno.

All’inizio non ero riuscita ad apprezzare la svolta che c’è nella storia, ma mi sono dovuta ricredere andando avanti. La scelta che c’è stata non risulta forzata e ci permette di scoprire nuove sfaccettature del carattere di Feyre. Mi è piaciuto vederla maturare e crescere pagina dopo pagina e trovo che abbia avuto un cambiamento incredibile rispetto al primo libro.

I nuovi personaggi introdotti, di cui non posso dire quasi niente per non rischiare spoiler, sono incredibili. Molto diversi da quelli conosciuti finora, permettono a Feyre di vedere il mondo che la circonda in modo diverso. La aiutano a trovare la sua strada, a scoprire tutto il suo potenziale e a diventare una persona migliore. Diventano piano piano la sua famiglia, lasciandole il tempo di imparare a fidarsi di loro e l’ho trovata una cosa bellissima.

Il finale di ‘La corte di nebbia e furia’ è un cliffhanger che vi lascerà con il fiato sospeso, per fortuna solo per pochi mesi. Per chi di noi ha letto i libri in inglese e ha dovuto aspettare più di un anno, l’attesa è stata atroce. Prometto che vi butterete a pesce sul terzo appena uscirà e lo divorerete.

Fatemi sapere nei commenti se leggerete questo libro o cosa ne pensate se già lo avete letto.

Recensione: La corte di rose e spine di Sarah J. Maas

Buongiorno lettori!
Oggi mentre pubblico questa recensione mi sembra di sentire il rullo dei tamburi perché finalmente una delle mie serie preferite degli ultimi anni inizia a essere pubblicata in Italia.
Sto parlando di ‘La corte di rose e spine’ di Sarah J. Maas che adoro e che ho riletto fin troppe volte.
Esce oggi per Mondadori il primo volume e l’ho riletto qualche settimana fa proprio per questa recensione.

la corte di rose e spine cover
La corte di rose e spine
di Sarah J. Maas
Serie:

La corte di rose e spine

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Editore:

Mondadori Chrysalide

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Pagine:
408
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Uscita:
19 marzo 2019
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Link:

Amazon

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GoodReads

“Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.” Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo…

Libri nella serie:
[#1] La corte di rose e spine
[#2] A Court of Mist and Fury (non ancora tradotto)
[#3] A Court of Wings and Ruin (non ancora tradotto)
[#3.1] A Court of Frost and Starlight (non ancora tradotto)

 
Premessa dovuta prima di iniziare: ho già letto l’intera serie più volte quindi potrei essere condizionata da questo, ma non ci saranno spoiler futuri ovviamente e cercherò di non farmi influenzare nel giudizio di questo libro dalla mia conoscenza dei successivi.

La corte di rose e spine è un retelling della fiaba de ‘La bella e la bestia’, quindi a grandi linee la trama la potete immaginare. La protagonista è Feyre, una ragazza giovanissima, costretta a cacciare in foreste estremamente pericolose per procurarsi il cibo per mantenere sè stessa e la sua famiglia. Durante una delle battute di caccia uccide un enorme lupo e riporta a casa la sua pelliccia per poterla vendere e guadagnarci qualcosa. Da qui iniziano i problemi. Il villaggio di Feyre si trova a pochi giorni di viaggio dalle terre abitate dalle fate. È proprio uno dei sovrani delle fate che si presenterà da lì a poco a casa di Feyre con lo scopo di ottenere vendetta per la morte del lupo, un suo suddito. Feyre viene messa quindi davanti ad una scelta: morire subito o seguire Tamlin, il sovrano della corte di Primavera, nel suo regno.
Questo è l’incipit e potete immaginare che le cose si evolveranno in maniera incredibile durante la narrazione.

Feyre è una protagonista estremamente coraggiosa e determinata. Si adatta bene alle nuove situazioni e non è di certo il tipo di donna che sta ferma e si lascia trascinare dagli eventi. È proattiva, vuole imparare e non essere mai messa in disparte. In questo libro gliene capitano davvero di tutti i colori e, per essere una ragazza mortale catapultata in un mondo di immortali, se la cava egregiamente.

L’autrice non è certo famosa per creare pochi personaggi. I suoi libri, infatti, sono pieni zeppi di personaggi che continuano ad apparire e a volte non vengono caratterizzati correttamente, ma quelli ricorrenti sono ben distinti, ognuno con le sue caratteristiche fisiche e caratteriali ed è impossibile non apprezzarli.
Tamlin è affascinante, potente, disposto a tutto per Feyre e per il suo regno. L’ho apprezzato durante tutto il libro, anche se mi è caduto un po’ verso la fine. Diciamo che la situazione un po’ lo giustificava, ma avrei voluto vedere un po’ di iniziativa in più.
Lucien è un altro personaggio interessante, per la sua amicizia con Tamlin e, più avanti, con Feyre. È un uomo leale e disposto veramente a tutto per le persone che ama. Ha sofferto molto a causa della sua famiglia e lo vediamo combattere spesso tra il suo ruolo di amico e quello di suddito.
Menzione speciale per Rhysand, così misterioso e crudele. Attira subito l’attenzione con la sua energia magnetica e si rivelerà un personaggio chiave nella trama.

Il punto forte di questo libro e della serie, però, è il world building. La Maas ha creato un mondo intero e ha descritto piuttosto bene soprattutto il mondo delle fate. Diviso in sette corti: Primavera, Estate, Autunno, Inverno, Alba, Giorno e Notte. Ognuna è governata da un High Lord e oltre alle fate bellissime e fortissime e immortali che impareremo a conoscere è abitata da fate particolari, con caratteristiche a volte bellissime a volte spaventose. Imparare a conoscere i vari angoli del mondo delle fate mi è piacuto tantissimo e nei libri successivi si scopre sempre di più, mano a mano che Feyre impara a muoversi in questi nuovi luoghi.

Sono sicura che la parte finale vi lascerà a bocca aperta, ma per fortuna non c’è un cliffhanger troppo grande, quindi non dovreste avere troppi problemi ad aspettare il successivo (il mio preferito). Non vedo l’ora di parlarvi anche di quello, ma intanto che ne dite di farmi sapere qui sotto nei commenti cosa ne pensate di questo primo libro?

Lettura di gruppo: L’uomo che metteva in ordine il mondo [Recap #1]

Hola!
Sono settimane parecchio impegnative, ma finalmente sono riuscita a trovare il tempo per fare un primo recap di questa lettura di gruppo. Prima di tutto vorrei ringraziare quelle 11 fantastiche personcine che si sono unite a noi per leggere tutte insieme L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman. L’11 marzo c’è stata la prima discussione in cui abbiamo richiesto la prima impressione su libro. In realtà abbiamo un gruppo Telegram – che trovo stia funzionando molto bene allo scopo – in cui si chiacchiera spesso su come sta procedendo la lettura. Tutto rigorosamente senza spoiler tranne le discussioni della domenica sera relative ai capitoli letti. Non vedo l’ora sia domenica: ci sarà infatti la seconda discussione ‘ufficiale’. Tornando a noi, visto che tutte le partecipanti sono nel gruppo Telegram abbiamo deciso di semplificare le consegne: la recensione finale ci sarà per tutte, mentre per le prime due consegne ci limitiamo a parlarne in chat. Alcune ragazze, però hanno deciso di scriverci una mail, un pensiero più concreto e meno frammentato rispetto a quello che si può esprimere in una conversazione di gruppo.

In generale il libro sta piacendo molto, stiamo entrando in sintonia con Ove, protagonista che all’inizio non era risultato troppo simpatico. Stiamo iniziando a capirlo, a comprendere le motivazioni per cui ha un determinato comportamento e quindi iniziamo ad apprezzarlo davvero. Ma vediamo che hanno detto le ragazze, sia le mail di quelle che ci hanno scritto che qualche stralcio della conversazione in chat.

Kia

Avevo sentito parlare molto e molto bene di questo libro ma non mi ero mai decisa a prenderlo in mano. Quando ci è stato proposto come possibile titolo della lettura di grupppo,
l’abbiamo inserito nel sondaggio ed ha raccolto un sacco di voti. Quindi perché non provare? L’inizio non mi sta dispiacendo per nulla, sto iniziando a capire Ove e sento che finirò per affezionarmi un sacco.

Mon

Ove colpisce immediatamente per il suo carattere burbero che lo fa sembrare un novantenne che se la prende con i ragazzini sul bus. Trovo sia impossibile non affezionarsi a lui e credo che nel corso del libro lo comprenderemo meglio. I vicini appena arrivati mi hanno fatta immediatamente sorridere e credo aiuteranno Ove a uscire dal guscio in cui si trova.

Karen

Per quanto riguarda Ove, sono molto contenta di poterlo rileggere. Quante cose sfuggono ad una prima lettura?? Adoro Ove, adoro che i suoi tentativi di suicidio vengono tutti mandati all’aria dai quei vicini così maledettamente incompetenti, come direbbe Ove.
In realtà tutti i personaggi sono ben costruiti, perfino il gatto!

Daniela

Avendo già visto il film, in realtà mi è difficile dare le ‘prime’ impressioni sul libro….. Ove, burbero e a prima vista antipatico in realtà si dimostra ben presto dal cuore d’oro. Ha varie ‘manie’ che lo fanno sembrare strano ma alla fine i personaggi che lo circondano sono altrettanto strani e strambi per cui….
Posso dirvi che il film, seppur con qualche differenza e inevitabilmente qualche dettaglio in meno, è abbastanza corrispondente.
È simpaticissimo il gatto (nel libro forse si nota meno ma nel film viene sottolineato anche di più), che ha capito perfettamente che Ove non è pericoloso. Can che abbaia non morde!

Cris di Chronicles of a Bookaholic

I primi tre capitoli mi hanno fatta preoccupare, ho pensato che non sopportando Ove non sarei riuscita ad apprezzare il libro. Invece, andando avanti e scoprendo sempre nuovi elementi della vita di Ove, non solo ho cominciato a volergli bene ma mi si è spezzato il cuore a pensare quanto abbia dovuto affrontare da solo. Non vedo l’ora di conoscere la storia d’amore di Ove e Sonja, non so perchè ma penso sarà qualcosa di commovente come in Up, il film della Pixar.

Alice

Sono contentissima di partecipare a questa lettura di gruppo. Essendo io amante soprattutto di thriller non mi sono mai veramente buttata su altro (se non il fantasy). Non conoscevo questo titolo ma devo ringraziarvi per avermi fatto scoprire questo bellissimo libro. Devo dire che nel primo capitolo Ove non mi era particolarmente simpatico (forse perché faccio la commessa e conosco queste scene), poi da quando ho letto il capitolo dedicato al padre ho iniziato ad apprezzarlo maggiormente.

Alessandra

Lui è sicuramente così sia per carattere che per tutto quello che ha passato, ma ammiro i suoi principi morali solidi e il fatto che nonostante le persone lo esasperino decida comunque di aiutare. Ma certe perle di frasi, come quelle che avete citato me lo fanno adorare già e sono sicura che entro la fine de libro gli vorrò super bene!

Cate

A me sta piacendo, il personaggio di ove è molto interessante, voglio proprio vedere come cambia nel corso del libro. Poi vabbè i nuovi vicini sono il top!

Recensione: Origin di Dan Brown

origin cover
Titolo: Origin (Robert Langdon #5)
Autore: Dan Brown
Editore: Mondadori
Link di acquisto: Amazon
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Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa a Harvard, è stato invitato all’avveniristico museo Guggenheim di Bilbao per assistere a un evento unico: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell’umanità e rimetterà in discussione dogmi e principi dati ormai come acquisiti, aprendo la via a un futuro tanto imminente quanto inimmaginabile. Protagonista della serata è Edmond Kirsch, quarantenne miliardario e futurologo, famoso in tutto il mondo per le sbalorditive invenzioni high-tech, le audaci previsioni e l’ateismo corrosivo. Kirsch, che è stato uno dei primi studenti di Langdon e ha con lui un’amicizia ormai ventennale, sta per svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Mentre Langdon e centinaia di altri ospiti sono ipnotizzati dall’eclatante e spregiudicata presentazione del futurologo, all’improvviso la serata sfocia nel caos. La preziosa scoperta di Kirsch, prima ancora di essere rivelata, rischia di andare perduta per sempre. Scosso e incalzato da una minaccia incombente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao con Ambra Vidal, l’affascinante direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione del provocatorio evento. In gioco non ci sono solo le loro vite, ma anche l’inestimabile patrimonio di conoscenza a cui il futurologo ha dedicato tutte le sue energie, ora sull’orlo di un oblio irreversibile. Percorrendo i corridoi più oscuri della storia e della religione, tra forze occulte, crimini mai sepolti e fanatismi incontrollabili, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico letale il cui onnisciente potere pare emanare dal Palazzo reale di Spagna, e che non si fermerà davanti a nulla pur di ridurre al silenzio Edmond Kirsch. In una corsa mozzafiato contro il tempo, i due protagonisti decifrano gli indizi che li porteranno faccia a faccia con la scioccante scoperta di Kirsch… e con la sconvolgente verità che da sempre ci sfugge.


Origin è il quinto libro della serie con protagonista Robert Langdon, l’eccentrico professore creato dalla penna di Dan Brown. Ricordo la prima volta che ho preso in mano “Il Codice Da Vinci” perché ne sono rimasta stregata. Era intrigante, pieno di mistero e di informazioni che assorbivo come una spugna. Ho letto qualsiasi libro pubblicato in Italia di Brown e “Il Codice Da Vinci” rimane uno dei miei preferiti, anche se “Inferno”, che ho letto l’anno scorso, è quasi a parimerito.

Vorrei poter dire che “Origin” è alla stessa altezza dei suoi precedenti, ma purtroppo non è così. Nonostante io abbia apprezzato immensamente il libro e la trama, qualcosa non mi ha convinta. In “Origin” Langdon si trova in Spagna, al Guggenheim, dove il suo amico, Edmond Kirsch, sta per rivelare la sua ultima scoperta che, a quanto pare, sconvolgerà il mondo intero. L’autore è riuscito a creare parecchia hype intorno a questa scoperta e il lettore, come il protagonista, non vede l’ora di scoprire di che si tratta. La serata non va assolutamente come previsto e Langdon si ritrova, come al solito, invischiato in qualcosa di troppo grande e complicato. Insieme alla direttrice del museo, Ambra Vidal, dovrà effetturare una corsa contro il tempo (e parecchi nemici) per rivelare la scoperta di Kirsch.

Nonostante la premesse, ho trovato “Origin” molto meno dinamico rispetto ai precedenti libri di Brown. Ho amato il fatto che la storia sia principalmente ambientata a Barcellona, città che ho visitato e quindi ho riconosciuto nelle descrizioni dell’autore. Lo stesso mi era successo con tutti gli altri libri, con la differenze che in tutti gli altri non conoscevo le città. Ovviamente tutte le varie scene descritte mi hanno fatto venire ancora più voglia di viaggiare.

Come detto in precedenza, “Origin” risulta poco dinamico e i personaggi non soddisfano. Sono piatti, senza grandi emozioni o distinzioni fra loro. Langdon è un uomo estremamente intelligente che a volte sembra faccia finta di essere ignorante per permettere all’autore di spiegare un passaggio. Sarebbe stato più gradito che invece di elencare le cose al lettore venissero dimostrate con le azioni.

Considerando le premesse mi aspettavo qualcosina in più, ma ho divorato il libro e Brown rimane uno degli autori che leggo sempre volentieri. Ho apprezzato molto il personaggio di Winston, che mi ha ricordato molto Aidan di “Illuminae” sia per comportamento che per ragionamenti che fa. Winston fa paura a tratti e ti fa ragionare sul futuro che ci aspetta nei prossimi anni.
Mi aspettavo un finale diverso, ma quello che ho letto mi ha lasciata soddisfatta, con una sensazione di dolce/amaro addosso. È un finale giusto e che fa pensare quindi non posso che accettarlo così com’è.

“Origin” è un libro che non convince appieno, ma allo stesso tempo è piacevole da leggere e non lascia mai annoiati (almeno per quanto mi riguarda). Fatemi sapere se lo avete letto o lo leggerete che sono sempre curiosa di conoscere la vostra opinione.