Morten Tyldum

Recensione: The Imitation Game di Morten Tyldum

Buongiorno a tutti! La settimana scorsa ho organizzato la mia prima festa a sorpresa e devo dire che è stato davvero divertente anche se prende un sacco di tempo. Alla fine abbiamo passato una bella serata e sono contenta che la sorpresa sia riuscita! Quindi essendo presa dai preparativi e dallo studio (eh già sono ancora in periodo esami!) non sono riuscita a vedere molti film, ma l’altra sera sono riuscita a ritagliarmi due orette e ho guardato:“The Imitation Game”. Questo film mi ha ispirato fin da subito: mi piacciono infatti i film basati su storie vere ed è stata l’occasione per conoscere qualcosa in più a proposito di Turing, uno dei padri dell’informatica e creatore dell’antenato del computer.


Titolo: The Imitation Game
Titolo originale: The Imitation Game
Regia: Morten Tyldum
Anno: 2014
Durata: 114 min
IMDB

Manchester, primi anni ’50. Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall’agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia a raccontare la sua storia partendo dall’episodio di maggiore rilevanza pubblica: il periodo, durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui fu affidato a lui e ad un piccolo gruppo di cervelloni, fra cui un campione di scacchi e un’esperta di enigmistica, il compito di decrittare il codice Enigma, ideato dai Nazisti per comunicare le loro operazioni militari in forma segreta.

Dai vari flashback capiamo che Alan ha avuto una difficile infanzia, vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola perché tendeva a comportarsi in modo diverso dagli altri, anche il solo separare le carote dai piselli sul piatto (lo faccio anch’io xD) era motivo per prendersela con lui. Non c’è da stupirsi se poi crescendo abbia sviluppato una sorta di blocco nell’interagire con le altre persone, ma ciò non toglie che lui sia stato un genio. Ecco quindi che confermo la mia teoria che tutte le persone geniali siano al tempo stesso una sorta di disagi sociali, ma andiamo avanti.

Alan, insieme ad altri esperti, deve decifrare un codice nazista complicatissimo e dalla riuscita di quest’impresa dipendono le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Il titolo in qualche modo riassume il film: il motivo principale che spinge tutti ad adoperarsi è sconfiggere i tedeschi il prima possibile, ma per Alan sembra che questo sia solo un gioco: a lui piacciono i problemi e perciò vuole risolvere Enigma, il problema più difficile al mondo. Ma questo ‘gioco imitativo’ non si limita alla decodifica di Enigma; coinvolge la vita stessa dei personaggi che sono costretti a tenere segreto il loro lavoro e in particolar modo Turing, obbligato a nascondere la propria omosessualità.

La genialità di Turing sta nel fatto che lui è riuscito ad andare oltre al classico metodo risolutivo del problema. Possiamo definirlo come un visionario ma nel senso buono del termine: lui è l’unico che tenta un approccio diverso e oneroso in termini economici e di tempo. In un certo senso viola la gerarchia di ordini tipica della società inglese così anche la sua diversità viene considerata come disobbedienza alla normalità sociale.

Nei panni di Turing vediamo Benedict Cumberbatch, protagonista della serie tv “Sherlock”. La sua interpretazione è notevole: riesce infatti a esprimerne la complessità e le tante sfaccettature del personaggio, scavando a fondo nei fatti per esaltarne le emozioni e le preoccupazioni. Anche la performance di Keira Knightley è stata significativa. Pur non amando particolarmente l’attrice, devo riconoscere che in questo film la sua recitazione è stata efficace e di gran supporto alla riuscita non solo del suo personaggio, ma anche quello di Turing. Confesso che è stata la sua interpretazione che mi è piaciuta di più perché mi ha dato prova di riuscire a dar profondità al ruolo interpretato.

Nonostante il film racconti la storia con un ritmo particolarmente veloce, devo dire che il film ha rispettato le mie aspettative: è appassionante e coinvolgente essendo in grado di suscitare la curiosità dello spettatore nei confronti di questa storia su cui per molti anni non si era fatta chiarezza.