Buongiorno e buon martedì. Come tutte le settimane siamo qui col nostro Teaser Tuesday, l’appuntamento in cui vi lasciamo uno stralci di un libro in lettura per incuriosirvi e magari farlo entrare nelle vostre TBR. Questa settimana tocca a Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile, che sto (stiamo) leggendo insieme ad altre ragazze in occasione del gruppo di lettura organizzato da Scheggia tra le pagine e Libera tra i libri.
teaser tuesday

Nella luce del giorno, i primi viaggiatori si avviavano verso il treno che da lì a poco sarebbe partito. Erano quasi tutti pendolari che si recavano al lavoro, qualche sparuto turista occasionale, una scolaresca in gita con le maestre. Michele vide il macchinista salire sulla locomotiva, mentre il controllore, con aria svogliata, invitava i passeggeri a prendere posto sul treno. Alle 7.15 in punto, come ogni mattina, l’interregionale iniziò a snodarsi lungo le rotaie, poi, dopo il rettilineo iniziale, affrontò la prima curva fischiando contro il vento e si infilò nell’orizzonte delle montagne lontane, dal quale sarebbe riapparso verso sera.
Durante l’intera giornata, Michele assaporò una solitudine nuova. Sbrigò il suo lavoro al terminale informatico, controllò il corretto funzionamento della biglietteria automatica, fece un breve giro del mondo leggendo le notizie di cronaca sul vecchio computer dell’ufficio, respirò l’aria umida della sala d’attesa che, dopo il ridimensionamento del traffico ferroviario in transito a Miniera di Mare, era diventata del tutto inutile. Il tempo trascorse lento, lineare, vuoto. Fino al tramonto.
Immerso in questo vuoto programmato, Michele riprese fiducia. Sentì il ricordo delle emozioni della sera precedente sbiadirsi insieme ai contorni dei pioppi che circondavano la stazione e che, a mano a mano che la luce del sole compiva il suo arco nel cielo, allungavano la loro ombra sul selciato e sull’ennesimo pomeriggio di solitudine.
Il treno tornò. Giunse a destinazione in perfetto orario, insieme al buio. Michele vide la scolaresca allontanarsi frettolosa verso l’uscita della stazione insieme alle maestre, i pendolari guardarsi intorno con la solita aria da arrivo, il macchinista e il controllore tornare alle rispettive case dopo averlo salutato appena.
Poi, finalmente, salì a bordo. Cercò nell’aria l’odore di ferro e similpelle e quell’odore gli corse incontro, invadendo le sue narici, come un amico ritrovato.
Mentre procedeva verso la testa del treno, cominciò a raccogliere qua e là carte appallottolate e rifiuti di vario genere. Ma era distratto, avanzava lungo i vagoni più velocemente del solito e il motivo gli era chiaro, anche se cercava di negarlo perfino a sé stesso: aveva fretta di arrivare alla terza carrozza, al posto 24. Cercò di non fare caso al battito del suo cuore che accelerava a mano a mano che si avvicinava alla meta, poi, appena raggiunse il vagone e ne varcò la soglia, avvertì un profumo particolare che si insinuava tra gli odori del treno. Era il profumo della pelle di Elena. Michele si fermò. Il profumo era diventato quasi palpabile. Teso, incredulo, riprese ad avanzare e a quel punto intravide un’ombra, proprio in corrispondenza del posto 24. Sentì un brivido, quando scorse i contorni di una persona seduta di spalle. Trattenne il fiato. Avanzò ancora.
Poi la vide.

Cap 2 – LO STRANO VIAGGIO DI UN OGGETTO SMARRITO di Salvatore Basile

divisore dx

lo strano viaggio di un oggetto smarrito cover
Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario, lo ripone nella valigia, ma promette di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina.
Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano.
Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, incastrato tra due sedili, Michele ritrova il suo diario. Non sa come sia possibile, ma Michele sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui.
E c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito.
Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.

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