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Recensione: Lezioni di seduzione di Chiara Venturelli

Ho una confessione da fare.
Avevo già scritto questa recensione e mi piaceva anche parecchio, ma non so perché non ho salvato o chissà cosa è andato storto, ma si è cancellata. Nel giro di due secondi, puff recensione. Non mi era mai capitato, ma che fosse successo proprio con questa recensione mi ha fatto talmente arrabbiare che non sono più riuscita a mettermi al pc tranquilla a riscriverla, un po’ per la rabbia e un po’ per la consapevolezza che non verrà mai come l’avevo scritta la prima volta.
In ogni caso, adesso eccola qui. Buona lettura!

lezioni di seduzione
Titolo: Lezioni di seduzione
Autore: Chiara Venturelli
Editore: Centauria
Disponibile in italiano:
Goodreads

Iscriversi al corso di teatro è stato un errore. Ma vedersi assegnare il ruolo di Catherine, la protagonista, è una vera catastrofe per Elizabeth. Soprattutto perché la «star» maschile è Jack: bello, brillante, popolare. Tutto il contrario di lei, insomma, e come se non bastasse un vero stronzo. Tra i due volano subito le scintille, e la commedia romantica Lezioni di seduzione sembra un disastro annunciato.
Quando ci si mette di mezzo la magia del palcoscenico, però, chi può dire cosa succederà? Pian piano, mentre la dolce e maliziosa Catherine conquista il suo William, le cose tra Elizabeth e Jack cominciano a cambiare, la finzione e la realtà si intrecciano. Complici una visita in famiglia a dir poco pericolosa, un’amica determinata, un ex fidanzato insistente e almeno due scomodi triangoli sentimentali, i colpi di scena sul palco e fuori si susseguono in un crescendo di equivoci. Che porteranno l’eroe e l’eroina a interrogarsi sui propri veri sentimenti, fino alla sera di una prima all’insegna dell’«improvvisazione»…
Un romanzo dolce, trascinante e divertente che mette in scena, è il caso di dirlo, le domande più profonde di ogni relazione: chi siamo quando ci innamoriamo, e di chi ci innamoriamo veramente? Forse anche la passione è un palcoscenico, e gli uomini e le donne soltanto attori? E, soprattutto, cosa sarebbe un grande amore senza qualche colpo di scena?

Il 26 maggio 2016 sono corsa all’interno della Mondadori in centro a Milano e sono uscita stringendo tra le braccia un libro che aspettavo da tempo. Sono una delle tante ragazze che aveva letto e amato l’omonima fanfiction scritta da fallsofarc e quando ho saputo che Chiara avrebbe pubblicato Lezioni, beh, ho saltellato di gioia e sono corsa a prenotare il libro.

Una volta tra le mie mani, vi lascio solo immaginare cosa è accaduto. In poche ore ho divorato la storia e poi sono rimasta un po’ a pensare a ciò che avevo letto. Pensavo, prima di iniziare il libro, che leggerlo sarebbe stato come aprire EFP e prendere in mano la fanfiction, ma quanto mi sbagliavo. Leggere il libro è stato come avere un dejavu perché i personaggi e la trama generale li conoscevo, ma allo stesso tempo è stato come leggere una storia completamente nuova perché Chiara ha riscritto tutto, ogni singola riga, modificando leggermente eventi, cambiando alcuni comportamenti e inserendo nuove scene e personaggi. Tutto è maturato, cresciuto, sicuramente insieme all’autrice che dai tempi di Lezioni su EFP è cresciuta e ha avuto esperienze che sicuramente l’hanno cambiata.

Voglio provare a non parlare delle differenze che ci sono trale due versioni, perché sono qui per parlarvi del libro, quindi ce la metterò tutta anche se ho trovato la mancanza di alcune scene un peccato e la presenza di una scena superflua, ma ne ho parlato con l’autrice che mi ha spiegato le motivazioni dietro a tali scelte e ho quindi compreso e accettato la cosa.

Jack si avvicinò e il suo sguardo tagliente mi lasciò senza fiato. «Ti fa comodo credere che io non sia mai me stesso, così puoi avere sempre la scusa pronta.»
«Che cavolo stai dicendo?» Stavo tremando per la quantità di emozioni che non riuscivo più a contenere. Sgomento, incredulità, rabbia… desiderio. Quando lui mi era così vicino, perdevo sempre la capacità di ragionare lucidamente.
Scosse la testa, esasperato. «Tu con chi credi di avere avuto a che fare in questi ultimi giorni? Con William?»
«Non lo so!» urlai.
«Questo sono io, dannazione!» alzò la voce a sua volta.

Liz è una studentessa modello, una di quelle ragazze che vengono definite “della porta accanto”. È una ragazza timida, una di quelle che un po si nasconde sempre per non farsi notare, ma se viene messa alla prova tira fuori gli artigli, come una tigre..o una miciotta.
La cosa che la mette in crisi più di tutto, nel libro, è il ruolo da protagonista che il professore pazzo di teatro le ha assegnato. Liz deve interpretare Catherine, una nobildonna che dopo aver incontrato il bel William, acconsente a prendere da quest’ultimo lezioni di seduzione appunto. Già il ruolo mette ansia a Liz, che non si sente assolutamente in grado di rendere giustizia al personaggio, ma a peggiorare le cose ecco che il ruolo di William viene assegnato a Jack, il bello e dannato di turno.
Ho apprezzato particolarmente come Liz affronti ogni cosa che Jack, il professore o anche sua madre le mettano in mezzo alla strada per ostacolarle il cammino. Mi piace che sia testarda e che sia determinata, ma allo stesso tempo che sia vulnerabile, che soffra anche per piccole cose, perché la rende un personaggio umano e a cui è facile relazionarsi.

Jack è un ragazzo incredibile. È bello, bravo e soprattutto sa di esserlo, il che lo rende sempre sicuro di sè e pronto a tutto per ottenere ciò che vuole. Chiara, però, è riuscita in qualcosa che a poche autrici riesce ultimamente: è riuscita a non rendere Jack perfetto. Il ragazzo ha i suoi difetti e le sue debolezze che, a mio parere, lo rendono molto apprezzabile e un personaggio di cui innamorarsi facilmente. Certo, quando uno è un dispensatore così abile, è difficile non cadere ai suoi piedi.

«Miciotta? Sul serio? Perché non orsacchiotta o pasticcino?»
«Perché quando vuoi hai davvero gli artigli.»

È stato bello veder interagire i due perché anche se la storia in sè non è particolarmente innovativa (sfido qualunque autore a scrivere un romanzo romance senza cadere almeno in un clichè), ma Chiara rende tutto reale e credibile, facendo in modo che il libro sia, di fatto, qualcosa di speciale e assolutamente non banale.

Ho amato il personaggio di Rick, che odiavo nella precedente versione, quindi grazie Chiara per averlo reso amabile e ho apprezzato anche il nuovo personaggio introdotto, Daniel. Una bella scelta narrativa che ha reso tutto molto più “avventuroso”. Ci sono moltissimi altri personaggi, anche se appena accennati, che vale la pena di scoprire, come la mamma di Liz, o il fratello di Jack, quindi posso solo consigliarvi caldamente questo libro, perché se nella marea di libri romance che ci sono in libreria ora volete qualcosa che risalti nella sua semplicità e credibilità, allora Lezioni di seduzione è il libro che cercate. Se non avete trovato un buon motivo per leggere questo libro, cerco di darvene ancora uno: andate a scoprire perché i cactus sono importanti. Andiamo, a chi non piacciono i cactus?!

rating 4.5

mon firma

Recensione: Notti in bianco, baci a colazione di Matteo Bussola

Buon pomeriggio!
Anna ci aveva mandato un recensione, ma alla fine abbiamo deciso di pubblicare la mia oggi, quindi eccomi qui! Libro stupendo, ma scriverne una recensione è stato difficilissimo..non so perché ma trovo sempre difficile scrive di libri che mi sono piaciuti così tanto. Spero di invogliarvi un po’ a leggerlo perché ne vale davvero la pena!

notti in bianco baci a colazione
Titolo: Notti in bianco, baci a colazione
Autore: Matteo Bussola
Editore: Einaudi
Goodreads

– Papà, – ha detto, – quando hai incontrato
la mamma, come hai fatto a sapere che era
la mamma?
– L’ho capito dopo circa dieci minuti.
– E da cosa?
– Quando ci siamo incontrati la prima volta,
si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra
la testa, e si è fatta uno chignon senza
neanche un elastico, solo annodandoli.
– E allora?
– E allora lí ho capito che lei aveva
disperatamente bisogno di un elastico.
E io dei suoi capelli.
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell’«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.

 

Mi risulta sempre difficile scrivere di un libro che ho amato, ma questa volta voglio provarci. Quando ho preso in mano la prima volta il Kindle con dentro caricato “Notti in bianco, baci a colazione”, non sapevo bene cosa aspettarmi. L’unica cosa che sapevo è che le mie amiche ne avevano parlato benissimo e quindi perché non provare a leggerlo anche io?
Quello che mi sono trovata tra le mani è qualcosa che non mi sarei mai aspettata: una storia semplice, che però insegna molto. Una storia che ha poco di continuativo, ma che racconta tanti piccoli momenti della vita di una famiglia che, vi assicuro, imparerete ad amare. Matteo Bussola è un fumettista e uno scrittore, ma prima di tutto è un padre e questo emerge da ogni parola e da ogni pagina del suo libro in cui ci racconta come affronta la vita insieme alle sue quattro donne.
Ho trovato incredibile la felicità che ci viene mostrata e la gioia con cui questa famiglia affronta ogni cosa, ma soprattutto ho apprezzato come l’autore sia riuscito a rendere ogni situazione e evento in maniera semplice, anche quando non lo erano affatto.
Sono certa che una mamma o un papà apprezzeranno un libro del genere mille volte più di me che non sono mamma, perché loro queste situazioni le hanno vissute o le vivono tutti i giorni e io mi sono resa conto leggendo questo romanzo, di quanto fare i genitori sia difficile e allo stesso tempo gratificante e bellissimo. Matteo Bussola prova a insegnare alle sue figlie tante cose, alcune semplici e alcune molto complesse, ma le bimbe, che sono molto piccole, sono anche molto sveglie e comprendono. Spesso, sono proprio loro a insegnare al loro papà come funzionano le cose e mi sono ritrovata più volte a chiedermi se anche io ho, crescendo, ho aiutato i miei genitori a capire meglio il mondo.
Come genitori, si ha una responsabilità enorme, perché si ha ogni giorno la possibilità di formare delle menti, di aiutarle a comprendere meglio la vita e Bussola, con le sue bambine, fa un lavoro spettacolare. Insegna che l’amore è uguale per tutti, che sia fra uomo e una donna, fra due uomini o fra due donne, ma impara anche che “l’amore non è uno, sono tanti”. Insegna che bisogna essere gentili, che bisogna fare del bene e affronta anche le domande più difficili che le sue figlie gli pongono, come quelle sulla morte. Sto scrivendo la recensione mentre sono in treno ed è il 15 luglio. Non so quando la leggerete voi questa recensione, ma ora, mentre scrivo, mi chiedo come spiegherebbe lui alle sue bambine cosa è successo ieri a Nizza. Trovo che le sue parole siano sempre misurate, ma assolutamente veritiere e probabilmente dopo aver finito di scrivere andrò a cercare su Facebook se ha fatto qualche commento al riguardo. Matteo Bussola è particolarmente bravo a spiegare il mondo, come dovrebbe essere almeno, alle sue bambine, ma pubblicando questo libro, ha spiegato il mondo un po’ a tutti.
Quando ho chiesto a mia mamma di ordinarmi il cartaceo da Amazon, mi ha chiesto di cosa parlasse il libro e ho fatto fatica a risponderle, perché non saprei delineare una trama. Le ho detto, però, che è un libro che racconta la vita, vista dagli occhi di un padre e di un uomo che vede il mondo in maniera meravigliosa, ma che soprattutto vede la vita familiare in un modo unico.
“Notti in bianco, baci a colazione”, alla fine, parla di famiglia e che voi siate genitori o meno, posso solo consigliarvelo caldamente. Mi ha fatta ridere, mi ha fatta piangere ed emozionare e un libro che scatena così tante emozioni può essere solo letto dal maggior numero di persone possibile.
Se lo avete letto fatemi sapere che cosa ne pensate, sono davvero curiosa!

rating 5

mon firma

Recensione: È qui che volevo stare di Monica Brizzi

Holaaa.
Chi non muore si rivede, dicono. E infatti.
Non vi ho dimenticati, giuro. E non sto nemmeno boicottando letture evitando di fare le recensioni. È proprio che non trovo il tempo di leggere, mannaggia. A maggio ho letto un solo libro (e mezzo) – lo so che non ne potete più di sentirmelo ripetere, ma è un trauma – e questo mese pare che, perfortuna, stia riuscendo a leggere qualcosa in più.

L’ultimo libro che ho letto è stato ‘È qui che volevo stare’ di Monica Brizzi. L’avevo scovato qualche settimana fa agggratis sullo store del Kobo e a un libro regalato, per giunta con una bella copertina, non si dice mai di no. Poi anche la trama non era per niente male e quindi settimana scora, alla ricerca di un libro leggero e che riuscissi a leggere in tempi non disumani, l’ho iniziato.

e qui che volevo stare
Titolo: È qui che volevo stare
Autore: Monica Brizzi
Editore: Self
Disponibile in italiano:
Goodreads

Una promessa fatta dieci anni prima. Tornare in Grecia, ancora una volta, tutti insieme. È questa l’idea che spinge un gruppo di trentenni a ripetere la gita dell’ultimo anno di scuola.
Peccato che Sofia, una ventinovenne così rossa e piena di lentiggini da essersi meritata il soprannome di Gnomo, non sia pronta a ritrovare tutti, soprattutto Michele, l’ex da cui cerca di scappare. Ma anche Giusti e Paolucci, l’imbucato Martinelli, le ragazze della E, il professore di storia dell’arte, la bidella, Tommaso, l’amico di sempre, il ragazzo di Ragioneria che conosce sin dai tempi delle medie. Tra strane scoperte, nuovi amori, tradimenti, serate in discoteca, pianti e risate a non finire, immersa nella Grecia delle grandi divinità, Sofia riuscirà una volta per tutte a sconfiggere la sua chimera?

Vi dirò la verità, mi è davvero piaciuto. ‘E allora perché solo 3 cupcakes e mezzo?’ Perché sono 150 pagine, perché non diventerà mai il mio libro preferito e perché, come ho detto altre volte, non è un genere, questo, che secondo il mio parere può fare scintille. Mi spiego meglio. I romanzi rosa così, brevi e leggeri, sono adorabili. Soprattutto se sono scritti bene come questo, con la storia che segue un filo logico e non si dimentica personaggi per strada, se la storia non è già stata sentita mille volte e se non ci sono drammi enormi da digerire nel giro di un pomeriggio di lettura. È qui che volevo stare ha tutto questo ed ha anche dei personaggi che si fanno voler bene, ognuno con i propri pregi e difetti delineati, secondo me, molto bene per un libro che si sviluppa in 150 pagine. Resta però che sono dell’idea che non siano dei libri che ti fanno crescere e che ti rimangono dentro per anni. Da qui la votazione più bassa. Nel suo genere direi che si merita una votazione piena piena.

Sofia, la protagonista, vede i 30 anni avvicinarsi ma è piuttosto insicura. Ha un lavoro ma non una relazione e si trascina ancora i rimasugli delle storie del liceo. Il suo ex, un personaggio che ve lo raccomando, le è rimasto in testa e lei non riesce a uscire dal vortice di odio e rancore che prova per questo ragazzo. È anche per questo motivo che non riesce ad accettare ed ammettere quello che prova per un altro amico di vecchia data. No, tranquilli, non dico altro.
Sofia ci fa subito entrare in sintonia con quello che è il suo personaggio, o perlomeno a me ha fatto questo effetto: autostima sotto i piedi, tanta spontaneità e tanta voglia di trovare il suo posto nel mondo. Come non ritrovarsi in lei??
Nel corso della storia abbiamo modo di conoscere bene anche Anita e Roberta, le due storiche amiche di Sofia, completamente diverse tra loro e a loro volta totalmente diverse dalla protagonista. Un trio tutto particolare insomma.
Allo stesso modo conosciamo Tommaso, l’amico di sempre di Sofia, e Michele, il suo ex.

Gli altri personaggi, riusciamo ovviamente a conoscerli meno ma, complice probabilmente il fatto che ognuno di loro si identifica perfettamente in qualcuno che tutti abbiamo avuto in classe alle superiori – il pirla, la secchiona, quello che aiuta tutti e via dicendo -, trovo che durante la lettura ci sembra di conoscere bene personaggi che in realtà sono appena tratteggiati. E devo dire che mi è piaciuto anche questo particolare.

Mi fermo qui perché il rischio di spoilerare è davvero alto. Posso dirvi che ve lo consiglio di cuore. Che nonostante la brevità e la leggerezza è una storia che fa riflettere. Una storia di amore e amicizia profonda e crescita. Una storia che ci lascia coi lucciconi per la sua dolcezza, ma senza essere diabetica.

rating 3.5

kiafirma

Recensione: Le notti di Seth di Alessia Esse

Buongiorno a tutti!

Voglio intanto ringraziare Alessia Esse per avermi inviato una copia del libro in cambio di un’onesta opinione.

“Le notti di Seth” è il terzo libro della trilogia “Nel cuore di New York”, ma come ricorda sempre Alessia sul suo blog e nella sua pagina Facebook, non è necessario aver letto i libri precedenti per comprendere questo.

le notti di seth
Titolo: Le notti di Seth (Nel cuore di New York #3)
Autore: Alessia esse
Editore: Self
Disponibile in italiano:
Goodreads

Un’isola.
Due settimane.
Una nuova opportunità.
Di giorno, Seth Wilkinson è un brillante avvocato newyorkese che ha successo con le donne. Di notte, invece, Seth cerca di avere lo stesso successo con gli uomini, ma con effetti disastrosi. La sua bisessualità non è un problema, eppure le cose non sono semplici come sembrano. Quando si tratta di uscire con un ragazzo, infatti, Seth diventa insicuro e impacciato.
È anche per questo che il suo attuale obiettivo è dimenticare Charlie Harris, l’uomo che ha invitato a cena dopo due mesi di punzecchiamenti e battibecchi. Quella serata è indelebile nella mente dell’avvocato, assieme a Charlie e alle sensazioni che con lui ha provato per la prima volta.
Allo scopo di togliersi il personal trainer dalla testa, e di buttarsi alle spalle l’ennesima delusione, Seth accetta di andare in vacanza con i suoi amici. Non sa, però, che anche Charlie si unirà al gruppo.
Quando i due si ritroveranno insieme su un’isola greca per due settimane, la scintilla che credevano spenta si riaccende, e Seth impara finalmente a lasciarsi andare.
Ma la vacanza è destinata a finire, e con essa la magia che i due hanno creato.
Seth sarà in grado di superare le sue insicurezze? E i suoi sentimenti per Charlie sono davvero a senso unico?

Ogni volta che leggo un libro di Alessia e lo finisco, inizio vagamente a disperarmi perché so che dovrò attendere per quello dopo, ma questo giro Alessia ci ha fregati tutti. “Le notti di Seth” doveva uscire a novembre e invece è uscito la scorsa settimana, totalmente a sorpresa.
Aspettavo questo libro dal momento in cui ho poggiato sul comodino “La favola di Thea” dopo averlo finito ed è arrivato addirittura in anticipo, non potevo crederci.

Per correttezza avviso che nella recensione potrebbero esserci spoiler relativi ai libri precedenti, per quanto io possa tentare di tenere la recensione interamente spoiler-free.

Ho riletto la recensione che avevo scritto a gennaio del volume precedente e mi sono ritrovata d’accordo con una delle cose che avevo detto qualche mese fa: adoro il fatto che ognuno di questi libri sia autoconclusivo e mi piace da matti che in ognuno impariamo a conoscere un personaggio, ma che gli altri rimangono comunque sullo sfondo, ricordandoci anche solo con qualche battuta perché li avevamo amati così tanto nei libri precedenti.

Questa volta è Seth a prendere parola e a raccontarci la sua storia. Seth è un personaggio che mi è piaciuto un sacco negli scorsi libri, per quanto si sia visto poco. È il migliore amico di William, il protagonista del primo libro ed è un avvocato. “Le notti di Seth” racconta di questo uomo e di come sia riuscito, dopo anni, ad accettare chi è e chi ama, trovando il coraggio di rivelarlo a tutto il mondo. Abbiamo conosciuto un Seth divertente e sempre con la battutina pronta nei primi due libri, ma finalmente scopriamo qualcosa in più di lui. Scopriamo chi sono i suoi genitori e come ha conosciuto William, ma soprattutto capiamo cosa pensa e prova ogni giorno credendo di doverti nascondere per quello che è. Seth ha paura del giudizio delle persone e quindi si permette di vivere la sua vita essendo sé stesso solo di notte, sostenendo che la notte è qualcosa di speciale, in cui può essere diverso. Mi è piaciuto come questa sua convinzione piano piano svanisca lasciando spazio alla consapevolezza di potersi fidare delle persone che ama. Ci sarà sempre qualcuno a giudicare, ma che importanza ha se chi amiamo ci capisce e sostiene?
Durante la storia Seth impara anche a non fidarsi sempre e solo della sua testa, ma di permettere anche al cuore di dire la sua ogni tanto. È William, alla fine, a convincerlo a seguire il suo cuore e durante questo libro ho apprezzato ancora di più l’amicizia tra i due.

L’altro protagonista è Charlie, il fratello di Thea che abbiamo conosciuto durante “La favola di Thea”. È il padre di una bimba dolcissima e fa il personal trainer. Durante tutto il libro ho sempre avuto la sensazione che fosse un ragazzo dolce e disponibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo e incapace di ferire qualcuno, men che meno l’uomo che ama. Ho amato Charlie fin dalla prima riga, nonostante i primi capitoli mi avessero fatto storcere un po’ il naso. Ahimè, sono e sarò sempre #TeamSeth quindi terrò d’occhio Charlie anche nei prossimi libri, ma non penso ci sarà da preoccuparsi.

I personaggi secondari sono sempre quelli, ma aggiungiamoci anche i genitori e la nonna di Seth per completare il quadro. Il trio di amiche composto da Laura, Thea e Audrey è più unito che mai e l’amicizia tra le tre è incredibile. Vivono praticamente in simbiosi, scambiandosi segreti e godendosi la vita. Laura e Thea le conosciamo già bene, essendo le protagonisti dei primi due libri, ma sono estremamente curiosa di conoscere meglio Audrey, che compare sempre, ma di cui sappiamo gran poco. È lei la protagonista del quarto libro della serie e io non vedo già l’ora di mettere le zampine su quel libro.
Ho adorato la nonna di Seth, è stata esilarante. Sto cercando di non immaginarmela come la mia bis-nonna anche se non so perché mentre leggevo mi veniva in mente lei. Peccato che Nana sia moolto tecnologica, infatti ha un sacco di follower sui suoi social preferiti: Instaface o Instabook a seconda dei momenti. Ridevo tantissimo quando compariva lei. I genitori di Seth compaiono poco durante il libro, ma sono fondamentali e dimostrano di amare il figlio immensamente. Il discorso finale del padre di Seth mi ha quasi fatto scendere la lacrimuccia.

Mi è piaciuto il cambio di scenario e la sensazione di vacanza e relax che emana l’intero libro. Bella l’idea di portare tutti i personaggi in Grecia e poterli conoscere anche fuori dal loro mondo. Andare in un altro luogo ci ha anche permesso di assistere alle performance di Seth come guida turistica. Praticamente è come avere dietro un’enciclopedia.

Insomma, libro bello come sempre, da leggere tutto d’un fiato perché è impossibile poggiarlo finché non si sa come finisce. Complimenti quindi ad Alessia Esse che è riuscita un’altra volta a scrivere davvero un bel libro. Sono davvero contenta di aver scoperto i suoi libri qualche anno fa, perché vale davvero la pena leggerli.

Spero di avere presto notizie del prossimo libro, ma intanto mi accontento di rileggere quelli che ho già.

rating 4
mon firma