Buongiorno lettori!
Il Teaser Tuesday di oggi è tratto dal libro che vi ho recensito ieri e che ho adorato. Volevo darvi un motivo in più per correre a leggerlo, quindi ecco un estratto dal primo capitolo.

teaser tuesday

“La voce di mia sorella Roberta, seduta alla mia destra, è carica di attesa. Accanto a lei c’è nostro fratello Romolo. Quando mi volto, è lo sguardo di quest’ultimo a colpirmi: i suoi occhi neri sono quelli di chi non vorrebbe trovarsi qui. Romolo ha sempre cercato di defilarsi, in questi anni, e non solo perché avere a che fare con la malattia di papà gli provoca disagio. Mio fratello è sempre stato affetto dal menefreghismo tipico del secondo figlio, quell’insieme di atteggiamenti volti a chiamarsi fuori da ogni problema, da ogni impegno. Roberta è la più grande, e lui ne ha approfittato ogni volta che ha potuto: prima che nascessi io, quando nostra madre voleva che qualcuno l’aiutasse in casa, ad esempio; o quando avevo sei anni e i nostri genitori volevano che uno di loro mi assistesse durante i compiti; o quando nostro padre si è ammalato, e la nostra famiglia ha dovuto trovare un nuovo equilibrio. Romolo ha sempre approfittato del senso di responsabilità di Roberta.
Ci pensi tu, vero?
Roberta ha detto che se ne occupa lei.
Io non posso, ma c’è Roberta, no?
E mia sorella, affetta a sua volta dal senso di responsabilità della primogenita, si è sempre fatta carico di tutto. Era lei ad aiutare nostra madre con le faccende di casa. Era lei ad aiutarmi con la Geografia. È stata lei, nel corso di questi anni, a gestire tutto: le visite, gli esami, le prescrizioni mediche, i nuovi equilibri dei nostri genitori.
Io sono l’ultima dei tre figli di Annalisa De Sio e Michele Russo. Come dice sempre mia madre, sono arrivata per caso. Sono nata tredici anni dopo Roberta e sette dopo Romolo, e per questo mio padre mi ha resa la più viziata, la più coccolata. Sono convinta che Roberta e Romolo nutrano del rancore nei miei confronti per questa ragione.
L’ho sempre avvertito, soprattutto nelle piccole cose. Roberta, ad esempio, ama ricordarmi che rispetto a lei non ho esperienza in certe cose. Nel farlo, non è mai delicata: ‘Tu non sei sposata, Rebecca: non puoi capire’, oppure ‘Tu non sei responsabile della cultura della generazione futura, io sì’, oppure ‘Non hai figli, Rebecca: chi non ha figli non può capire’.
L’ultima fa più male, soprattutto nell’ultimo periodo.
Romolo, invece, non ha alcun problema a trattarmi come un’estranea. C’è un muro tra noi, e io non ho mai avuto alcun interesse a romperlo, o aggirarlo. Per certi aspetti sono cresciuta come una figlia unica, imparando ad accettarlo.

Capitolo 1 – E così, forse, sarai felice di Alessia Esse

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E così, forse, sarai felice cover
Come si raggiunge la felicità?
Quanto bisogna soffrire, prima di essere felici?
E l’amore è sempre portatore di gioia, o a volte è solo causa di fallimento e dolore?

Dopo un anno passato ad evitare accuratamente la sua famiglia, Rebecca torna a casa. Il suo piano è semplice: occuparsi del padre malato, fuggire la freddezza di sua madre, respingere le critiche di sua sorella e di suo fratello.
A trentacinque anni, Rebecca non cerca la felicità. Non crede di meritarla, soprattutto quella amorosa. Troppi rischi da correre, troppe ferite subite. Il migliore amico di Rebecca è Tinder: il sesso occasionale è tutto ciò che il suo cuore può sopportare.
Ma una sera, quando Tinder fallisce, appare Augusto.
Passionale e brillante, Augusto vive una vita molto diversa da quella di Rebecca. E alla donna basta un suo sorriso per dubitare del muro dietro il quale ha nascosto il cuore. Tuttavia, il loro incontro è destinato a passare in secondo piano quando accade l’imprevedibile.
In poche ore, la vita di Rebecca viene stravolta da eventi e sorprese che la obbligano a fare i conti con più di settant’anni di segreti che riguardano suo padre, la sua famiglia, e un gruppo di innocenti.

Ricco di colpi di scena e di storie che si intrecciano con la Storia, E così, forse, sarai felice, è un racconto di verità, coraggio, giustizia e amore.

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