Buongiorno!
Erano secoli che dovevo leggere questo libro e l’uscita del film qualche mese fa mi ha convinta. Devo ancora vedere il film ma a quanto ho letto in giro le differenze tra i due sono assurde. Sono davvero curiosa. Vi lascio qui un assaggino, ma se avete occasione leggetelo. Magari non è eccezionale, ma a me è piaciuto e devo dire che mi ha messo una voglia matta di visitare Firenze.
Marta, senza fiato, indicò una bacheca lì vicino. «Una delle prime… copie stampate della Divina Commedia.»
Quando Langdon si rese finalmente conto che Marta si asciugava la fronte sudata e cercava di riprendere fiato, fece un’espressione mortificata. «Marta, scusami! Certo, sì, sarebbe magnifico dare un’occhiata a quel testo.»
Langdon si affrettò a tornare indietro e permise a Marta di condurli verso l’antica bacheca. All’interno c’era un tomo consunto, rilegato in pelle, aperto alla pagina ornata del titolo:
LA COMEDIA
di dante alleghieri
«È incredibile!» esclamò Langdon. «Riconosco questo frontespizio. Non sapevo che aveste una delle copie originali di Numeister!»
“Certo che lo sapevi” pensò Marta sconcertata. “Te l’ho fatta vedere ieri sera!”
«Nel 1472 Johann Numeister stampò diverse centinaia di copie della Divina Commedia» si affrettò a spiegare Langdon a Sienna «ma se ne sono conservate appena una decina. Sono molto rare.»
Marta aveva ora l’impressione che Langdon avesse fatto il finto tonto per poter ostentare la propria erudizione con la sorella. Sembrava un atteggiamento immodesto che non si addiceva affatto a un professore noto per la sua grande umiltà accademica.
«Questa copia è in prestito dalla Biblioteca medicea laurenziana» spiegò Marta. «Se non l’avete ancora visitata, dovete proprio andarci. C’è una scalinata spettacolare, progettata da Michelangelo, che conduce alla prima sala di lettura pubblica al mondo. In quella biblioteca i libri erano assicurati ai banchi con delle catene per impedire che li portassero via. Naturalmente molti di quei codici erano copie uniche al mondo.»
«Incredibile» disse Sienna tornando a guardare verso le sale interne del museo. «E la maschera è da quella parte?»
“Ma che fretta ha?” Marta aveva bisogno di riprendere fiato per un altro minuto. «Sì, ma forse ti interesserà sapere che quella scala» disse indicando una rientranza con una scaletta che spariva nel soffitto «porta a una piattaforma panoramica sulle capriate, da cui si può osservare dall’alto il famoso soffitto sospeso di Vasari. Vi aspetto volentieri qui se desiderate…»
«Per favore, Marta» la interruppe Sienna «vorrei proprio vedere la maschera. Abbiamo pochissimo tempo.»
Per un attimo lei fissò con aria perplessa la giovane. “Io sono la signora Alvarez” la rimproverò tra sé “e ti sto pure facendo un favore.” «Okay, Sienna» tagliò corto. «La maschera è da questa parte.»
Marta non sprecò altro tempo a fornire a Langdon e a sua sorella commenti e informazioni mentre attraversavano il labirinto di sale del museo.39 – INFERNO di Dan Brown