via col vento

Recensione: Via col vento di Victor Fleming

Buondì! Un paio di sere fa ho sentito che era venuto il momento di confrontarsi con un film che da tempo volevo vedere, ma che ho sempre rimandato perché dura quasi quattro ore e ultimamente il tempo per guardare con calma un film scarseggia un po’. In due serate, però, sono riuscita a vedere ‘Via col vento’, ovvero uno dei classici del cinema e penso il film più vecchio che io abbia mai visto – per chi non lo sapesse risale al ben lontano ’39.

via col vento
Titolo: Via col vento
Regia: Victor Fleming
Anno: 1939
Durata: 238 min
IMDB

Nella Georgia del 1861, attraverso le peripezie e i matrimoni di un’egocentrica ragazza del Sud, Rossella O’Hara, viene dipinto un affresco melodrammatico ma spettacolare e coinvolgente della guerra di Secessione. Il film ha battuto tutti i record di spettatori paganti nella storia del cinema e continua ad avere grandi ascolti televisivi. La frase che la protagonista pronuncia alla fine del film: “Ci penserò domani. Dopotutto, domani è un altro giorno” è divenuta proverbiale.

 

Non sapevo cosa aspettarmi da questo film quando dopo i primi 30 secondi sono partiti i titoli di coda. La cosa inusuale è che il film è diviso in capitoli ed all’inizio di ciascuno compare una sorta di introduzione con tanto di musica che dura un paio di minuti. Dopodiché passano a video un paio di frasi per permettere allo spettatore di contestualizzare meglio il succedersi degli eventi. Onestamente, però, non l’ho trovato strano, anzi mi è piaciuto un sacco guardare un film con un’impostazione vecchia scuola.
Il film si prende i suoi tempi e devo ammettere che la prima ora non è troppo entusiasmante, in quanto ci vengono presentati i personaggi ma non si capisce bene dove si voglia andare a parare. Conosciamo Miss Scarlett, una bellissima ragazza, molto furba e carismatica. Grazie al suo ‘savoir faire’ riesce sempre ad ottenere quello che vuole tranne, in questo caso, l’uomo che ama, Ashley, in quanto lui le comunica che sta proprio per sposarsi. È più o meno da qui che il dramma amoroso prende il via. Ovviamente a complicare le cose ci si mette la guerra di secessione americana che metterà a dura prova la nostra Scarlett.
La cosa che più di tutto mi ha tenuto incollata allo schermo era la curiosità di sapere se alla fine l’amore avrebbe vinto su tutte le difficoltà. Ebbene, diciamo che il finale del film mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca – molto probabilmente perché sono un’inguaribile romantica e spero che le cose abbiano sempre un happy ending-. Ma, d’altronde, non potendo ottenere il grande amore della sua vita, Scarlett dovrà sposare un paio di uomini prima di capire chi veramente sia l’uomo che ama. Dire però che si tratta di un film romantico è riduttivo, molte delle scene si concentrano sulla guerra e sugli effetti che questa ha sulla società degli Stati Uniti del sud. Quindi, forse, la parola più esatta per definire il film è esattamente ‘classico’ e devo dire che mi è piaciuto più del previsto. Spero piacerà anche a voi se mai vorrete cimentarvi in questa impresa.

rating 4

anna firma