si alza il vento

Recensione: Si alza il vento di Hayao Miyazaki

Quando ho saputo che era il mio turno di scrivere una recensione, mi sono detta: “miseria, e ora di che film parlo?” Ci sono un sacco di film bellissimi ma quando mi sono trovata a decidere da quale partire, la mia mente era in modalità black out. Dopo notti insonni, non scherzo, sono arrivata al dunque. Il film che ho scelto per voi s’intitola ‘Si alza il vento’, ultimo capolavoro dell’animazione del sensei giapponese Hayao Miyazaki.

Presentato lo scorso anno in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e candidato al premio Oscar per il mio Miglior Film d’Animazione, ‘Si alza il vento’, ambientato in un Giappone arretrato e colpito da svariati eventi, quale, ad esempio il terribile terremoto del ‘22, racconta della vita di Jiro Horikoshi, un ragazzo con la passione degli aeroplani. Nonostante tutto, Jiro riesce a laurearsi e a trovare lavoro presso la Mitsubishi. Studiando la più avanzata tecnologia tedesca cercherà di mettere a punto qualcosa di ancora più innovativo, in grado non solo di colmare il gap che separa il Giappone dagli altri paesi ma anche di superarli. Miyazaki omaggia così la vita di un grande uomo, tra successi, delusioni e un appassionante amore: quello per la dolce Nahoko e per il cielo.


 

  • Titolo: Si alza il vento
  • Titolo originale: Kaze tachinu
  • Regia: Hayao Miyazaki
  • Casa di produzione: Studio Ghibli
  • Anno: 2013
  • Durata: 126 min
  • IMDB

Miyazaki vuole raccontarci, attraverso la semplicità e l’immediatezza dei suoi disegni, la storia di questo ragazzo e di come riesce a realizzare il suo sogno. Attraverso una narrazione lineare della sua vita, ci dà il tempo necessario per conoscere Jiro e seguirlo nella sua maturazione, da bambino che sogna di costruire aerei a ingegnere affermato. In questo film è palese la passione di Miyazaki per il volo – tema ricorrente nei suoi film – che traspare non solo dall’ambizione del ragazzo ma anche dalla particolare dedizione con cui il maestro disegna i velivoli.

La passione per l’Italia, paese molto caro a Miyazaki, si vede nei sogni onirici del protagonista in cui Jiro, sempre a bordo di aerei imponenti, incontra il grande progettista italiano di aerei Caproni. I due si scambiano opinioni, aspirazioni e incoraggiamenti grazie ai quali il protagonista è sempre motivato a imparare e dare il meglio di sé nel suo percorso professionale.

Grande attenzione è rivolta anche agli eventi storici che si susseguono sullo sfondo delle vicende del ragazzo. Il Giappone degli anni ’20-’30 viene raffigurato con grande realismo, un’epoca in cui il paese ancora prevalentemente rurale, era contraddistinto da una grande povertà e segnato dalle conseguenze della crisi economica del ’29. Dove ancora si portavano gli abiti tradizionali e tra i membri della stessa famiglia si utilizzavano ancora maniere cerimoniali. Inoltre, riferimenti espliciti come per esempio i tedeschi che si concentrano sulla progettazione di aerei da guerra, preannunciano lo scoppio dell’imminente grande guerra.

Infine, non poteva mancare nei suoi film, una commovente storia d’amore come quella di Jiro e Nahoko. Un incontro, lasciatemi dire “da film”, uno di quelli che ho sempre sperato di vivere. Ma la vita li fa rincontrare solo molto tempo più tardi e da qui nasce pian piano un tenero amore che cresce nonostante la distanza e le difficoltà di entrambi. La spontaneità e la purezza di questi sentimenti riescono a sciogliere e scaldare qualsiasi cuore, parola di spettatore.

A questo punto devo citare la frase ricorrente in tutto il film, tratta da una poesia di Paul Valéry, Le cimetière marin: “Le vent se lève, il faut tenter de vivre” che tradotta sarebbe: si alza il vento, bisogna tentare di vivere. Questa frase ci incoraggia a non avere paura di vivere, ma di sfruttare il vento e spiccare il volo per inseguire i nostri sogni.

Un film che mi ha tenuto incollata al grande schermo per tutta la sua durata, mi ha fatta emozionare e commuovere per la sua capacità di trasportarti all’interno di una storia spettacolare. A mio parere Miyazaki è un mago dell’animazione perché riesce sempre a creare questa forte connessione tra lo spettatore e i protagonisti dei suoi film attraverso un modo di raccontare semplice e diretto, ma allo stesso tempo coinvolgente.