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Recensione: La strada verso casa di Yimou Zhang

Buongiorno a voi!

Ormai anche settembre sta per finire e io mi avvicino sempre più al mio ventiduesimo compleanno (anche se in realtà mi sento ancora giovane e arzilla). Questa volta provo a scrivere la recensione da cellulare visto che il mio internet proprio stasera ha deciso di non funzionare. Ero molto indecisa come al solito su che film guardare, ma poi ho ritrovato questo film cinese che avevo scaricato tempo fa e di cui ne avevo sentito parlare bene.

la strada verso casa
Titolo: La strada verso casa
Titolo originale: Wo de fu qin mu qin
Regia: Yimou Zhang
Anno: 1999
Durata: 89 min
IMDB

Per la prima volta dopo molti anni, l’uomo d’affari Luo Yusheng si reca a Sanhetun, il villaggio nel nord della Cina dove è nato, perché suo padre è morto all’improvviso e Yusheng vuole stare vicino a sua madre. Nell’attesa del funerale di suo padre Yusheng rivive la tormentata storia d’amore dei suoi genitori, la costruzione della scuola dove suo padre lavorava come maestro.

 

Il film racconta di questo uomo che dopo molti anni torna al villaggio dove è nato per partecipare al funerale del padre. Qui incontra la madre che vuole per il defunto marito una cerimonia degna di lui. Il film ha una struttura ben definita: inizia raccontando del presente, tornando al passato per concludere di nuovo con il tempo attuale.

La cosa particolare e originale è che le immagini riguardanti il presente sono in bianco e nero, mentre i ricordi del passato sono a colori. Forse perché i ricordi del padre sono ancora vivi nel cuore della madre, mentre un presente in cui lui non c’è più è triste. Probabilmente non è questo il motivo, ma mi piace pensarla così.

Un narratore ci racconta come molti anni prima i genitori del protagonista si sono conosciuti. Lei era la ragazza più bella del villaggio e lui il nuovo maestro arrivato da Shangai, ma la loro non è stata certo una storia facile. Mi faceva sorridere come lei faceva di tutto per farsi notare, come cucinare qualcosa di buono durante i lavori di costruzione della scuola o farsi trovare “casualmente” lungo la strada per cui passava il maestro: effettivamente tutte noi ragazze almeno una volta abbiamo fatto qualcosa del genere per farci notare dal tipo che ci piaceva. Ma la cosa bella della loro storia è che si tratta di un amore delicato e genuino, ma allo stesso tempo forte e saldo. Mi è piaciuto che i lunghi anni prima che i due possano stare insieme non abbiano scalfito il loro amore.

Cosa colpisce del film non sono solo i colori, ma anche la musica tipica cinese che ti coccola e ti guida all’interno della storia. La strada verso casa è la strada che dalla loro casa porta alla scuola, dove tutta la storia ha avuto inizio e che per l’ultima volta la donna vuole percorrere insieme al marito. Una storia che probabilmente abbiamo già visto, ma che che sa coinvolgere ed emozionare lo spettatore grazie alle sue atmosfere tipicamente orientali.

  rating 3.5

anna firma

Weekly Recap #23

Non mi sembra vero di tornare a parlare di serie con voi. Questi tre mesi sono passati estremamente lenti a causa degli esami e le serie tv purtroppo non sono state una distrazione, perché ne ho guardate davvero poche. Ho in programma di parlarvi di uno show in particolare e devo solo capire come strutturare il post.
Siamo qui riuniti oggi, però, perché è fine settembre e sono ricominciate le serie che amiamo di più, quindi bando alle ciance, iniziamo con il primo weekly recap di questo nuovo anno telefilmico!

doctor who

Doctor Who 9×01
Se tutta la stagione seguirà i passi di questa puntata, direi che Doctor Who si è ripreso alla grande. La scorsa stagione non mi aveva fatta impazzire, un po’ perché non amo particolarmente Clara e le hanno dato davvero troppo spazio e un po’ perché mi aspettavo di più dalle storie e forse qualcosa in più dal Dottore.
Questa prima puntata ci ha regalato un insieme di emozioni e colpi di scena che non si vedevano da molto e io stavo letteralmente saltellando sul divano come una bambina all’inizio e boccheggiando stile pesce fuor’acqua alla fine (Anna ha ricevuto dei messaggi sconvolti come testimonianza del mio stato alla fine dell’episodio).
Ragazzi, che diamine è successo? Il nostro Dottore preferito sta, a quanto pare, viaggiando da solo e nessuno sa dove si trovi. Un tipo piuttosto inquietante lo sta cercando, Clara sta lavorando con Kate nella UNIT e Missy riappare, più splendida che mai. Sto amando il personaggio di Missy come pochi prima d’ora e mi piacerebbe vederla interagire sempre di più con Clara e il Dottore. Quella donna è geniale come solo un Time Lord, in questo caso Time Lady può essere ed è incredibile vederne interagire due tra loro. Grazie a lei scopriamo che il Dottore ha fatto testamento e lo ha consegnato proprio alla sua più vecchia amica. Che significa? Il Dottore sta morendo? Ci viene mostrato un Dottore diverso dal solito, meno severo, meno serio, molto più simile a Eleven. Capaldi riesce a interpretare il ruolo in maniera ottimale ed è riuscito a convincermi ancora di più della sua bravura nell’essere il Dottore. Ritornano i Dalek e ritorna Davros, il loro capo, di cui iniziamo a conoscere la storia. Sono rimasta sconvolta da quello che ci viene rivelato e, a questo punto, devo ammettere che la confusione e la sopresa, sono state le due emozioni che mi hanno accompagnata durante questa prima puntata. Tantissime informazioni, tantissimi colpi di scena, fino ad arrivare alla fine, dove è impossibile non rimanere spiazzati e chiedersi dov’è la seconda puntata, perché davvero non può essere finita così. Voi che ne pensate? Cosa pensate sia successo o stia per succedere?

 

scorpion

Scorpion 2×01
Non so su cosa concentrarmi per primo, se la trama o le emozioni che questa puntata mi ha trasmetto. Ragazzi, la tensione fra Paige e Walter era assurda e prevedo una stagione piena di frustrazione per noi poveri telespettatori che vorremmo vederli insieme. Ci faranno dannare parecchio giudicando i vari discorsi che hanno fatto. Io capisco la paura di rovinare quello che hanno costruito insieme agli altri, ma la chimica tra loro è incredibile e io vorrei davvero vedere Walter finalmente costretto ad affrontare una cosa così complessa per lui come i sentimenti. Già che ci sono, due paroline le spendo per Toby e Happy che più carini di così non penso possano diventare. Happy piano piano si sta lasciando andare, mentre Toby ormai è proprio perso. Incrocio le dita per loro due, perché mi piacciono davvero molto insieme.
L’episodio mi è piaciuto abbastanza, anche se l’ho trovato un po’ troppo pieno di sfortuna. Ora, io capisco che non possa andare tutto bene perché altrimenti non avremmo questa serie ma, seriamente, in questa prima puntata non ne è andata bene una. La nuova referente di Scorpion a Homeland mi piace e spero riesca ad aiutare i ragazzi ad emergere come un team competente e di cui fidarsi, perché la scorsa stagione li odiavano un po’ tutti.
Continuerò a ripetere di volere più Ralph nella serie perché, obiettivamente, Paige starà anche traducendo il mondo per i 4 geni, ma loro non stanno sicuramente aiutando lei a comprendere il figlio visto che non c’è mai.

 

grey's anatomy

Grey’s Anatomy 12×01
Devo ammettere che temevo particolarmente l’inizio di questa stagione di Grey’s Anatomy, un po’ perché dodici stagioni secondo me sono troppe e la serie ha perso molto nelle ultime stagioni, un po’ perché non sapevo come avrei gestito l’assenza di Derek. Chi ricorda gli ultimi Recap sa che Derek non era uno dei miei personaggi preferiti di queste ultime stagione, ma che ci sono rimasta malissimo quando l’ho visto morire. Ho acceso il pc con un pizzico d’ansia ieri mattina, ma non sono rimasta delusa. Grey’s Anatomy riparte, magari non con il botto, ma con una freschezza e una leggerezza che mancava da tempo e che caratterizzava le prima stagione di questo show. Non mancano comunque i temi importanti e Grey’s ci insegna ancora una volta che l’amore è amore in qualsiasi sua forma, che i bulli vanno affrontati e che se ci si è prefissati un obiettivo, non bisogna mai, mai mollare.
Meredith vive con Maggie e Amelia e le cose non vanno esattamente al meglio. Amy e Meredith hanno caratteri non proprio compatibili, ma grazie a Maggie sono certa che riusciranno a convivere al meglio. Meredith sembra essere serena e la sua vita sembra procedere tranquillamente. Niente si è risolto tra Amelia e Owen, la loro storia non è ancora definita e io, nonostante fossi una fan di Cristina, ce li vedo bene insieme. Aspetto di vedere se spunterà un interessa amoroso per Maggie quest’anno e sono curiosa di vedere come sarà questa persona. La Rhimes ci ha preannunciato una storyline so Jo e Alex in questa stagione e spero davvero che non mi rovinino l’unica coppia dello show che ancora sta insieme senza troppi drammi.
Congratulazioni alla Bailey, a capo del reparto di chirurgia finalmente. Non so se ci ridaranno la vecchia Bailey, quella piena di sarcasmo e buoni consigli, la nostra piccola Nazi, ma lo spero vivamente, perché è un personaggio chiave di Grey’s Anatomy che negli anni hanno perso per strada, rendendola qualcosa che non è.
Unica nota negativa, ma che mi aspettavo, è la freddezza del rapporto tra Jackson e April. Ragazzi, ci avete fatto dannare con la loro relazione e poi con la tragica storia del loro bambino. Non può finire così. La loro storia non può essere solo questo, tragedia e morte. L’obiettivo di questa stagione spero sia anche quello di donare un po’ di felicità a questi due. Alla settimana prossima!

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×01
OMG!

No, seriamente, posso dire solo quello? Io non ho parole per questa puntata perché ancora non ho realizzato bene cosa è successo. Sono semplicemente sconvolta. Sapevo che avremmo scoperto l’assassino di Rebecca in questa prima puntata, quindi voglio partire da lì. Seriamente?! Quanto deve essere disturbata una persona che uccide pensando di fare del bene? E quanto deviata deve essere una persona per proteggere un assassino (questa volta non accidentale)? Frank ha sospettato di tutti più o meno e non sapere lo ha mandato leggermente in crisi temo. Ma torniamo alla storia principale, perché a questo punto questo omicidio è solo un piccolo assaggio di quello che succederà prossimamente.
I ragazzi sono parecchio spaesati, li vediamo confusi, spaventati e alla deriva, senza sapere dove andare e con la paura di essere scoperti e dichiarati colpevoli. Annalise è alla ricerca disperata di un nuovo caso per distrarsi da tutta la storia di Rebecca, ma anche dal processo a Nate. La donna gli ha dato un numero di telefono la scorsa stagione e in questa premiere abbiamo scoperto a chi appartiene. Eve è una vecchia amica (ma non solo a quanto pare) di Annalise e le abbiamo viste confrontarsi molto nella puntata. Sono terribilmente curiosa di vedere come si svilupperà il loro rapporto e di scoprire qualcosa in più del loro passato. Annalise la sta solo usando? O ci tiene veramente a lei? Il suo piano per aiutare Nate fuzionerà?
Il nuovo caso di cui si occuperanno Annalise e i ragazzi sembra parecchio complesso e, a giudicare dal finale, coinvolgerà tutto l’arco narrativo di questa stagione. Il caso riguarda due ragazzi accusati di aver torturato e ucciso i genitori adottivi. Dopo aver testimoniato contro di loro, la zia viene trovata morta nella sua auto. È evidente da quello che ci viene mostrato che vogliono farci sospettare del nipote, mentre l’altra sembra esserne all’oscuro, ma sono piuttosto sicura che non sia stato lui. Il finale mi ha lasciata a bocca aperta, mentre cercavo di capire cosa stessi vedendo. Anche qui, il colpevole sembra ovvio, ma quando mai la Rhimes ci ha reso la vita facile? Di nuovo, sono certa che non sia Wes il colpevole e a questo punto l’unica cosa che posso chiedermi è: quando arriva la prossima puntata? Necessito di risposte!

 

mon firma

That moment when tanti is meglio che one: La ragazza del treno di Paula Hawkins

Io, le mie idee folli (il titolo del post) e chi mi appoggia. È la fine, me ne rendo conto. Ma veniamo al dunque, visto che – mi scuso in anticipo – verrà un post lunghino.

Cominciamo con questa ‘rubrica’. E la prima nota di merito va alla Mon e al suo bannerino. Perché io sparo idee a caso, ma senza di lei che sa usare Photoshop andremmo poco lontano. Quindi, rullo di tamburi.

Bello bellissimo, vero?
Non lo useremo solo per i libri, ma parto da quelli per spiegarvi com’è nata l’idea. Se avete mai letto un libro insieme a qualcun’altro e ne avete discusso capitolo per capitolo con qualcuno che qualche volta la pensa come voi e altre volte la pensa in maniera completamente diversa, potete capire perché ci è venuta voglia di condividere questa esperienza. Altrimenti provateci, perché ne vale la pena. Condividere le letture mano a mano che la storia si sbroglia è una cosa bellissima e quindi, visto che si parlava da un po’ di questo libro, con la Mon e le carissime Chiara – del blog Diario di pensieri sparsi – , Karen e Kikka – del blog Testa e piedi tra le pagine dei libri (e Veronica che però poi si è buttata su letture che la attiravano di più) abbiamo deciso di leggere ‘La ragazza del treno’ tutte assieme. In realtà l’ansia creata da questa storia ha avuto la meglio e siamo rimaste fedeli ai 4 capitoli solo per un paio di giorni, dopodiché ognuna l’ha finito nel primo momento libero che ha trovato.

Arrivate in fondo ne abbiamo però parlato parecchio e, invece della classica recensione, io e la Mon abbiamo deciso di fare un post-intervista coinvolgendo chi ha partecipato alla lettura.

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Titolo: La ragazza del treno
Titolo originale: The girl on the train
Autore: Paula Hawkins
Disponibile in italiano:
Goodreads

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

E adesso giù con le domande. Occhio però, stiamo parlando di un thriller. Quindi, io vi ho avvisati, anche se nomi specifici non ne abbiamo fatti, secondo me l’ombra dello spoiler c’è. Approcciatevi con cautela, soprattutto alla domanda sul personaggio peggiore e quella sul killer. Le altre sono spoiler-free.

Per prima cosa, che voto dai a questo libro da 1 a 5?

Chiara: 3, perché la lettura mi ha coinvolta e, quando leggo un libro così in fretta non scendo mai al di sotto di 3 su 5 come valutazione.
Karen: Un bel 4 tondo tondo.
Kikka: Voto tre stelline dovuto al buon intreccio di POV, alla caratterizzazione dei personaggi, all’atmosfera cupa. 3 per la tristezza interiore che mi hanno lasciato i personaggi.
Mon: 3, bel mistero, la lettura mi ha coinvolta, ma la scrittura non mi ha convinta e nella mia mente alla fine è rimasta tanta ansia e troppa confusione.
Kia: 4, nonostante l’ansia e la prima parte che non mi ha troppo presa.

 

Visto che non credo si possa parlare di personaggio preferito, qual’è il ‘peggiore’ secondo te? Perché?

Chiara: Il personaggio “peggiore” è difficile da scegliere. Alla fine, mi hanno fatto tutti una gran pena. Credo, comunque, che quello che si è “riscattato” meno, escludendo ovviamente il killer e la sua follia, è Anna. I suoi capitoli erano davvero i peggiori da leggere.
Karen: Domanda difficilissima!! Credo che sia il primo libro in cui abbia odiato praticamente tutti! Ma alla fine penso che il premio per il peggior personaggio del libro debba andare a Tom per la sua falsità, la sua insensibilità e la sua disumanità!
Kikka: Il personaggio peggiore secondo me è Anna, non mi è piaciuta dall’inizio alla fine. Fredda, egoista, calcolatrice, “ladra” …. Antipatia la mia che non dipende tanto dal fatto che abbia costruito la sua felicità sfasciando quella di un’altra donna, ma per la pretesa di credersi ad un livello superiore rispetto a Rachel, sono tutte e due donne disperate solo che Rachel lo è fisicamente ed emotivamente più visibile.
Mon: Premettendo che non se ne salva mezzo di personaggio in questo libro, direi che la peggiore è Anna, una volta escluso il killer. I suoi capitoli erano veramente assurdi da leggere e l’ho trovata una persona davvero orribile. Rachel più che sembrarmi un brutto personaggio, mi faceva molta pena.
Kia: Alla fine del libro è chiaro chi sia il peggiore, e non soltanto per l’omicidio commesso. Per tutto il libro non ho sopportato Anna, nonostante sembrasse uno dei personaggi meno strani non l’ho potuta soffrire fin dal primo suo capitolo.

 

Hai scoperto prima chi era il killer? Se no, chi sospettavi?

Chiara: Ho iniziato a pensare a lui quando si è scoperto che Megan non era incinta né di Scott né dello psichiatra. Prima però ho sospettato un po’ di tutti, di Scott, dell’ex ragazzo di Megan, dello sconosciuto del treno e di Anna.
Karen: Proprio no! Quasi per tutto il libro i miei sospetti cadevano ad intermittenza su Scott o sullo psicologo. Mai avrei sospettato del vero killer, se non troppo tardi!
Kikka: Non ho capito, nè sospettato, finchè Anna non ha usato il cellulare. Non me lo aspettavo, però in conclusione di storia mi sono detta che in fondo non mi ha stupita. Comunque io puntavo tutto su Scott.
Mon: No, non me lo aspettavo per niente. Anche quando Anna ha trovato il cellulare, non ho sospettato del vero killer. Prima di scoprirlo ero convinta fosse stato o il marito o lo psichiatra, anche se sotto sotto sapevo che non sarebbe stato così, troppo semplice. Anna è stata sospettata per un po’, ma non credo ne sarebbe stata in grado.
Kia: Nope, nel corso del libro ho sospettato un po’ di tutti a seconda del momento. Poi mi sono fissata su Anna.

 

Ti capita di inventare possibili storie legate a situazioni che vedi dalla finestra, per strada o dai mezzi pubblici?

Chiara: Decisamente sì. Nella mia mente ne ho inventate decine e alcune le ho perfino scritte. Quando mi trovo in una stazione, su un treno o su un autobus, nella mia mente iniziano a scriversi da sole mille storie.
Karen: Naaa…poca fantasia 😉
Kikka: Di tanto in tanto mi capita di osservare finestre chiuse e domandarmi “come sarà la casa all’interno? bella come appare fuori? E che persone ci abiteranno?” , ma non ho mai approfondito troppo questo filone dei miei pensieri.
Mon: Ho troppa poca fantasia per riuscire ad immaginare le vite delle persone. Mi capita di osservarle, di immaginare dove andranno, ma dopo poco la mia mente viene distratta da altro. Quando guardo fuori dal finestrino in realtà non guardo nulla, nella mia testa c’è altro.
Kia: Spesso, sia un treno che guardando dalla finestra, provo ad immaginarmi la vita delle persone che vedo. Non ai livelli di Rachel però, dopo 10 minuti ho già dimenticato tutto.

 

Consiglieresti questo libro? Perchè?

Chiara: Non lo so. Come costruzione ansiogena da thriller non è male ma la lettura mi ha “disturbata” così tanto, soprattutto in alcuni punti, che non mi sento di consigliarlo.
Karen: Assolutamente! Ho adorato la sua scrittura, la sua narrazione. E’ un thriller ben costruito.
Kikka: Per la sua cupezza, per la negatività e i difetti di tutti i personaggi, il non vederci nulla di positivo … potrei parlarne ma consigliarlo :/
Mon: Credo lo consiglierei, ma avvertendo che il livello di ansia nel libro è molto molto elevato. Diciamo che non è il libro con cui correrei da qualcuno urlando: “Oh mio Dio, devi leggerlo assolutamente!”.
Kia: Lo consiglierei avvisando però del contenuto fortemente ansiogeno.

 

Sulla copertina del libro c’è scritto ‘Non guarderete mai più da un finestrino con gli stessi occhi’. Pensi che la lettura ti abbia condizionata a questo punto?

Chiara: No, magari per qualche tempo mi tornerà in mente. Ma con tutti i thriller che ho letto e visto, se mi lasciassi condizionare, non guarderei più nulla allo stesso modo!
Karen: No. Non sono riuscita a provare empatia per i personaggi, specialmente per i personaggi femminili. Rachel mi deprimeva, Megan mi faceva pena, Anna la detestavo.
Credo che per essere condizionati bisogna innanzitutto sentirsi coinvolti ed è piuttosto difficile esserlo quando disprezzi praticamente tutti!
Kikka: No. A fine libro mi sono sentita soffocata dalla cupezza, infatti ora farò scorpacciata di libri “pucciosi”, ma non mi ha condizionato.
Mon: Naa,i libri mi condizionano poco. So che stanno facendo il film tratto da questo libro (no, non lo guarderò) e quello potrebbe rischiare di condizionarmi parecchio. La mia mente riesce a separare fantasia da realtà solo con i libri, ma datemi un film o una serie thriller o horror ed è la fine.
Kia: Sono molto suggestionabile e fifona quindi credo che per qualche tempo mi immaginerò gli omicidi più assurdi. Poi passerà.

 

Eccoci alla fine, un grazie di cuore ♥ ♥ alle ragazze che hanno partecipato con entusiasmo alla lettura e con ancora più entusiasmo hanno risposto alle domande.
Prima di chiudere vorrei invitare chi passa di qua e ha letto questo libro a rispondere alle domande con un commento, potrebbe uscirne qualche bella discussione.

E infine, siccome non potevo farmi mancare i cupcakes, ho fatto una media.

Recensione: Foxcatcher – una storia americana di Bennett Miller

Buongiorno a tutti voi ed eccoci qui con il nostro appuntamento settimanale con il cinema! Questo weekend è stato abbastanza tranquillo e ho avuto il tempo di vedere un paio di film, rimanendo indecisa fino alla fine di quale parlarvi oggi. Ormai guardo praticamente o film d’animazione, o drammatici o thriller ed effettivamente, tra sabato e domenica ne ho visto uno per tipo: ‘La principessa splendente’ dello Studio Ghibli, ‘Foxcatcher’ e ‘Following’ di Nolan. Tra i tre però vi voglio parlare di quello drammatico che, come tutti i drammi che si rispettano, si basa su una storia vera.

foxcatcher
Titolo: Foxcatcher – una storia americana
Titolo originale: Foxcatcher
Regia: Bennett Miller
Anno: 2014
Durata: 134 min
IMDB

Medaglie d’oro olimpiche nel 1984, Mark e Dave Schultz si preparano a difendere il titolo ai prossimi Giochi di Seoul. Tuttavia, Mark viene escluso dal gruppo degli atleti selezionati, proprio come suo fratello maggiore, e si sforza di allenarsi da solo. Mark ritrova la speranza quando il filantropo e miliardario John du Pont, intenzionato a mettere insieme la migliore squadra di wrestling in tutto il mondogli gli chiede di aderire al marchio wrestling di un nuovo club. Ma le illusioni paranoiche di Du Pont e la sua irrazionale volontà di garantire la vittoria degli Stati Uniti all’estero avranno la precedenza sulla sua generosità e gentilezza.

Questa volta parliamo di uno sport al quale non sono particolarmente attratta, cioè la lotta libera. Ma nonostante ciò non mi dispiace approciarmi a cose di cui normalmente non mi interesserei (anche se effettivamente da piccola ho praticato un po’ di sana lotta libera con i miei fratelli). Il film racconta di Dave e Mark Schultz, due fratelli e campioni di lotta libera ma non si concentra sulla loro carriera, bensì nel momento in cui i due vengono in contatto con il signor Du Pont. Chi è costui? Un riccone americano, complessato e dal comportamento strano ed enigmatico (questo almeno è ciò che mi è parso dal film). Du Pont ama la lotta libera e decide di seguire e finanziare Mark in modo che possa continuare a vincere numerosi titoli. Sarebbe stato bello se la storia avesse avuto un lieto fine ma, purtroppo, come ho detto prima, si tratta di un dramma e le cose si complicano fino ad un evento del tutto inaspettato che cambierà per sempre le vite dei personaggi coinvolti.

Mark e Dave sono molto affiatati e legati indissolubilmente dalla passione per la lotta libera. Man mano che conosciamo meglio le personalità dei due, capiamo che Mark nutre del risentimento nei confronti del fratello in quanto sente di essere sempre oscurato dalla sua ombra. Mark però deve affrotare il problema per riuscire a concentrarsi sullo sport se vuole vincere il titolo e questo non è facile, soprattutto dopo che Du Pont si mette in mezzo a complicare le cose tra i due. Nei panni dei due fratelli vediamo niente meno che Channing Tatum (Mark) e Mark Ruffalo (Dave), due attori molto bravi e convincenti che hanno saputo offrirci un’interpretazione carica di emozioni.

Ma ciò che mi ha veramente sconvolto (in senso positivo) è stato vedere Steve Carell nei panni di Du Pont. È stata la prima volta che ho visto questo attore non recitare in un film comico, ma interpretare un ruolo molto serio e totalmente distante dai soliti ruoli in cui lo vediamo coinvolto. Devo ammettere che però il risultato è eccezionale, ovvero è riuscito a delineare la personalità complicata e controversa del suo personaggio offrendo un’interpretazione di gran spessore per cui ha ricevuto una nomination agli Oscar.

Non avevo sentito molto parlare di questo film, infatti non l’ho scoperto al cinema ma trovando il trailer su youtube ed è un peccato perchè secondo me è un bel film che, se piace il genere, vale la pena di essere visto.

rating 3.5
anna firma