nel mare ci sono i coccodrilli

5 cose che…i 5 libri più belli letti finora quest’anno

Buongiorno. Eccoci qui, quando troviamo un argomento che ci stuzzica o di cui abbiamo piacere di parlarvi, ci piace ritornare nella rubrica 5 cose che di Twins Books Lovers. In cosa consiste? Ogni venerdì viene scelto un argomento e vari blog postano le proprie scelte. L’argomento di questa settimana sono i 5 libri più belli che abbiamo letto, finora, quest’anno. I vostri quali sono??


~ Mon

Ho letto parecchi libri belli in questi primi mesi del 2018, ma questi 5 mi hanno colpita particolarmente. Fandom è un libro perfetto per tutte le fan di libri che vorrebbero tuffarsi nei mondi fantastici di cui leggiamo tutti i giorni. Un mix di avventura e amicizia e amore che è difficile non apprezzare. The Hate U Give mi ha scossa in maniera incredibile. Non pensavo che un libro con un target così giovane potesse spingermi ad aprire così gli occhi su una realtà che forse spesso ignoriamo e che non dovrebbe nemmeno esistere. Un libro che tutti dovrebbero leggere, soprattutto nelle scuole. Fai piano quando torni è un libro delicato, che racconta l’amore e lo scoprire sè stessi in due generazioni diverse tra loro. Anna e Margherita sono due donne forti e che vi cattureranno sicuramente. E così, forse, sarai felice è l’ultimo libro di Alessia Esse che, come sempre, non ne sbaglia una. Ci racconta una storia familiare in cui si intrecciano amori, rapporti, scoperte che cambiano la vita dei personaggi per sempre. Una storia complessa che ci porta a conoscere fatti della nostra Storia che personalmente ignoravo. The Wicked Deep non è stato ancora tradotto in italiano, ma è un fantasy autoconclusivo davvero particolare e che mi ha catturata. La storia è semplice, ma molto intrigante. Mi ha sorpresa più volte e spero di leggere presto altro dell’autrice.

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~ Kia

Ammetto che ne avrei avuti almeno altri due o tre da inserire, ma alla fine ho scelto questi. Figlie del mare di Mary Lynn Bracht, letto per caso, ho già iniziato a regalarlo e consigliarlo perché mi ha lasciato davvero tanto, una storia allo stesso tempo meravigliosa e agghiacciante che tutti dovrebbero leggere. Un altro libro che secondo me andrebbe letto un po’ da tutti è Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda, una storia vera che parla di immigrazione e rispetto e che ci tocca sempre più da vicino. Rimbalzando tra i diversi generi, ho scelto poi uno dei più bei thriller letti negli ultimi anni: So tutto di te di Clare Mackintosh. Non potevo lasciare fuori La leggenda del ragazzo che credeva nel mare di Salvatore Basile, un libro che è poesia allo stato puro e che merita una lettura. Come lasciare poi da parte i romance? E soprattutto, come non citare Bianca? Non vedo l’ora di avere tra le mani il suo prossimo romanzo!! Per intanto metto in questa top 5 il suo Un altro giorno ancora.

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5 cose che…5 letture che ci hanno insegnato qualcosa

Buongiorno. Settimana scorsa eravamo sommerse di cose da fare (oltre a non essere troppo esperte di film) e abbiamo saltato il 5 cose che. Ma torniamo oggi con la rubrica di Twins Books Lovers. In cosa consiste? Ogni venerdì verrà scelto un argomento e vari blog posteranno le proprie scelte. L’argomento di questa settimana sono le letture che ci hanno insegnato qualcosa.


~ Mon

La consegna di questa settimana l’ho un po’ interpretata, nel senso che ho deciso di elencarvi libri che mi hanno fatto riflettere e pensare su argomenti a cui prima non facevo così attenzione. Vi ho parlato ieri di “The Hate U Give” in cui viene affrontato il razzismo verso le persone di colore e mi è rimasto impresso il modo in cui viene raccontata la storia. Attraverso la parole di Starr ci si rende conto come certe situazioni siano totalmente assurde e non dovrebbero esistere. “Sono puri i loro sogni” mi ha fatto capire che tipo di genitore vorrei essere più avanti. Mi ha fatto capire le scelte dei miei genitori e mi ha fatto osservare il mondo di figli/genitori/insegnanti in maniera diversa. “Beautiful” è una storia incredibile sull’accettare sé stessi e il proprio corpo, cosa che in questi tempi non è così semplice. “Mio fratello rincorre i dinosauri” è un libro toccante e che fa entrare il lettore in una famiglia in cui uno dei figli è affetto dalla Sindrome di Down. Tutti sappiamo cos’è, pochi sanno come trattare persone con questa sindrome. Un libro come questo fa aprire gli occhi su una realtà che siamo abituati a vedere, ma che spesso non sappiamo gestire. Ho voluto concludere con “Piccole donne” perché è un libro che ho letto più volte, anche da piccolina e ho sempre desiderato avere un rapporto tra sorelle come quello delle March (vendette di Amy a parte), ma come sorella non sono sempre stata la migliore, anzi. Questo libro mi ricorda che tipo di sorella vorrei essere e mi permette ogni giorno di provare ad essere migliore.

~ Kia

Sono convinta che ogni libro possa insegnare qualcosa. Sicuramente ce ne sono alcuni che ci insegnano più di altri e a loro volta si dividono in due categorie, secondo me. Le storie di vita vissuta, di contesti e di realtà che non conosciamo e invece i racconti – romanzati – che ci portano a riflettere su qualcosa cui non avevamo mai fatto caso, o a cui non avevamo mai dato eccessivo peso. I miei primi tre appartengono alla prima categoria: ‘Nel mare ci sono i coccodrilli’ mi ha fatto vedere da una prospettiva diversa una realtà che ci tocca ogni giorno, quella dell’immigrazione e lo super consiglio. ‘Fuga dal campo 14’ mi ha invece aperto gli occhi su quella che è la vita attuale in Corea del Nord (e di cui vorrei leggere altro). ‘Wonder’ ci spinge a riflettere sul bullismo, quello presente soprattutto a scuola e di cui, purtroppo, si sente parlare sempre più spesso. Gli altri due libri sono invece più ‘filosofici’. Non potevo non citare il mio adorato Piccolo Principe e la stessa cosa vale per ‘Qualcosa’ che, nel suo essere una fiaba, mi ha lasciato qualcosa di simile proprio al Piccolo Principe.

Letture del mese: Gennaio 2018

mon firma

Titolo: Il suo chiodo fisso (In the Line of Duty #1)
Autore: Cathryn Fox
Genere: Romance
Pagine: 228

Recensione
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Titolo: Magic (Shades of Magic #1)
Autore: V. E. Schwab
Genere: Fantasy
Pagine: 416

Recensione
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Titolo: Wildcat
Autore: Scarlet Blackwell
Genere: Romance
Pagine: 132

Recensione
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Titolo: Fandom: Saresti disposta a morire per la tua storia preferita?
Autore: Anna Day
Genere: Fantasy
Pagine: 514

Recensione in arrivo il 15 febbraio
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Titolo: Ogni giorno (Every Day #1)
Autore: David Levithan
Genere: Romance
Pagine: 370

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divisore dx

 

kiafirma

il libro di julian cover
Titolo: Il libro di Julian. A Wonder Story
Autore: RJ Palacio
Genere: Fiction
Pagine: 128

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Titolo: Nel mare ci sono i coccodrilli
Autore: Fabio Geda
Genere: Non-fiction, Biografia
Pagine: 155

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nel mare ci sono i coccodrilli
so tutto di te cover
Titolo: So tutto di te
Autore: Clare Mackintosh
Genere: Thriller
Pagine: 488

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Titolo: Albion (Albion #1)
Autore: Bianca Marconero
Genere: Urban Fantasy, Young Adult
Pagine: 400

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albion cover
noi che non sappiamo amare
Titolo: Noi che (non) sappiamo amare
Autore: Eilan Moon
Genere: Romance
Pagine: 210

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Titolo: La libreria dove tutto è possibile
Autore: Stephanie Butland
Genere: Romance
Pagine: 225

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la libreria dove tutto è possibile
di notte sognavo la pace
Titolo: Di notte sognavo la pace
Autore: Carry Ulreich
Genere: Non fiction, Diario
Pagine: 270

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Recensione: Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda

Buongiorno lettori.Oggi vi parlo di un libro che aspettava di essere letto da tantissimo. Consigliatomi più e più volte, finalmente mi sono decisa a leggerlo e ne sono rimasta molto soddisfatta. Si tratta di Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda.
nel mare ci sono i coccodrilli
Titolo: Nel mare ci sono i coccodrilli. Vera storia di Enaiatollah Akbari
Autore: Fabio Geda
Editore: Baldini e Castoldi
Link di acquisto: Amazon | Kobo
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Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l’incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Un’odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia.

Il libro racconta la vera storia di Enaiatollah Akbari, un ragazzo afghano che, allontanato da casa intorno ai 12 anni per la sua stessa sicurezza, dopo viaggi, lavori, fatiche e imprevisti è arrivato in Italia.

È difficile fare la recensione di una storia vera, di un racconto di vita vissuta. Non si può stare a parlare né della trama né dei personaggi. Sono così e basta, possono essere spiacevoli o andarci a genio, raccontare cose bellissime e divertenti o cose tristi o che danno fastidio. Ma non possiamo farci nulla, se non apprendere ciò che è stato o, come in questo caso, riconoscere la forza d’animo del protagonista che si mette in gioco e che ci racconta la sua vita, mettendola nelle nostre mani.

Fa impressione scoprire certe cose sull’immigrazione. Quello che sappiamo, normalmente lo apprendiamo dai giornali e mediamente si tratta di numeri e problemi. E forse qualche atto eroico che passa perché fa audience, poi il silenzio. Qui è raccontata in prima persona da chi l’ha vissuta. Da un ragazzo che, ancora bambino, ha dovuto andarsene dalla conca che era la sua casa, il suo mondo, perché li avrebbe rischiato la vita. Da lì comincia il suo viaggio, la voglia di ricostruire qualcosa, di vedere un viso conosciuto. La voglia di vivere dignitosamente, ma soprattutto quella di sopravvivere nella speranza di un futuro migliore.

Enaiatollah ci fa riflettere su aspetti dell’immigrazione che magari non conosciamo, sulla disperazione che spinge una persona a fare un viaggio simile per poi, spesso, non trovare quello che gli era stato promesso, quello che si aspettava. Sempre che in fondo al viaggio uno ci arrivi.
Lui è arrivato in fondo, grazie ad una grande forza d’animo, ma soprattutto grazie alla gentilezza della gente. Un po’ tutto il libro ruota intorno a questo concetto. Enaiat ha trovato persone che lo hanno aiutato, persone a cui lui non poteva dare nulla se non un grazie e un sorriso. Persone che gli hanno permesso di concludere il suo viaggio e, alla fine di questo, di costruirsi una vita che, almeno in parte, rispecchiasse quello che aveva sognato mentre attraversava le montagne della Turchia in mezzo al gelo o stava nascosto nel doppio fondo del rimorchio di un tir.

Ho apprezzato molto il fatto che sia scritto in ‘parlato’. Il libro è la trascrizione della storia raccontata da Enaiatollah stesso, completa di errori grammaticali e di punteggiatura, parole legate all’infanzia del protagonista, frasi scombinate dovute ai cambi di argomento repentini tipici del parlato.

Una cosa particolare, che fa notare anche Geda all’interno del suo libro, è la fusione delle due culture, quella afghana e quella occidentale nella persona di Enaiat. Quando racconta, infatti, usa paragoni, metafore e termini legati alternativamente al lui bambino e quindi ad una vita povera ed agricola e al lui giovane adulto, integrato in una comunità che prevede internet e McDonald.

Libro assolutamente consigliato, si legge in un batter d’occhio e ci si lega al cuore e alla mente. Un libro che non si fa dimenticare, nonostante la sua semplicità e proprio per questo adatto a tutti.