silvana de mari

Letture del mese – Febbraio 2016

letture del mese

mon firma

the player
Titolo: The Player (The Wedding Pact #2)
Autore: Denise Grover Swank
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 356
 
Goodreads
 
rating 4

Titolo: Hell & High Water (THIRDS #1)
Autore: Charlie Cochet
Genere: MM Romance, Paranormal, Military, Crime
Pagine: 296
 
Goodreads
 
rating 4

hell & high water
blood & thunder
Titolo: Blood & Thunder (THIRDS #2)
Autore: Charlie Cochet
Genere: MM Romance, Paranormal, Military, Crime
Pagine: 240
 
Goodreads
 
rating 4

Titolo: Rack & Ruin (THIRDS #3)
Autore: Charlie Cochet
Genere: MM Romance, Paranormal, Military, Crime
Pagine: 206
 
Goodreads
 
rating 4

rack & ruin
rise & fall
Titolo: Rise & Fall (THIRDS #4)
Autore: Charlie Cochet
Genere: MM Romance, Paranormal, Military, Crime
Pagine: 236
 
Goodreads
 
rating 4

Titolo: Against the grain (THIRDS #5)
Autore: Charlie Cochet
Genere: MM Romance, Paranormal, Military, Crime
Pagine: 220
 
Goodreads
 
rating 4

against the grain
rise & fall
Titolo: Il ritorno (Outlander #3)
Autore: Diana Gabaldon
Genere: Romance
Pagine: 396
 
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rating 4

divisore dx

 

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tatiana e alexander

Titolo: Tatiana e Alexander (Il cavaliere d’Inverno #2)
Autore: Paullina Simons
Genere: Romance, Storico
Pagine: 559
 
Recensione
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rating 5

Titolo: Implosion (Implosion #1)
Autore: M.J. Heron
Genere: Paranormal, Fantasy, Romance
Pagine: 323
 
Recensione
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rating 3.5

implosion
hania il regno delle tigri bianche
Titolo: Hania: Il regno delle tigri bianche (Hania #0.5)
Autore: Silvana De Mari
Genere: Fantasy
Pagine: 96
 
Recensione
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rating 3

Titolo: Hania: Il cavaliere di luce (Hania #1)
Autore: Silvana De Mari
Genere: Fantasy
Pagine: 256
 
Recensione
Goodreads
 
rating 3.5

hania il cavaliere di luce
guidaagliappuntamentiperimbranate

Titolo: Guida agli appuntamenti per imbranate
Autore: Tracy Brogan
Genere: Romance, Chick Lit
Pagine: 328
 
Recensione
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rating 3.5

Recensione: Hania. Il Cavaliere di Luce

Con la laurea alle porte e la tesi da scrivere, se si lavora bene durante il giorno, la sera sono quasi convinta che si possa leggere senza avere troppi rimorsi. Ovviamente, nel momento in cui posso leggere, inizio a storcere il nasino davanti a tutto. Ah, la vita dei lettori. Questa volta ho deciso di buttarmi sul primo capitolo di una serie per bambini. Sì, avete letto bene. Vi do due indizi: adoro alla follia l’autrice di questa serie e ho già recensito un suo libro. È proprio lei, Silvana De Mari, e il libro di oggi è Hania: Il Cavaliere di Luce, il primo libro della sua nuova trilogia.
hania
Titolo: Hania: Il Cavaliere di Luce (Hania #1) & Hania: Il Regno delle Tigri Bianche (Hania #0.5)
Autore: Silvana De Mari
Editore: Giunti Junior
Disponibile in italiano:
Goodreads

Il Cavaliere di Luce è il primo romanzo di Hania, la trilogia di libri fantasy per ragazzi che racconta le avventure di Haxen, la principessa del regno delle Sette Cime, e di sua figlia Hania.

L’Oscuro Signore decide di dannare l’umanità e sceglie Haxen per dare alla luce la sua creatura. Per far sopravvivere la figlia Hania, Haxen è costretta a fuggire lontano, nel deserto.
La sua bambina, infatti, è una creatura straordinariamente intelligente e con capacità fuori dal comune, ma pur sempre una figlia del demonio. Per questo motivo le due sono braccate da inseguitori che vogliono la morte della figlia dell’Oscuro Signore.
Dalla loro parte c’è Dartred, un valoroso guerriero da sempreinnamorato della principessa.
Riusciranno il coraggio di Haxen e il valore di Dartred a tenere testa a chi vuole la morte di Hania e all’Oscuro Signore?

 

Partiamo da presupposto che adoro come scrive questa autrice. Ho riletto la serie dell’Ultimo Elfo alla noia, in particolare il primo volume. Amo le sue descrizioni, la sua capacità di farci sentire all’interno del suo libro. Ogni ambientazione è descritta nei minimi dettagli ma questo non rende minimamente noioso il racconto, anzi. Così come i paesaggi, anche i personaggi sono descritti molto bene, sia fisicamente che caratterialmente. È vero, è un libro per bambini, quindi i caratteri non hanno chissà quali sfaccettature complesse, si identificano senza grossi problemi buoni e cattivi, azioni giuste e sbagliate. Nonostante questo, come vi avevo già detto per l’Ultimo Elfo, sono convinta che le storie di questa autrice siano pienamente apprezzabili anche da parte di persone adulte. Trovo che la De Mari sia fantastica nel descrivere le emozioni e nel riuscire a farle provare a chi legge.
In termini di emozioni, secondo me, in questo libro ha dato moltissimo. L’amore di Haxen per la figlia, nonostante sia figlia del Male, che la porta a provare ad aiutarla. La bambina che nasce conoscendo solo il male e conosce tutte le altre emozioni mano a mano che cresce, vedendole in chi la circonda, soprattutto in sua madre.

Il libro racconta del percorso di Hania e sua madre, Haxen, attraverso il Regno delle Sette Cime. Fisicamente è questo. Ma in realtà è un percorso in un certo senso spirituale, in primis per la bimba, ma anche per la madre. Nata principessa, in mezzo agli agi, si ritrova presto senza il padre e con il nonno che muore lasciando dietro di sè solo una profezia oscura. Da lì in poi tutto va a rotoli, ovviamente, per poi, altrettanto ovviamente, riprendersi nel finale per dare una specie di lieto fine. Dico ‘una specie’ perché il finale è aperto al punto giusto da lasciarci sospesi in attesa del prossimo volume.

Haxen non è la solita principessa delle fiabe, però. Lei è un po’ stupida, non gliene va mai bene una e il cavaliere non arriva proprio subito a salvarla. Anzi, quando arriva le crea anche qualche problemino in più. Il tutto si fa più divertente perché visto dagli occhi malvagi ma allo stesso tempo ironici della figlia, Hania.

Quella che parlava quindi era una donna anziana e con una corona sulla testa. Quindi, quella era una regina. Da cui si deduceva che la donna in cui la bimba era stata concepita, Haxen si chiamava, essendone la figlia, doveva essere una principessa.
Perlomeno suo padre aveva scelto gente del fior fiore del patriziato, l’apogeo dell’aristocrazia: apprezzò la cortesia. Era già un’ignominia per lei, figlia dell’Oscurità più alta, essere esiliata in mezzo a quell’umanità lagnosa e fondamentalmente demente, che almeno ci si potesse stare con qualche comodità.
Haxen era in piedi, davanti alla propria madre, la regina. La bambina usò senza difficoltà la parola “madre” per l’anziana femmina, quella cioè che aveva concepito e partorito la femmina dentro cui lei si trovava.
Dovette invece fare uno sforzo per usarla per quest’ultima. Lei aveva un padre, un Padre e basta. Alla fine decise di chiamarla Haxen e pensare a lei come madre, con la prima lettera assolutamente minuscola.

La bambina mette un po’ d’ansia, a dirla tutta. Ok che è figlia del male in persona. Ma una bimba muta che piange e si dispera per le coccole della madre e che trova soddisfazione e divertimento nel catturare, scuoiare e mangiare i ratti ancora caldi un po’ di perplessità la lascia. Ma fa tutto parte del personaggio. Non fosse stata dipinta in maniera un po’ esagerata all’inizio tutto il processo di trasformazione che da un senso al libro sarebbe molto meno evidente e meno profondo. Quindi, pensandoci bene, ci sta.
E poi la bambina è uno spasso, perché d’accordo, è malvagia e dipinta come tale, però resta sempre un libro per bambini. E di un’autrice che sono convinta che sappia quello che fa. Quindi il tutto è portato un po’ al limite ma non un limite cattivo, un limite che sconfina nell’assurdo e nel divertente. Hania è un personaggio, insomma, un caratterino tutto suo ma in grado di farsi amare dai lettori così come, in fin dei conti, dalla madre.

Mi sento in dovere rendervi nota la necessità di leggere il prequel della serie ‘Hania: Il regno delle Tigri Bianche’, altrimenti si rischia di rimanere perplessi davanti a certi particolari della storia. È uno di quei prequel che secondo me potrebbero tranquillamente essere i primi capitoli del libro in sè, ma sono scelte.

hania il regno delle tigri bianche

Che altro dire? Il libro non mi ha entusiasmato tanto quanto la serie del piccolo Yorsh, ma devo dire che mi ha affascinata. Non so se il merito è della storia in sé o semplicemente dello stile unico dell’autrice, ma resta il fatto che non vedo l’ora che esca il secondo capitolo di questa serie.

rating 3.5

kiafirma

Recensione: L’Ultimo Elfo di Silvana De Mari

Visto che settimana scorsa sono riuscita magicamente a scrivere qualcosa che somigliasse a una recensione, questa settimana, finito un altro libro, ho deciso di riprovare. Il libro di cui vi parlo oggi è ‘L’ultimo elfo’ di Silvana De Mari.

l'ultimo elfo
Titolo: L’ultimo elfo
Autore: Silvana De Mari
Editore: Salani
Disponibile in italiano:
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In una landa desolata, annegata da una pioggia torrenziale, l’ultimo Elfo trascina la propria disperazione per la sua gente. Lo salveranno due umani che nulla sanno dei movimenti degli astri e della storia, però conoscono la misecordia, e salvando lui salveranno il mondo. L’elfo capirà che solo unendosi a esseri diversi da sé – meno magici ma più resistenti alla vita – non solo sopravviverà, ma diffonderà sulla Terra la luce della fantasia.

 

Quella di oggi, comunque, non sarà tanto una recensione obiettiva ma un elogio al libro in questione. Penso che sia questo il libro che più degli altri mi ha legata in maniera assoluta alla lettura. Fin da quando mi è stato letto, da piccola, l’ho adorato. E da allora, almeno una volta all’anno, puntualmente lo rileggo. Ogni volta scopro nuove sfaccettature, nuove emozioni. Ogni volta che lo leggo mi ritrovo a ridere, emozionarmi, commuovermi, piangere e chiudere il libro con un sorriso ebete in faccia. Un misto di soddisfazione e pace interiore insomma.

‘L’ultimo elfo’ è il primo libro dell’omonima serie che si compone di 4 libri: ‘L’ultimo orco’, ‘Gli ultimi incantesimi’ e ‘L’ultima profezia del mondo degli uomini’. Devo dire la verità, tutta la serie è molto molto bella, ma questo primo volume in particolare trovo sia davvero un capolavoro.

Fin dai primi capitoli scopriamo che ciò che è dentro la testa dell’elfo – Yorshkrunsquarkljolnerstrink – è anche fuori. I suoi sentimenti vanno quindi a condizionare ciò, ma soprattutto chi, gli sta intorno. E in un certo senso, secondo me, condiziona anche chi sta leggendo il libro, facendo immedesimare ulteriormente il lettore nella sua storia.

«Qualcuno può spiegarmi cosa è successo e perché siamo ancora vivi e in buona salute?» chiese il cacciatore.
Sajra aveva il sorriso saggio della persona che ha capito: «Quello che è dentro la testa del piccolo viene fuori ed entra nella testa di chi lo ascolta» spiegò. «Quando Yorsh è disperato per noi è insopportabile, e quando ha paura comincia a venirci il panico, ma comunque continuiamo a pensare. Con le menti… semplici quello che il piccolo dice è una specie di inondazione: gli riempie la testa. Lui ha detto ‘bello’ e
‘buoni’ e loro si sono… come dire… adattati alla definizione».
«Menti semplici?» chiese Monser.
«Menti semplici» confermò lei.

Conosciamo l’elfo quando è ancora un bambino, un cucciolo, uno nato da poco e sta per morire di fame e freddo in una landa desolata dalla pioggia e ricoperta di fango. In un mondo dove gli elfi sono odiati da tutti perché ritenuti pericolosi e malvagi. Per fortuna Yorsh incontra un uomo e una donna che, nonostante le sue origini non-umane, decidono di aiutarlo e salvarlo dal mondo che lo circonda. Della trama non vi dico altro altrimenti vi rovino la sorpresa.

Quello che vi posso dire è però che l’autrice, in questo libro, riesce a inserire di tutto. Ci sono parti divertenti, che fanno proprio ridere, parti che fanno pensare molto e parti che invece commuovono proprio. La descrizione dei luoghi viene intrecciata ai sentimenti e all’azione in modo da essere dettagliata ma senza diventare noiosa.

Il drago sembrava seccato.
Era veramente vecchio e non è facile decifrare l’espressione di un drago, soprattutto se è un drago molto vecchio e se è la prima volta che se ne incontra uno, però era evidente quanto fosse seccato.

È un libro per bambini, d’accordo, ma sono dell’idea che, se letto da – o ad – un bambino, sia semplicemente una bellissima storia con un giusto tocco di magia e azione e un bel finale. Ma per una persona più adulta si fa molto più profondo ed è in grado anche, nel suo piccolo, di far pensare.

«Sai accendere un fuoco senza esca?»
«Sìiiiiiiiiiiiiiiiiii».
«Perché non me lo hai detto?»
«Tu non chiestuto».
«Ti ho chiesto se avevi dei poteri!»
«Sì. Io risponduto: parlato grandi poteri: respirare, mangiare, stare vivo. Il fuoco accenduto è un piccolo potere. Basta alzare temperatura e fuoco nasce. Tutti sapere fare questo».

Consiglio questo libro a tutti, anche a chi non ama il fantasy, perché comunque la componente non è esagerata. È un libro piacevole, dolce e profondo allo stesso tempo. Io lo adoro, spero sia così anche per voi.

rating 5
kia firma

Teaser Tuesday #32

Eccoci qua col teaser di oggi. Al momento ho due librini in lettura: uno è ‘Un giorno solo, tutta la vita’ che come ormai sapete sto leggendo con le altre ragazze e da cui abbiamo già tratto due Teaser, l’altro è uno dei libri che mi resteranno sempre dentro, il libro che penso che più di tutti abbia contribuito a farmi attaccare alla lettura ovvero ‘L’ultimo elfo’ di Silvana De Mari. Non ho parole per descrivere il mio amore per quel libro, davvero. Ho perso il conto delle volte che l’ho letto e al momento lo sto leggendo per la prima volta in digitale. Ve ne lascio un assaggio, sperando di invogliarvi a leggerlo, a leggerlo ai vostri bimbi e ad amarlo. Buona lettura.

teaser tuesday

Yorsh sentì l’orrore riempirlo: aveva trascinato tutti, passo dopo passo, racconto dopo racconto, verso la catastrofe.
Rimase annichilito a fissare l’ultimo sole che scintillava sulle armature.
Li aveva portati a una carneficina. Più forte di tutto era il desiderio di non dover scegliere, non decidere. Più forte di tutto era la voglia di qualcuno che dicesse: ‘Non ti preoccupare, figlio, ci sono io, ci penso io.’.
Yorsh restò in silenzio. Tutti si erano fermati. Il drago risalì la colonna portando il suo mal di testa e il suo male alle zampe fino all’altezza di Fulmine e Macchia. Il sole arrivò sulle cime delle Montagne Oscure e lunghe ombre si disegnarono sul suolo, poi le nuvole inghiottirono tutto.
“Qual è il piano adesso?” si informò asciutto.
“Tu hai qualche idea?” chiese Yorsh speranzoso.
“Io vado a destra e tu a sinistra e li accerchiamo?” propose il drago ironicamente.
“Nella guerra ai troll un drago aveva incendiato la prateria evitando lo scontro. È successo nel quarto secolo della seconda dinastia runica.”
“Nel quinto della terza” corresse il drago. “Ed era estate. Un’estate torrida e secca: era bastato uno starnuto. Adesso siamo alla fine dell’autunno. Vedi quella roba marrone scuro che è per terra tra uno stelo e l’altro di erba? Si chiama fango. F-A-N-G-O. Il fango ha numerose proprietà tra cui quella di essere ignifugo, che è il contrario di ‘combustibile’: non brucia e non prende fuoco. Se vuoi posso fare qualche dischetto di erba bruciata, sempre che non piova, ma dubito che si impressionerebbero.”
Yorsh ed Erbrow restarono a fissarsi. La notte scese e una pioggerellina leggera iniziò a cadere.
Robi chiuse gli occhi: tutto si riempì di azzurro. Contro il mare scintillante vide una lunga serie di figurine: c’erano Yorsh, Cala, Creschio e Moron, quell’uomo alto e sbilenco, la donna piccola che zoppicava… C’erano tutti. Ce l’avrebbero fatta. Tutti.

Libro secondo, Capitolo 21 – L’ULTIMO ELFO di Silvana De Mari

divisore dx

l'ultimo elfoIn una landa desolata, annegata da una pioggia torrenziale, l’ultimo Elfo trascina la propria disperazione per la sua gente. Lo salveranno due umani che nulla sanno dei movimenti degli astri e della storia, però conoscono la misecordia, e salvando lui salveranno il mondo. L’elfo capirà che solo unendosi a esseri diversi da sé – meno magici ma più resistenti alla vita – non solo sopravviverà, ma diffonderà sulla Terra la luce della fantasia.

kia firma