Buongiorno!! È martedì e non poteva mancare il solito appuntamento con il teaser tuesday. Al momento, dopo meeeesi che non accadeva più, ho in lettura due libri. Uno super segretissimo di cui vi parlo qui sul blog nei prossimi giorni che però vi posso dire che mi sta piacendo molto. L’altro è quello della lettura di gruppo, L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman. Il teaser verrà proprio da quest’ultimo. A proposito, siete ancora in tempo per unirvi alla lettura (QUI il regolamento)
teaser tuesday

Suonano ancora. Ove si volta e fissa la porta come se quella dovesse vergognarsi. Avanza di alcuni passi verso l’ingresso, sentendosi rigido come un gessetto; si chiede se gli scricchiolii provengano dalle assi del parquet, o dalle sue articolazioni.
«E adesso, cosa c’è?» chiede alla porta ancora chiusa, come se potesse rispondergli.
«Adesso cosa c’è?» ripete, spalancando l’uscio con tale violenza che la bimbetta di tre anni viene spinta indietro e finisce con il sedere a terra, sbalordita.
Accanto a lei c’è un’altra bambina, di sette anni, dall’aria terrorizzata. Hanno entrambe i capelli neri ed enormi occhi scuri.
«Be’?» domanda Ove.
La bambina di sette anni è sul chi va là. Allunga un contenitore di plastica. Ove lo prende in mano controvoglia. È caldo.
«Riso!» grida la sorellina giuliva, e si affretta a rimettersi in piedi.
«Al curry, con pollo» conferma la più grande, diffidente.
«Non compro nulla, grazie.»
La bambina di sette anni pare offesa.
«Siamo le tue vicine!»
Ove rimane in silenzio per alcuni secondi. Poi fa un cenno di assenso, quasi avesse deciso di accettare quella premessa come spiegazione.
«Ah.»
La bimba di tre anni annuisce soddisfatta e agita le maniche troppo lunghe della felpa.
«Mamma ha detto che tu fame!»
Ove considera per un istante quella piccola imperfezione grammaticale.
«Eh?»
«La mamma ha detto che sembravi affamato, così ti abbiamo portato qualcosa da mangiare per cena» spiega la bambina di sette anni, un po’ seccata.
«Vieni, Nasanin. Andiamo a casa» aggiunge. Prende la sorella per una mano, lancia uno sguardo accusatorio a Ove e si volta, allontanandosi.
Ove rimane sulla soglia e le guarda andare via. Vede la donna incinta con i capelli neri sorridergli dall’altro lato della strada, mentre le bambine corrono in casa. La bimba di tre anni si gira e lo saluta felice. Anche la donna incinta lo saluta. Ove richiude la porta.

CAPITOLO – L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman

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l'uomo che metteva in ordine il mondo
Ove ha 59 anni. Guida una Saab. La gente lo chiama “un vicino amaro come una medicina” e in effetti lui ce l’ha un po’ con tutti nel quartiere: con chi parcheggia l’auto fuori dagli spazi appositi, con chi sbaglia a fare la differenziata, con la tizia che gira con i tacchi alti e un ridicolo cagnolino al guinzaglio, con il gatto spelacchiato che continua a fare la pipì davanti a casa sua. Ogni mattina alle 6.30 Ove si alza e, dopo aver controllato che i termosifoni non stiano sprecando calore, va a fare la sua ispezione poliziesca nel quartiere. Ogni giorno si assicura che le regole siano rispettate. Eppure qualcosa nella sua vita sembra sfuggire all’ordine, non trovare il posto giusto. Il senso del mondo finisce per perdersi in una caotica imprevedibilità. Così Ove decide di farla finita. Ha preparato tutto nei minimi dettagli: ha chiuso l’acqua e la luce, ha pagato le bollette, ha sistemato lo sgabello… Ma… Ma anche in Svezia accadono gli imprevisti che mandano a monte i piani. In questo caso è l’arrivo di una nuova famiglia di vicini che piomba accanto a Ove e subito fa esplodere tutta la sua vita regolata. Tra cassette della posta divelte in retromarce maldestre, bambine che suonano il campanello offrendo piatti di couscous appena fatti, ragazzini che inopportunamente decidono di affezionarsi a lui, Ove deve riconsiderare tutti i suoi progetti. E forse questa vita imperfetta, caotica, ingiusta potrebbe iniziare a sembrargli non così male…

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